Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

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zampaflex
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda zampaflex » 17 nov 2020 13:08

alexer3b ha scritto:Basta comprare su altri canali (come l'enoteca descritta) e si risolve il problema. Bisogna abituarsi a queste bolle speculative, sono robe che investono a giro un territorio (vedi Jura) o un produttore (Burlotto & Co)

Alex


Mi permetto di dissentire, queste bolle purtroppo una volta gonfiate non si sgonfiano più.
Per il resto concordo sulla possibilità di godimento dato da vini non considerati, ma quelli top prima o poi verranno prezzati in maniera adeguata alla domanda dal mercato.
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda alexer3b » 17 nov 2020 13:11

zampaflex ha scritto:
alexer3b ha scritto:Basta comprare su altri canali (come l'enoteca descritta) e si risolve il problema. Bisogna abituarsi a queste bolle speculative, sono robe che investono a giro un territorio (vedi Jura) o un produttore (Burlotto & Co)

Alex


Mi permetto di dissentire, queste bolle purtroppo una volta gonfiate non si sgonfiano più.
Per il resto concordo sulla possibilità di godimento dato da vini non considerati, ma quelli top prima o poi verranno prezzati in maniera adeguata alla domanda dal mercato.

Certo che puoi dissentire, il fatto che girino non implica che poi si sgonfino subito dopo ma in alcuni casi è successo, soprattutto quando magari si è "rotto" qualcosa nel meccanismo che ha fatto sviluppare la bolla.

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda supersonic76 » 17 nov 2020 13:24

Non le compra nessuno.
Almeno qui sul forum.
Mi sta solo sui coglioni il fatto che mi "intasino" il forum nascondendomi le offerte di Roland, Scrio, Tuscany, Mofise etc...
Cioè le uniche offerte per le quali il forum "offerte" ha senso di esistere

P.S Bevuto giorni fa' un gradevolissimo Barolo Monvigliero 2013 Burlotto.......ma 200 euro??? vabbè :roll:
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Beppekk » 17 nov 2020 13:43

La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Biavo » 17 nov 2020 14:04

Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica


Povero tignanello, uno dei pochi ad un prezzo ancora passabile... :cry:
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Beppekk » 17 nov 2020 14:10

Biavo ha scritto:
Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica


Povero tignanello, uno dei pochi ad un prezzo ancora passabile... :cry:

Poi lo bevi e al max lo valuti 25€...
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Biavo » 17 nov 2020 14:12

Beppekk ha scritto:
Biavo ha scritto:
Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica


Povero tignanello, uno dei pochi ad un prezzo ancora passabile... :cry:

Poi lo bevi e al max lo valuti 25€...


Dici? Purtroppo i miei riscontri sul Tignanello sono su bottiglie fine anni '90 e, ai tempi, non era male
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda teo777full » 17 nov 2020 14:42

Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica


Tignanello non é 100% sangiovese...
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Beppekk » 17 nov 2020 14:44

teo777full ha scritto:
Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica


Tignanello non é 100% sangiovese...

Non lo ho specificato, ma penso il senso del messaggio sia stato chiaro
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Smarco » 17 nov 2020 15:41

Beppekk ha scritto:La colpa è anche degli e-commerce, siti come tannico hanno contribuito al aumento dei prezzi, anche nelle enoteche fisiche.. Poi si è dato troppo credito a personaggi come Parker che premia vini molto discutibili, come quella ciofeca del Tignanello che non sembra nemmeno un Sangiovese, ma un vino del Sudafrica

Pensa che a tannico nessuno voleva vendere vino quando iniziarono perché vendevano a prezzo di costo :D
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda cavallo bianco » 17 nov 2020 16:09

Si sono scritti fiumi di parole, non solo in questo tread ma anche in tanti altri che ogni anno vengono riproposti con cadenza quasi noiosa, ma il succo di tutto il discorso è (secondo me) racchiuso in quest'unica frase di Smarco:

Perché dovrei vendere Mascarello a 90 se c’è chi lo paga 300 o 400?


gioco, partita, incontro.

