Messaggioda frapiant » 05 mar 2023 22:49
Andanti Sagrantino 98 - bevuto a settembre, credo 2003, ad Assisi. Avevo 21 anni ed al ristorante con la fidanzata dell’epoca ricordo chiesi: non mi dia un vino toscano in Umbria. Dopo una adolescenza a base di mojito in una famiglia di astemi, fu folgorazione.
San Guido Sassicaia 98 - a cena con un caro amico di mio padre purtroppo mancato troppo presto. Lui grande appassionato, io alle prime armi: sfodero la migliore boccia che avevo in cantina all’epoca - credo avessi 25 anni, vivevo ancora in Italia. ‘Versami ancora quel rosso, che buono che è’ fu il commento con cui mio padre abbandonò la sua repulsione per il rosso. Del vino ricordo l’eleganza - la verità è che ricorderò per sempre quella cena.
Soldera Brunello Riserva 2001 - bicchierata tra amici a Lussemburgo. IL brunello.
Leroy Corton Charlemagne 2004 - all’università del vino a Viadana. Conoscevo già Corton Charlemagne, non conoscevo Leroy. Bevuto nella famosa Borgogna bianca da sballo accanto a Charlemagne di Coche Dury, che era vino perfetto. Con Leroy Capii cosa fosse lo strabismo di Venere applicato al vino.
DRC Richebourg 2004 - sempre a Viadana. A fianco del Richebourg Leroy 2006: due vini che da soli sono e saranno sul podio delle bevute di una vita. Quella rosa passita del DRC però l’ho ancora sotto il naso.
Piccola postilla: bevo questi vini solo da Marco e quella volta all’anno che prendo l’aereo - spesso il giorno prima - per andare a Viadana è di per se memorabile. Quindi aggiungo un’ultima bottiglia della vita: la prossima che berrò da Marco
Francesco