fly666 ha scritto:Memorie di Adriano, di Margherita Y.
l'inizio non è dei migliori, spero migliori
Per me Memorie di Adriano e Opera al nero sono due capolavori !
fly666 ha scritto:Memorie di Adriano, di Margherita Y.
l'inizio non è dei migliori, spero migliori
mennella ha scritto:fly666 ha scritto:Memorie di Adriano, di Margherita Y.
l'inizio non è dei migliori, spero migliori
Per me Memorie di Adriano e Opera al nero sono due capolavori !
balzac ha scritto:per la serie consigli non richiesti...
Anatomia di un istante
Javier Cercas
letteralmente un capolavoro dall'epilogo al prologo (no, non è una boutade... inizia con epilogo di un romanzo e termina con prologo di un romanzo).
Una prospezione millimetrica del golpe del 23 febbraio 1981, ma soprattutto di un gesto in particolare di quel golpe con infinite possibili interpretazioni a monte e a valle dello stesso gesto.
Uno spaccato sociologico di una società in drammatica transizione verso la democrazia ed una fine analisi psicologica dei principali protagonisti in relazione alle rispettive vicende biografiche.
Una scrittura che cerca disperatamente di aderire ad una realtà storica di per sè inafferrabile che per essere raccontata richiede necessariamente di approdare alla finzione, alla immaginazione.
Sincerità e passione che trasudano dalle pagine e ti avvinghiano fino alle ultime parole di riconoscimento del padre che mi hanno lasciato in lacrime.
430 pagine divorate in un paio di settimane... ahivoglia a dire che non si ha tempo per leggere... quando il libro ti strega il tempo salta magicamente fuori.
e come tutti i libri che lasciano un segno, la fine della lettura mi ha lasciato un grande vuoto.
Buone letture!
gianni femminella ha scritto:Grazie del suggerimento Francesco. Sono sicuro che Anatomia di un istante mi piacerà. Lo sto comprando, poi darò volentieri un parere. Anzi, ho già messo gli occhi anche su altri titoli di Cercas.
balzac ha scritto:gianni femminella ha scritto:Grazie del suggerimento Francesco. Sono sicuro che Anatomia di un istante mi piacerà. Lo sto comprando, poi darò volentieri un parere. Anzi, ho già messo gli occhi anche su altri titoli di Cercas.
Di nulla, Gianni. Ci sta anche che non piaccia... Qualcuno, ad esempio, potrebbe trovare ridondante e stucchevole il suo stile di scrittura che fa della iterazione la sua cifra stilistica.
gianni femminella ha scritto:balzac ha scritto:gianni femminella ha scritto:Grazie del suggerimento Francesco. Sono sicuro che Anatomia di un istante mi piacerà. Lo sto comprando, poi darò volentieri un parere. Anzi, ho già messo gli occhi anche su altri titoli di Cercas.
Di nulla, Gianni. Ci sta anche che non piaccia... Qualcuno, ad esempio, potrebbe trovare ridondante e stucchevole il suo stile di scrittura che fa della iterazione la sua cifra stilistica.
Ho iniziato a leggerlo avidamente. Mi piace moltissimo. Grazie!
Poi facci sapere dell'altro libro.
fly666 ha scritto:Ringrazio per i suggerimenti graditissimi e considerato il livello alto delle proposte ne approfitto per domandare chi sa spiegarmi il successo commerciale di autori diciamo, insulsi quali Fabio Volo romanziere e anche ad esempio Giogio Faletti, li ho letti entrambi per curiosità e sono di una banalità sconcertante
tenente Drogo ha scritto:
"Genova 2001 fu la fine prematura di qualcosa di politico, di pericoloso per il sistema globale che allora stava crescendo e si stava rafforzando? Forse sì. Ma più probabilmente no: se il no-global era destinato a diventare qualcosa di politicamente importante, lo sarebbe diventato lo stesso, con o senza le violenze del G8 e la morte di Carlo Giuliani. [...]
I no-global di Genova furono massacrati perché capaci anche di violenza, ma privi della forza. La forza è quella che si costruisce con l'ideologia e con la disciplina, cioè col partito, anzi col Partito, cioè un forte partito di tipo leninista a guida centralizzata che nasce dalla sofferenza, un partito capace di intimorire il capitale e i corpi armati dello Stato, un partito capace di mobilitarsi a livello nazionale, con una forte rappresentanza in parlamento che gli permetta di condizionare la politica del Paese."
Interessante questa analisi di Pecoraro.
E che romanzo!
Tre ragazzi della media borghesia romana che in quel torrido luglio durante il G8 del 2001 si muovono per andare a una festa a Lavinio, e una ragazza legata a tutti e tre.
E sullo sfondo il narratore onnisciente (e leninista) che già conosce il futuro.
tenente Drogo ha scritto:
"Genova 2001 fu la fine prematura di qualcosa di politico, di pericoloso per il sistema globale che allora stava crescendo e si stava rafforzando? Forse sì. Ma più probabilmente no: se il no-global era destinato a diventare qualcosa di politicamente importante, lo sarebbe diventato lo stesso, con o senza le violenze del G8 e la morte di Carlo Giuliani. [...]
I no-global di Genova furono massacrati perché capaci anche di violenza, ma privi della forza. La forza è quella che si costruisce con l'ideologia e con la disciplina, cioè col partito, anzi col Partito, cioè un forte partito di tipo leninista a guida centralizzata che nasce dalla sofferenza, un partito capace di intimorire il capitale e i corpi armati dello Stato, un partito capace di mobilitarsi a livello nazionale, con una forte rappresentanza in parlamento che gli permetta di condizionare la politica del Paese."
Interessante questa analisi di Pecoraro.
E che romanzo!
Tre ragazzi della media borghesia romana che in quel torrido luglio durante il G8 del 2001 si muovono per andare a una festa a Lavinio, e una ragazza legata a tutti e tre.
E sullo sfondo il narratore onnisciente (e leninista) che già conosce il futuro.
jcoltrane ha scritto:Pecoraro è un cazzo di genio. Lo stradone è una delle cose migliori lette negli ultimi anni (insieme a Works, ma lì siamo su altri livelli).
tenente Drogo ha scritto:jcoltrane ha scritto:Pecoraro è un cazzo di genio. Lo stradone è una delle cose migliori lette negli ultimi anni (insieme a Works, ma lì siamo su altri livelli).
assolutamente
hai letto "La vita in tempo di pace"?
Trabateo ha scritto:Severo American Bar - Mattia Signorini
Se non ho inteso male, libro d'esordio (2004) per questo baldo giovine dell'80 di Rovigo.
Racconto che narra una parte della crescita e maturazione di un 20enne del polesine.
Lo volevo comprare e leggere da anni perché il Severo American Bar (proprio il luogo fisico e il pittoresco proprietario) l'ho vissuto ben prima che lo scoprisse la generazione dei Signorini e sopratutto nel luogo d'origine (che non è quello narrato nel libro). Un tuffo nei miei 20 anni dove il tran tran dei luoghi e sentimenti descritti si avvicina piuttosto fedelmente a quello del protagonista Giulio...ebbene sì, con gli amici di sempre, la compagnia era una di quelle in "piazza" a Rovigo; come avrebbe detto mio suocero: zona depressa
Ve lo consiglio? No
Ve lo sconsiglio? No
Nel caso, non fatevi troppe aspettative.
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