Gambero Rosso Forum

Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni

Di Gino 2012

San Paolo 2010

Villa Bucci 2009

Collestefano 2012

Gegé 2010

Mirum 2010

Cuprese 1991 ....è la seconda volta che lo bevo....sfugge ad ogni classificazione.....

La Staffa 2012

Capovolto 2012: non valutabile.

Cantico della Figura 2010

Lauro 2010 - Mattioli - sorpresona della giornata

Dominè 2010

Priore 2002 Sparapani ......altra sorpresa !

San Lorenzo 2001: non valutabile

Gaiospino 99

San Michele 2011

Gemelli 2012 - Coroni - bevuto da Guido, vino da pochissimi euro, eccellente rapporto prezzo qualità

Ciao

.

vignadelmar ha scritto:Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni

Di Gino 2012

San Paolo 2010

Villa Bucci 2009

Collestefano 2012

Gegé 2010

Mirum 2010

Cuprese 1991 ....è la seconda volta che lo bevo....sfugge ad ogni classificazione.....

La Staffa 2012

Capovolto 2012: non valutabile.

Cantico della Figura 2010

Lauro 2010 - Mattioli - sorpresona della giornata

Dominè 2010

Priore 2002 Sparapani ......altra sorpresa !

San Lorenzo 2001: non valutabile

Gaiospino 99

San Michele 2011

Gemelli 2012 - Coroni - bevuto da Guido, vino da pochissimi euro, eccellente rapporto prezzo qualità

Ciao

.

Lucianone, con queste cavolo di faccine non si capisce niente. Ma proprio difficile mettere due parole tipo "fresco, bello teso, sapido in fondo"? Mica occorre fare un poema...

Francvino ha scritto:Sei sicuro che non a Roma non trovi Verdicchio? È il mercato principale.
Come non trovare gingilli elettronici a HK.
Prova all'enoteca dai Mirizzi, quelli di Montecappone. E se non ce l'hanno chiedi di ordinarlo, e ti sarà fornito in breve tempo.
Eddaje, te devo di' tutto io...

Piccolo OT: grazie della dritta. Non avrei mai pensato di poter andare all'enoteca di un produttore di Verdicchio e chiedergli di ordinarne altri diversi dal suo, ma ci provo sicuramente, speriamo che funzioni!
PS Ripensandoci, mi sa che non ci provo...

La questione è che nelle enoteche di Roma alcune aziende, soprattutto recenti, non si trovano, mentre altre si trovano un po' dappertutto. Per fare qualche esempio, di Borgo Paglianetto (Matelica) -- di cui diversi parlano in modo lusinghiero da anni -- io non ho trovato traccia, così come dei Poderi Mattioli (con l'Ylice) di cui abbiamo parlato più sopra; idem per Sparapani, La Staffa ecc.
Poi ci sono le eccezioni, tipo Andrea Felici che "per li rami" a un certo punto si è materializzato in 2-3 enoteche (tu stesso hai detto che non pensavi si trovasse a Roma), ma sono purtroppo "eccezioni che confermano la regola".

Francvino ha scritto: Lucianone, con queste cavolo di faccine non si capisce niente. Ma proprio difficile mettere due parole tipo "fresco, bello teso, sapido in fondo"? Mica occorre fare un poema...

Sforzati, perdio !! Dovresti arrivarci facilmente, mica sei abituato a bere fiano o soave....!!!!



Ciao

.

vignadelmar ha scritto:

Francvino ha scritto: Lucianone, con queste cavolo di faccine non si capisce niente. Ma proprio difficile mettere due parole tipo "fresco, bello teso, sapido in fondo"? Mica occorre fare un poema...

Sforzati, perdio !! Dovresti arrivarci facilmente, mica sei abituato a bere fiano o soave....!!!!



Ciao

.

A me interessa gli elementi salienti che ti hanno colpito, mica il fatto che il Mirum o il Lauro ti siano piaciuti!

