
Irpinia
Contrade di taurasi
-Grecomusc’ anfora 2022
Questo vino è un po’ una montagna russa, e in questa versione mi pare di scendere più che di salire. Tanta albicocca disidratata, un tocco di salamoia e un finale scisso.
-Taurasi vigne d’alto 2018
Le aspettative erano alte, ma il vino è completamente monopolizzato da un tannino ferocemente urticante. Ingiudicabile
I capitani
-Faius 2022
Taglio di greco, fiano e falanghina. Affinamento in legno. Naso esoticheggiante, richiama la papaia e lo zucchero filato, la bocca è coerente ma il sorso è discretamente verticale e regge bene tutta la non esile massa. Divertente.
-Taurasi Bosco faiano 2020
Tanta carne al fuoco, menta, arancia sanguinella, cioccolato fondente, finale sfuocato, se troverà equilibrio sarà un bel taurasi.
De’Gaeta
-FdA ris. 2023
Le righe delle note su questa bottiglia si limitano a una serie di puntini sospensivi e interrogativi. Banalotto
Torricino
- FdA ris. Serrapiano 2023
Saporito e arioso, una decisa nota linfatica vegetale gli da’ un quid di freschezza.
-GdT Raone 2023
Molto curiosa la nota preponderante di curry, palese sia al naso che in bocca, finale verticale e astringente, chiude un po’ più velocemente di quanto mi aspettassi.
Tenuta del meriggio
- FdA 2023
Bella tensione salina che in questo momento sovrasta il frutto, da attendere.
- FdA ris. Colle delle ginestre 2019
Molto ben cesellato, una tensione minerale quasi da greco d’antan. Finale agrumato gustoso.
-GdT 2023
Naso rivedibile, bocca migliore, sandalo, zolfo, limonata dolce. Da bere a tavola.
Cantine del Barone
-Particella 928 2023
L’amicizia con Luigi Sarno non mi impedisce di trovare imprecisioni forse un po’ oltre i miei parametri. Naso di fiori bianchi e camomilla, torba, sul finale una noterella vinilica disturbante.
Pietracupa
-Cupo 2023
Raro che affronti questo vino con così pochi anni sulle spalle. Infatti al naso è decisamente inespressivo, per fortuna si riscatta al sorso, mentuccia selvatica, frutta a pasta gialla, origano fresco. In beva ma aspetterei.
-Taurasi 2019
Se cercate un aglianico moderno, verticale, sapido e fresco, quasi marino, allora questa bottiglia farà per voi!
Ciro Picariello
- FdA Ciro 906 2022
Edizione magistrale, denso quasi carnoso, grande spinta acida, tanta frutta matura, rosmarino. Persistenza lunghissima.
I Satoli
- FdA ris. Più alto 2021
Micro azienda di Montefredane, 2700 bottiglie di un unico vino. Fiano che fa sia acciaio che legno, 30 mesi di affinamento. Sarebbe potuta uscire fuori una porcata, invece è davvero un gran bel fiano, cupo e terragno al naso quanto solare e goloso nel bicchiere. Cercatelo!
Feudi
- FdA Arianello 2021
Fiano che riesce a coniugare sia verticalità che sorso goloso, tanta materia ma contemporaneamente un rigoroso profilo appenninico fatto di macchia mediterranea e castagna affumicata.
-GdT ris. Goleto 2021
Un diamante sfaccettato, vino pieno di aspetti interessanti, dal naso sulfureo e terroso al sorso pieno e saturante di frutta gialla estiva, rosmarino, sale e pietra focaia. Finale lunghissimo.
-Taurasi Rosamilia 2019
Dopo i due bianchi della linea studi, entrambi buonissimi, ero curioso di sentire questo rosso da una vigna di Castelfranci. Meno impattante rispetto agli altri vini ma non disprezzabile, è ancora presente il legno di elevazione, che tende soprattutto all’olfatto a essere preponderante, in bocca ha buona spinta, con note di arancia sanguinella, frutta rossa matura e un finale balsamico.
