Messaggioda Vinos » 17 gen 2019 12:30
Chateau haut brion 1990: quando un vino coniuga una gamma di profumi perdercisi dentro accompagnata da un’intensità fuori dal comune , l’unico pensiero che ti viene in mente è :” Ok, siamo nell’olimpo” . Tabacco, cuoio antico, erbe aromatiche, una leggera venatura di peperone maturo, mai così gradita. È elegante, i tannini sono setosi,risolti, maturo al punto giusto, quasi uno spreco abbinarlo al cibo perché bisogna ascoltarlo con attenzione per coglierne i dettagli e le varie sfumature.
Bordeaux nella sua completezza.
Chateau latour 1989 : solita bestia indomabile, caramella balsamica, frutto denso, cresce nel bicchiere, impatta con forza e si allarga deciso. Un pugno allo stomaco, l’opposto del vino di Pessac, qui potenza e gioventù sono sfrontate, ma attenzione non c’è nessun errore ad aprirlo perché non si calmerá mai, è nel suo dna. Profondo e pieno di energia.
Bordeaux nella sua cattiveria
Vega sicilia 1991: dei tre è il vino più ruffiano, conserva ancora il ricordo del contenitore in cui è cresciuto anche se in maniera molto lieve.
È dolce, cremoso, dal respiro floreale, ha meno spinta ed è più avvolgente, richiama l’eleganza del brion, ma è penalizzato da una chiusura leggermente amara.
Una versione meno potente del solito, più tenue, più aggraziata, ma come sempre accompagnato da un finale di rimarchevole lunghezza.
Il rivale dei bordeaux.
Krug 166: non ho scritto note, ma mi è piaciuto molto...