Acquisto di vino in asta

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markov
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Acquisto di vino in asta

Messaggioda markov » 20 nov 2016 17:30

Pandolfini, e altre case d'asta, propongono interessanti selezioni di vino.

La casa d'asta indica le condizioni della bottiglia in termini di livello e condizione dell'etichetta.
Ovviamente data la delicatezza del contenuto le due suddette condizioni non sono sufficienti a garantire la qualità del vino e di certo dopo l'eventuale aggiudicazione non è possibile rivalersi verso la casa d'asta per eventuali difetti.

Cosa ne pensate? Avete esperienze di acquisto di vino in asta?

Grazie.

alessandro
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda vinogodi » 20 nov 2016 17:42

markov ha scritto:Pandolfini, e altre case d'asta, propongono interessanti selezioni di vino.

La casa d'asta indica le condizioni della bottiglia in termini di livello e condizione dell'etichetta.
Ovviamente data la delicatezza del contenuto le due suddette condizioni non sono sufficienti a garantire la qualità del vino e di certo dopo l'eventuale aggiudicazione non è possibile rivalersi verso la casa d'asta per eventuali difetti.

Cosa ne pensate? Avete esperienze di acquisto di vino in asta?

Grazie.

alessandro
...certo: l'86,61% dei vini sopra i 20 anni aggiudicati , con sommo disappunto di amici e parenti, si è rivelato un'inculata. Essendo considerati "vini da collezione" , sai cosa gliene frega del contenuto. Il più delle volte sono bocce superviaggiate e conservate alla cazzo. Altre volte no, ma vai a saperlo. . Essendo destinate a feticisti incalliti , la brama di possesso è superiore al godimento reale in caso di apertura. Come avere in mano un gran pezzo di gnocca da esporre inorgoglito ... ma frigida oppure affetta da secchezza vaginale cronica ... 8)
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda vinotec » 21 nov 2016 06:52

markov ha scritto:Pandolfini, e altre case d'asta, propongono interessanti selezioni di vino.

La casa d'asta indica le condizioni della bottiglia in termini di livello e condizione dell'etichetta.
Ovviamente data la delicatezza del contenuto le due suddette condizioni non sono sufficienti a garantire la qualità del vino e di certo dopo l'eventuale aggiudicazione non è possibile rivalersi verso la casa d'asta per eventuali difetti.

Cosa ne pensate? Avete esperienze di acquisto di vino in asta?

Grazie.

alessandro

Io ho comprato diverse volte in aste Pandolfini, sempre però a fine asta chiedevo al sempre gentilissimo Francesco Tanzi, deus es machina dell'asta, di mandarmi la lista delle bottiglie invendute, sempre signore bottiglie, che però costavano meno del prezzo base d'asta...ora però non si può più fare. Ho provato anche a partecipare per telefono, data la mia cronica impossibilità a muovermi in auto, ricordo per 6 sassicaia 1972(molto raro ed alcuni anni fa, molto ricercato dai collezionisti), ma non riuscii ad aggiudicarmele. Devo comunque dire che quello che ho comperato e visto solo in foto nel catalogo, corrispondeva sempre e non sono mai rimasto deluso.
P.S.: ovviamente i prezzi dell'asta non sono i cosiddetti "prezzi forum" ai quali siamo abituati qui, ma un po' più alti, ma c'è da dire che in quelle aste trovi bottiglie che qui si vedono raramente...
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda FERRARI » 21 nov 2016 11:48

Scusate se mi intrometto .....
Per la mia esperienza distinguerei le aste di vino italiane da quelle americane e inglesi.
In italia abbiamo delle sessioni miste con provenienze di bottiglie assai varie ..... e come detto da Vinogodi molto incerte.
All'estero troviamo molto spesso delle monografiche con provenienze uniche dove lo stato di conservazione è verificabile al 100%.
In questo caso però i prezzi sono parecchio più alti di quelli Italiani. Escluderei le aste di Hong Kong dove la bottiglia feticcio rappresenta più del 50% e l'importanza dello stato di conservazione reale è molto relativa ...
Anche in Italia esiste in molti casi la possibilità di verificare il reale stato di conservazione della bottiglia oltre a quello dichiarato in catalogo e a quello che eventualmente si può richiedere con il condition report, ma bisogna essere dei frequentatori e compratori abituali. E' un po' quello che succede nelle aste di tutto il mondo dall'arte alle auto d'epoca e fino al vino.
Quindi se dovessi fare un unico acquisto in un'asta Italiana starei tranquillo al 100% solo con bottiglie recenti ...
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda markov » 24 nov 2016 21:57

Grazie per aver condiviso le vostre esperienze.

