bondo ha scritto:vinogodi ha scritto:..." ancestrale" di Francesco Bellei stasera. Non mi è piaciuto: acido, magro e velato. Meglio mangiando, ma Radice è un altra marcia...
Concordo al 101%: l'ancestrale di Francesco Bellei ha perso parecchi colpi rispetto alla gestione ante Cavicchioli. Qualche settimana fa ho bevuto la 2018: un vino fondamentalmete inutile. Molto meglio il Fondatore Chiarli stappato l'altro ieri, tra l'altro era l'annata 2015. No comment.
Non parliamo poi dell'ancestrale bianco (pignoletto).
l'ancestrale di Francesco Bellei é stato creato nel 2003 da Sandro Cavicchioli, quando l'azienda di Christian faceva giá parte della famiglia di San Prospero.
Le prime annate sono state le migliori soprattutto perché il reiduo fisso che ne risultava era in giuste quantitá, almeno per chi come me é nato e cresciuto bevendo Lambrusco, Sorbara principalmente ma non solo.
Esigenze riportate da piú ristoratori hanno portato a ridurre sempre piú questo residuo, impoverendo sempre piú il vino che ne risultava, ma le esigenze di venderlo hanno avuto il sopravvento.
lo stesso Christian, che produce il rimosso si é adeguato a queste necessitá, peró ogni tanto ci troviamo a bere vecchie bocce anche di 15-20 anni, veri esperimenti di allora di ancestrale e metodo classico, che dimostrano sempre piú quanto il Lambrusco, il Sorbara soprattutto, sia un vino adatto ad un lungo affinamento e invecchiamento, sempre che le cose siano fatte nel dovuto modo, partendo dall'allevamento della vite nei terreni giusti, la raccolta e selezione delle uve, e quanto si fa in cantina...
il pignoletto bianco non é poi certo male rispetto a tanti altri, non dimentichiamo che non é della zona piú vocata delle colline bolognesi….