Qualche considerazione di respiro più ampio, partendo da bolle and co., per poi tornare a bomba sui temi forum:
1) Il prezzo è fatto dall'incrocio di domanda e offerta e finché queste si incontrano, quello è il prezzo corretto al tempo t (e qui non ci piove). Non mi scandalizzo se qualche abile appassionato o commerciante fa le sue valutazioni e decide di vendere (o anche comprare).
2) esistono le bolle (o comunque situazioni non del tutto razionali): dalla bolla dei tulipani nel XVII secolo alla bolla Internettiana a inizio 2000 (quando la gente si strappava di mano Tiscali o Finmatica), al QE e ai BOT - non i Bund - semestrali a rendimento negativo.
Se è una vera bolla, qualcuno rimarrà con il cerino in mano, quindi è assolutamente chiave il timing (se e quando si rivende). In questo caso l'unico vantaggio (se sei un appassionato e non un commerciante) è che quello che hai comperato a 100, prima (e forse dopo) lo avresti potuto comperare a 50, ma almeno te lo puoi bere. Non si stanno vendendo hedge funds alle vecchiette, ognuno decida per sé.
Se la bolla ha almeno in parte un sottostante e non si sgonfia in modo drastico, (ma plana su livelli intermedi), quanto sopra è molto meno accentuato.
3) se la speculazione la fa un mercato di secondo, terzo, ... livello (la distribuzione) e almeno in parte regge nel tempo, la produzione tenderà via via a ri-appropriarsi del margine "speculativo" della distribuzione. In fondo mi sembra (pronto a essere criticato da chi ha più competenza e profondità storica) che sia successo per certi Supertuscans, limitandoci all'Italia. Qui giocano la visione e il coraggio del produttore: in funzione del mercato (bolla o non bolla) e della strategia di prezzo puoi fare molti profitti o dovere gestire situazioni difficili
4) in ogni caso (questo è il bello) l'economia è la scienza dell' "ex post" e a volte "ex ante" il confine tra una bolla e un incremento duraturo di valore è molto sottile, a maggior ragione quando si discute di singoli operatori e non di mercati (il paragone è certamente forzato, ma nel 2000, in piena bolla hi-tech, Apple non era proprio un fiore...)
Quindi non mi scandalizzo per chi compera Rinaldi 2007 a 100 Euro, né per chi lo vende. Io non lo faccio, mi sembra un prezzo ragionevolmente forzato e frutto di un incremento troppo repentino. Il tempo farà giustizia e vediamo chi vincerà o perderà la scommessa, senza indulgere in troppi moralismi.
Veniamo invece al forum: lo frequento da diverso tempo, anche se più come acquirente sul mercato che come contributore. Mi rendo conto che sia una piattaforma commerciale, ma comprendo anche chi rimpiange i "good old times" del mercatino, con un numero più limitato di compra-venditori-appassionati, qualche volta anche commercianti, ma comunque sempre in qualche modo "club members". Non dico si sia passati dal mercato delle pulci a Wall Street (sul perché mi sembra ci sia stato un interessante thread poche settimane fa), ma certo l'approccio è diverso.
E' un bene o un male? Anche qui non dò giudizi etici, personalmente (come ad altri appassionati) mi piaceva di più una volta, quando era facile trovare un'occasione senza scorrere pagine su pagine e magari quando c'erano anche meno compratori a disputarsela.
In termini pragmatici, dobbiamo guardare alla realtà: un editore ha tutto interesse ad ampliare il traffico, i commercianti tradizionali hanno tutto l'interesse ad ampliare i canali distributivi.
Credo solo che, in ottica da appassionati, si possa riflettere su qualche piccola provocazione in termini di meccanismi di controllo informali o regole di comportamento. E qui lancio qualche sasso nello stagno:
1) Perchè non avere un thread di feedback informale sui venditori, in cui si comunica in modo corretto, ma trasparente, la nostra opinione su prezzi, livelli di servizio, ...?
2) Perché non commentare con maggiore sistematicità (e non solo come una provocazione sui casi estremi) rispetto alle offerte del mercatino del forum esprimendo un'opinione sulla loro coerenza?
3) Perché non darsi un impegno di favorire la trasparenza nel forum, rifiutandosi di trattare con chi non pubblica i prezzi o (mi rendo conto che siamo al limite)spingendo una logica di prezzi di listino ed evitando negoziazioni in mp?
4) Perché, a fronte di richieste di valutazione o di richieste di acquisto, non farlo sistematicamente in modo trasparente (come alcuni già fanno)?
Credo che questo tornerebbe a rendere il forum un po' più vicino a una comunità di appassionati che si confrontano tra loro e un po' più distante da una "pura" piattaforma commerciale.
Temo però che almeno una parte degli appassionati non sarebbe d'accordo (a maggior ragione su 3 e 4), proprio perché facendo leva sulla propria conoscenza, su un mercato meno trasparente, su un rapporto più personale con qualche produttore, distributore, venditore, ... gode di qualche grande o piccolo vantaggio negoziale.
E anche su questo non faccio il moralista, in fondo siamo un popolo di poeti, eroi, santi e navigatori, ma credo che i navigatori siano più dei santi e degli eroi (poeti in riduzione a causa di recessione)