LE BEVUTE DI APRILE 2025

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l'oste
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda l'oste » 25 apr 2025 16:39

Nexus1990 ha scritto:Chicotot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Saint Georges’ 2002
Vino in forma eccezionale: vivissimo nel colore, luminoso, i profumi partono da una nota mineral-fumè e poi si srotolano come un tappeto rosso sulle spezie orientali tipiche della Côte de Nuits, l’agrume candito, la cola, c’è ancora un richiamo di fragolina. La bocca è elettrica, vibrante, il tannino ha una salda presa sul palato ma è finissimo e carezzevole, davvero sopraffino. Grande lunghezza agrumata, in retrolfattiva si fa strada un eco mentolato. Superbo. 18,5

Sono sempre felice quando leggo bene di Chicotot, perché conosco i suoi vini da vent'anni, perché il figlio è bravo e perché non si lascia tentare dalle "mode" del mercato e dal far esplodere i prezzi nei listini. Ho bevuto più volte tutti i suoi cru del 2002 e il St.Georges è veramente delizioso, meno sensuale del Les Pruliers e meno verticale del Vaucrains ma sempre eccellente.
Mi hai messo voglia di aprire un suo vino, mannaggia a te, prima devo però trovare delle quaglie cicciotte, dei colini della Virginia o delle pernici da abbinare :D
Ultima modifica di l'oste il 25 apr 2025 21:16, modificato 1 volta in totale.
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ferrari federico
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda ferrari federico » 25 apr 2025 18:28

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Chicotot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Saint Georges’ 2002
Vino in forma eccezionale: vivissimo nel colore, luminoso, i profumi partono da una nota mineral-fumè e poi si srotolano come un tappeto rosso sulle spezie orientali tipiche della Côte de Nuits, l’agrume candito, la cola, c’è ancora un richiamo di fragolina. La bocca è elettrica, vibrante, il tannino ha una salda presa sul palato ma è finissimo e carezzevole, davvero sopraffino. Grande lunghezza agrumata, in retrolfattiva si fa strada un eco mentolato. Superbo. 18,5

Sono sempre felice quando leggo bene di Chicotot, perché conosco i suoi vini da vent'anni, perché il figlio è bravo e perché non si lascia tentare dalle "mode" del mercato e dal far esplodere i prezzi nei listini. Ho bevuto più volte tutti i suoi cru del 2002 e il St.Georges è veramente delizioso, meno sensuale del Les Cailles e meno verticale del Vaucrains ma sempre eccellente.
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda zampaflex » 25 apr 2025 19:40

Qualche giorno fa con amici, giro in Langa per ritiro assegnazioni (di uno solo, purtroppo), ma assaggi vari e piacevolissimo happening con tre svizzeri allegri quanto noi.

Bartolo:
Barolo 2020 equilibrio, completo, facile, anice; ma per me troppo esile, diafano
Barolo 2021 solido, futuribile, più caramelloso, frutto più caldo; però ben piazzato, ho preferito

Citrico:
Nebbiolo 1999 primo cadeau degli elvetici: evoluto, liquirizia in bastoncino, cuoio, ben presente. Per gli amanti dei terziari, commovente
Nebbiolo 2023 entra con botto, oliva, acciuga, bonbon, insomma un luna park, salite sulla giostra che ci si diverte
Barolo tre tine 2021 classico, vinoso, non mi soddisfa, mi sembra un incompiuto
Barolo brunate 2021 acciuga, erbe aromatiche e amare, bocca più dolce, estesa, piena, insomma altro livello. Love it.
Barolo bussia 2021 frutto sparato, meno erbacei, tannino solido e abbondante ma ben svolto. Spalle larghe e minore nobiltà.

Raveneau - Chablis 1er foret 2013 Ricambiamo la cortesia (grazie a Fabio) con un classico, nello stile della casa. Subito burro e fiori, molti; agile, leggero. Definizione cresce e si spuntano dalla lista limone della costiera e violetta. Grande evoluzione, materia più leggera rispetto al presagio nasale. Bello.

Egon Muller - Scharzhofberger Kabinett 2013 Secondo cadeau, al ristorante: piuttosto incredibilmente ci siamo trovati fianco a fianco. Minerale asciutto e lungo, molto lungo: un cecchino. Carambola, Erbe. Quasi burroso nello scorrere sulla lingua. Echi di passion fruit acerbo. Eh, Egon...

