...Milano beVe e dintorni...

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gianni femminella
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda gianni femminella » 03 apr 2024 22:14

Trabateo ha scritto:...nessuno e dico nessuno che mi abbia fatto notare che gli apostoli erano 12 e non 10


Così tanti?
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zampaflex
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda zampaflex » 20 apr 2024 19:19

Oggi, presso l'eccellente ristorante Novanta di Bressana Bottarone (PV), abbiamo ricordato il bravo Gianni Colzi e sostenuto il figlio Christian, dopo la recente alluvione, con una abbondante bevuta di solidarietà con bottiglie recuperate letteralmente dal fango (tutte tranne De Fermo erano bottiglie che abbiamo comprato da Christian dopo il disastro, gli abbiamo chiesto di farci un cartone misto e questo è il risultato. Forza famiglia Colzi, siamo sempre con voi).

Collestefano - VdM 2020 magnum
La marca di San Michele - VdCdJ CapoVolto 2013 in singola
Bouquin-Dupont - Grand Cru Vieille Vigne Chardonnay in singola
Bouquin-Dupont - Grand Cru BdB Cuvée Jarod 2013 in singola
Les Clos Perdus - Corbières Le Rosé 2020 in doppia
Valentini - Cerasuolo d'Abruzzo 2022 in doppia
De Fermo - Le Cince 2022 in doppia (offerta dal ristorante)
MT Mascarello - Freisa 2021 in singola
San Giusto a Rentennano - Chianti Classico 2021 in magnum
Selvapiana - Chianti Rufina Bucerchiale 2020 in singola
Selvapiana - Chianti Rufina Bucerchiale 2019 in singola
Pira - Barolo Vigna Rionda 2019 in magnum
Brezza - Barolo Sarmassa 2016 in doppia
Steinmetz - Piesporter Goldtroepfchen 2016 in singola
Coto de Gomariz - Gomariz 12 2020 in singola

Voto otto a tutti, alla memoria.
Applausi anche alla cucina del ristorante e all'accoglienza dell'amico Simone in sala.
PS: stavolta siamo riusciti ad essere presenti in diciassette. Bella tavolata!
Ultima modifica di zampaflex il 30 apr 2024 23:03, modificato 4 volte in totale.
Non progredi est regredi
Trabateo
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 20 apr 2024 21:03

Valentini e Brezza in doppia... l'età e il grado alcolico :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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andrea
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda andrea » 22 apr 2024 00:34

Vini della giornata Valentini dopo almeno un'ora nel bicchiere e Coto de Gomariz vino dolce sorprendente, ma tutti i vini erano buoni
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
ale1984
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda ale1984 » 22 apr 2024 08:37

Valentini indiscutibilmente vino della giornata, incredibile la complessità e la mobilità dopo qualche tempo nel bicchiere.
Ovviamente infanticidio, sarebbe bello mettere via tre casse e bere una bottiglia all’anno… :cry:

Gli altri vini tutti buoni, a mio gusto da bere oggi selvapiana 20 meglio di 19, San giusto in magnum difficile da approcciare al momento (GAC?), brezza meglio di pira (sorprendente brezza, mi ricordavo baroli più “cupi”, questo era solare ed aperto), bel vino Gomariz, che assaggiavo per la prima volta.

Grazie Cristian e grazie Simone, oste e padrone di casa. Ristorante Novanta e Bressana Bottarone caldamente consigliato, se siete in zona fateci un giro. Se non lo siete, programmate una gita :mrgreen:

Bravi tutti, come al solito ha vinto lo sport.
Il Parente
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Il Parente » 22 apr 2024 09:47

Il Parente e i "suoi fratelli" a spasso con lo zio... :lol: :lol: :lol:
Bella giornata divertente, bravi ragazzi e grazie ancora al Simo per essersi accollato praticamente tutto lo sbattimento organizzativo.
Tra i vini, oltre ai già citati dall'Andrea e Ale, erano molto belli il collestefano versione magnum e soprattutto il capovolto 13 caratterizzato dall'equilibrio tra salinità e acidità e da una spiccata presenza olfattiva, piaciuto.
E poi ahimè... Devo dirlo #stocazzodisangiovese stavolta ha funzionato ben poco :lol:
Bucerchiale che buono che è, 20 più approcciabile della 19 che si presenta più scorbutica, ma che negli anni darà grandi soddisfazioni
Trabateo
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 30 apr 2024 22:47

Eravamo 5 gatti, (quasi) vegetariani, al bar...

