maxer ha scritto:zampaflex ha scritto:maxer ha scritto:...
esattamente come in Italia (paese del 'democratico' G7 !) vengono trattati centinaia di carcerati, di immigrati trattenuti illegalmente nei vari CPR e le decine di minori del Beccari
Non puoi paragonare un lavoratore dipendente ad un criminale condannato, diamine!
A prescindere dalle condizioni nelle carceri italiane, che sono da sempre inadeguate, e talvolta criminali.
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il 90 % degli immigrati trattenuti illegalmente nelle 'carceri' dei CPR non ha compiuto nessun crimine
il 70 % dei detenuti nelle carceri italiane non è per nulla un criminale : o è in attesa di giudizio oppure ha subito una condanna solamente in primo grado ( e pure loro sono immigrati, in maggioranza detenuti per reati di piccola malavita, spaccio o piccoli furti )
per non parlare dei minori detenuti :quelli sì, secondo te, dei veri e propri criminali, da rieducare solo in carcere, magari con il manganello
dimmi dimmi, ma tu saresti un garantista oppure un manettaro ?
mi hai fatto venire dei grandi dubbi in merito
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Stai affastellando un po' troppi temi a casaccio.
Non chiamerei i CPR "carceri", dato che è necessario, e lo fa ogni paese civile, identificare un immigrato e valutare se sia degno di ottenere il permesso di residenza oppure no. Ciò che facciamo da sempre è cercare di cavarcela di fronte a numeri importanti, come quelli che sopportano Spagna, Grecia, i balcanici, senza fare disastri (se al governo c'è il centrosx) o lasciandoli volutamente a marcire (se al governo c'è il centrodx), ma sapendo che almeno metà di loro vede l'Italia come transito per il Nord Europa.
Non sono un manettaro e neanche un garantista, secondo l'accezione politicizzata corrente. Mi rifiuto di catalogarmi.
Ritengo giusto che la galera sia la naturale destinazione di un delinquente, così come che debba tendere alla rieducazione del reo in modo da riammetterlo in società migliorato e non più propenso a delinquere (tra l'altro lessi anni fa una statistica per la quale la maggioranza degli scarcerati la prima volta tornava a delinquere, ma dopo il secondo giro in carcere la voglia era passata e cercavano un lavoro onesto).
Noto come la nostra legislazione consenta amplissimi termini di libertà per un condannato, a cominciare dal fatto che sotto i quattro anni di pena in carcere non ci vai, per proseguire con le premialità per buona condotta e terminare con le misure alternative. Noto anche come pure qui la tendenza ad usare queste misure sia già in declino sotto la spinta, questa si manettara, del Magnifico Governo Autarchico.
Considero giusto che un condannato in primo grado inizi a scontare la pena, perché da noi la tendenza a fare appello su qualunque cosa, dalla multa per un sacchetto della spazzatura ad una condanna per strage, è perniciosa e va fermata. L'idea di cambiare l'accesso al terzo grado di giudizio va approfondita, non possiamo permetterci storie giudiziarie lunghe decenni. Deve però ovviamente anche esserci una maggiore qualità nel corpo della magistratura dedicato al diritto penale, perché ogni tanto appaiono sentenze allucinanti e troppo spesso vedo inquirenti in sola ricerca di notorietà.
Leggo anche come le percentuali che tu citi siano ben diverse dalla realtà, dato che sui 60mila reclusi, sono 9mila e rotti in attesa di primo giudizio e 6mila e rotti gli appellanti. Se uno non si appella alla sentenza di primo grado, è definitivamente condannato e quindi legittimamente in carcere.
https://www.ildubbio.news/carcere/diecimila-in-cella-in-attesa-di-giudizio-6mila-senza-una-condanna-definitiva-d12gkppdDiversa però è la questione dell'approdo in carcere come obiettivo della legislazione, e della definizione del perimetro dei reati e della direzione che intende perseguire il corpo giudiziario intero, tra forze dell'ordine e magistratura.
Però, nonostante oggi "la ggente" pensi che le prigioni siano piene quasi solo di spacciatori, e che gli spacciatori siano tutti stranieri, la realtà è diversa.
Come racconta lo specchietto ufficiale del Ministero
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=1_5_2&facetNode_2=3_1_6&contentId=SST613925&previsiousPage=mg_1_14# anche se con una logica non lineare (vengono contate le persone più volte se hanno commesso più reati), i colpevoli di reato di spaccio incarcerati sono decisa minoranza, solo terza categoria dopo ladri e violenti.
Domandona iniziale: è giusto che per piccoli reati si vada in carcere?
Si caxxo, certo che è giusto, visto che comunque devi essere condannato almeno a 4 anni e un mese per entrarci, e questa pena non la si affibbia per reati bagatellari.
Domandina nascosta: che ne penso della deriva brutalista dell'attuale governo?
Che è esattamente quanto mi aspettavo, se si votano i partiti Legge e Ordine non si può ottenere altrimenti. Io non li ho votati, non li voterò mai, e sono contrario alla loro azione, specie quando vedo puttanate come il reato di rave clandestinooohh.
E aggiungo che questo succede nonostante il numero di reati commessi in Italia sia in costante calo da dieci anni.
Questo è un contributo anzianotto ma sorprendente
https://www.welforum.it/dei-delitti-e-delle-paure/E questo ampio rapporto consolida sia l'analisi del calo dei reati che l'errore percettivo della propensione a delinquere degli stranieri
https://www.today.it/attualita/stranieri-piu-reati.htmlQuesto grafico è la pietra tombale sulla retorica dell'immigrato delinquente: