Bollettino AVR - " Never Ending Tour "

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Geo
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda Geo » 11 mar 2012 10:59

Amen
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samuyahu
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda samuyahu » 11 mar 2012 11:26

Oremus.
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JohnnyTheFly
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Re: Bollettino AVR - " Mallo di Noce " da pag.172

Messaggioda JohnnyTheFly » 11 mar 2012 11:45

Mallo di Noce

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Palma
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Re: Bollettino AVR - " Mallo di Noce " da pag.172

Messaggioda Palma » 11 mar 2012 19:06

Bevuta che mi ha molto soddisfatto, tutti i vini sono andati parecchio bene e le bottiglie a posto di Mascarello si confermano sempre davvero ottime. Senza tutti i noti problemi non servirebbe la scala per capire chi è davvero il terzo grande di Langa e potrebbe pure ambire a qualcosina di più.
Molto bello il Lavaux, vino che mi sembra molto classico e territoriale (tanto che anche manichi ha azzeccato Gevrey), solita splendida bevibilità, certamente tipica dell'annata che tra l'altro continua a piacermi molto. 90/100
Salicutti è partito un tantinello sporco e pareva quasi troppo evoluto, poi nel bicchiere si è ripulito ed ha acquistato maggior freschezza, bocca di bella materia ed assai succosa. 90/100
Già detto del Monprivato che certamente presentava il mallo di noce al naso, ma anche bellissimi sentori agrumati e floreali, non un mostro in bocca (il 99 ha una cilindrata superiore), dove comunque tutte le componenti erano in perfetto equilibrio con notevole persistenza finale. 92/100
L'Eiswein era un Abtsberg 2003 (per il resto vedere foto) e mi sento di dire che ha chiuso più che degnamente la serata. Ancora giovanissimo, nette note di zafferano assieme ad agrumi canditi al naso, bellissima materia in bocca e naturalmente lunghissimo finale, perfetto mix di dolcezza ed acidità. Piaciuto molto ho bisogno di indagare ancora per capire esattamente quanto Diciamo sul 93/100 al momento, mi piacerebbe trovare qualcosa di grande e vecchia annata.

Avrei anche fatto l'assaggio del giorno dopo per capire l'evoluzione dei vini, ma ancora non ho capito come si possa preservare il vino per così tanto tempo :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda Palma » 11 mar 2012 20:00

Bene, procediamo con le risposte a Rossano.
Prima di tutto una piccola premessa: ti dico molto sinceramente che a volte leggendoti mi sembrerebbe quasi che tu ti creda ad un livello superiore, ne sono un esempio le domande alle quali vuoi obbligatoriamente che ti si risponda come va bene a te, parli di mancanza di cultura del vino (ovviamente degli altri), sembra effettivamente che tu dia della lezioni. Ciò mi farebbe passare la voglia di rispondere (già questo argomento non lo trovo così entusiasmante in realtà, ma comunque parlo in generale), ma propendo solo per una difficoltà nel comprenderci e che quella non sia la tua intenzione, quindi procedo alla risposta che ovviamente sarà, in alcune oarti anche scherzosa, perché insomma non mi sembra quella del punteggio, dell'oggettività-soggettività una questione di vita o di morte, come praticamente nulla di ciò che riguarda il vino.

Dedalus ha scritto:RVF non lo fa, ma è inevitabile che uno debba riportare tutto ad una scala assoluta, se vuole capirci qualcosa. Metti il famoso 100 al Coteaux Champenois 2002 di Egly Ouriet. Se uno stappa e pretende di trovarci dentro un pari di un Romané-Conti rimane deluso. Ma se uno sa che RVF punteggia così e ha un'idea di cosa sia un GC di Vosne e un Coteaux Champenois ci mette la tara e sa che quel Pinot Noir che prende 100 in Champagne vale nella scala assoluta in cui si trova ad esempio la Borgogna circa 93-95. O giù di lì. Quindi inevitabilmente si torna sempre alla scala assoluta. Altrimenti io do un 100/100 al Clinton passito vinificato in bianco svizzero che ho provato l'altra sera, che nella categoria li merita tutti, e questo significa che il tal vino è buono come l'Oremus 6Puttonyos 1999.