Francvino ha scritto:

vignadelmar ha scritto:

Francvino ha scritto: Lucianone, con queste cavolo di faccine non si capisce niente. Ma proprio difficile mettere due parole tipo "fresco, bello teso, sapido in fondo"? Mica occorre fare un poema...

Sforzati, perdio !! Dovresti arrivarci facilmente, mica sei abituato a bere fiano o soave....!!!!



Ciao

.

A me interessa gli elementi salienti che ti hanno colpito, mica il fatto che il Mirum o il Lauro ti siano piaciuti!

Pierpaolo, hai ragione, ma in 4 gg ho bevuto più di 80 vini, girato 5 aziende, anche alcuni ristoranti, devo riordinare tutti gli appunti e cercare di dargli una forma coerente. Davvero non ho tempo. Avrai tutto su DW, non so quando.

Ciao

.

vignadelmar ha scritto:Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni
Mirum 2010
San Michele 2011
Lauro 2010
Cantico 2010
Villa Bucci 2009
Collestefano 2012
.

Mi sono permesso di riordinare a secondo del numero di faccine perché questa classifica mi incuriosisce.
La mia sarebbe
Mirum 2010 quasi pari merito con
Villa Bucci 2009 due vini totalmente diversi nell'impostazione, non solo per l'annata, ma due grandi espressioni del verdicchio
poi
Cantico 2010 molto buono e sicuro trebicchierato, oramai non sbagliano un colpo ad Apiro
un filo sotto
Collestefano 2012 anche se il mio assaggio è di diversi mesi fa e si "doveva ancora fare", ma a pelle gli dò gran fiducia

e poi staccati
Lauro 2010 che nel mio assaggio ho trovato splendido al naso ma un po' incompleto/impacciato in bocca.
e staccatissimo
San Michele 2011 su cui non voglio "infierire" ma che mi pare ritornato alle cattive abitudini di qualche stagione fa

ugc ha scritto:

vignadelmar ha scritto:Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni
Mirum 2010
San Michele 2011
Lauro 2010
Cantico 2010
Villa Bucci 2009
Collestefano 2012
.

Mi sono permesso di riordinare a secondo del numero di faccine perché questa classifica mi incuriosisce.
La mia sarebbe
Mirum 2010 quasi pari merito con
Villa Bucci 2009 due vini totalmente diversi nell'impostazione, non solo per l'annata, ma due grandi espressioni del verdicchio
poi
Cantico 2010 molto buono e sicuro trebicchierato, oramai non sbagliano un colpo ad Apiro
un filo sotto
Collestefano 2012 anche se il mio assaggio è di diversi mesi fa e si "doveva ancora fare", ma a pelle gli dò gran fiducia

e poi staccati
Lauro 2010 che nel mio assaggio ho trovato splendido al naso ma un po' incompleto/impacciato in bocca.
e staccatissimo
San Michele 2011 su cui non voglio "infierire" ma che mi pare ritornato alle cattive abitudini di qualche stagione fa

Orcamiseria Umberto!
è esattamente, alla virgola, quello che penso pure io.
Con una minima variante: non ho bisogno di usar fiducia per dire che sia un gran Collestefano.

Due parole sul San Michele '11 altrimenti sembrerebbe che sia un pessimo vino e non lo è: per come è andata l'annata -torrida- hanno fatto miracoli.
Di meno non si poteva (a patto di raccogliere uva acerba).
Come di consueto è attestato su toni morbidi e dalla struttura piena, con evidente ricchezza alcolica pur se meno ingombrante, per dire, del 2008.
Ma Peppe Bonci, per il suo modo di fare vino, deve pregare nell'annata equilibrata o tardiva: allora esce un gran San Michele come il 2010.
Anche l'annata 2013 ha le caratteristiche per un ottimo San Michele. Vedremo.

Insomma ci sono differenze. Cosa abbastanza scontata.