Cascina Fontana - Barolo Monforte 2020 Ne lessi bene, merita. Virile, fiori secchi e pot pourri, tannino mordace, buona lunghezza e sapore. Sanguigno, ricco. In incipiente fase di chiusura, si ingrossa col permanere nel bicchiere.

Cappellano - Barolo Otin Fiorin pié rupestris suppongo 2019, siamo a tre: concentrato di pomodoro, succo di melograno, eleganza e lunghezza. Classe. Fumo. Lieve oliva. Piaciuto. Anche se non come il seguente enfant prodige:

Burlotto - Barolo Monvigliero 2020 astutamente fuori carta...elegante, succoso, infiltrante, presente. Tra un po', superbo. Frutto carnoso. Fragolina di bosco fantastica. Meno olivoso e vegetale del suo consueto apparire.

Infine ogni ritegno viene abbandonato, ci si mischia in virile fratellanza con i rossocrociati:
Dujac - Clos de la roche 2022 classico, giovane, ancora vinoso e floreale. Estrazione delicata. Un po' limitato. Cosmetico, scorza d'arancia, quasi paura di estrarre troppo, lo avrei voluto più audace.
Le Moine - Clos de la roche 2018 roselline. Agrume. Legno leggero e caldo. Spezia. Profilo sul frutto scuro, marmellata di prugne. Più adulto e non solo per i quattro anni di più. Menta. Preferisco.
Obrecht - Solera 2018-2022 si termina col botto, bottiglia che ho descritto l'altro giorno. Finezza e gusto raccattati con sforzi erculei dai viticultori. Ci è piaciuto!
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda l'oste » 25 apr 2025 21:17

ferrari federico ha scritto:
l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Chicotot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Saint Georges’ 2002
Vino in forma eccezionale: vivissimo nel colore, luminoso, i profumi partono da una nota mineral-fumè e poi si srotolano come un tappeto rosso sulle spezie orientali tipiche della Côte de Nuits, l’agrume candito, la cola, c’è ancora un richiamo di fragolina. La bocca è elettrica, vibrante, il tannino ha una salda presa sul palato ma è finissimo e carezzevole, davvero sopraffino. Grande lunghezza agrumata, in retrolfattiva si fa strada un eco mentolato. Superbo. 18,5

Sono sempre felice quando leggo bene di Chicotot, perché conosco i suoi vini da vent'anni, perché il figlio è bravo e perché non si lascia tentare dalle "mode" del mercato e dal far esplodere i prezzi nei listini. Ho bevuto più volte tutti i suoi cru del 2002 e il St.Georges è veramente delizioso, meno sensuale del Les Cailles e meno verticale del Vaucrains ma sempre eccellente.
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Chicotot fa anche Les Cailles? Non lo sapevo…

Editato errore, volevo scrivere Pruliers.
Mi sa che pensavo troppo alle quaglie (cailles) da abbinare :lol:
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Nexus1990 » 26 apr 2025 09:31

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Chicotot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Saint Georges’ 2002
Vino in forma eccezionale: vivissimo nel colore, luminoso, i profumi partono da una nota mineral-fumè e poi si srotolano come un tappeto rosso sulle spezie orientali tipiche della Côte de Nuits, l’agrume candito, la cola, c’è ancora un richiamo di fragolina. La bocca è elettrica, vibrante, il tannino ha una salda presa sul palato ma è finissimo e carezzevole, davvero sopraffino. Grande lunghezza agrumata, in retrolfattiva si fa strada un eco mentolato. Superbo. 18,5

Sono sempre felice quando leggo bene di Chicotot, perché conosco i suoi vini da vent'anni, perché il figlio è bravo e perché non si lascia tentare dalle "mode" del mercato e dal far esplodere i prezzi nei listini. Ho bevuto più volte tutti i suoi cru del 2002 e il St.Georges è veramente delizioso, meno sensuale del Les Pruliers e meno verticale del Vaucrains ma sempre eccellente.
Mi hai messo voglia di aprire un suo vino, mannaggia a te, prima devo però trovare delle quaglie cicciotte, dei colini della Virginia o delle pernici da abbinare :D