Effettivamente tutto dipende da quanto, chi cura l'asta, è selettivo nei confronti dei conferitori.
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda Unodimille » 25 nov 2016 14:11

Ragazzi però i prezzi d'asta che vedo io non sono appena più alti...semmai decisamente più alti
La scorsa settimana Bolaffi ha battuto una verticale di Masseto 2005-2012 tre per tipo a € 17500 :shock:
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda Smarco » 25 nov 2016 15:28

Unodimille ha scritto:Ragazzi però i prezzi d'asta che vedo io non sono appena più alti...semmai decisamente più alti
La scorsa settimana Bolaffi ha battuto una verticale di Masseto 2005-2012 tre per tipo a € 17500 :shock:

Più alti riguardo a cosa?
Acquisto: solo da persone con feed o conosciute
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda Unodimille » 25 nov 2016 15:49

Smarco ha scritto:
Unodimille ha scritto:Ragazzi però i prezzi d'asta che vedo io non sono appena più alti...semmai decisamente più alti
La scorsa settimana Bolaffi ha battuto una verticale di Masseto 2005-2012 tre per tipo a € 17500 :shock:

Più alti riguardo a cosa?

Più alti rispetto a i prezzi che si vedono in rete
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda videodrome » 25 nov 2016 16:07

FERRARI ha scritto:All'estero troviamo molto spesso delle monografiche con provenienze uniche dove lo stato di conservazione è verificabile al 100%.

si certo, come tutte le aste americane tenute da Christies dove sono stati battuti tutti i falsi di Kurnawian.... dai su......per favore.......
flavio
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda flavio » 28 nov 2016 15:10

Buongiorno a tutti visto che si parla di aste di vino Italiane ed Internazionali mi sento
chiamato in causa al 100%.
Ho letto tante cose ma per la maggior parte inesatte:

- per quanto riguarda la differenza tra aste Italiane ed Anglo Americane io posso parlare della differenza tra la nostra
casa d'aste (Gelardini & Romani Wine Auction) e le altre che è sostanzialmente nei prezzi di riserva.
La nostra casa d'aste non ha prezzi di riserva, quindi dal prezzo di partenza può aggiudicare tutta l'asta ad una sola battuta, mentre altre aste, soprattutto le anglo americane lavorano con prezzi di riserva che non permettono di
aggiudicare realmente il lotto fino al raggiungimento della stessa. Questo rende a volte l'asta un bel "teatrino"

- per quanto riguarda lo stato di conservazione delle bottiglie andiamo personalmente ad ispezionare la
cantina selezioniamo a campione una serie di bottiglie che vengono aperte durante l'asta e fatte degustare a tutti i
partecipanti. Avere la presunzione di poter controllare lo stato di conservazione di un vino senza aprirlo è pura follia.
L'unica garanzia è se la bottiglia uscita dall'azienda è passata direttamente alla vostra cantina.
Detto questo per fortuna per rovinare un vino ce ne vuole molto più di quello che pensate. Tante volte abbiamo assaggiato vini di una cantina di un collezionista che non aveva temperatura ed umidità controllata e le bottiglie sono risultate sempre in ottime condizioni.
Ultimo esempio in ordine di tempo, due settimane fa ad un pranzo ad Hong Kong il nostro avvocato ha portato una bottiglia di Barolo riserva Borgogno 1943 comprata ad una nostra asta. La bottiglia proveniva da una cantina di un avvocato di Roma, cantina che non era propriamente il luogo ideale per stoccare i pochi vini che aveva.
Be' è stata la più bella bevuta che mi sono fatto negli ultimi anni, e la bottiglia era in splendide condizioni ed ancora con una lunga vita davanti.
E qui veniamo alla più grande inesattezza, riguardo il mercato di Hong Kong.
-dal 2011 ci siamo spostati li, con 2 aste all'anno di cataloghi composti per l'80% da Fine Wines Italiani.
Passiamo quasi 5 mesi della nostra vita in questa città dove ormai abbiamo tanti amici che condividono con noi la passione del vino. Dire che li le bottiglie che si vendono ad Hong Kong corrispondono a dei "feticci" per stupidi che comprerebbero qualsiasi cosa corrisponde alla più grossa cavolata che abbia mai sentito, che solo una persona priva di cognizione del mercato di Hong Kong possa dire. Li c'è una attenzione maniacale allo stoccaggio del vino, e tutte le bottiglie che noi vendiamo all'asta vengono acquistate per essere bevute. Quello che si beve là tutti i giorni è incredibile, e la competenza ed il palato di questi collezionisti è superiore alla media Italiana. Se in questi anni avessimo venduto bottiglie non bevibili ci avrebbero già escluso dal tessuto di questa città.
Quasi tutti i giorni si fanno serate a tema tra amici in cui ognuno porta una bottiglia e guai se questa è posteriore al 1990...DRC, Petrus, Lafite, Jayer, Rouget, Monfortino, Giacosa, e tanti altri vengono stappati tutti i giorni.
I vini giovani (al contrario dell'Italia) li non vengono bevuti.