:mrgreen:
E quando lei: "ma te...se i banditi rapissero me e tua madre, per chi avresti più paura?"
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Wineduck
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Wineduck » 17 nov 2020 16:31

Uffa! Guarda cosa mi tocca leggere nel 2020 in un paese che, almeno sulla carta, dovrebbe essere basato sul "libero mercato", la concorrenza e l'iniziativa privata. Dico sulla carta perchè poi quasi il 50% della nostra economia è, direttamente o indirettamente, gestita dallo Stato con punte del 90% (in Calabria, fino a pochi anni or sono) il PIL prodotto dai privati superava di poco il 10%. Questo evidentemente spiega perchè siamo, nella media, così tanto ignoranti (nel senso che ignoriamo) i meccanismi basilari di funzionamento del mercato. La conseguenza è lo stupore per la crescita improvvisa del prezzo di un prodotto voluttuario come il vino e soprattutto le fantasiose spiegazioni che vanno dalal quasi comune "condanna etica" dei maledetti speculatori, fino al complottismo di stampo internazionale passando per il globalismo finanziario-lobbistico-plutarchico! (manca il giudaico e poi siamo al completo nel menù sovranista-anti-elite.... :mrgreen: )

Invece basterebbere un'ora di auto formazione sui meccanismi di BASE del funzionamento di un mercato e di cose si forma un prezzo e tutto sarebbe risolto.In sintesi: l'offerta del prodotto è rigida (le quantità di bottiglie per annata è molto limitata, parliamo di 15-25k per produttore), la curva è quindi quasi verticale. La domanda è elastica (parliamo di valori che vanno da 5 a 10 volte l'offerta), molto elastica, cioè elevata ed in crescita costante (la ristorazione italiana ha colonizzato quasi tutto il mondo, anche in paesi con gusti ed abitudini molto diversi, con miliardi di abitanti e con un numero di ricchi che si conta ormai con le decine di milioni di individui). I potenziali consumatori di prodotti rari della nostra enogastronomia sono talmente tanti che è sufficiente che una piccolissima percentuale si avvicini al vino e le richieste salgono veritiginosamente...
Qual è l'unico meccanismo naturale che frena la crescita della domanda? Naturalmente il prezzo.
La crescita del prezzo rimette in equilibrio il rapporto fra domanda ed offerta. Alcuni produttori lo fanno prima dell'uscita dalla cantina: Roberto Conterno, Giuseppe Mascarello, Sandrone, ecc. non sono oggetto della "speculazione" come la chiamate voi! :lol: (mi fa morire dal ridere quando leggo questa parola, immagino la faccia indignata e schifata con cui la pronunciate! :lol: )
Il fenomeno riguarda produttori che lasciano che il prezzo di mercato si formi fuori dalla cantina: Alan mi ha raccontato di aver visto più volte dei loschi figuri attendere fuori dalla cantina i clienti di Maria Teresa uscire con le bottiglie per offrire loro subito il 300% del prezzo pagato..... PEZZENTI! :lol: :lol: :lol:

"E' il mercato ragazzi e voi non potete farci niente! Niente, capito!" :P
Ultima modifica di Wineduck il 17 nov 2020 17:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda berafede » 17 nov 2020 16:32

Già evitare di alimentare la bolla e riversare il budget su qualche altra bottiglia potrebbe essere utile, nuovi produttori nuove zone ecc.
Chiaro che non si muoverebbero certo gli equilibri del mercato però almeno si potrebbe dare contributo e far crescere produttori meno conosciuti o in zone meno vocate che meritano.
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda bondo » 17 nov 2020 16:42

pstrada75 ha scritto:In queste ultime settimane tanti altri qui in Svizzera stanno iniziando a mettere fuori le loro offerte per questi vini....beh, i Barolo di Mascarello su i 350 CHF, Rinaldi a 300, Burlotto addirittura 360........e questi sono i prezzi di mercato che si trovano in giro qui.....


Citare prezzi svizzeri è come mettere insieme le pere con le mele. A st. Moritz il Cinque Stelle (Negri) mica costa come a Sondrio...

zampaflex ha scritto:Dal mio punto di vista microeconomico, l'interesse estero per la Langa ha fatto solo male (e non è un'opinione ma un dato di fatto).


Più in generale, l'interesse estero per il vino italiano (dalla vda alla Sicilia) ha fatto solo male per quanto riguarda i prezzi.
Io mi regolo così: per ogni produttore metto delle soglie, se il prezzo aumenta troppo (anche per vini economici), passo ad altro.
Dal mio punto di vista nessun produttore è indispensabile e posso fare a meno di qualsiasi vino.

