Messaggioda Ludi » 28 mag 2025 17:12
...ma non posso fare a meno di riferire dell'assaggio del primo vino prodotto da mio figlio Edoardo in Romangia, da me imbottigliato manualmente insieme a lui e a mia moglie lo scorso fine settimana.
Edoardo Lemme, Mannuzzu Rosato 2024: 385 bottiglie prodotte, uve Cannonau e Pascale da vecchie vigne in località Mannuzzu (Sennori). Due giorni di macerazione in cemento sulle bucce, fermentazione spontanea, nessuna filtrazione, minime quantità di solfiti (circa 30 mg di totale).
Al colore sembra quasi un rosso da uve gaglioppo o grignolino, ma più brillante. Naso che, pur non disdegnando le note più fruttate (frutti di bosco confit) gioca molto sulle erbe mediterranee, dalla lavanda al timo, su suggestioni di carruba e su una incipiente speziatura che a mio avviso promette una grande evoluzione. Il sorso è avvolgente, molto lungo, con nuances gliceriche e composto calore alcolico (inavvertibili i 15.5°) che non pregiudicano in alcun modo l'equilibrio grazie alla sapidità ed alle garbate sensazioni tanniche.
Che dire...sarà amor di padre, ma per me è davvero un gran bel vino, che abbiamo abbinato in perfetto matrimonio ad un porcetto al forno. Per Edoardo il bianco (da Vermentino) e il rosso (Cannonau, Pascale e Cagnulari) saranno ancora più buoni; lo sapremo ad agosto quando li imbottiglierà.