Per quanto rigurda il San Michele di Bonci però ci tengo a spendere due parole. L'ho sempre molto amamto e sempre molto bevuto. Con la 2006, che giudicai buonissima, presi un granchio, nel senso che poi, rapidamente ha cambiato la sua qualità e rapidamente si è spento, cogliendomi di sorpresa. Allora sabato l'ho riassaggiato e non mi è sembrato presentasse grossi "problemi".

Ciao

.

Francvino ha scritto:

ugc ha scritto:

vignadelmar ha scritto:Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni
Mirum 2010
San Michele 2011
Lauro 2010
Cantico 2010
Villa Bucci 2009
Collestefano 2012
.

Mi sono permesso di riordinare a secondo del numero di faccine perché questa classifica mi incuriosisce.
La mia sarebbe
Mirum 2010 quasi pari merito con
Villa Bucci 2009 due vini totalmente diversi nell'impostazione, non solo per l'annata, ma due grandi espressioni del verdicchio
poi
Cantico 2010 molto buono e sicuro trebicchierato, oramai non sbagliano un colpo ad Apiro
un filo sotto
Collestefano 2012 anche se il mio assaggio è di diversi mesi fa e si "doveva ancora fare", ma a pelle gli dò gran fiducia

e poi staccati
Lauro 2010 che nel mio assaggio ho trovato splendido al naso ma un po' incompleto/impacciato in bocca.
e staccatissimo
San Michele 2011 su cui non voglio "infierire" ma che mi pare ritornato alle cattive abitudini di qualche stagione fa

Orcamiseria Umberto!
è esattamente, alla virgola, quello che penso pure io.
Con una minima variante: sono ho bisogno di usar fiducia per dire che sia un gran Collestefano.

Sugli unici due che ho assaggiato fin qui concordo con entrambi (per il Villa Bucci ris. 2009, buonissimo) e con Francvino (per il Collestefano 2012 non entusiasmante), e questo nonostante la dritta perfida che lui mi ha dato (vedi sopra)...

Francvino ha scritto:è esattamente, alla virgola, quello che penso pure io.
Con una minima variante: sono ho bisogno di usar fiducia per dire che sia un gran Collestefano.

E invece Villa Bucci 2010?
Quando esce?
thx

gp ha scritto:

Francvino ha scritto:

ugc ha scritto:

vignadelmar ha scritto:Comunque, eccovi riassunte le mie impressioni sui verdicchi bevuti in questi giorni
Mirum 2010
San Michele 2011
Lauro 2010
Cantico 2010
Villa Bucci 2009
Collestefano 2012
.

Mi sono permesso di riordinare a secondo del numero di faccine perché questa classifica mi incuriosisce.
La mia sarebbe
Mirum 2010 quasi pari merito con
Villa Bucci 2009 due vini totalmente diversi nell'impostazione, non solo per l'annata, ma due grandi espressioni del verdicchio
poi
Cantico 2010 molto buono e sicuro trebicchierato, oramai non sbagliano un colpo ad Apiro
un filo sotto
Collestefano 2012 anche se il mio assaggio è di diversi mesi fa e si "doveva ancora fare", ma a pelle gli dò gran fiducia

e poi staccati
Lauro 2010 che nel mio assaggio ho trovato splendido al naso ma un po' incompleto/impacciato in bocca.
e staccatissimo
San Michele 2011 su cui non voglio "infierire" ma che mi pare ritornato alle cattive abitudini di qualche stagione fa

Orcamiseria Umberto!
è esattamente, alla virgola, quello che penso pure io.
Con una minima variante: sono ho bisogno di usar fiducia per dire che sia un gran Collestefano.

Sugli unici due che ho assaggiato fin qui concordo con entrambi (per il Villa Bucci ris. 2009, buonissimo) e con Francvino (per il Collestefano 2012 non entusiasmante), e questo nonostante la dritta perfida che lui mi ha dato (vedi sopra)...

Forse capisco male io, ma credo Francvino intendesse dire, al netto dell'errore di battitura, che non ha bisogno di usar fiducia, quindi che ritiene senza dubbio sia una gran versione di Collestefano.