Ne ho bevute diverse bottiglie negli ultimi 3/4 anni, sempre mature e da eccellenti annate (1999, 2002, 2005) e non sono mai rimasto deluso. Grandi vini per quanto mi riguarda (Les Saint Georges 99 e 02 e Les Vaucrains 02 grandissimi), che costano una frazione del prezzo dei villages di produttori speculativi ma danno molto più piacere. Non avendo mai bevuto nulla che avesse meno di 18/20 anni non saprei come si comportano in gioventù nè come lavora oggi il produttore, ma visti i prezzi ancora sensati mi sa che comprerò qualcosa anche dalle ultime 10 vendemmie per farmi un’idea.
ferrari federico
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda ferrari federico » 27 apr 2025 09:13

Colli di Parma Malvasia Spumante brut 2023
Oinoe

Paglierino scarico a riflessi verde chiaro è il colore. Perlage rado ma fine.
Buoni i profumi: crosta di pane, melone bianco, erba appena tagliata. In bocca predomina la freschezza: troppo abboccato per essere un brut (varietale docet…), troppo secco per essere una buona Malvasia di Parma. Piacevole ma nulla di che.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2023
Bucci

Un vero”classico” dei bianchi di qualità italiani: sempre affidabile, dí ammirevole continuità annata dopo annata, sempre gradevole, sempre di alto profilo, il Verdicchio “base” di Villa Bucci non “sbaglia” mai ma, per il mio gusto personale, manca di quel quid indefinibile che rende grande un vino.
Nota metallica e minerale al naso, da cercare nel bicchiere, in questa fase così giovanile non sento tanto il frutto; in bocca, invece, il frutto si sente eccome: mela verde e ribes, e torna la mineralità del dato olfattivo. Bello “fresco” di acidità, molto ben integrata con il frutto potente.
Paglierino il colore, con netti riflessi verdini.
A causa del profumo flebile e per adesso non ben a fuoco, raggiunge “solo” i 87/100…

Dogliani San Luigi 2021
Abbona

Delizioso: fruttato, fine nella sua relativa semplicità, facile, anzi facilissimo, da bere e da goderne. Perfetto da bere ora.
Colore viola scuro; bouquet intenso sul registro dei piccoli frutti neri (mirtillo e mora) e della ciliegia nera matura. In bocca torna il frutto accompagnato dalla nota ammandorlata tipica del Dolcetto. Più antociani che tannini ma questi ultimi, comunque, non mancano e - nel l’equilibrio complessivo del vino - sono armonici con la componente acida nel sottofondo. Medio corpo, lunga persistenza.
91/100 per me.

Toscana Igt Camartina 2015
Querciabella

Supertuscan da Cabernet Sauvignon in prevalenza più Sangiovese, vino emblema della stagione (anni ‘90 soprattutto) in cui la qualità era identificata nella concentrazione e nell’uso delle barriques. Molte delle etichette “barricate” di quegli anni erano esagerate, un po’ cafone o quantomeno inutili, a inseguire più una moda che il rapporto tra uva e territorio, ma il Camartina (una delle etichette da me, da sempre, preferite in quella tipologia “parkerizzata” dei Supertuscan) invece secondo me è sempre stato capace di incarnare l’anima toscana, portando il Cabernet ad una interpretazione molto più mediterranea rispetto ai classici bordolesi. Oggi la percentuale di Sangiovese si è, credo, abbassata ma l’essenza del vino è ancora come la ricordavo e, nella fattispecie, questo straordinario 2015 mi ricorda molto la storica annata 1994, in cui il Camartina era stato (forse, dipende ovviamente dai gusti) il miglior vino toscano dell’anno.
Corposo ma non pesante, tannico ma non allappante, dal tannino maturo e già morbido nonostante la fase estremamente giovanile di sviluppo, dalla perfetta armonia tra acidità e materia; denso e materico in bocca, eppure scorrevole, facile, appagante.
Al naso si sente ancora il tostato - vanigliato del legno nuovo (che non disturba e che non demonizzo assolutamente) a sorvegliare un rigoglioso frutto (mora, mirtillo, ciliegia nera, prugna rossa) e un sottobosco di sentori, ancora in divenire, sul registro del cuoio e delle spezie, dell’inchiostro e della liquirizia.
Colore rubino violaceo praticamente nero, estremamente giovanile.
Vino giocato più sulla carnosità e sulla potenza ma, anche, estremamente sfaccettato, fine e di chiare nobili ascendenze.
Se è così buono ora, come sarà tra una decina di anni, a perfetta e compiuta maturazione?
Per me 96/100.
P.S.: D’altronde, tutti quelli che nella fase odierna del mondo del vino demonizzano le barriques, e non accettano altro che vini naturali, bio e invecchiati assolutamente in legni grandi, erano gli stessi (magari non le stesse persone, ma le stesse tipologie di persone…) che negli anni ‘90 insultavano i “tradizionalisti” e non volevano altro che vino “barricato”…
La diatriba tra modernisti e tradizionalisti mi ha sempre annoiato, sia in passato quando vincevano i modernisti, sia adesso che sono sul trono i tradizionalisti: quando il vino è buono, quando traduce le caratteristiche del suo territorio, è valido a prescindere da come è prodotto.
Noto, comunque, con piacere che il Camartina è rimasto fedele a se stesso, nonostante il volgere delle mode, e resta attaccato (giustamente) al modello della maturazione in legno piccolo nuovo.
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Ludi
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Ludi » 28 apr 2025 08:23