Es. pratico: Ar.pe.pe., hanno tirato su i prezzi così tanto che, di tanto che mi sono girati i maroni, delle bottiglie che ho ancora in cantina ne farei volentieri a meno (anche se acquistate quando i loro prezzi erano ragionevoli).
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda zampaflex » 17 nov 2020 17:14

Wineduck ha scritto:Uffa! Guarda cosa mi tocca leggere nel 2020 in un paese che, almeno sulla carta, dovrebbe essere basato sul "libero mercato", la concorrenza e l'iniziativa privata. Dico sulla carta perchè poi quasi il 50% della nostra economia è, direttamente o indirettamente, gestita dallo Stato con punte del 90% (in Calabria, fino a pochi anni or sono) il PIL prodotto dai privati superava di poco il 10%. Questo evidentemente spiega perchè siamo, nella media, così tanto ignoranti (nel senso che ignoriamo) i meccanismi basilari di funzionamento del mercato. La conseguenza è lo stupore per la crescita improvvisa del prezzo di un prodotto voluttuario come il vino e soprattutto le fantasiose spiegazioni che vanno dalal quasi comune "condanna etica" dei maledetti speculatori, fino al complottismo di stampo internazionale passando per il globalismo finanziario-lobbistico-plutarchico! (manca il giudaico e poi siamo al completo nel menù sovranista-anti-elite.... :mrgreen: )

Invece basterebbere un'ora di auto formazione sui meccanismi di BASE del funzionamento di un mercato e di cose si forma un prezzo e tutto sarebbe risolto.In sintesi: l'offerta del prodotto è rigida (le quantità di bottiglie per annata è molto limitata, parliamo di 15-25k per produttore), la curva è quindi quasi piatta. La domanda è elastica (parliamo di valori che vanno da 5 a 10 volte l'offerta), molto elastica, cioè elevata ed in crescita costante (la ristorazione italiana ha colonizzato quasi tutto il mondo, anche in paesi con gusti ed abitudini molto diversi, con miliardi di abitanti e con un numero di ricchi che si conta ormai con le decine di milioni di individui). I potenziali consumatori di prodotti rari della nostra enogastronomia sono talmente tanti che è sufficiente che una piccolissima percentuale si avvicini al vino e le richieste salgono veritiginosamente...
Qual è l'unico meccanismo naturale che frena la crescita della domanda? Naturalmente il prezzo.
La crescita del prezzo rimette in equilibrio il rapporto fra domanda ed offerta. Alcuni produttori lo fanno prima dell'uscita dalla cantina: Roberto Conterno, Giuseppe Mascarello, Sandrone, ecc. non sono oggetto della "speculazione" come la chiamate voi! :lol: (mi fa morire dal ridere quando leggo questa parola, immagino la faccia indignata e schifata con cui la pronunciate! :lol: )
Il fenomeno riguarda produttori che lasciano che il prezzo di mercato si formi fuori dalla cantina: Alan mi ha raccontato di aver visto più volte dei loschi figuri attendere fuori dalla cantina i clienti di Maria Teresa uscire con le bottiglie per offrire loro subito il 300% del prezzo pagato..... PEZZENTI! :lol: :lol: :lol:

"E' il mercato ragazzi e voi non potete farci niente! Niente, capito!" :P


Ma tu pensi che la formazione del prezzo di queste bottiglie sia realmente gestita da un mercato efficiente? A me pare tutt'altro. Siamo in piena fase di accaparramento, speculazione, quasi mercato nero.
E proprio perché l'offerta è rigida, una parte della domanda è costretta ad accettare prezzi che non vorrebbe pagare pur di assaggiare una volta tanto quel determinato vino, ciò facendo ha la conseguenza dell'espulsione di parte degli attori preesistenti.
E in mezzo ci stanno mani che si ingrassano senza merito, e non parlo dei normali enotecari con negozio fisico.
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Kevmit » 17 nov 2020 17:17

negli ultimi anni sempre comprate a 80-90-100-110-120 e vendute al doppio...

quest'anno le solite enoteche le vendono a 250... non le ho comprate e non le ho rivendute!

ora vediamo con Rinaldi... dovrei pagarle 100 euro, non so se ho voglia di rivenderle a 150 qui sul forum... vedremo!
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda gianni femminella » 17 nov 2020 17:29

alexer3b ha scritto:Il vero problema è che spesso siamo noi stessi tarati da preconcetti che puntualmente vengono smantellati nella realtà dei fatti, quando ad esempio ci viene chiesto un parere su un vino senza sapere di cosa si tratti (non di indovinarlo ma di esprimere un parere). Allora succederebbe, ad esempio, che si potrebbe scoprire che la Falanghina nei Campi Flegrei ha un buon gruppo di produttori che sa farla molto bene, con longevità pazzesche. Non sono produttori feticcio, non sono quelli che se li metti su Facebook scatenano complimenti e mi piace, ma almeno non fanno male al portafogli e fanno godere di brutto. Però è Falanghina e per noi è serie C del vino

Alex


Ciao Alex.
Infatti la falanghina qui la beviamo solo io e Piergi, due che notoriamente non sono fighi per niente :mrgreen:
Shhh, non dirlo troppo in giro che ci sono falanghine buone (anche se sanno solo di banana 8) vero Alberto?) :wink:
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda tenente Drogo » 17 nov 2020 17:47

Nitrox ha scritto:
.... la sezione si chiama polemiche e opinioni questa è’ una polemica , o anche una opinione personale.


ineccepibile
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda pstrada75 » 17 nov 2020 18:02

bondo ha scritto:Citare prezzi svizzeri è come mettere insieme le pere con le mele. A st. Moritz il Cinque Stelle (Negri) mica costa come a Sondrio...