Rimane comunque il fatto che un minimo di relativismo nella scala solitamente viene utilizzato. Sono convintissimo che tutti noi e secondo me giustamente, siamo più severi se degustiamo, ad esempio, un Barolo, piuttosto che un Etna, un Grignolino, un lambrusco un Clinton passito o ciò che vuoi. Sicuramente deve essere stato questo a farvi sovrastimare il pur ottimo Oremus :mrgreen:

Dedalus ha scritto:Il punto come hai ben capito sta nell'elasticità della scala a punti. Nella sua deformabilità. Che non è banalmente soggettiva, è addirittura assolutamente ARBITRARIA, e se si trova una certa convergenza in materia, è puro lavoro di affiatamento di gruppo.

Una scala troppo elastica non è mica una bella cosa, si rischia di cadere :mrgreen:
Concordo sull'arbitrarietà e già l'avevo scritto, ognuno potrebbe utilizzare i voti come crede, si seguono solo delle convenzioni per capirci.

Dedalus ha scritto:Dove voglio arrivare? Voglio arrivare a dire che la distribuzione dei punteggi ai vari livelli qualitativi che esprime il vino risponde ad un'esigenza ben precisa: quella di ordinare i vini che si assaggiano, in maniera che essi risultino appropriatamente distinti gli uni dagli altri. Che si possa fare differenza. Quindi tutto dipende dalla frequenza con cui si assaggiano i vini di vario livello.

Esattamente e come già detto chiunque avrà necessità di rivedere i punteggi con l'aumentare della propria esperienza, senza vergognarsi.

Dedalus ha scritto:Immaginiamo che un gruppo assaggi tutti i giorni solo e soltanto la migliore annata mai prodotta di Romanée-Conti, diciamo la 1978 tanto per tirarne una a caso, insomma un 100/100 per antonomasia, concentrandosi esclusivamente sulle tenui variazioni che ci possono essere fra una bottiglia e l'altra. L'esigenza di questo gruppo sarà quella di fare differenza fra questi diversi vini, e comincerà a relegare una bottiglia leggermente sottoperformante perché un po' chiusa a 99, o 98. Il meccanismo mi pare chiaro. Finisce che la boccia più debole dell'anno di Romanée-Conti 1978, ancorché esente da qualsivoglia difetto, arriva a beccarsi 82-83 punti, magari anche meno.

Ecco, sai se accettano nuovi iscritti in questo gruppo? :mrgreen:

Dedalus ha scritto:Inutile replicare cosa succede quando uno assaggia tutti i giorni solo e soltanto Tavernello dei vari lotti. Finisce che c'è un lotto che si piglia pure lui 82-83 punti, magari anche più.

Ne conosco parecchi, abitano nei Giardini di Villa Cassarini, ma non credo che diano voti :mrgreen:

Dedalus ha scritto:Siamo tutti abbastanza intelligenti da capire cosa succede quando, pur avendo tutti esperienza sia dei minimi sia dei massimi livelli qualitativi, ed avendo quindi tutti la chiara capacità di distinguere -al netto della preferenza personale- i vini grami da quelli buoni, si hanno frequentazioni diverse sui vini di livello alto o di livello basso.

Ovviamente bevendo spesso vini di alto livelli, i voti di quelli di basso livello si abbassano, a me pare giusto.

Dedalus ha scritto:La scala si sposta, scivola, si allunga, si accorcia, si contorce... ed è chiaro che non fa "errore" più grande chi assaggia tutti i giorni solo Tavernello spingendo una porcheria fino a 82-83, di chi a furia di bere solo Romanée-Conti finisce per relegare a 82-83 un vino appena un capello sotto l'assoluto.

Una scala che si sposta e si contorce è assolutamente fuori norma e neppure la vorrei :mrgreen:
Non è giusto invece, ad esempio, dare il massimo dei voti solo ad un vino perché è il migliore, come a scuola il massimo può essere dato anche a chi magari è leggermente inferiore al genio assoluto.