Bart ha scritto:

gp ha scritto:Sugli unici due che ho assaggiato fin qui concordo con entrambi (per il Villa Bucci ris. 2009, buonissimo) e con Francvino (per il Collestefano 2012 non entusiasmante), e questo nonostante la dritta perfida che lui mi ha dato (vedi sopra)...

Forse capisco male io, ma credo Francvino intendesse dire, al netto dell'errore di battitura, che non ha bisogno di usar fiducia, quindi che ritiene senza dubbio sia una gran versione di Collestefano.

Scusate, ho fatto un errore di battitura che poteva effettivamente cambiare il senso alla frase. Ho corretto.
L'interpretazione esatta è quella di Bart: il Collestefano 2012 mi sembra un'ottima riuscita.
Certo molto primario e immagino che come ogni Collestefano d'annata pari inizierà a far corsa la primavera dell'anno +2 rispetto al millesimo riportato in etichetta.
Per i non matematici: il 2012 mostrerà le sue credenziali mineral/sassose dalla prossima primavera, la 2014, una volta che si sarà ripulito definitivamente dalla "cera" aromatica lasciata dai lieviti (che come tutti sanno sono selezionati).

gabriele succi ha scritto:

Francvino ha scritto:è esattamente, alla virgola, quello che penso pure io.
Con una minima variante: sono ho bisogno di usar fiducia per dire che sia un gran Collestefano.

E invece Villa Bucci 2010?
Quando esce?
thx

Quando finisce il 2009.
Non credo che l'azienda abbia fretta di metterlo in commercio visto che dovrà coprire anche il "buco" lasciato dal 2011.

A proposito: ho letto il capitolo dedicato del nuovo libro di Farinetti, quello della lunga intervista ad Ampelio Bucci. Per chi fosse interessato lì c'è tutto alla storia dell'azienda e dei suoi vini. O quasi.

verdicchio Bucci 2012 a 7 euro all'Esselunga

San Lorenzo Vigna Oche Riserva 2009

Ne ho sentito parlare poco qui, io lo adoro... a qualcun altro è piaciuto?

A me poco, come si evince dalla citazione che segue (che risale allo scorso gennaio). Cederei volentieri 2-3 bottiglie di Vigna Oche Riserva 2009 per una di Oche 2010, per dire.
Però è bene chiarire che non amo i bianchi esplicitamente surmaturi e quelli con gradazioni superiori ai 14° in etichetta, salvo eccezioni, altri invece (più spesso "rossisti", non so se è il tuo caso) hanno preferenze opposte.

gp ha scritto:

Francvino ha scritto:Largo a Bordeaux, Borgogna Bianca, Vouvray, Loira. In Italia vivrà momenti di gloria Bolgheri, Panzano e tutta la conca d'oro (con tanto di merlot nel sangiovese), l'Aglianico, i Verdicchio con non meno di 14,5° di alcol e morbidezze che neanche Coccolino (cfr. gli ultimi gradimenti a Tralivio e Le Oche).
Il pendolo torna immancabilmente indietro.
Basta acidità urticante, viva le coccole morbidose.

Ehi, un momento! Abbiamo detto Le Oche e Tralivio (entrambi 2010), non i "fratelli maggiori" Riserva Vigna delle Oche 2009 e Balciana 2010: questi sì a 14,5° in etichetta e, almeno il primo, sul surmaturo andante (con moto!).
Le Oche e Tralivio sono sicuramente sostanziosi e saporiti, ma non così morbidi (per esempio, il secondo oltre all'acidità ha un pacco di sale).

Felici - Cantico della figura 2010

Però che vinellino! Bello, nitido, personale nelle note di arancia e albicocca, buon equilibrio, grande coda sapida e lunga...unico difetto a mio parere quello intrinseco al verdicchio, con l'ingresso bocca un po' appesantito dagli estratti e un'ombra di alcool di troppo. Ma averne, di vini così!
Un plauso al produttore ed a quegli incapaci delle guide che sicuramente lo hanno scelto tirando le freccette bendati

Francvino ha scritto:Allora prova il Capovolto 2012 de La Marca di San Michele. Passiamo al divertimento vero.