Tra le bevute del we...

A. Mellot, Sancerre Blanc La Demoiselle 2011: dimostrazione pratica della serbevolezza del SB in Loira. Oltre alla pietra focaia e allo zest di limone, conserva ancora sentori di uva spina, deliziosi, che incoraggiano una beva spigliata e caratterizzata dalla vena fresca. Gran bel vino, davvero.
Domaine Saparale, Oenotheque Rouge 2014: Nielluccio in purezza, davver ben fatto; curioso sentire che risultati può dare il Sangiovese in Francia, grazie ad una gestione del legno per l'appunto "francese", e ad una mediterraneità più accentuata rispetto ai corrispondenti toscani (qui c'è una garrigue quasi rodaniana, che tuttavia non snatura i profumi del vitigno). Anche questo davvero molto piaciuto.
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Tex Willer
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Tex Willer » 28 apr 2025 12:07

Pasqua e festività sparse.
Domaine Drouhin-Laroze Gevrey-Chambertin 1er Cru Lavaut St. Jacques 2008 , bottiglia ben conservata, vino molto elegante e ben strutturato.

Boscarelli Nocio 2011. Non una grande annata ma non importa; bello muscoloso ma un vigore che non stanca mai. Ha accompagnato bene i pici al ragù di anatra e l'abbacchio tradizionale . Bottiglia recepita sul forum,perfetta.

Breg Gravner 1999. Colore arancio scuro quasi irreale, aperta un paio d'ore prima della consumazione,si sposa con la carbonara tradizionale(abbinamento suggerito da Ali65,grazie!)in modo inaspettato. Questi vini qui sono eterni, il giorno dopo il poco che era rimasto ce lo siamo gustato in silenzio,con rispetto.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda littlewood » 29 apr 2025 19:13

Tex Willer ha scritto:Pasqua e festività sparse.
Domaine Drouhin-Laroze Gevrey-Chambertin 1er Cru Lavaut St. Jacques 2008 , bottiglia ben conservata, vino molto elegante e ben strutturato.

Boscarelli Nocio 2011. Non una grande annata ma non importa; bello muscoloso ma un vigore che non stanca mai. Ha accompagnato bene i pici al ragù di anatra e l'abbacchio tradizionale . Bottiglia recepita sul forum,perfetta.

Breg Gravner 1999. Colore arancio scuro quasi irreale, aperta un paio d'ore prima della consumazione,si sposa con la carbonara tradizionale(abbinamento suggerito da Ali65,grazie!)in modo inaspettato. Questi vini qui sono eterni, il giorno dopo il poco che era rimasto ce lo siamo gustato in silenzio,con rispetto.