Dedalus ha scritto:Dunque, per evitare di finire al qualunquismo dell'incomunicabile, ognuno dà i punteggi accazzo e nessuno può contestarglieli, è allora necessario fissare dei punti di ancoraggio, in termini qualitativi. Di norma il lavoro si fa ai livelli delle cinquine. Anziché dire davanti ad un 93: "eh, ma allora cosa ci do allo Chateau Latour del 19eppippa che ho bevuto ieri, che era comunque molto meno buono de Vougeot GC 20eccozze bevuto l'altro ieri, che era molto molto molto meno buono del Monfortino 18emmortacci bevuto nella seduta spiritica di sabato scorso...", ci si metterà a ragionare di caratteristiche.

Ma io concordo anche qua, giusto chiarire convenzionalmente le fasce di punteggio. Non starò certo a contestare un 92 piuttosto di un 90 od un 94 e quando ci sono appunto dai 5 punti in su di differenza che ci si inizia a confrontare per cercare di capirne il motivo. Io sono convinto che i casi in cui c'è una reale differenza di valutazione dovuta solo al gusto personale siano in realtà più rari di quello che si crede. Spesso il tutto, credo, sia invece dovuto ad errori di valutazione, una volta di uno, un'altra volta di un altro, solo che altrettanto spesso si fatica ad ammetterlo. Naturalmente ci sarà chi ama un pizzico dia cidità in più, maggior struttura, tannino più o meno setoso, ma senza arrivare a divergenze paurose. In tutto ciò ovviamente non rientrano amori sconsiderati per un vino (tipo Vignadelmar per Gaja o Kurni), o idiosincrasia per alcune tipologie (tipo Mazzoleni per il Cabernet)

Dedalus ha scritto:Tenendo ovviamente conto del fatto che:
1) non si misura la qualità del vino, che in sé non esiste, ma il gradimento che il vino induce in chi beve
2) ogni tipologia di vino impone di considerare la sua specificità costitutiva: così come un Bordeaux non si valuta con il modello di un Borgogna, un Dolceacqua non si valuta con il modello di un Barolo
3) ogni assaggiatore può valorizzare con una certa varietà di parametri e varietà di peso le varie caratteristiche di ogni vino; se di norma la maggior parte degli assaggiatori si ritrova su parametri ampiamente condivisi (io ad esempio in questo sono molto medio e non valorizzo parametri estremi, tipo l'acidità di gremul tanto per intendersi) può anche capitare che uno si dimostri eccentrico, e ad esempio non valorizzi per forza la complessità, bastandogli anche la purezza e la nettezza aromatica di pochissimi descrittori, etcetera


1) per me invece si misura proprio la bontà del vino per le ragioni che ho già scritto sopra e che va a coincidere con il gradimento.
2) Certo. Sai per caso anche cosa esce dal rubinetto, girando il miscelatore a sinistra? Scusa, ma queste sono quelle cose che mi stanno sulle palle a cui mi riferivo prima. Secondo te posso aver dei dubbi in materia? se dico che un Rossese, per me, non si avvicina nemmeno alla grandezza assoluta, lo faccio solo dopo aver considerato tutte le caratteristiche del vino in questione, non perché voglio un altro La Tache.
3) come già detto prima, lo ritengo vero solo in parte. Se una tipologia di vino non mi piace su di essa non potrò dire nulla e non dirò nulla, sarebbe assurdo che io mi mettessi a fare una classifica dei formaggi dicendo che il Parmigiano è il migliore e gli altri fanno tutti schifo. detto ciò le altre caratteristiche le valuteremo in modo leggermente diverso, ma senza che questo possa portare, salvo rari casi, a chissà che differenza di vedute. A me piacciono di più le bionde, a te le brune (solo un esempio, può non essere vero), ma Rosy Bindi non può essere per nessuno una gran bella donna.