Trovato finalmente in enoteca.

Per me, classico vino che cresce durante l'assaggio e quindi va seguito con pazienza nel bicchiere.
Al naso la partenza è di mela al forno, con leggere sbavature tra le quali un sospetto di ossidazione, poi si fa strada un'aromaticità di acqua d'arancio, alla lunga cenni minerali di gas e idrocarburi. Il secondo giorno si aggiungono cereali e crema, anche brulée.
Inizialmente anche il sapore ruota intorno alla mela e l'acidità latita, dando l'impressione di un vino amabile, anche a causa dell'alcol sfocante (sarebbero 13° in etichetta...), poi si assesta grazie al soccorso salino che si amalgama con l'acidità e la integra. Ha pennellate mature arancioni più evidenti il secondo giorno (anche albicocca), in chiusura c'è un pregevole cammeo di sale iodato e cenere che evoca (seppure in piccolo) la statura del cru.

L'annata calda mi sembra evidente, così come il fatto che non si tratti di un vino banale: prestando attenzione, si sente che c'è qualcosa sotto. Merita di essere assaggiato, anche se richiede una certa dose di pazienza e comunque non piacerà a chi esige sempre e comunque acidità agrumate (e spesso le ottiene, dato che l'acidificazione è una pratica legale ).

In una valutazione in tre fasce mi sembra arduo negargli la prima, e in una ipotetica giuria probabilmente sarei tra quelli che votano per la seconda (ragionamento comunque astratto, dipenderebbe anche da come si comportano gli altri vini in gara ecc.).

gp ha scritto:
In una valutazione in tre fasce mi sembra arduo negargli la prima, e in una ipotetica giuria probabilmente sarei tra quelli che votano per la seconda (ragionamento comunque astratto, dipenderebbe anche da come si comportano gli altri vini in gara ecc.).

Si, ma dopo le ciance, che ne dici di commentare il 18/20? Li vale?

(intendi i 18/20 della guida L'Espresso, riverberati anche in 90 e rotti/100 su "Enogea" n. 50)

Elementare Watson: dipende dai criteri!
Per me evidentemente no, altrimenti avrei detto che lo mettevo nella fascia più alta.

Esiste peraltro anche il discorso delle prospettive evolutive, che non sono in grado di valutare (potrebbe sia durare poco come succede spesso con i vini figli di annate calde, sia tirare fuori con più nettezza il fondo idrocarburico al momento solo accennato).

Francvino ha scritto:Si, ma dopo le ciance, che ne dici di commentare il 18/20? Li vale?

gp ha scritto:(intendi i 18/20 della guida L'Espresso, riverberati anche in 90 e rotti/100 su "Enogea" n. 50)

Elementare Watson: dipende dai criteri!
Per me evidentemente no, altrimenti avrei detto che lo mettevo nella fascia più alta.

Esiste peraltro anche il discorso delle prospettive evolutive, che non sono in grado di valutare (potrebbe sia durare poco come succede spesso con i vini figli di annate calde, sia tirare fuori con più nettezza il fondo idrocarburico al momento solo accennato).

...costa tanto scrivere semplicemente due letterine belle chiare....
NO!

Francvino ha scritto:

Si, ma dopo le ciance, che ne dici di commentare il 18/20? Li vale?

Assolutamente NO !!!!!!

........e aggiungo, nemmeno lontanamente.

Ciao

.

Veramente, la valutazione meno attendibile resta la tua, che l'hai definito "non valutabile" (vedi in cima alla pagina). Invece può piacere di più o di meno, ma è un vino valutabilissimo.
Se poi chi interviene magari portasse uno straccio di motivazione non sarebbe male. Stavolta questo riguarda anche Ugc, che di solito è meno monosillabico...