Uno dei motivi che hanno favorito l’investimento è la pratica della famiglia Biondi-Santi di puntare alla longevità dei vini adottando, come a Bordeaux, la ricolmatura: le vecchie bottiglie vengono riportate in cantina dai clienti, stappate e riempite con il vino della stessa annata, alla presenza di un notaio.
“La collezione di Biondi-Santi è leggendaria - dice Esposito, direttore del consiglio di investimento del Baf e il fondatore di Italian Wine Merchants, il negozio di Manhattan con centomila bottiglie, il punto di riferimento per tutti gli Stati Uniti sul vino italiano – sono convinto di aver fatto un ottimo affare per i nostri investitori e per l’Italia stessa. La qualità di queste bottiglie che vengono direttamente dalla cantina è incredibile e il loro valore sicuramente aumenterà nel corso degli anni, perché sono un tesoro naturale italiano.
Il mercato per il vino italiano è in crescita a livello globale, in particolare in Asia, analizza Baf. La stima della crescita dei profitti del Fondo è del 30 per cento. Entro l’anno verrà lanciato un altro Fondo con una operazione da 25 milioni di dollari.
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