A dirla tutta, non era il bar ma casa di Gabriele che, sfruttando la lontananza delle donne di Co(o)rte (siam pronti alla morte...), ha voluto invitare i 4 del bar a far conoscenza con le sue bestie: Vinicio, Macchia, Morgana, Grace (la matrona) e Lilly (la capobranco).
Dato che nessun vicentino era presente, si è tranquillamente potuto far bicchierata, fritto misto on the rocks, con ricche pietanze (quasi tutte vegetariane) e vinelli di tutto rispetto. :mrgreen:
Quindi, incatenata la cantinetta zeppa di assegnazioni (Rinaldi come se non ci fosse un domani...ma mai quanto visto nel caveau di Franco) con abbondanza di lucchetti...perché fidarsi è bene ma non fidarsi, di alcuni loschi figuri che subito si sono seduti appresso alla suddetta riserva di nebbioli, è meglio...si è dato inizio alle danze con:

Aperitivi (per chi non ne poteva più di avere il calice vuoto)
Vadin-Plateau - Ovalie - 2014
Zero dosage - 50PN + 50CH
Se non erro, sboccatura 19 che rende matura al punto giusto questa bollicina grondante di sangue.
La storia vuole che i dissapori tra padre e figlio siano terminati con il primo al campo santo e il secondo a marcire nelle patrie galere...SPQF: sono pazzi questi francesi!
Naso che ricorda Fallet, stile ossidativo certo, sorso ampio e materico, finale sapidissimo.

Olivier Horiot - 5 Sens - 2014
Zero dosage - Blend di CH + PN + PM + PB - sb 11/19
Anche questo ben maturo, stile ossidativo of course, profumi un po' più erbacei e caramellosi, in bocca una linea di acidità più spiccata del precedente. Finale altrettanto sapido dell'Ovalie.

Molto buoni entrambi, ho preferito di poco il secondo per l'acidità più marcata (non tagliente).

Bianchi, bianchetti, bianchini e bianconi
Aalto - Blanco de Parcela - Fuente de las Hontanillas - 2020
Buon verdejo (ho un debole per i bianchi spagnoli) che senza strafare fa il suo e lo fa bene.
Giovane ma di carattere, minerale e sapido al punto giusto, beva mai pesante: piaciuto anche questo.

Valentini - Trebbiano d'Abruzzo - 2002
Vegetale e minerale come un sauvignon della Loira poi qualcuno mette sul fuoco la moka e tutte le nubi di dissipano fino ad arrivare all'apoteosi delle formiche limone (Prof ipse dixit)...da annotare su vostri personali taccuini a imperitura memoria.
Buono buonissimo, lunga vita!

Rossi...e che rossi
Clos Rougeard – Saumur Champigny Les Poyeux - 2007
Nebbioleggia...vuoi vedere che finalmente Gabriele ha smollato un Monvigliero?
E lui: "è Cabernet Franc"
E io: "seeeeee, figurati se sta roba qui (in senso buono, molto buono) è un CF"
E lui: "se ti dico che è un CF, è un CF"
E io: "come no, adesso mi dici anche che è un Clos Rougeard..."
E infatti...seconda volta che ho la fortuna di assaggiarlo e seconda volta che mi lascia a bocca aperta.
Al momento, sta sicuramente tra i miei top 3...GAC

Walter Viberti - Santamaria - Barolo Capalot - 2016
Peccato...kaputt :(

Cavallotto - Barolo Bricco Boschis - 2010
Barolo con tutti i crismi, polveroso, balsamico, orientato più sulle note scure (cola, tamarindo) che su frutti e fiori rossi, bella e goduriosa beva. Buonissimo adesso e certamente con margini per un buon invecchiamento.
Cavallotto una certezza e solidità ma, per me, senza lode.

Formaggi e...
Filippon - Ramandolo - ?
Etichetta che riporta immagini sacre, dubbio il gusto (sempre dell'etichetta), al limite, conoscendo la terra d'origine, della blasfemia (di chi beve ovviamente)
Profumi di zafferano, sentori di albicocca e di amaretto. Beva piacevole e bilanciata e per nulla stucchevole.

Dolce finale
Sourgal - Moscato d'Asti - 2022
Buon moscato, zagara, fiori bianchi, pesca, salvia.

E poi si svegliano i gatti, inizia la baraonda, arriva il caffè del padrone di casa e visto che s'è fatta una certa, gli amici tolgono le tende.