In Italia è difficile trovare un'unica grande collezione, specialmente di vini Italiani che possa essere messa all'asta e che abbia un valore tale da coprire i costi e far guadagnare la casa d'aste. In Italia i vini si sono sempre bevuti e non sono mai stati considerati delle fonti di investimento, quindi si riescono a reperire sempre piccole collezioni che messe tutte insieme permettono di redigere un catalogo.
In America è più semplice solo perché le case d'asta di vino esistono da molto più tempo ed ora non fanno altro che ricevere indietro i vini (per lo più Bordeaux e Borgogna) che per anni hanno venduto ai loro più importanti clienti.

Ultima cosa, il vino da Collezione non esiste, se non è bevibile non vale nulla e non può essere venduto all'asta!

Ciao a tutti
Flaviano Gelardini
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda flavio » 28 nov 2016 15:21

videodrome ha scritto:
FERRARI ha scritto:All'estero troviamo molto spesso delle monografiche con provenienze uniche dove lo stato di conservazione è verificabile al 100%.

si certo, come tutte le aste americane tenute da Christies dove sono stati battuti tutti i falsi di Kurnawian.... dai su......per favore.......

Rudy Kurnawian è stato "introdotto" al mondo dei collezionisti del vino dal "Signor" John Capone (Acker and Merrill)
ed attraverso la sua casa d'aste sono stati venduti la maggior parte dei falsi da lui prodotti, tanto che dall'arresto di Kurnawian hanno continuato a fare aste solo per pagare i refunds milionari delle cause intentate dai clienti che avevano comprato bottiglie false.
Christies mi sembra abbia messo in catalogo le bottiglie di Kurnawian una sola volta, poco prima che venisse arrestato, per poi ritirarle prima dell'asta perché avevano dei sospetti sulla provenienza.
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda vinogodi » 28 nov 2016 16:31

flavio ha scritto:Buongiorno a tutti visto che si parla di aste di vino Italiane ed Internazionali mi sento
chiamato in causa al 100%.
PREMESSA: Ho letto tante cose ma per la maggior parte inesatte:

1) per quanto riguarda la differenza tra aste Italiane ed Anglo Americane io posso parlare della differenza tra la nostra
casa d'aste (Gelardini & Romani Wine Auction) e le altre che è sostanzialmente nei prezzi di riserva.
La nostra casa d'aste non ha prezzi di riserva, quindi dal prezzo di partenza può aggiudicare tutta l'asta ad una sola battuta, mentre altre aste, soprattutto le anglo americane lavorano con prezzi di riserva che non permettono di
aggiudicare realmente il lotto fino al raggiungimento della stessa. Questo rende a volte l'asta un bel "teatrino"

2) per quanto riguarda lo stato di conservazione delle bottiglie andiamo personalmente ad ispezionare la
cantina selezioniamo a campione una serie di bottiglie che vengono aperte durante l'asta e fatte degustare a tutti i
partecipanti. Avere la presunzione di poter controllare lo stato di conservazione di un vino senza aprirlo è pura follia.
L'unica garanzia è se la bottiglia uscita dall'azienda è passata direttamente alla vostra cantina.

3)Detto questo per fortuna per rovinare un vino ce ne vuole molto più di quello che pensate. Tante volte abbiamo assaggiato vini di una cantina di un collezionista che non aveva temperatura ed umidità controllata e le bottiglie sono risultate sempre in ottime condizioni.
Ultimo esempio in ordine di tempo, due settimane fa ad un pranzo ad Hong Kong il nostro avvocato ha portato una bottiglia di Barolo riserva Borgogno 1943 comprata ad una nostra asta. La bottiglia proveniva da una cantina di un avvocato di Roma, cantina che non era propriamente il luogo ideale per stoccare i pochi vini che aveva.
Be' è stata la più bella bevuta che mi sono fatto negli ultimi anni, e la bottiglia era in splendide condizioni ed ancora con una lunga vita davanti.
4) E qui veniamo alla più grande inesattezza, riguardo il mercato di Hong Kong.
-dal 2011 ci siamo spostati li, con 2 aste all'anno di cataloghi composti per l'80% da Fine Wines Italiani.
Passiamo quasi 5 mesi della nostra vita in questa città dove ormai abbiamo tanti amici che condividono con noi la passione del vino. Dire che li le bottiglie che si vendono ad Hong Kong corrispondono a dei "feticci" per stupidi che comprerebbero qualsiasi cosa corrisponde alla più grossa cavolata che abbia mai sentito, che solo una persona priva di cognizione del mercato di Hong Kong possa dire. Li c'è una attenzione maniacale allo stoccaggio del vino, e tutte le bottiglie che noi vendiamo all'asta vengono acquistate per essere bevute. Quello che si beve là tutti i giorni è incredibile, e la competenza ed il palato di questi collezionisti è superiore alla media Italiana. Se in questi anni avessimo venduto bottiglie non bevibili ci avrebbero già escluso dal tessuto di questa città.
Quasi tutti i giorni si fanno serate a tema tra amici in cui ognuno porta una bottiglia e guai se questa è posteriore al 1990...DRC, Petrus, Lafite, Jayer, Rouget, Monfortino, Giacosa, e tanti altri vengono stappati tutti i giorni.
I vini giovani (al contrario dell'Italia) li non vengono bevuti.