Il breg 99 e' la migliore versione di sempre di quel vino che ormai non viene piu' prodotto dal 2012
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda fabrizio leone » 30 apr 2025 06:08

Produttori del barbaresco. Barbaresco 2015

Tappo meraviglioso. Perfetto. Integro

Colore rosso mattonato con riflessi che puntano verso l'arancione

Naso bello intrigante

Ogni sorso una goduria. Elegante. Raffinato. Equilibrato

Ottimo
Ziliovino
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Ziliovino » 30 apr 2025 18:04

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Barolo Cannubi 2004 - Brezza. Dimenticato in cantina, visto che solitamente apprezzo la solarità dei nebbiolo di Brezza in gioventù, e cerco di non aspettarli troppo... Comunque il frutto c'è ancora, seppur tendente allo scuro, spezie ed essenze legnose per un naso non troppo mobile. Più convincente al sorso, dove c'è matria, freschezza, ed il tannino si fa ancora sentire, seppur levigato.

Jerez oloroso 12 anos - Bertola. Uno sherry per uomini duri, intenso, nelle note ossidative al naso, quanto energico al sorso, grasso e saturante. Oltre al classico corredo di gherigli e frutti secchi c'è una nota marino-salmastra e un tocco di oliva nera. Non sa cos'è l'eleganza, ed astenersi pappemosce...

Champagne Signature Brut - Olivier Bruno e Christiane. Sboccatura recente, prevalentemente meunier, dal colore intenso, fresco nei profumi quanto al sorso, dove è di buon equilibrio, una bollicina da aperitivo che fa bene il suo dovere direi.

Valtellina Superiore Sassella PG40 2019 - La Spia. Ha il piglio facile e scorrevole, un finto semplice a cui dandogli aria si rivela invece un nebbiolo ben calibrato e goloso, forse un pelo pettinato, ma più lo bevi e più ti convince... e la bottiglia finisce.

Rosso di Montalcino 2015 - Lisini. Quando Lisini centra l'annata è delizioso anche il suo rosso. Sangiovesissimo e solare, un brunellino, ormai disteso e godibile.

Colline Savonesi Granaccia 2018 - Feipù dei Massaretti. Colore scarico ma luminoso, poco definito al naso dove emerge la cola e la gelatina di frutta, sorso sgarrupato dove è decisamente in cerca di equilibrio. Dalla sua per lo meno ha il prezzo esiguo. Mi dicono a Quiliano la granaccia esca meglio...
Ultima modifica di Ziliovino il 02 mag 2025 18:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda piergi » 01 mag 2025 15:27

Ziliovino ha scritto:Immagine

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Barolo Cannubi 2024 - Brezza. Dimenticato in cantina, visto che solitamente apprezzo la solarità dei nebbiolo di Brezza in gioventù, e cerco di non aspettarli troppo... Comunque il frutto c'è ancora, seppur tendente allo scuro, spezie ed essenze legnose per un naso non troppo mobile. Più convincente al sorso, dove c'è matria, freschezza, ed il tannino si fa ancora sentire, seppur levigato.

Jerez oloroso 12 anos - Bertola. Uno sherry per uomini duri, intenso, nelle note ossidative al naso, quanto energico al sorso, grasso e saturante. Oltre al classico corredo di gherigli e frutti secchi c'è una nota marino-salmastra e un tocco di oliva nera. Non sa cos'è l'eleganza, ed astenersi pappemosce...

Champagne Signature Brut - Olivier Bruno e Christiane. Sboccatura recente, prevalentemente meunier, dal colore intenso, fresco nei profumi quanto al sorso, dove è di buon equilibrio, una bollicina da aperitivo che fa bene il suo dovere direi.

Valtellina Superiore Sassella PG40 2019 - La Spia. Ha il piglio facile e scorrevole, un finto semplice a cui dandogli aria si rivela invece un nebbiolo ben calibrato e goloso, forse un pelo pettinato, ma più lo bevi e più ti convince... e la bottiglia finisce.

Rosso di Montalcino 2015 - Lisini. Quando Lisini centra l'annata è delizioso anche il suo rosso. Sangiovesissimo e solare, un brunellino, ormai disteso e godibile.

Colline Savonesi Granaccia 2018 - Feipù dei Massaretti. Colore scarico ma luminoso, poco definito al naso dove emerge la cola e la gelatina di frutta, sorso sgarrupato dove è decisamente in cerca di equilibrio. Dalla sua per lo meno ha il prezzo esiguo. Mi dicono a Quiliano la granaccia esca meglio...

Non era troppo giovane? :mrgreen:
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Ziliovino » 02 mag 2025 18:54

piergi ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Immagine

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Non era troppo giovane? :mrgreen:


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