Se mi permetti gran cazzata. Ripeto, Burlotto qui lo prendo a 80 quando sul forum l'ho visto anche al doppio.
Tutti gli Champagne qui li pago un pezzo meno che in Italia e potrei continuare (poi ovvio qui l'IVA e' molto piu' bassa).

Poi ovvio che qui costa la vita ma quello che onestamente sempre piu' mi sorprende e' che qui trovo prezzi piu' bassi per vini ITALIANI..... tipo, tenuta di Carleone, Il Guercio, UNO ecc......molto piu' bassi che sul forum..... e gli esempi sono moltissimi....

E la speculazione su le bottiglie di Mascarello, Rinaldi ecc. che alcuni fanno non mi sembra molto diversa in termini di prezzi rispetto a quella dell'Italia......
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Wineduck » 17 nov 2020 18:10

zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:Uffa! Guarda cosa mi tocca leggere nel 2020 in un paese che, almeno sulla carta, dovrebbe essere basato sul "libero mercato", la concorrenza e l'iniziativa privata. Dico sulla carta perchè poi quasi il 50% della nostra economia è, direttamente o indirettamente, gestita dallo Stato con punte del 90% (in Calabria, fino a pochi anni or sono) il PIL prodotto dai privati superava di poco il 10%. Questo evidentemente spiega perchè siamo, nella media, così tanto ignoranti (nel senso che ignoriamo) i meccanismi basilari di funzionamento del mercato. La conseguenza è lo stupore per la crescita improvvisa del prezzo di un prodotto voluttuario come il vino e soprattutto le fantasiose spiegazioni che vanno dalal quasi comune "condanna etica" dei maledetti speculatori, fino al complottismo di stampo internazionale passando per il globalismo finanziario-lobbistico-plutarchico! (manca il giudaico e poi siamo al completo nel menù sovranista-anti-elite.... :mrgreen: )

Invece basterebbere un'ora di auto formazione sui meccanismi di BASE del funzionamento di un mercato e di cose si forma un prezzo e tutto sarebbe risolto.In sintesi: l'offerta del prodotto è rigida (le quantità di bottiglie per annata è molto limitata, parliamo di 15-25k per produttore), la curva è quindi quasi piatta. La domanda è elastica (parliamo di valori che vanno da 5 a 10 volte l'offerta), molto elastica, cioè elevata ed in crescita costante (la ristorazione italiana ha colonizzato quasi tutto il mondo, anche in paesi con gusti ed abitudini molto diversi, con miliardi di abitanti e con un numero di ricchi che si conta ormai con le decine di milioni di individui). I potenziali consumatori di prodotti rari della nostra enogastronomia sono talmente tanti che è sufficiente che una piccolissima percentuale si avvicini al vino e le richieste salgono veritiginosamente...
Qual è l'unico meccanismo naturale che frena la crescita della domanda? Naturalmente il prezzo.
La crescita del prezzo rimette in equilibrio il rapporto fra domanda ed offerta. Alcuni produttori lo fanno prima dell'uscita dalla cantina: Roberto Conterno, Giuseppe Mascarello, Sandrone, ecc. non sono oggetto della "speculazione" come la chiamate voi! :lol: (mi fa morire dal ridere quando leggo questa parola, immagino la faccia indignata e schifata con cui la pronunciate! :lol: )
Il fenomeno riguarda produttori che lasciano che il prezzo di mercato si formi fuori dalla cantina: Alan mi ha raccontato di aver visto più volte dei loschi figuri attendere fuori dalla cantina i clienti di Maria Teresa uscire con le bottiglie per offrire loro subito il 300% del prezzo pagato..... PEZZENTI! :lol: :lol: :lol:

"E' il mercato ragazzi e voi non potete farci niente! Niente, capito!" :P


Ma tu pensi che la formazione del prezzo di queste bottiglie sia realmente gestita da un mercato efficiente? A me pare tutt'altro. Siamo in piena fase di accaparramento, speculazione, quasi mercato nero.
E proprio perché l'offerta è rigida, una parte della domanda è costretta ad accettare prezzi che non vorrebbe pagare pur di assaggiare una volta tanto quel determinato vino, ciò facendo ha la conseguenza dell'espulsione di parte degli attori preesistenti.
E in mezzo ci stanno mani che si ingrassano senza merito, e non parlo dei normali enotecari con negozio fisico.