5)Ultima cosa, il vino da Collezione non esiste, se non è bevibile non vale nulla e non può essere venduto all'asta!

Ciao a tutti
Flaviano Gelardini

... ciao, Flaviano : mi fa molto piacere che la "serietà" emerga in queste attività , quindi parto esclusivamente dall'esperienza personale , diretta e , soprattutto, indiretta. Diretta scarsissima , dove ho acquistato non di frequente nel passato) vini da amici che a loro volta hanno acquistato direttamente in aste (non specifico quali solo per correttezza) oppure da tanti conoscenti dove, nonostante i miei "alert" hanno acquistato spesso in asta (altrimenti certe bottiglie o annate non potrebbero assolutamente berle o averle perché la loro passione è relativamente recente , poche decine d'anni) . Ci mancherebbe che un appartenente ad una casa d'asta parlasse in maniera diversa da come hai fatto , quindi apprezzo e do per scontato che se sei intervenuto di persona, non è solo per una difesa d'ufficio ma anche per buona fede e volontà (oltrechè serietà).

PREMESSA ALLA PREMESSA: a cose condivisibili (grazie per l'intervento) qualche sciocchezza pure io l'ho rilevata , seppur veniale , in ciò che hai scritto che ho suddiviso per punti.

1) di questo punto ti ringrazio per l'informazione, ne terrò conto e , comunque , pur sapendola a sommi capi mi hai dato conferme utili.
2) Chapeau ... però penso non sia un plus ma un prerequisito di serietà, altrimenti minimo vi fanno chiudere alla seconda o terza sezione d'asta o , perlomeno, al primo assaggio (anche se dei vini venduti in asta, soprattutto in Italia, il 90% viene rivenduto o fa bella mostra di se in ristoranti stellati per arricchire la carta dei vini) .
3) Questa è una cazzata , indipendentemente dall'aneddoto colorito e un po' pittoresco. Con sua somma sorpresa Giovanni Conterno mi disse , fra il serio e faceto, che la più buona bottiglia di Monfortino la bevve (1958) in una trattoria delle Langhe con la bottiglia conservata da lustri sul caminetto dalla sala da pranzo ...peccato che le altre che egli rilevò vicine finirono tutte nella damigiana per l'aceto ad uso domestico.... perfetto , a questo punto le cantine sotterranee o climatizzate o cantinette apposite sono del tutto inutili , molto meglio far mostra delle bottiglie possedute, anche antiche , poste in apposite rastrelliere ad adornare i salotti o le sale conviviali , perché è l'unica garanzia di avere bottiglie performanti senza tanti scazzi. Permettimi: raccontaci tutto ma non questa storiella , che fa il paio con Cristo che è morto di stenti dopo una vita dissoluta ed è un insulto alle esperienze, molteplici, di tanti di noi...
4) Nessuno dice o afferma che le bottiglie vendute ad Hong Kong siano feticci per stupidi e incompetenti. Sta di fatto che per chi ha patrimoni di vino stoccato di pregio, la destinazione , in caso di voluto realizzo e guadagno, rimane sempre quella dei paesi ricchi soprattutto dell'Est mondo , dove esiste sì qualche supercompetente , ma dove l'ignoranza media è elevatissima e il ristoratore blasonato che ha bisogno di etichette per far alzare il giudizio delle guide dove necessita carta dei vini ipertrofica oppure il ricco neoappassionato che compra "l'opera d'arte" da esibire ... è sempre dietro l'angolo . Senza andare in asta, anche il Compra & Vendi è ben rappresentato da chi ha contatti diretti con queste realtà...
PS: il vino, soprattutto se "maturo" , è un equilibrio biochimico incredibilmente instabile e fragile. Sentire che ad Hong Kong si è venduta la tal bottiglia proveniente da un incanto di una famosa casa d'asta di Londra , bottiglia che a sua volta proviene da una collezione privata di un ricco di New York mi inquieta abbastanza ... poi è chiaro che chi fa questo mestiere viva di certezze che noi umani non possiamo vantare ... 8)
5) Pietà ... da voi che siete notoriamente la casa d'asta più seria che si conosca nell'universo conosciuto, posso anche digerire l'affermazione per il resto ... ma quando mai ... la perizia di una bottiglia viaggiata migliaia di chilometri che si basa sul livello e la qualità dell'etichetta che non abbia segni o imperfezioni? Ma suvvia... IL VINO DA COLLEZIONE ESISTE , fattene una ragione...
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda alì65 » 28 nov 2016 16:42