Joaquin
- FdA ris. Vino della stella 2022
Prevale sicuramente la parte verde, vegetal-linfatica, con una curiosa nota di asfodelo. Al sorso è leggermente adiposo, torna questa nota molto verde che non me lo fa apprezzare appieno.
-Piante a Lapio 2019
Miele di acacia, zafferano, vaniglia (buona), avesse anche un tocco di acidità citrina sarebbe un bel vino.
-Piante a Lapio nv
Assemblaggio di fiano 2014 affinato in barriques e fiano 2020 in acciaio. Per me è NO ma per chi volesse provare di persona si trova online alla modica cifra di 110€
-I viaggiatori 2021
Aglianico entry level da Paternopoli, decisamente il vino più buono fra quelli presentati da questa cantina. Fresco, agile, verticale e profondamente mediterraneo.
-Taurasi riserva della società 2016
Stanco e ossidato, sarà stato il campione? Non giudicabile.
Tenuta Scuotto
-Oi nì 2021
Fiano di Lapio, affinato in botte grande, deliziosamente controcorrente, è un vino grasso e gaudente, con insistite note dolci ma non stucchevoli, una struttura imponente rinfrescata da un finale salato- piccante in punta di lingua che resetta il palato.
-GdT ris. Kuris 2022
Meno performante rispetto al fiano, la struttura è similmente larga ma manca (paradossalmente) proprio quella nota piccante che rinfreschi il sorso e dia spinta al vino.
Rocca del principe
- FdA Neviera di sopra 2020
Naso stranamente un po’ confuso, in bocca riacquista coerenza, il frutto è esuberante e rasenta quasi la tropicalità, ma una decisa scia salina ne innerva il sorso rendendolo più compiuto.
Di Meo
- FdA ris. Alessandra 2015
Forse rispetto alla bella versione 2012 noto un passetto indietro. La parte minerale gessosa predomina ma manca quel tocco di eleganza che mi aveva colpito nella scorsa versione.
Cantine dell’Angelo
-GdT Miniere 2023
Ripassare fra almeno altri due anni, vino tutto in divenire.
Cantine di Marzo
-GdT ris. Mulino giardino 2022
Cru proveniente dalla vigna di torrefavale a Tufo, mi sarei aspettato una nota sulfurea ben più pronunciata, una tensione che invece non ho riscontrato, probabilmente erano le mie aspettative diverse.
-GdT ris. Didymos 2021
Greco affinato in anfora, il colore è oro antico con venature rossastre, tanta spezia dolce, frutta secca, cumino, semi di zucca, vino molto interessante che sul finale, mancando una parte acida adeguata tende a accasciarsi elegantemente.
Di Prisco
-GdT Pietrarosa 2022
Bella edizione per uno dei riferimenti della categoria, mela verde, mandorline salate, ginestra, finale sapido e asciugante, quasi tannico.
-Taurasi tre vigne 2017
Naso poco reattivo bocca di buona tensione, frutta rossa matura, arancia navel, finale con una leggera scodata alcolica
Traerte
-Fuori limite vv 2021
Greco da vigna ai confini della docg. Meglio nella scorsa versione, sempre bello l’equilibrio fra un frutto pieno-riempiente e la parte salina minerale, ma sul finale emerge una noterella di brodo che rende il vino poco gradevole.
Giovanni Vesce
-Case arse 2020
Cupo e terroso, amarene fabbri, ematico, erbe officinali, tisana alla menta.
-Leo cubans 2020
Solare e aperto, arancia dolce, frutta rossa matura, macchia mediterranea.
-Taurasi leo mirabilis 2021
Ancora imbrigliato da un legno non proprio leggero, l’impressione è di una buona materia ma troppo frenata, un vino che non scala le marce.
Il Cancelliere
-Taurasi nero né 2019
Se cercate un aglianico moderno, verticale, sapido e fresco, quasi marino, allora questa bottiglia NON farà per voi!
Perillo
-Taurasi riserva 2012
Invece di scrivere di questo vino citerò Pino Daniele
“ma che parlamme a fa, sempe d”e stesse cose”…