Bene, procediamo con le risposte a Rossano.
Prima di tutto una piccola premessa: ti dico molto sinceramente che a volte leggendoti mi sembrerebbe quasi che tu ti creda ad un livello superiore, ne sono un esempio le domande alle quali vuoi obbligatoriamente che ti si risponda come va bene a te, parli di mancanza di cultura del vino (ovviamente degli altri), sembra effettivamente che tu dia della lezioni. Ciò mi farebbe passare la voglia di rispondere (già questo argomento non lo trovo così entusiasmante in realtà, ma comunque parlo in generale), ma propendo solo per una difficoltà nel comprenderci e che quella non sia la tua intenzione, quindi procedo alla risposta che ovviamente sarà, in alcune oarti anche scherzosa, perché insomma non mi sembra quella del punteggio, dell'oggettività-soggettività una questione di vita o di morte, come praticamente nulla di ciò che riguarda il vino.
Dedalus ha scritto:RVF non lo fa, ma è inevitabile che uno debba riportare tutto ad una scala assoluta, se vuole capirci qualcosa. Metti il famoso 100 al Coteaux Champenois 2002 di Egly Ouriet. Se uno stappa e pretende di trovarci dentro un pari di un Romané-Conti rimane deluso. Ma se uno sa che RVF punteggia così e ha un'idea di cosa sia un GC di Vosne e un Coteaux Champenois ci mette la tara e sa che quel Pinot Noir che prende 100 in Champagne vale nella scala assoluta in cui si trova ad esempio la Borgogna circa 93-95. O giù di lì. Quindi inevitabilmente si torna sempre alla scala assoluta. Altrimenti io do un 100/100 al Clinton passito vinificato in bianco svizzero che ho provato l'altra sera, che nella categoria li merita tutti, e questo significa che il tal vino è buono come l'Oremus 6Puttonyos 1999.
Rimane comunque il fatto che un minimo di relativismo nella scala solitamente viene utilizzato. Sono convintissimo che tutti noi e secondo me giustamente, siamo più severi se degustiamo, ad esempio, un Barolo, piuttosto che un Etna, un Grignolino, un lambrusco un Clinton passito o ciò che vuoi. Sicuramente deve essere stato questo a farvi sovrastimare il pur ottimo Oremus
Dedalus ha scritto:Il punto come hai ben capito sta nell'elasticità della scala a punti. Nella sua deformabilità. Che non è banalmente soggettiva, è addirittura assolutamente ARBITRARIA, e se si trova una certa convergenza in materia, è puro lavoro di affiatamento di gruppo.
Una scala troppo elastica non è mica una bella cosa, si rischia di cadere

Concordo sull'arbitrarietà e già l'avevo scritto, ognuno potrebbe utilizzare i voti come crede, si seguono solo delle convenzioni per capirci.
Dedalus ha scritto:Dove voglio arrivare? Voglio arrivare a dire che la distribuzione dei punteggi ai vari livelli qualitativi che esprime il vino risponde ad un'esigenza ben precisa: quella di ordinare i vini che si assaggiano, in maniera che essi risultino appropriatamente distinti gli uni dagli altri. Che si possa fare differenza. Quindi tutto dipende dalla frequenza con cui si assaggiano i vini di vario livello.
Esattamente e come già detto chiunque avrà necessità di rivedere i punteggi con l'aumentare della propria esperienza, senza vergognarsi.
Dedalus ha scritto:Immaginiamo che un gruppo assaggi tutti i giorni solo e soltanto la migliore annata mai prodotta di Romanée-Conti, diciamo la 1978 tanto per tirarne una a caso, insomma un 100/100 per antonomasia, concentrandosi esclusivamente sulle tenui variazioni che ci possono essere fra una bottiglia e l'altra. L'esigenza di questo gruppo sarà quella di fare differenza fra questi diversi vini, e comincerà a relegare una bottiglia leggermente sottoperformante perché un po' chiusa a 99, o 98. Il meccanismo mi pare chiaro. Finisce che la boccia più debole dell'anno di Romanée-Conti 1978, ancorché esente da qualsivoglia difetto, arriva a beccarsi 82-83 punti, magari anche meno.
Ecco, sai se accettano nuovi iscritti in questo gruppo?
Dedalus ha scritto:Inutile replicare cosa succede quando uno assaggia tutti i giorni solo e soltanto Tavernello dei vari lotti. Finisce che c'è un lotto che si piglia pure lui 82-83 punti, magari anche più.
Ne conosco parecchi, abitano nei Giardini di Villa Cassarini, ma non credo che diano voti
Dedalus ha scritto:Siamo tutti abbastanza intelligenti da capire cosa succede quando, pur avendo tutti esperienza sia dei minimi sia dei massimi livelli qualitativi, ed avendo quindi tutti la chiara capacità di distinguere -al netto della preferenza personale- i vini grami da quelli buoni, si hanno frequentazioni diverse sui vini di livello alto o di livello basso.
Ovviamente bevendo spesso vini di alto livelli, i voti di quelli di basso livello si abbassano, a me pare giusto.
Dedalus ha scritto:La scala si sposta, scivola, si allunga, si accorcia, si contorce... ed è chiaro che non fa "errore" più grande chi assaggia tutti i giorni solo Tavernello spingendo una porcheria fino a 82-83, di chi a furia di bere solo Romanée-Conti finisce per relegare a 82-83 un vino appena un capello sotto l'assoluto.
Una scala che si sposta e si contorce è assolutamente fuori norma e neppure la vorrei
Non è giusto invece, ad esempio, dare il massimo dei voti solo ad un vino perché è il migliore, come a scuola il massimo può essere dato anche a chi magari è leggermente inferiore al genio assoluto.