vinogodi ha scritto:......
5) Pietà ... da voi che siete notoriamente la casa d'asta più seria che si conosca nell'universo conosciuto, posso anche digerire l'affermazione per il resto ... ma quando mai ... la perizia di una bottiglia viaggiata migliaia di chilometri che si basa sul livello e la qualità dell'etichetta che non abbia segni o imperfezioni? Ma suvvia... IL VINO DA COLLEZIONE ESISTE , fattene una ragione...


io sono un noto collezionista, (come lo sei tu, Marco..) godo avere le bt per guardarle, di berle non se ne parla, con quello che costano...... 8)
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda BREKA » 28 nov 2016 16:48

Personalmente ho avuto pochissime esperienze negative sia comprando in Italia che all'estero o tramite canali di raccolta aste come Idealwine ( qui ho comprato molte grandi bevute ).
Mi ricordo una bottiglia acquistata e bevuta insieme a dei forumisti noti ( Redisasso Fidelio Tricky123 ... ) di Cros Parantoux 1991 di Jayer era emozionante e perfettamente conservata! (proveniva proprio da Flavio, Gelardini e Romani, al quale ogni tanto do anche delle bottiglie da vendere).
Io preferisco le piccole case d'asta a quelle di un certo calibro visto il "cinismo" che mettono nel loro lavoro, ho avuto sempre la percezione che li fuori in quel mondo ci siano parecchi squali.
Ovviamente ci sono dei rischi maggiori perche' non si possono sempre vedere le bottiglie dal vivo e quindi e' indispensabile avere piena fiducia nel selezionatore che è per me figura fondamentale.
Poi ci sono le bottiglie che fanno parte di collezioni conosciute con maggiori garanzie di conservazione ma in quel caso è chiaro che i prezzi superino in alcuni casi la decenza ed è vero anche che chi vende si affida alle case dasta proprio nella speranza che succeda questo.


Piccolo contributo spero utile
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda FERRARI » 28 nov 2016 20:40

Egregio Signor Gelardini ( non ho il piacere di conoscerla ) evidentemente è stata una mia ''casualità'' conoscere alcuni appassionati orientali che acquistano il vino in modo quasi compulsivo ( oltre a berlo in piccole quantità vogliono creare decine e decine di verticali ... e perchè poi rompere la verticale per bere una bottiglia ? )
Ho partecipato a diverse centinaia di aste italiane e anglo americane sia direttamente che telefonicamente ( principalmente dipinti antichi, gioielli, automobili e qualche decina sui vini ) e non mi sembra che il prezzo di riserva in quelle anglo americane
le renda un ''teatrino.''
Che l'atmosfera in asta sia divertente, frizzante e all'estero siano più portati a renderle degli ''show'' è altro discorso ...
In generale volevo semplicemente dire a markov, come penso si sia anche capito, che nelle aste, come in qualsiasi altro settore,
più sei un forte compratore più hai notizie su ciò che sarà posto all'incanto .... più si conosce meglio è ......
E questo non lo può negare .... Per quanto concerne il vino io sono un piccolo compratore ma per esempio nel settore degli old master non dovevamo aspettare il catalogo per sapere quali erano le opere più interessanti in asta, la loro provenienza e lo stato di conservazione .... ci chiamava direttamente il direttore del dipartimento un paio di mesi prima ...
E penso che farebbe piacere a chiunque sapere per esempio se un lotto di bottiglie proviene da una cantina romana non propriamente ideale per stoccare i vini o da una cantina dalle condizioni assolutamente ideali ...
Semplice e banale curiosità: perchè dire che il vino da collezione non esiste quando si offre un servizio esclusivo di consulenza per la costituzione, gestione e conservazione di una collezione di vino.
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda ZEL WINE » 28 nov 2016 21:54