Luciano nessun mercato è "perfetto", neppure quelli finanziari in cui grazie alla tecnologia tutti possono conoscere il prezzo in tempo reale e contribuire in modo altrettanto istantaneo alla sua variazione. E' normale che nei mercati collezionistici ci possano essere più passaggi e quindi ricarichi stratificati ma alla fine quello che conta veramente è quanto è disposto a pagare quello che stappa (o si fa stappare comodamente seduto al tavolo di un ristorante panoramico a 3 stelle di Hong Kong o di Singapore, o Città del Capo o San Paulo o Ho Chi Minh, ecc.) il vino. In mezzo ci posso essere da un minimo di 3 a 100 (per dire un umero esagerato) di passaggi di intermediazione ma alla fine se a quel signore lì, il prezzo sta bene, il resto non conta nulla.
Il problema è che in Italia non cresciamo più da 20 anni tanto che da due generazioni nessuno si ricorda più come si viveva quando "i ricchi schifosi" eravamo noi, quando eravamo il centro mondiale del "La dolce vita" (gli americani la chiamano ancora così, in italiano!), e copravamo e consumavamo con l'arroganza che ora hanno gli ex schiavi, quando quelli che consumavano senza pensieri e senza pensare al conto e quello che ne sarebbe derivato il giorno dopo eravamo NOI. Adesso quelli per cui "il prezzo non è un problema, purchè abbia sul tavolo la mia bottiglia preferita", quelli che vanno nel ristorante affiliato dove il sommelier conosce a memoria i gusti dell'ospite di livello TOP e gli fa trovare la sua bottiglia di Barolo o di Borgogna preferita.... SENZA NEMMENO CHIEDERE "QUANTO COSTA" ...quelli adesso non siamo più noi! Sono milioni di individui che abitano in svariati posti della terra ma quasi MAI in Europa Occidentale!
Cercate su Instagram una di queste agenzie specializzate nel fornire a questi personaggi cene di lusso,VINO e donne: guardate cosa stappano OGNI GIORNO e capirete perchè servono decine o perlomeno migliaia di euro per avere una bottiglia di Madame, di Roumier o Lafite. Capirete anche che i vini italiani vengono (per adesso) bevuti così di rado che 2-300 euro per un Barolo di nicchia vi sembreranno un'elemosina rispetto a quello che varranno fra qualche anno. Eh si perchè i ricchi-ricchi stanno aumentando in quei paesi alla stessa velocità con cui la classe media europea (attaccata alla strenua difesa di un welfare per anziani in siistemi a decadenza demografica verticale [un suicidio economico!]) si sta disintegrando.

Il mio consiglio: comprate e bevete adesso perchè non c'è alcuna "bolla speculativa", non c'è alcun "speculatore cattivone" e nessun complotto (al massimo c'è qualche suddito europeo che si affanna come un matto per raccogliere qualche briciola che cade dal tavolo dei suoi "padroni"): perchè molto presto non vi toccheranno neppure queste briciole!
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Smarco » 17 nov 2020 18:53

Wineduck ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:Uffa! Guarda cosa mi tocca leggere nel 2020 in un paese che, almeno sulla carta, dovrebbe essere basato sul "libero mercato", la concorrenza e l'iniziativa privata. Dico sulla carta perchè poi quasi il 50% della nostra economia è, direttamente o indirettamente, gestita dallo Stato con punte del 90% (in Calabria, fino a pochi anni or sono) il PIL prodotto dai privati superava di poco il 10%. Questo evidentemente spiega perchè siamo, nella media, così tanto ignoranti (nel senso che ignoriamo) i meccanismi basilari di funzionamento del mercato. La conseguenza è lo stupore per la crescita improvvisa del prezzo di un prodotto voluttuario come il vino e soprattutto le fantasiose spiegazioni che vanno dalal quasi comune "condanna etica" dei maledetti speculatori, fino al complottismo di stampo internazionale passando per il globalismo finanziario-lobbistico-plutarchico! (manca il giudaico e poi siamo al completo nel menù sovranista-anti-elite.... :mrgreen: )

