Monferrale ha scritto:Il Parente ha scritto:Eeee zio Max... ma l'utente che ha scritto il post ha usato descrittori molto precisi: sentori di vomito =forte contaminazione batterica; acidità volatile alle stelle; torbidezza; colore ambrato (ox). Non penso si possa parlare di giudizio personale, anzi sembrerebbe che questi vini siano oggettivamente problematici, e il tempo non può che accentuare i difetti elencati.
Chiaramente mi lascia perplesso (e mi fa pensare) il fatto che tu e l'Andrea, che di bevute ne avete alle spalle, ne diate un giudizio diametralmente opposto (pur ammettendo -Andrea- la presenza di l'acidità volatile, ma nei limiti del tollerabile). Sono curioso di provarlo, in qualche degustazione però, a sto punto nn ci penso proprio a comprarlo
Volevo fare un piccolo inciso, nel post originario si è fatto riferimento all'acetato di edile. In un vino del 2006 bevuto nel 2020 è difficile trovare un estere che nn si sia già scomposto x idrolisi, più probabile che si trattasse di acido acetico
No, era proprio acetato di etile, o altri esteri (tipo smalto per unghie)!. In realtà sembra che l'equilibrio esteri / acidi + alcooli si sposti verso gli esteri col passare del tempo (molto lentamente), comunque l'acetato di etile da quel che ricordo si forma anche e soprattutto a causa di batteri acetici durante la conservazione (in ambiente poco "sterile").
Ummmmm.. con il tempo gli esteri (da ricordare che gli esteri fermentativi sono all'origine delle buone fragranze fruttate, su tutti mi viene in mente l'acetato d'isoamile) tendono a "svanire" (eccezione: il tenore del lattato di etile, che aumenta nel tempo per esterificazione chimica) e comunque l'acetato di etile è responsabile principalmente del carattere sensoriale dell'acescenza (pungente, con soglia di percezione molto bassa).
Più probabile che il sentore di solvente, vernice, acetone sia dovuto agli alcoli amilici (più stabili nel tempo) nello specifico immagino alcol isoamilico (purtroppo x chi produce vino a volte, anzi spesso, è facile percepire il difetto meno capirne la causa).
La percezione di questo difetto, infatti, si accentua nel tempo proprio man mano che avviene la "trasformazione" degli esteri e gli odori e aromi da essi emanati vanno sotto la soglia di percezione. Gli alcoli, invece, (nel dettaglio a.isoamilico) tendono ad essere costanti e a rimanere gli unici elementi del bouquet olfattivo (parliamo di vini scarsi, sbagliati, problematici… "naturali" insomma
).
PS origine acet. di etile: fermentativo prodotto dai lieviti; successivamente prodotto dai batteri acetici aerobi in alcune condizioni (i batt. lattici non riescono a sintetizzarlo).