È proprio vero che l'italiano medio non vede oltre il proprio naso. Pensare che gli altri siano solo dei ricconi incompetenti avezzi ad incauti acquisti solo per soddisfare la mania di possesso oltre ad essere una visione miope si prefigura come una divertente barzelletta. Purtroppo il mondo del collezionismo e del CONSUMO vero sta la, da sempre orchestrato ,come nel mondo dell'arte ,dai nostri cari amici anglosassoni che il mercato del vino hanno creato. A HK si stappa roba che noi mediamente ci sogniamo la notte dopo una bella trombata.
Mi tornano in mente certe opinioni di 25/30 anni fa sui cinesi: quelli ... ma va la al massimo esporteranno un po' di riso.
L'impero romano e' finito da un pezzo .
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda flavio » 29 nov 2016 10:55

vinogodi ha scritto:
flavio ha scritto:Buongiorno a tutti visto che si parla di aste di vino Italiane ed Internazionali mi sento
chiamato in causa al 100%.
PREMESSA: Ho letto tante cose ma per la maggior parte inesatte:

1) per quanto riguarda la differenza tra aste Italiane ed Anglo Americane io posso parlare della differenza tra la nostra
casa d'aste (Gelardini & Romani Wine Auction) e le altre che è sostanzialmente nei prezzi di riserva.
La nostra casa d'aste non ha prezzi di riserva, quindi dal prezzo di partenza può aggiudicare tutta l'asta ad una sola battuta, mentre altre aste, soprattutto le anglo americane lavorano con prezzi di riserva che non permettono di
aggiudicare realmente il lotto fino al raggiungimento della stessa. Questo rende a volte l'asta un bel "teatrino"

2) per quanto riguarda lo stato di conservazione delle bottiglie andiamo personalmente ad ispezionare la
cantina selezioniamo a campione una serie di bottiglie che vengono aperte durante l'asta e fatte degustare a tutti i
partecipanti. Avere la presunzione di poter controllare lo stato di conservazione di un vino senza aprirlo è pura follia.
L'unica garanzia è se la bottiglia uscita dall'azienda è passata direttamente alla vostra cantina.

3)Detto questo per fortuna per rovinare un vino ce ne vuole molto più di quello che pensate. Tante volte abbiamo assaggiato vini di una cantina di un collezionista che non aveva temperatura ed umidità controllata e le bottiglie sono risultate sempre in ottime condizioni.
Ultimo esempio in ordine di tempo, due settimane fa ad un pranzo ad Hong Kong il nostro avvocato ha portato una bottiglia di Barolo riserva Borgogno 1943 comprata ad una nostra asta. La bottiglia proveniva da una cantina di un avvocato di Roma, cantina che non era propriamente il luogo ideale per stoccare i pochi vini che aveva.
Be' è stata la più bella bevuta che mi sono fatto negli ultimi anni, e la bottiglia era in splendide condizioni ed ancora con una lunga vita davanti.
4) E qui veniamo alla più grande inesattezza, riguardo il mercato di Hong Kong.
-dal 2011 ci siamo spostati li, con 2 aste all'anno di cataloghi composti per l'80% da Fine Wines Italiani.
Passiamo quasi 5 mesi della nostra vita in questa città dove ormai abbiamo tanti amici che condividono con noi la passione del vino. Dire che li le bottiglie che si vendono ad Hong Kong corrispondono a dei "feticci" per stupidi che comprerebbero qualsiasi cosa corrisponde alla più grossa cavolata che abbia mai sentito, che solo una persona priva di cognizione del mercato di Hong Kong possa dire. Li c'è una attenzione maniacale allo stoccaggio del vino, e tutte le bottiglie che noi vendiamo all'asta vengono acquistate per essere bevute. Quello che si beve là tutti i giorni è incredibile, e la competenza ed il palato di questi collezionisti è superiore alla media Italiana. Se in questi anni avessimo venduto bottiglie non bevibili ci avrebbero già escluso dal tessuto di questa città.
Quasi tutti i giorni si fanno serate a tema tra amici in cui ognuno porta una bottiglia e guai se questa è posteriore al 1990...DRC, Petrus, Lafite, Jayer, Rouget, Monfortino, Giacosa, e tanti altri vengono stappati tutti i giorni.
I vini giovani (al contrario dell'Italia) li non vengono bevuti.

5)Ultima cosa, il vino da Collezione non esiste, se non è bevibile non vale nulla e non può essere venduto all'asta!