Invece basterebbere un'ora di auto formazione sui meccanismi di BASE del funzionamento di un mercato e di cose si forma un prezzo e tutto sarebbe risolto.In sintesi: l'offerta del prodotto è rigida (le quantità di bottiglie per annata è molto limitata, parliamo di 15-25k per produttore), la curva è quindi quasi piatta. La domanda è elastica (parliamo di valori che vanno da 5 a 10 volte l'offerta), molto elastica, cioè elevata ed in crescita costante (la ristorazione italiana ha colonizzato quasi tutto il mondo, anche in paesi con gusti ed abitudini molto diversi, con miliardi di abitanti e con un numero di ricchi che si conta ormai con le decine di milioni di individui). I potenziali consumatori di prodotti rari della nostra enogastronomia sono talmente tanti che è sufficiente che una piccolissima percentuale si avvicini al vino e le richieste salgono veritiginosamente...
Qual è l'unico meccanismo naturale che frena la crescita della domanda? Naturalmente il prezzo.
La crescita del prezzo rimette in equilibrio il rapporto fra domanda ed offerta. Alcuni produttori lo fanno prima dell'uscita dalla cantina: Roberto Conterno, Giuseppe Mascarello, Sandrone, ecc. non sono oggetto della "speculazione" come la chiamate voi! :lol: (mi fa morire dal ridere quando leggo questa parola, immagino la faccia indignata e schifata con cui la pronunciate! :lol: )
Il fenomeno riguarda produttori che lasciano che il prezzo di mercato si formi fuori dalla cantina: Alan mi ha raccontato di aver visto più volte dei loschi figuri attendere fuori dalla cantina i clienti di Maria Teresa uscire con le bottiglie per offrire loro subito il 300% del prezzo pagato..... PEZZENTI! :lol: :lol: :lol:

"E' il mercato ragazzi e voi non potete farci niente! Niente, capito!" :P


Ma tu pensi che la formazione del prezzo di queste bottiglie sia realmente gestita da un mercato efficiente? A me pare tutt'altro. Siamo in piena fase di accaparramento, speculazione, quasi mercato nero.
E proprio perché l'offerta è rigida, una parte della domanda è costretta ad accettare prezzi che non vorrebbe pagare pur di assaggiare una volta tanto quel determinato vino, ciò facendo ha la conseguenza dell'espulsione di parte degli attori preesistenti.
E in mezzo ci stanno mani che si ingrassano senza merito, e non parlo dei normali enotecari con negozio fisico.


Luciano nessun mercato è "perfetto", neppure quelli finanziari in cui grazie alla tecnologia tutti possono conoscere il prezzo in tempo reale e contribuire in modo altrettanto istantaneo alla sua variazione. E' normale che nei mercati collezionistici ci possano essere più passaggi e quindi ricarichi stratificati ma alla fine quello che conta veramente è quanto è disposto a pagare quello che stappa (o si fa stappare comodamente seduto al tavolo di un ristorante panoramico a 3 stelle di Hong Kong o di Singapore, o Città del Capo o San Paulo o Ho Chi Minh, ecc.) il vino. In mezzo ci posso essere da un minimo di 3 a 100 (per dire un umero esagerato) di passaggi di intermediazione ma alla fine se a quel signore lì, il prezzo sta bene, il resto non conta nulla.
Il problema è che in Italia non cresciamo più da 20 anni tanto che da due generazioni nessuno si ricorda più come si viveva quando "i ricchi schifosi" eravamo noi, quando eravamo il centro mondiale del "La dolce vita" (gli americani la chiamano ancora così, in italiano!), e copravamo e consumavamo con l'arroganza che ora hanno gli ex schiavi, quando quelli che consumavano senza pensieri e senza pensare al conto e quello che ne sarebbe derivato il giorno dopo eravamo NOI. Adesso quelli per cui "il prezzo non è un problema, purchè abbia sul tavolo la mia bottiglia preferita", quelli che vanno nel ristorante affiliato dove il sommelier conosce a memoria i gusti dell'ospite di livello TOP e gli fa trovare la sua bottiglia di Barolo o di Borgogna preferita.... SENZA NEMMENO CHIEDERE "QUANTO COSTA" ...quelli adesso non siamo più noi! Sono milioni di individui che abitano in svariati posti della terra ma quasi MAI in Europa Occidentale!
Cercate su Instagram una di queste agenzie specializzate nel fornire a questi personaggi cene di lusso,VINO e donne: guardate cosa stappano OGNI GIORNO e capirete perchè servono decine o perlomeno migliaia di euro per avere una bottiglia di Madame, di Roumier o Lafite. Capirete anche che i vini italiani vengono (per adesso) bevuti così di rado che 2-300 euro per un Barolo di nicchia vi sembreranno un'elemosina rispetto a quello che varranno fra qualche anno. Eh si perchè i ricchi-ricchi stanno aumentando in quei paesi alla stessa velocità con cui la classe media europea (attaccata alla strenua difesa di un welfare per anziani in siistemi a decadenza demografica verticale [un suicidio economico!]) si sta disintegrando.

