Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…
Inviato: 17 set 2018 09:32
... nella terza batteria si parte subito con un vino che avrebbe dovuto far discutere ( 2014 si - 2014 no) , vale a dire il Pergole 2014 , che si è rivelato un piccolo gioiello. Certo , rispetto alle ultime annate meno vigore e scalpitante materia, ma davvero straordinario per piacevolezza, eleganza ed equilibrio. Il colore è rosso cangiante di trasparenze splendide, così come la sua luminosità . Il profumo è deciso di viola del pensiero macerata , di sottobosco autunnale , con tanti fruttini rossi che si sovrapponevano ad ogni olfazione. Per la complessità , aspettiamo almeno 5 anni di terziarizzazione, ma non è che ne fosse esente, anzi, è che si apprezzava soprattutto per quelle note fruttate sparate che rallegravano il palato, unita ad una balsamicità soffusa e , ho notato , quel lieve spiraglio speziato che tanto adoro in Pergole. Gran versione, già belle che pronta e confezionata ad arte, goduria pura
Cerretta 2012 è giovane , ma una delle prime versioni "Barolo" della tipologia di Conterno. La mano è quella , l'austerità leggermente superiore a Francia, per cui il "è troppo giovane" da parte di alcuni è d'obbligo, su un vino destinato all'invecchiamento di decenni ... ma sono parzialmente d'accordo, in quanto , come nel caso di Pergole, la materia è talmente sontuosa e la mano ispirata da farmelo piacere senza ritegno , tra l'altro con gli uccelletti e la selvaggina davvero libidine pura , soprattutto per i nebbiolisti incalliti. Kalos ci nota la classica anguria anche se in maniera lieve e soffusa, marchio di fabbr..ahem ... probabile tipico dei lieviti indigeni della maison di Monforte . Sta di fatto che ad un colore rosso vermiglio , trasparente e brillante , corispondevano profumi floreali e di rose canine come raramente ho sentito, paradigmatico . Lo spettro si ampliava su lamponcini e gelatine di ribes. Anche in questo caso balsamicità sussurrata. Con Pergole un duo da selvaggina da sballo . Da vecchio nebbiolista , l'ho preferito di un pelo di fica al Pergole , ma erano perfettamente intercambiabili. Mezzo chilo d'ossa di uccelletti adornavano il piatto e i bicchieri si erano inesorabilmente svuotati +
Sori Tildin 1998 è veramente un bel vino . Forse un grande vino seppur, come specificato da alcuni, non un "grande Barbaresco" . Di colore rosso carico con decise nuances granate, naso molto confetturoso e di terziarizzazione nobile , con noce moscata di sottofondo su pellame nobile , cuoio antico e corteccia . La bocca , e qui l'apprezzamento è dato da chi ha palato infastidito dalla presenza di tannini virili causa delicata distesa di papille avvezze a carezze e morbidezze, , è setosa e vellutata , rotonda e addomesticata . Anche in questo caso, la selvaggina ne ha complementato benissimo le caratteristiche .
Cerretta 2012 è giovane , ma una delle prime versioni "Barolo" della tipologia di Conterno. La mano è quella , l'austerità leggermente superiore a Francia, per cui il "è troppo giovane" da parte di alcuni è d'obbligo, su un vino destinato all'invecchiamento di decenni ... ma sono parzialmente d'accordo, in quanto , come nel caso di Pergole, la materia è talmente sontuosa e la mano ispirata da farmelo piacere senza ritegno , tra l'altro con gli uccelletti e la selvaggina davvero libidine pura , soprattutto per i nebbiolisti incalliti. Kalos ci nota la classica anguria anche se in maniera lieve e soffusa, marchio di fabbr..ahem ... probabile tipico dei lieviti indigeni della maison di Monforte . Sta di fatto che ad un colore rosso vermiglio , trasparente e brillante , corispondevano profumi floreali e di rose canine come raramente ho sentito, paradigmatico . Lo spettro si ampliava su lamponcini e gelatine di ribes. Anche in questo caso balsamicità sussurrata. Con Pergole un duo da selvaggina da sballo . Da vecchio nebbiolista , l'ho preferito di un pelo di fica al Pergole , ma erano perfettamente intercambiabili. Mezzo chilo d'ossa di uccelletti adornavano il piatto e i bicchieri si erano inesorabilmente svuotati +
Sori Tildin 1998 è veramente un bel vino . Forse un grande vino seppur, come specificato da alcuni, non un "grande Barbaresco" . Di colore rosso carico con decise nuances granate, naso molto confetturoso e di terziarizzazione nobile , con noce moscata di sottofondo su pellame nobile , cuoio antico e corteccia . La bocca , e qui l'apprezzamento è dato da chi ha palato infastidito dalla presenza di tannini virili causa delicata distesa di papille avvezze a carezze e morbidezze, , è setosa e vellutata , rotonda e addomesticata . Anche in questo caso, la selvaggina ne ha complementato benissimo le caratteristiche .