Ciao a tutti
Flaviano Gelardini

... ciao, Flaviano : mi fa molto piacere che la "serietà" emerga in queste attività , quindi parto esclusivamente dall'esperienza personale , diretta e , soprattutto, indiretta. Diretta scarsissima , dove ho acquistato non di frequente nel passato) vini da amici che a loro volta hanno acquistato direttamente in aste (non specifico quali solo per correttezza) oppure da tanti conoscenti dove, nonostante i miei "alert" hanno acquistato spesso in asta (altrimenti certe bottiglie o annate non potrebbero assolutamente berle o averle perché la loro passione è relativamente recente , poche decine d'anni) . Ci mancherebbe che un appartenente ad una casa d'asta parlasse in maniera diversa da come hai fatto , quindi apprezzo e do per scontato che se sei intervenuto di persona, non è solo per una difesa d'ufficio ma anche per buona fede e volontà (oltrechè serietà).

PREMESSA ALLA PREMESSA: a cose condivisibili (grazie per l'intervento) qualche sciocchezza pure io l'ho rilevata , seppur veniale , in ciò che hai scritto che ho suddiviso per punti.

1) di questo punto ti ringrazio per l'informazione, ne terrò conto e , comunque , pur sapendola a sommi capi mi hai dato conferme utili.
2) Chapeau ... però penso non sia un plus ma un prerequisito di serietà, altrimenti minimo vi fanno chiudere alla seconda o terza sezione d'asta o , perlomeno, al primo assaggio (anche se dei vini venduti in asta, soprattutto in Italia, il 90% viene rivenduto o fa bella mostra di se in ristoranti stellati per arricchire la carta dei vini) .
3) Questa è una cazzata , indipendentemente dall'aneddoto colorito e un po' pittoresco. Con sua somma sorpresa Giovanni Conterno mi disse , fra il serio e faceto, che la più buona bottiglia di Monfortino la bevve (1958) in una trattoria delle Langhe con la bottiglia conservata da lustri sul caminetto dalla sala da pranzo ...peccato che le altre che egli rilevò vicine finirono tutte nella damigiana per l'aceto ad uso domestico.... perfetto , a questo punto le cantine sotterranee o climatizzate o cantinette apposite sono del tutto inutili , molto meglio far mostra delle bottiglie possedute, anche antiche , poste in apposite rastrelliere ad adornare i salotti o le sale conviviali , perché è l'unica garanzia di avere bottiglie performanti senza tanti scazzi. Permettimi: raccontaci tutto ma non questa storiella , che fa il paio con Cristo che è morto di stenti dopo una vita dissoluta ed è un insulto alle esperienze, molteplici, di tanti di noi...
4) Nessuno dice o afferma che le bottiglie vendute ad Hong Kong siano feticci per stupidi e incompetenti. Sta di fatto che per chi ha patrimoni di vino stoccato di pregio, la destinazione , in caso di voluto realizzo e guadagno, rimane sempre quella dei paesi ricchi soprattutto dell'Est mondo , dove esiste sì qualche supercompetente , ma dove l'ignoranza media è elevatissima e il ristoratore blasonato che ha bisogno di etichette per far alzare il giudizio delle guide dove necessita carta dei vini ipertrofica oppure il ricco neoappassionato che compra "l'opera d'arte" da esibire ... è sempre dietro l'angolo . Senza andare in asta, anche il Compra & Vendi è ben rappresentato da chi ha contatti diretti con queste realtà...
PS: il vino, soprattutto se "maturo" , è un equilibrio biochimico incredibilmente instabile e fragile. Sentire che ad Hong Kong si è venduta la tal bottiglia proveniente da un incanto di una famosa casa d'asta di Londra , bottiglia che a sua volta proviene da una collezione privata di un ricco di New York mi inquieta abbastanza ... poi è chiaro che chi fa questo mestiere viva di certezze che noi umani non possiamo vantare ... 8)
5) Pietà ... da voi che siete notoriamente la casa d'asta più seria che si conosca nell'universo conosciuto, posso anche digerire l'affermazione per il resto ... ma quando mai ... la perizia di una bottiglia viaggiata migliaia di chilometri che si basa sul livello e la qualità dell'etichetta che non abbia segni o imperfezioni? Ma suvvia... IL VINO DA COLLEZIONE ESISTE , fattene una ragione...