Dedalus ha scritto:Dunque, per evitare di finire al qualunquismo dell'incomunicabile, ognuno dà i punteggi accazzo e nessuno può contestarglieli, è allora necessario fissare dei punti di ancoraggio, in termini qualitativi. Di norma il lavoro si fa ai livelli delle cinquine. Anziché dire davanti ad un 93: "eh, ma allora cosa ci do allo Chateau Latour del 19eppippa che ho bevuto ieri, che era comunque molto meno buono de Vougeot GC 20eccozze bevuto l'altro ieri, che era molto molto molto meno buono del Monfortino 18emmortacci bevuto nella seduta spiritica di sabato scorso...", ci si metterà a ragionare di caratteristiche.
Ma io concordo anche qua, giusto chiarire convenzionalmente le fasce di punteggio. Non starò certo a contestare un 92 piuttosto di un 90 od un 94 e quando ci sono appunto dai 5 punti in su di differenza che ci si inizia a confrontare per cercare di capirne il motivo. Io sono convinto che i casi in cui c'è una reale differenza di valutazione dovuta solo al gusto personale siano in realtà più rari di quello che si crede. Spesso il tutto, credo, sia invece dovuto ad errori di valutazione, una volta di uno, un'altra volta di un altro, solo che altrettanto spesso si fatica ad ammetterlo. Naturalmente ci sarà chi ama un pizzico dia cidità in più, maggior struttura, tannino più o meno setoso, ma senza arrivare a divergenze paurose. In tutto ciò ovviamente non rientrano amori sconsiderati per un vino (tipo Vignadelmar per Gaja o Kurni), o idiosincrasia per alcune tipologie (tipo Mazzoleni per il Cabernet)
Dedalus ha scritto:Tenendo ovviamente conto del fatto che:
1) non si misura la qualità del vino, che in sé non esiste, ma il gradimento che il vino induce in chi beve
2) ogni tipologia di vino impone di considerare la sua specificità costitutiva: così come un Bordeaux non si valuta con il modello di un Borgogna, un Dolceacqua non si valuta con il modello di un Barolo
3) ogni assaggiatore può valorizzare con una certa varietà di parametri e varietà di peso le varie caratteristiche di ogni vino; se di norma la maggior parte degli assaggiatori si ritrova su parametri ampiamente condivisi (io ad esempio in questo sono molto medio e non valorizzo parametri estremi, tipo l'acidità di gremul tanto per intendersi) può anche capitare che uno si dimostri eccentrico, e ad esempio non valorizzi per forza la complessità, bastandogli anche la purezza e la nettezza aromatica di pochissimi descrittori, etcetera
1) per me invece si misura proprio la bontà del vino per le ragioni che ho già scritto sopra e che va a coincidere con il gradimento.
2) Certo. Sai per caso anche cosa esce dal rubinetto, girando il miscelatore a sinistra? Scusa, ma queste sono quelle cose che mi stanno sulle palle a cui mi riferivo prima. Secondo te posso aver dei dubbi in materia? se dico che un Rossese, per me, non si avvicina nemmeno alla grandezza assoluta, lo faccio solo dopo aver considerato tutte le caratteristiche del vino in questione, non perché voglio un altro La Tache.
3) come già detto prima, lo ritengo vero solo in parte. Se una tipologia di vino non mi piace su di essa non potrò dire nulla e non dirò nulla, sarebbe assurdo che io mi mettessi a fare una classifica dei formaggi dicendo che il Parmigiano è il migliore e gli altri fanno tutti schifo. detto ciò le altre caratteristiche le valuteremo in modo leggermente diverso, ma senza che questo possa portare, salvo rari casi, a chissà che differenza di vedute. A me piacciono di più le bionde, a te le brune (solo un esempio, può non essere vero), ma Rosy Bindi non può essere per nessuno una gran bella donna.
Dedalus ha scritto:I punteggi sono mobili più delle donne. Sono strumenti, non monoliti, e servono a capire quanto un vino è piaciuto a tizio e a caio. Il resto è voglia di replicare da grandi il giochino del righello, pensando di affermare la propria superiorità di assaggiatore (o meglio all'interno della comunità degli assaggiatori) con l'esibizione di vini di gran qualità, fama e costo; quindi di punteggio, e guai a chi si azzarda a sconfinare in certe zone rosse con vini di fama e costo molto inferiori. Io la vedo così.
Su alcuni aspetti ho già chiarito il mio pensiero, posso solo aggiungere che allo stesso modo il giochino del righello lo può replicare anche chi cerca in tutti i modi di sorprendere cercando vini sconosciuti cercando di convincere gli altri che sono grandissimi e che lui è il più figo assaggiatore di tutti perché trova vini favolosi al di fuori delle normali convinzioni e spendendo pochissimo. Gli eccessi ci sono da tutte e due le parti, io preferisco pensare che ci confrontiamo in buona fede e questo mi interessa molto di più che aggiungere o togliere due punti a qualsivoglia vino.
Infine, spero proprio di no, ma se tu od altri vi sentite offesi per due etichette appiccicate su altre bottiglie, mi dispiace, ma non me ne frega nulla, anche perché il tutto era solo per mettere il nome di qualche vino che aveva creato discussioni e sulle cui valutazioni non concordavo molto, poi comunque la colpa è di JtF che non ha fotografato Kupra e Redigaffi non facendo così capire che il tutto era assolutamente bipartisan.
Ah, io un po' di ironia sui voti altrui è facile che continui a farla, così come la continuerò pure a subire senza offendermi e qua sono certo che lo facciamo tutti, quindi non facciamo troppo le verginelle.
Bene ora, per me, possiamo riprendere a parlare di vino, anche di Rossese, visto che sono sempre aperto alla possibilità di trovare quello che mi farà ricredere.