Anche stavolta ha vinto lo sport :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda zampaflex » 10 mag 2024 16:38

Duménil - Brut 1er cru grande réserve s.a.
Discreto sapore, corpo abbastanza sciolto, accettabile sapidità, da aperitivo.
:D :D :D

Gimonnet - Brut bdb Special club 2002
Riguardando gli appunti ho visto che lo avevo già bevuto dieci anni fa, ed era già un gioiellino. Bello ritrovarlo e vedere come si sia mantenuto perfettamente. Anima da chardonnay borgognone, bananoso, un po' di legno, erbe alpine e violetta, ciambella e cedro; sorso potente, sapido, molto saporito, di bella lunghezza.
:D :D :D :D

Larmandier-bernier - Extra brut 1er cru Rosé de saignée s.a.
Un po' di ginger, pesca, bocca dolcina e sciolta, cenni di orzata pesca e arancia, poco attivo, lieve delusione.
:D :D :D +++

Labet - Cotes du jura poulsard sur charrière 2014
Riguardando le note di un altro poulsard, En billat 15, vedo che qui ha decisamente pagato l'annata molto più fresca.
Colore chiarissimo, praticamente un rosato buccia di cipolla. Profuma di oliva, lievi ritorni di succhi gastrici (brett); sorso agrumato, aspro, lievemente amaro, corpo leggerino e un po' saponoso (altro segnale còlto talvolta con i vini naturali contaminati). Alcool 10,5° ( !!! ) aspetto positivo. Insomma, è eccentrico e un po' birrario ma intriga il giusto.
:D :D :D :)

Burlotto - Barolo Acclivi 2011
Edizione calda. China, erbe officinali, anice; piuttosto caldo, di buon corpo, tannino ruvidello e non integrato bene. Ritorni più di frutti neri che di fiori e spezie, difficile da collocare in Langa proprio per questo profilo caldo e scuro, che però a me non è dispiaciuto. Possibile bottiglia evoluta per conto suo.
:D :D :D :) ++

Antoniotti - Bramaterra 2019
Ciliegia e pongo; tannino che frena un po' il sorso che fa è poco concessivo (chiusura probabile). Qualche sbandata, un po' polveroso, lunghezza media, ritorni di pepe.
:D :D :D :) ++

Desvignes - Morgon Javernières 2022
Rispecchia la giovane età: detersivo, mirtillo, vegetale, frutti scuri. Tessitura da syrah, lunghezza media, tocco carezzevole, evolve su una parte floreale e di caramella. Alla fine è un po' evanescente ma da bere senza pensieri.
:D :D :D :) ++

Bea - Rosso de veo 2012
Boh. Pare un bordolese, tra liquirizia, prugna cotta e alcool, poi vaniglia. i tannini sono moderati ma l'alcool che pesta sgarbato induce a pensare ad annata calda. Lo yogurt al mirtillo al legno piccolo. Mi sembra ad un certo punto un Montepulciano marchigiano modernista :mrgreen:
:D :D :D :)

Gravner - Ribolla 2010
Pulito, agrumato, lieve cocco; ovviamente un po' alcoolico, ma con stile, equilibrio, porta eleganza.
:D :D :D :) ++

Karthäuserhof - Eitelsbacher Karthauserhofberg trocken - 2016
Non sono sicuro dell'attribuzione. Vino onesto, semplice con accenno botrite, leggero, non graffia.
:D :D :D ++
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 30 mag 2024 17:28

A spasso nella Loira - Chenin

Grazie alle sapienti e dotte abilità del Prof Luciano, ieri sera si è tenuta una lectio magistralis sullo Chenin Blanc in quel del Sotto Sotto (anche se qualcuno si ostina a chiamarlo Sotto Sopra, vero Diego?) in piena movida Chinatown a Milano.
Complimenti al Prof, all'assistente Luca che si è dimostrato meno severo di quanto dica la sua fama, alle coccole ricevute dal paziente personale del ristorante, ai 56 calici messici a disposizione, a Matteo che si è sbattuto per la logistica, al barboncino della bionda signora che l'ha accompagnata in bagno, al comune di Milano che mette i parcheggi con le strisce blu ma toglie i parchimetri nel controviale di Corso Sempione (saprò chi ringraziare nel caso arrivi una multa) e....massì, anche ai 13 studentelli che, tutto sommato, non si sono comportati nemmeno troppo male...tranne l'inevitabile caos con la quantità in fase di mescita.
Lo dico subito, così ci togliamo il pensiero: ha vinto lo sport...e il solito spaccio di bottiglie a bevuta ultimata :mrgreen:

