Degustazione Chenin spettacolare per i miei gusti, una delle migliori a cui abbia partecipato, con una compagnia stupenda, si è parlato del vino ma anche di molto altro. Si è pure mangiato (stavolta a casa di una cara amica): si parte col crudo con scampi, gamberi rossi, ostriche e tartare di ricciola e salmone, poi insalatina di mazzancolle con mele e aceto balsamico, quindi mozzarella di bufala e carciofi grigliati, orata in crosta di patate con contorno di asparagi, infine polpo scottato su crema di ceci. Sui vini dolci un caprino a crosta fiorita spettacolare, roquefort, blu Stilton, quindi i dolci: bocconotti abruzzesi, tarte tatin, selezione di cioccolatini artigianali irpini. Sembrava di meno a tavola
I vini, tutti performanti:
Prologo: Le MaîtreFerme de la Sansonnière Vin de France La Lune 2021Bello il gioco tra l’ossidazione e l’acidita, bella dolcezza di frutto, purtroppo manca un po’ di energia (servito colpevolmente un po’ caldo)
16,5
Prima Batteria: TouraineFrançois Chidaine Vouvray Les Argiles 2014Complessità notevole tra miele di castagno, frutta gialla matura, un che di speziato. Bocca di grande concentrazione, rinfrancata dalla netta nota acida, finale ancora speziato e leggermente piccante che aggiunge un ulteriore tocco di colore 17,5
Domaine de Bellivière Jasnières ‘Calligramme’ 2014Al naso marmellata di arance, una nota burrosa e una mineralità sparata, più propriamente rocciosa che pirica. La dovizia aromatica è accompagnata da una dinamica gustativa superba, che si sviluppa sia in ampiezza che in lunghezza, con un pizzico di sale a ravvivare il finale finemente affumicato. Grandissimo vino 18
Seconda Batteria: AnjouDomaine du Collier Saumur La Charpenterie 2014Parte su sentori insistenti di orzo torbato, invero un po’ grevi, per quanto personali, ma il tempo compie il miracolo: col passare dei minuti il vino ringiovanisce e i sentori guadagnano in finezza con tè, erbe officinali, noce pesca, un eco mentolato, bellissimo il finale, di raro lindore, che firma in calce il profilo aereo di questo vino. Manca forse qualcosa a centro bocca per eguagliare la bellezza del vino precedente. 17,75
Eric Morgat Savennières Fides 2014Pure lui parte su sentori cerealicoli molto simili a quelli di Collier, decisamente più largo del suo vicino, esibisce un frutto maturo, ma turgido, luminoso, un ricordo di crema pasticcera. Vagamente dimostrativo, anche se in senso buono, gli manca proprio un pizzico di grazia rispetto al compagno di batteria. 17,25
Terza Batteria: I TopClos Rougeard Saumur Brezè 2014Una parte affumicata poderosa, al naso, un po’ come il vino di suo figlio parte un po’ plumbeo ma quando esce il sole è mezzogiorno di fuoco: fiori di ogni sorta, la mineralità si fa più sottile, timo, salvia, rosmarino, poi l’eucalipto, un’apoteosi. Bocca tonica, di precisione cartesiana, tagliente e avvolgente insieme. Lunghissimo. Fuoriclasse se ce n’è uno. 18,5
Bernaudeau Vin de France Les Nourrissons 2014Il trionfo dell’agrume: in scorza, candito, in marmellata, in crema, poi il frutto si fa più dolce e vira verso l’ananas e una mirabolante nota di burro aromatizzato alle erbe. Bocca vibrante, è letteralmente un globo di energia, meravigliosamente contrastata, esplosiva, in retrolfattiva la mineralità, non finisce mai. Fuoriclasse se ce n’è un altro. 18,5
Quarta Batteria: I DolciDelesvaux Coteau du Layon Selection de Grain Nobles 1994Nettamente superiore al ben più blasonato Moelleux di Clos Naudin. Una complessità unica tra pinoli, lavanda (?), zucchero filato, chi più che ha più ne metta, ma alleggerita da un’acidità sferzante, rinfrescante, con delle incredibili note di scorza di arancia amara nel finale. Commovente 18,25
Clos Naudin Vouvray Moelleux Reserve 2005Pure lui ha grande complessità tra ananas, pesca gialla, frutto della passione, agrume candito, ma ha molta meno aciditá e quindi allungo, c’è un bel tocco minerale ma con l’altro francamente non c’è partita, sui dolci comunque migliora. 17,25