Dedalus ha scritto:I punteggi sono mobili più delle donne. Sono strumenti, non monoliti, e servono a capire quanto un vino è piaciuto a tizio e a caio. Il resto è voglia di replicare da grandi il giochino del righello, pensando di affermare la propria superiorità di assaggiatore (o meglio all'interno della comunità degli assaggiatori) con l'esibizione di vini di gran qualità, fama e costo; quindi di punteggio, e guai a chi si azzarda a sconfinare in certe zone rosse con vini di fama e costo molto inferiori. Io la vedo così.


Su alcuni aspetti ho già chiarito il mio pensiero, posso solo aggiungere che allo stesso modo il giochino del righello lo può replicare anche chi cerca in tutti i modi di sorprendere cercando vini sconosciuti cercando di convincere gli altri che sono grandissimi e che lui è il più figo assaggiatore di tutti perché trova vini favolosi al di fuori delle normali convinzioni e spendendo pochissimo. Gli eccessi ci sono da tutte e due le parti, io preferisco pensare che ci confrontiamo in buona fede e questo mi interessa molto di più che aggiungere o togliere due punti a qualsivoglia vino.

Infine, spero proprio di no, ma se tu od altri vi sentite offesi per due etichette appiccicate su altre bottiglie, mi dispiace, ma non me ne frega nulla, anche perché il tutto era solo per mettere il nome di qualche vino che aveva creato discussioni e sulle cui valutazioni non concordavo molto, poi comunque la colpa è di JtF che non ha fotografato Kupra e Redigaffi non facendo così capire che il tutto era assolutamente bipartisan.
Ah, io un po' di ironia sui voti altrui è facile che continui a farla, così come la continuerò pure a subire senza offendermi e qua sono certo che lo facciamo tutti, quindi non facciamo troppo le verginelle.

Bene ora, per me, possiamo riprendere a parlare di vino, anche di Rossese, visto che sono sempre aperto alla possibilità di trovare quello che mi farà ricredere.
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda davidef » 12 mar 2012 10:17

Palma ha scritto:
Dedalus ha scritto:Immaginiamo che un gruppo assaggi tutti i giorni solo e soltanto la migliore annata mai prodotta di Romanée-Conti, diciamo la 1978 tanto per tirarne una a caso, insomma un 100/100 per antonomasia, concentrandosi esclusivamente sulle tenui variazioni che ci possono essere fra una bottiglia e l'altra. L'esigenza di questo gruppo sarà quella di fare differenza fra questi diversi vini, e comincerà a relegare una bottiglia leggermente sottoperformante perché un po' chiusa a 99, o 98. Il meccanismo mi pare chiaro. Finisce che la boccia più debole dell'anno di Romanée-Conti 1978, ancorché esente da qualsivoglia difetto, arriva a beccarsi 82-83 punti, magari anche meno.

Ecco, sai se accettano nuovi iscritti in questo gruppo? :mrgreen:

Dedalus ha scritto:Inutile replicare cosa succede quando uno assaggia tutti i giorni solo e soltanto Tavernello dei vari lotti. Finisce che c'è un lotto che si piglia pure lui 82-83 punti, magari anche più.

Ne conosco parecchi, abitano nei Giardini di Villa Cassarini, ma non credo che diano voti :mrgreen:




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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda Dedalus » 12 mar 2012 11:53

Palma ha scritto:
Dedalus ha scritto:La scala si sposta, scivola, si allunga, si accorcia, si contorce... ed è chiaro che non fa "errore" più grande chi assaggia tutti i giorni solo Tavernello spingendo una porcheria fino a 82-83, di chi a furia di bere solo Romanée-Conti finisce per relegare a 82-83 un vino appena un capello sotto l'assoluto.

Una scala che si sposta e si contorce è assolutamente fuori norma e neppure la vorrei


Ma è l'unica che esista, l'unica che abbiamo.

E' quello che ho cercato di dire, evidentemente senza successo.

Quello che ci piacerebbe è il mondo utopico, quello che abbiamo è la realtà.

La valutazione oggettiva, la scala fissa e regolare, sono utopie di molti che si dedicano al mondo del vino.

La realtà è che la valutazione oggettiva (anche con i famosi delta tendenziali) non esiste, e che i punteggi dei vini si spostano non solo con i riferimenti qualitativi che uno si costruisce nel tempo bevendo vini di massima e di minima qualità, ma anche con la frequenza con cui beve questi e quelli.