Il mio consiglio: comprate e bevete adesso perchè non c'è alcuna "bolla speculativa", non c'è alcun "speculatore cattivone" e nessun complotto (al massimo c'è qualche suddito europeo che si affanna come un matto per raccogliere qualche briciola che cade dal tavolo dei suoi "padroni"): perchè molto presto non vi toccheranno neppure queste briciole!

concordo pienamente, considerando poi che molti acquirenti (prendiamo ad esempio Bartolo Mascarello 2016) che comprano 3/5 casse a 350 a bottiglia non lo fanno perché vogliono berlo ma perché sanno che tra 5 anni ce ne vorranno un bel pò di più per comprare le stesse bottiglie e ci sarà sicuramente chi le acquisterà
Acquisto: solo da persone con feed o conosciute
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Nitrox » 17 nov 2020 20:01

Dopo essermi fatto una lettura di tutti i commenti sono venuto alla conclusione che il pirla sono io che compero il vino per berlo . E’ li che sbaglio e il mio stato economico non mi permette di fare quello che i pirla a livello superiore fanno , ovvero comperalo a cifre che non sono nemmeno parenti del reale valore del prodotto ma avendo il denaro non si pongono il problema.
Eh vabbè ma una domanda me e ve la faccio ma chi paga 300 euro un Mascarello 2016 è un ricco ignorante in materia, per forza perché se sapesse quanto costa all’uscita e quindi potesse dare un reale peso al suo acquisto mai butterebbe i soldi , o no ? Ora corro in quella enoteca a prendere il Monfortino 2014 a 520 mi sembrava un buon prezzo....
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Smarco1 » 17 nov 2020 20:19

Nitrox ha scritto:Dopo essermi fatto una lettura di tutti i commenti sono venuto alla conclusione che il pirla sono io che compero il vino per berlo . E’ li che sbaglio e il mio stato economico non mi permette di fare quello che i pirla a livello superiore fanno , ovvero comperalo a cifre che non sono nemmeno parenti del reale valore del prodotto ma avendo il denaro non si pongono il problema.
Ora corro in quella enoteca a prendere il Monfortino 2014 a 520 mi sembrava un buon prezzo....

https://youtu.be/8RCTWY8PrpI
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda SommelierSardo » 17 nov 2020 20:40

.....comunque ho bevuto il Barolo 2016 di Bartolo Mascarello e mi sono fatto la pipì addosso :roll:
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Re: Ma non vi sentite un po’ dei ladri.....

Messaggioda Messner » 17 nov 2020 21:12

Wineduck ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:Uffa! Guarda cosa mi tocca leggere nel 2020 in un paese che, almeno sulla carta, dovrebbe essere basato sul "libero mercato", la concorrenza e l'iniziativa privata. Dico sulla carta perchè poi quasi il 50% della nostra economia è, direttamente o indirettamente, gestita dallo Stato con punte del 90% (in Calabria, fino a pochi anni or sono) il PIL prodotto dai privati superava di poco il 10%. Questo evidentemente spiega perchè siamo, nella media, così tanto ignoranti (nel senso che ignoriamo) i meccanismi basilari di funzionamento del mercato. La conseguenza è lo stupore per la crescita improvvisa del prezzo di un prodotto voluttuario come il vino e soprattutto le fantasiose spiegazioni che vanno dalal quasi comune "condanna etica" dei maledetti speculatori, fino al complottismo di stampo internazionale passando per il globalismo finanziario-lobbistico-plutarchico! (manca il giudaico e poi siamo al completo nel menù sovranista-anti-elite.... :mrgreen: )