Per quanto riguarda l'aneddoto con la tua risposta involontariamente confermi quello che ti ho detto io, rovinare un vino non è così facile, certo che se viene conservato in una cantina naturale o in uno storage professionale come quelli di Hong Kong (www.collezione.com.hk o www.crownwinecellars.com) è meglio!
Provo a spiegarmi meglio sul perché il vino da Collezione non esiste. Tutte le persone che acquistano un vino in asta lo fanno per berlo o rivenderlo, e per rivenderlo deve essere bevibile (o almeno "potabile"). La credenza che ci siano persone che acquistano vino per metterlo in bella mostra nelle loro librerie e vetrine è frutto dell'ignoranza italica in materia di aste di vino e di vecchie annate. Chi acquista un Margaux del 1900 o un Monfortino degli anni 40 (ma anche un vecchio Sangiovese sconosciuto) lo fa perché vuole berli e per spingere sempre più all'estremo la sua "sete" di conoscenza delle vecchie annate e per accrescere il suo bagaglio di esperienze. Sicuramente vista la disponibilità economica questo avviene ormai più facilmente ad Hong Kong e Mainland China che in Europa.
Più una bottiglia è vecchia e più c'è la curiosità di aprirla e berla, prendendosi il rischio che questa non sia più bevibile, per i più disparati motivi: stato di conservazione, tappo, ossidazione(che a volte se giusta può anche piacere)...
Pensare che in una cassa conservata alla "perfezione" tutte le bottiglie abbiano una evoluzione uguale è da pazzi, ogni bottiglia come un essere umano ha la sua vita ed i suoi momenti di apertura e chiusura nei vari anni di invecchiamento.
Il vino è in assoluto il bene più di lusso che esista; mentre per arte, macchine, gioielli una volta spesi i soldi si possono godere più di una volta, il vino vive della gioia di un unico istante.
Uno crea una Collezione di vino per berla negli anni, poi purtroppo (o per fortuna nostra) come tutti i collezionisti che acquistano in maniera compulsiva, un giorno si renderà conto che nemmeno in 6 vite potrà berli tutti anche perché magari il dottore di turno gli avrà appena detto che con i suoi problemi di salute se vuole ancora vivere, deve smettere immediatamente di bere.
Ultima cosa per quanto riguarda le riserve di prezzo in catalogo credo che non sia corretto nei confronti dei clienti partire da un prezzo di partenza invitante sapendo che a meno di una cifra di molto maggiore non lo si può vendere perché l'affidatario (proprietario delle bottiglie) vi ha messo una riserva. Una volta aggiudicato alla riserva (quindi non venduto) offrirlo alla propria clientela ad un prezzo scontato uccide il meccanismo dell'asta. Voi comprereste ad un'asta sapendo che poi la maggior parte dei lotti ve li offrono ad un prezzo scontato due giorni dopo il termine della stessa?
L'asta (tra l'atro inventata dai mercanti Veneziani e non dagli Inglesi) deve vedersi formare il prezzo di vendita in maniera naturale e con rilanci reali. Se non ci fossero problemi di durata dell'asta si potrebbe far partire anche tutto da una base asta di zero euro. Quello che realmente ha un valore verrebbe venduto ugualmente a prezzi di mercato.
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda flavio » 29 nov 2016 11:22

ZEL WINE ha scritto:È proprio vero che l'italiano medio non vede oltre il proprio naso. Pensare che gli altri siano solo dei ricconi incompetenti avezzi ad incauti acquisti solo per soddisfare la mania di possesso oltre ad essere una visione miope si prefigura come una divertente barzelletta. Purtroppo il mondo del collezionismo e del CONSUMO vero sta la, da sempre orchestrato ,come nel mondo dell'arte ,dai nostri cari amici anglosassoni che il mercato del vino hanno creato. A HK si stappa roba che noi mediamente ci sogniamo la notte dopo una bella trombata.
Mi tornano in mente certe opinioni di 25/30 anni fa sui cinesi: quelli ... ma va la al massimo esporteranno un po' di riso.
L'impero romano e' finito da un pezzo .

Giusto per completare il tuo intervento alcune foto di quello che abbiamo bevuto nelle ultime tre settimane ad Hong Kong tra eventi organizzati da noi e cene tra amici...
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda vinogodi » 29 nov 2016 11:25

... belle bocce ... 8)
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Re: Acquisto di vino in asta

Messaggioda FERRARI » 29 nov 2016 12:05

Un giorno se vorrà sorridere, anche se la cosa fa tristezza ..... le racconterò cosa ho visto personalmente in più occasioni ..... aimè non esiste solo il sacro ..... Tutti vorremmo che ad un grande vino fosse riservato il piacere dell'emozione, di sensazioni
in alcuni casi irripetibili .....
Io stesso ho una certa soddisfazione quando so che dei miei armadi o cantine conservano delle bottiglie uniche.
Ma mi capita a volte di sapere che i modelli più costosi e con finiture super personalizzate vengono utilizzati per conservare l'acqua o le bibite .....
Oltretutto con un'utilità pari a zero .....
Concessionario Ufficiale armadi e climatizzatori per vino Eurocave°

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