Il tono è assertivo come pochi, scrivendo mi viene sempre fuori 'sta ***** di posa professorale, di cui evidentemente mi scuso, ma l'evidenza geometrica della questione non mi lascia scampo: certe cose non mi riesce di dirle se non in maniera categorica ed affermativa. Rimane invece che sono sempre disponibile a considerare e riconsiderare ogni aspetto ed ogni obiezione, anzi se sono qui è perché mi interessa proprio capire come la vedono persone che stimo come te, perché il fatto che tu la pensi così mi mette un tarlo nell'orecchio che impone attenzione, tanto quanto l'evidenza (ai miei occhi) che tutto sia come ho detto.

Leggerò con più attenzione e cercherò altre strade per dire quello che ho in mente, quando avrò tempo. Ora scappo.
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda samuyahu » 13 mar 2012 00:35

Palma ha scritto: e qua sono certo che lo facciamo tutti, quindi non facciamo troppo le verginelle

visto che sono sempre aperto


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Re: Bollettino AVR - " Mallo di Noce " da pag.172

Messaggioda Dedalus » 13 mar 2012 07:24

Palma ha scritto:e potrebbe pure ambire a qualcosina di più.


E ci volevano decine e decine di sedute dell'AVR in conclave... :wink:
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Re: Bollettino AVR - " The Director's Cut " da pag.167

Messaggioda Dedalus » 13 mar 2012 07:35

Palma ha scritto:Su alcuni aspetti ho già chiarito il mio pensiero, posso solo aggiungere che allo stesso modo il giochino del righello lo può replicare anche chi cerca in tutti i modi di sorprendere cercando vini sconosciuti cercando di convincere gli altri che sono grandissimi e che lui è il più figo assaggiatore di tutti perché trova vini favolosi al di fuori delle normali convinzioni e spendendo pochissimo. Gli eccessi ci sono da tutte e due le parti, io preferisco pensare che ci confrontiamo in buona fede e questo mi interessa molto di più che aggiungere o togliere due punti a qualsivoglia vino.

Infine, spero proprio di no, ma se tu od altri vi sentite offesi per due etichette appiccicate su altre bottiglie, mi dispiace, ma non me ne frega nulla, anche perché il tutto era solo per mettere il nome di qualche vino che aveva creato discussioni e sulle cui valutazioni non concordavo molto, poi comunque la colpa è di JtF che non ha fotografato Kupra e Redigaffi non facendo così capire che il tutto era assolutamente bipartisan.
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D'accordo su tutto, ed ovviamente come detto pochi post indietro non mi sono minimamente offeso per il giochino delle etichette, che anzi ho trovato spiritoso. L'ironia e il disaccordo sono il sale della zuppa del forum, ben vengano. Sono enormemente più insofferente verso le messe cantate, a prescindere dai vini che si trovano di volta in volta sull'altare. Altra cosa l'irrisione cruda, stolida, seria, compresa. Convinta, cattiva. Appena vestita per essere ipocritamente presentabile in pubblico.

Per conto mio è importante riaffermare che la scala (di ognuno) debba essere unica ed assoluta, e che ogni tipologia debba essere considerata per quello che è, secondo specificità, ma poi posizionata sulla (propria) scala dei punteggi secondo valore assoluto. Quindi anche se è inevitabile che ognuno subisca in misura più o meno rilevante il fascino e la passione dei propri vini preferiti, questo non concede il lusso di dare più o meno consapevolmente dei bonus a questi e degli handicap a quelli. Se capita, come capita visto che si parla di passione e visto che siamo umani, ci si deve sforzare di ritornare ad un certo punto con i piedi per terra e fare comparazioni quanto possibile sincere ed obiettive (obiettive, non oggettive, e se c'è qualcuno che pensa che le due parole siano sinonimi si vada a ristudiare l'insiemistica... :mrgreen: ).