Invece basterebbere un'ora di auto formazione sui meccanismi di BASE del funzionamento di un mercato e di cose si forma un prezzo e tutto sarebbe risolto.In sintesi: l'offerta del prodotto è rigida (le quantità di bottiglie per annata è molto limitata, parliamo di 15-25k per produttore), la curva è quindi quasi piatta. La domanda è elastica (parliamo di valori che vanno da 5 a 10 volte l'offerta), molto elastica, cioè elevata ed in crescita costante (la ristorazione italiana ha colonizzato quasi tutto il mondo, anche in paesi con gusti ed abitudini molto diversi, con miliardi di abitanti e con un numero di ricchi che si conta ormai con le decine di milioni di individui). I potenziali consumatori di prodotti rari della nostra enogastronomia sono talmente tanti che è sufficiente che una piccolissima percentuale si avvicini al vino e le richieste salgono veritiginosamente...
Qual è l'unico meccanismo naturale che frena la crescita della domanda? Naturalmente il prezzo.
La crescita del prezzo rimette in equilibrio il rapporto fra domanda ed offerta. Alcuni produttori lo fanno prima dell'uscita dalla cantina: Roberto Conterno, Giuseppe Mascarello, Sandrone, ecc. non sono oggetto della "speculazione" come la chiamate voi! :lol: (mi fa morire dal ridere quando leggo questa parola, immagino la faccia indignata e schifata con cui la pronunciate! :lol: )
Il fenomeno riguarda produttori che lasciano che il prezzo di mercato si formi fuori dalla cantina: Alan mi ha raccontato di aver visto più volte dei loschi figuri attendere fuori dalla cantina i clienti di Maria Teresa uscire con le bottiglie per offrire loro subito il 300% del prezzo pagato..... PEZZENTI! :lol: :lol: :lol:

"E' il mercato ragazzi e voi non potete farci niente! Niente, capito!" :P


Ma tu pensi che la formazione del prezzo di queste bottiglie sia realmente gestita da un mercato efficiente? A me pare tutt'altro. Siamo in piena fase di accaparramento, speculazione, quasi mercato nero.
E proprio perché l'offerta è rigida, una parte della domanda è costretta ad accettare prezzi che non vorrebbe pagare pur di assaggiare una volta tanto quel determinato vino, ciò facendo ha la conseguenza dell'espulsione di parte degli attori preesistenti.
E in mezzo ci stanno mani che si ingrassano senza merito, e non parlo dei normali enotecari con negozio fisico.


Luciano nessun mercato è "perfetto", neppure quelli finanziari in cui grazie alla tecnologia tutti possono conoscere il prezzo in tempo reale e contribuire in modo altrettanto istantaneo alla sua variazione. E' normale che nei mercati collezionistici ci possano essere più passaggi e quindi ricarichi stratificati ma alla fine quello che conta veramente è quanto è disposto a pagare quello che stappa (o si fa stappare comodamente seduto al tavolo di un ristorante panoramico a 3 stelle di Hong Kong o di Singapore, o Città del Capo o San Paulo o Ho Chi Minh, ecc.) il vino. In mezzo ci posso essere da un minimo di 3 a 100 (per dire un umero esagerato) di passaggi di intermediazione ma alla fine se a quel signore lì, il prezzo sta bene, il resto non conta nulla.
Il problema è che in Italia non cresciamo più da 20 anni tanto che da due generazioni nessuno si ricorda più come si viveva quando "i ricchi schifosi" eravamo noi, quando eravamo il centro mondiale del "La dolce vita" (gli americani la chiamano ancora così, in italiano!), e copravamo e consumavamo con l'arroganza che ora hanno gli ex schiavi, quando quelli che consumavano senza pensieri e senza pensare al conto e quello che ne sarebbe derivato il giorno dopo eravamo NOI. Adesso quelli per cui "il prezzo non è un problema, purchè abbia sul tavolo la mia bottiglia preferita", quelli che vanno nel ristorante affiliato dove il sommelier conosce a memoria i gusti dell'ospite di livello TOP e gli fa trovare la sua bottiglia di Barolo o di Borgogna preferita.... SENZA NEMMENO CHIEDERE "QUANTO COSTA" ...quelli adesso non siamo più noi! Sono milioni di individui che abitano in svariati posti della terra ma quasi MAI in Europa Occidentale!
Cercate su Instagram una di queste agenzie specializzate nel fornire a questi personaggi cene di lusso,VINO e donne: guardate cosa stappano OGNI GIORNO e capirete perchè servono decine o perlomeno migliaia di euro per avere una bottiglia di Madame, di Roumier o Lafite. Capirete anche che i vini italiani vengono (per adesso) bevuti così di rado che 2-300 euro per un Barolo di nicchia vi sembreranno un'elemosina rispetto a quello che varranno fra qualche anno. Eh si perchè i ricchi-ricchi stanno aumentando in quei paesi alla stessa velocità con cui la classe media europea (attaccata alla strenua difesa di un welfare per anziani in siistemi a decadenza demografica verticale [un suicidio economico!]) si sta disintegrando.

Il mio consiglio: comprate e bevete adesso perchè non c'è alcuna "bolla speculativa", non c'è alcun "speculatore cattivone" e nessun complotto (al massimo c'è qualche suddito europeo che si affanna come un matto per raccogliere qualche briciola che cade dal tavolo dei suoi "padroni"): perchè molto presto non vi toccheranno neppure queste briciole!


Non fa una piega. Complimenti.

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