Prima Batteria - Vini giovani (troppo giovani)
Thomas Batardière - Anjou L'Esprit Libre - 2020
Benoit Courault - Les Guinechiens - 2018
Guibertau - Saumur Les Moulins - 2020
Domaine Aux Moines - Savennières Roche Aux Moines - 2020

Se escludiamo Les Guinechiens, che qualche problema di tenuta lo deve aver avuto (peccato!), la sfrontata gioventù di questa batteria ha lasciato i presenti alquanto perplessi.
Come avrete ben capito, nessun balzo sulla cadrega, nessun wow, tanti punti interrogativi e pochi calici svuotati.
A ogni modo, nel mio personale tabellino, metto Guibertau davanti agli altri per avermi lasciato la netta sensazione di un prodotto con un bel futuro: si dice che c'è chi ha il manico e chi no.
Nota di merito anche per Domaine Aux Moines, niente male affatto.

Seconda Batteria - La maturità
Andrée - Anjou Les Faraunières - 2017
Ferme de la Sansonnière - Les Fouchardes - 2018
Chateau Pierre Bise - Savennières Clos de la Coulaine - 2002
De Bellivière - Coteaux du Loir Vieilles Vignes Eparses - 2015

Batteria dove si inizia a ragionare e bene anche.
Interessante il naso di Andrée: yogurt, chiodi di garofano e mela verde solo che poi si dissipa al sorso.
Ingresso di tarte tatin del Les Fouchardes peccato però che poi si sporchi un po' e tenga sotto traccia quello straccetto bagnato...però bocca molto divertente, solare, di agrume giallo e pesca, forse ancora un po' glicerica.
Esplosivo e con netti rimandi alla Coulée de Serrant di Joly, il naso di Pierre Bise (di cui ho apprezzato in passato i Coteaux du Layon): agrumi canditi, zafferano colatura di alici, affumicatura. Peccato per un sorso non all'altezza del naso e piuttosto debole con mandorla finale.
Alla fine ho preferito De Bellivière per una completezza d'insieme che gli altri vini in batteria non hanno avuto.
Coteaux du Loir Vieilles Vignes Eparses che ha giocato con profumi di pesca bianca, frutta esotica matura e nota finale di polvere pirica. In bocca all'ingresso dolce corrisponde poi una bella materia e lunghezza.

Ringer sudafricano
Badenhorst Family - Secateurs - 2022
Interessante, giocato sulla freschezza di pera e salvia: bel vino

Terza Batteria - I Panzer
Domaine du Collier - Saumur la Charpentrie 2014
Domaine des Roches Neuves (Thierry Germain) - Saumur Clos de l'Echelier - 2014
Eric Morgat - Savennières Fidès - 2014
De Bellivière - Hasnières Calligramme - 2011

Batteria che, alla fine, mi ha convinto meno di quella precedente.
De Bellivière sporchino e chewingummoso; Eric Morgat con un bel naso sulfureo e marino ma ancora verde al palato; un po' meglio con il Domaine du Collier con profumi di pera e affumicatura e morbidezza sapida al sorso.
Thierry Germain li ha messi in fila tutti: vino morbido ed elegante ma con un bel carattere (sopratutto sapido).

Quarta Batteria - I Top
Richard Leroy - Les Noels de Montbenault - 2015
Stephane Bernaudeau - Les Nourrissons - 2016

Mbè, che ve lo dico a fa?
Prima volta con Leroy a cui, nonostante l'indubbia qualità, continuo a preferire Bernaudeau che risulta più carico e ricco ma con quell'acidità che gli vuoi dire?
Quindi:
Les Noels de Montbenault di grande mineralità, elegante, persistente nella sua sapidità ma con ancora note verdi e vegetali da sgrezzare, ripulire;
Les Nourrissons è quel mostro di materia e stratificazione sorretto dall'acidità. Naso e sorso ricco, armonioso, persistente, anche lui deve maturare ma già così è quasi da glu-glu.

Quinta Batteria - I semidolci
Francois Chidane - Les Lys - 2009 + Les Grillonnières - 2017

Vince facile Les Lys per maturità acquisita, ricchezza di corredo e godibilità anche alcolica (11,5%): canditi, uva passa, panettone, menta, salvia, zucchero filato, mango e frutto della passione. Sorso mieloso e di grande coerenza con i profumi di cui sopra, buona acidità e bellissima persistenza.
Les Grillonnières più sottile, fruttato, leggero e ancora tutto da comporre e integrare.