Altra cosa è pensare che i numeri dei punteggi in quanto tali possano essere presi come significati autonomi. Non lo sono, non possono esserlo. Due persone che hanno gli stessi riferimenti di valore assoluto per definire il 100/100 e il 50/50, che degustano insieme gli stessi dieci vini, che esprimono esattamente la stessa gerarchia di valori fra questi dieci, possono benissimo dare punteggi diversi per valore assoluto. I quali però vorranno significare più o meno la stessa cosa.

Ecco, più semplice e chiara di così secondo me non ce la faccio.
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Dedalus » 13 mar 2012 07:59

Su questa base si innesta poi il discorso della diversa valorizzazione di diversi vini, diversi per tecnica (barik e bottagranda), per vitigno (mèrlot e pinò), per zona (Dolceacqua e Franciacorta), per tipologia (passito botritizzato e bianco-bianco-carta)...

Però se non si parte dall'idea che la scala dei punteggi è elastica a seconda delle esigenza di ordinamento dei vini di ognuno, si finisce per fissarsi sul veicolo, il numero in sé, e perdere di vista il significato, lo specifico valore che si esprime con un certo punteggio insolitamente alto (o basso).

Più interessante sarebbe insomma cominciare a ritornare all'ordine, quando i conti strettamente numerici non tornano.

"Senti un po', te dici che sto Bippone di Ciccata vale 93 punti. A quali altri vini della zona di Grandeur Oblige o della denominazione di Haut-Elite du Dessus dai gli stessi 93 punti?"

Cosa molto diversa dal dire:

"Oeh, ma se a quello lì te dai 93 punti, cosa ci do IO a QUESTO VINO QUI?"

Poi ovviamente niente garantisce che si arrivi sempre a concordare su tutto, ci mancherebbe. Altrimenti il vino sarebbe solo museo, o tabellina da estimo catastale. Interested anyone?
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda manichi » 13 mar 2012 08:44

Ieri intesa giornata a Terre di Toscana al Lido , al momento mi limito a segnalare le migliori impressioni :
tra i brunelli 2007 su tutti Sesti e Salicutti , molto buoni anche il Vigna Loreto di Mastrojanni e il Ragnaie V.V., tra le Riserve Poggio al Vento 2004 , Le Chiuse 2006 e Ugolaia 06 ,ottimo il Rosso 2008 di Salicutti abbastanza indecifrabili in questa fase i Rosso 2010.
In zona Chianti da ricordare Poggio 2007 Monsanto , uno strepitoso Campitello Ris. 2009 Monteraponi , molto interessante I Fabbri 2006 , buoni Rancia 2008 e Anfiteatro 2007 , Sodi 06 con ancora abbastanza legno da digerire , Pergole 2009 in questa fase difficile da giudicare l'impressione è quella di una annata tendenzialmente calda con grande materia vedremo come evolverà in bottiglia .
e sicuramente dimentico qualcosa ...
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Palma » 13 mar 2012 10:55

Di sicuro hai dimenticato il rosso 2008 ed il BdM 2006 di Poggio di Sotto.
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda manichi » 13 mar 2012 11:00

Palma ha scritto:Di sicuro hai dimenticato il rosso 2008 ed il BdM 2006 di Poggio di Sotto.

Infatti C.V.D. , ho dimenticato anche Caparsino Ris. 2008 e il Chianti Classico 2009 di Riecine .
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Palma » 13 mar 2012 11:00

In serata spero di riuscire a dare qualche opinione (con larghissimo beneficio di inventario) sui molti vini assaggiati (non bevuti e quindi non devo aggiungere altro). Grandi sensazioni dai vini dei Fabbri e da Caparsino 2008. Tanta roba per lo meno interessante.

Spero anche di poter rispondere a Rossano, che poi se la finiamo di fare gli asini non è che siamo lontanissimi... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda vittoxx » 13 mar 2012 15:31

Palma ha scritto:Spero anche di poter rispondere a Rossano, che poi se la finiamo di fare gli asini non è che siamo lontanissimi... :mrgreen:

Ci crederò quando ti vedrò affibbiare 96 a un rossese o a un grignolino :mrgreen: ...e saprò che ti abbiamo perso per sempre 8)
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Palma » 17 mar 2012 03:31

C'è un nuovo candidato al titolo di terzo grande. Panoramica incompleta 2007:
1) Cascina Francia
2) Monprivato (ma meritava di più)
3) Barbaresco Aldo Bianco
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda manichi » 17 mar 2012 08:58

Barolata 2007 con qualche intruso , dopo un aperitivo con Dom Ruinart 98 e prima del finale con Amarone Dal Forno 2003 sono stati serviti alla cieca 14 nebbiolo annata 2007 , metto la classifica con la media voto ( 9 votanti ) .
Per la maggioranza è risultato non giudicabile causa bottiglia problematica il Prapò di Mauro Sebaste poi
13) Sorì Ginestra Conterno Fantino ( 79,8)
12) Barolo Serralunga Palladino ( 82,9 )
11) Barolo Acclivi Burlotto ( 85 )
10) Barolo Bartolo Mascarello ( 85,7 )
9) Barolo Gramolere Manzone ( 86,2 )
8 ) Barolo Vigna S. Caterina Porro ( 86,3 )
7) Barolo Villero Fenocchio ( 86,8 )
5 ex equo) Barbaresco Asili Ca' del Baio ( 86,9 )
5 ex equo) Barolo Prapò Schiavenza ( 86,9 )
4) Barolo Brunate Le Coste Rinaldi ( 89,8 )
3) Barbaresco Aldo Bianco ( 90,1 )
2) Barolo Monprivato Mascarello ( 91 )
1) Barolo Cascina Francia Conterno ( 91,7 )
Più tardi integro con qualche nota ...
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda samuyahu » 17 mar 2012 10:26

manichi ha scritto: molto interessante I Fabbri 2006 , buoni Rancia 2008

Rancia non era presente con il 2009? E i Fabbri con il Riserva...?
davidef
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda davidef » 17 mar 2012 10:42

manichi ha scritto:Barolata 2007 con qualche intruso , dopo un aperitivo con Dom Ruinart 98 e prima del finale con Amarone Dal Forno 2003 sono stati serviti alla cieca 14 nebbiolo annata 2007 , metto la classifica con la media voto ( 9 votanti ) .
Per la maggioranza è risultato non giudicabile causa bottiglia problematica il Prapò di Mauro Sebaste poi
13) Sorì Ginestra Conterno Fantino ( 79,8)
12) Barolo Serralunga Palladino ( 82,9 )
11) Barolo Acclivi Burlotto ( 85 )
10) Barolo Bartolo Mascarello ( 85,7 )
9) Barolo Gramolere Manzone ( 86,2 )
8 ) Barolo Vigna S. Caterina Porro ( 86,3 )
7) Barolo Villero Fenocchio ( 86,8 )
5 ex equo) Barbaresco Asili Ca' del Baio ( 86,9 )
5 ex equo) Barolo Prapò Schiavenza ( 86,9 )
4) Barolo Brunate Le Coste Rinaldi ( 89,8 )
3) Barbaresco Aldo Bianco ( 90,1 )
2) Barolo Monprivato Mascarello ( 91 )
1) Barolo Cascina Francia Conterno ( 91,7 )
Più tardi integro con qualche nota ...



come mai Conterno Fantino uscito così male ? nel 2006 aveva lavorato bene preservando la bella materia che aveva da invasioni eccessive...poi non ho più assaggiato nulla
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manichi
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda manichi » 17 mar 2012 11:42

samuyahu ha scritto:
manichi ha scritto: molto interessante I Fabbri 2006 , buoni Rancia 2008

Rancia non era presente con il 2009? E i Fabbri con il Riserva...?