Bella serata anche questa organizzata con solerte maestria da Lucianone nostro, è mancata la bolla ma 16+1 bottiglie non sono cosa da tutti i giorni...

https://youtu.be/sMz-4EtbbMo?feature=shared
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda giodiui » 31 mag 2024 20:16

Cari amici milanesi,
Per puro caso proprio negli stessi giorni la condotta romagnola, in quel di Brisighella, organizzava una degustazione dedicata allo Chenin Blanc, quindi volentieri per confronto riporto qui qualche nota.
ça va sans dire che Brisighella non può competere con Milano, ma nel nostro piccolo teniamo accesa la fiaccola della wine passion.
Omaggio al piccolo comitato di otto fedelissimi che hanno percorso le strade della Romagna intera per rispondere al richiamo dello Chenin Blanc.

Non avendo preso note e avendo ormai la famigerata memoria del criceto i miei commenti sono ovviamente scarni

Apertura
Fabien Duveau, Saumur ‘La Hunaudière’ 2023. Il piccolo di famiglia. Bottiglia aperta essenzialmente per avvinare i bicchieri, e invece ha sorpreso tutti per pulizia, vitalità, precisione e fedeltà al vitigno. Di più onestamente non gli si poteva chiedere, ma decisamente un campione nella sua categoria.

Batteria 2017.
Clos de la Meslerie, Vouvray, 2017. Nello stile tradizionale degli chenin aperti ed espressivi, con un naso indiscutibilmente di Loira, e soprattutto un equilibrio in bocca che non ha trovato eguali nella batteria. Del resto è un po’ la cifra dei vini di Peter: si lascia lo zucchero che va lasciato, ma acidità, zuccheri, alcol in bocca sono sempre in un equilibrio semplicemente perfetto.

Domaine Guibertau, Saumur ‘Brézé’, 2017. Il più classico, sfacciatamente borgogneggiante. Legno gestito bene, varietale non pervenuto, sorso preciso. Vino per il sottoscritto un po’ troppo tecnico, ma senza difetti né sbavature.

Domaine de la Taille Aux Loups, Montlouis sur Loire ‘Les Hauts de Husseau’, 2017. Un gran vino del compianto Jacky Blot, nello stile sottrattivo comune a Guiberteau. Molto simile nell’impianto, legno stranamente più in primo piano, bevuta un pelo noiosa. Jacky di solito fa meglio.

Sylvain Dittière, VdF ‘Le Saut Mignon’, 2017. Il vero outsider. Si apre su note floreali che ti spiazzano (qui non siamo in Loira, vero?), poi lentamente si riavvicina agli stilemi classici della regione ma mantenendo un profilo olfattivo sfuggente, cangiante, ed estremamente divertente. In bocca parte con una rifermentazione francamente fastidiosa ma che scompare dopo poco. Vero enfant terrible della serata (se l’ha dovuto declassare c’è una ragione….).

Jasnières
Domaine de la Roche Bleue, Jasnières ‘Le Clos des Molières’, 2018. Una vigna magnifica che anche in annate ‘sfigate’ come questa (o la 2020, la 2022) regala vini comunque di grande personalità, lunghi, espressivi e profondi. Lo chenin blanc in equilibrio tra tradizionalismo e modernismo.

Domaine de Bellivière, Jasnières ‘Calligramme’ 2014. Rispetto al precedente il salto è netto, ma devo dire che ci sta. Sono vicini di casa e di vigna, ma l’annata superiore e i 4 anni di vetro in più fanno la differenza. Per molti il vino della serata per equilibrio, finezza ed eleganza. Non strafà in nessuna direzione: chenin non troppo espressivo, nessuna concezione alle mode borgognone,, ecc. Insomma, Bellivière al suo meglio.

Fuori concorso
Nicolas Joly, Coulée de Serrant, 2015. Una bottiglia straordinariamente in forma, nessuna deviazione o difetto. Lo stile è ovviamente opulento ed esuberante: cera d’api, miele, albicocche mature e una valanga d’alcol. Una bella bevuta che però risulta un po’ ‘datata’ in termini di cifra stilistica.

Clos de la Meslerie, Vouvray, 2015. In questa annata Peter ha prodotto uno chenin dolce, circa 80gr/lt. di zucchero. Ma è un vino da formaggi, con un’acidità sferzante che azzera il carico glucidico. Il naso è quello dello chenin maturo: tanta cotogna, pere e poi cedro maturo. Un colore oro antico brillante e scintillante, e un sorso fresco e scattante come un riesling di Mosella.

Non abbiamo avuto i mostri sacri (in provincia arrivano raramente) ma la panoramica è stata abbastanza completa.
Un saluto agli amici milanesi.

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