Felsina aveva solo i 2008 sia Rancia che Fontalloro , Fabbri c'era la riserva 2007 che presentava pare una certa variabilità di bottiglia quella che ho provato io era piuttosto verde e sfuocato , quando l'ha provata palma l'ha trovata molto buona con una bella arancia .
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda manichi » 17 mar 2012 11:44

davidef ha scritto:
manichi ha scritto:Barolata 2007 con qualche intruso , dopo un aperitivo con Dom Ruinart 98 e prima del finale con Amarone Dal Forno 2003 sono stati serviti alla cieca 14 nebbiolo annata 2007 , metto la classifica con la media voto ( 9 votanti ) .
Per la maggioranza è risultato non giudicabile causa bottiglia problematica il Prapò di Mauro Sebaste poi
13) Sorì Ginestra Conterno Fantino ( 79,8)
12) Barolo Serralunga Palladino ( 82,9 )
11) Barolo Acclivi Burlotto ( 85 )
10) Barolo Bartolo Mascarello ( 85,7 )
9) Barolo Gramolere Manzone ( 86,2 )
8 ) Barolo Vigna S. Caterina Porro ( 86,3 )
7) Barolo Villero Fenocchio ( 86,8 )
5 ex equo) Barbaresco Asili Ca' del Baio ( 86,9 )
5 ex equo) Barolo Prapò Schiavenza ( 86,9 )
4) Barolo Brunate Le Coste Rinaldi ( 89,8 )
3) Barbaresco Aldo Bianco ( 90,1 )
2) Barolo Monprivato Mascarello ( 91 )
1) Barolo Cascina Francia Conterno ( 91,7 )
Più tardi integro con qualche nota ...



come mai Conterno Fantino uscito così male ? nel 2006 aveva lavorato bene preservando la bella materia che aveva da invasioni eccessive...poi non ho più assaggiato nulla

Legno piuttosto coprente , peccato perchè la materia sotto pareva interessante , vittoxx che l'ha portato diceva che qualche tempo fa non era così potrebbe essere una fase particolare
Finii con i campi alle ortiche
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Re: Bollettino AVR - " Nebbiolata 2007 " da pag.172

Messaggioda JohnnyTheFly » 17 mar 2012 20:54

Nebbiolata 2007

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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Francvino » 17 mar 2012 21:37

manichi ha scritto:Legno piuttosto coprente , peccato perchè la materia sotto pareva interessante , vittoxx che l'ha portato diceva che qualche tempo fa non era così potrebbe essere una fase particolare


Bevuto il 2005 a Gennaio: legno coprente e tannino (di)sgraziato.
Bevuto per modo di dire: in tre non abbiam consumato neanche mezza bottiglia. Neanche finito quello nel bicchiere.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: Bollettino AVR - " Terre di Toscana 2012 " da pag.172

Messaggioda Dedalus » 17 mar 2012 23:46

manichi ha scritto:
davidef ha scritto:
manichi ha scritto:Barolata 2007 con qualche intruso , dopo un aperitivo con Dom Ruinart 98 e prima del finale con Amarone Dal Forno 2003 sono stati serviti alla cieca 14 nebbiolo annata 2007 , metto la classifica con la media voto ( 9 votanti ) .
Per la maggioranza è risultato non giudicabile causa bottiglia problematica il Prapò di Mauro Sebaste poi
13) Sorì Ginestra Conterno Fantino ( 79,8)
12) Barolo Serralunga Palladino ( 82,9 )
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10) Barolo Bartolo Mascarello ( 85,7 )
9) Barolo Gramolere Manzone ( 86,2 )
8 ) Barolo Vigna S. Caterina Porro ( 86,3 )
7) Barolo Villero Fenocchio ( 86,8 )
5 ex equo) Barbaresco Asili Ca' del Baio ( 86,9 )
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3) Barbaresco Aldo Bianco ( 90,1 )
2) Barolo Monprivato Mascarello ( 91 )
1) Barolo Cascina Francia Conterno ( 91,7 )
Più tardi integro con qualche nota ...



come mai Conterno Fantino uscito così male ? nel 2006 aveva lavorato bene preservando la bella materia che aveva da invasioni eccessive...poi non ho più assaggiato nulla

Legno piuttosto coprente , peccato perchè la materia sotto pareva interessante , vittoxx che l'ha portato diceva che qualche tempo fa non era così potrebbe essere una fase particolare


Un vino di Conterno Fantino che risulta condizionato da un legno coprente? Strano! Mi sorprende quanto voi.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

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