Re: Bevute Maggenghe 2017
Inviato: 23 mag 2017 09:59
Meglio della 2009, ma sotto la 2010,2006,2003( per ció che ho bevuto io), per quello che ho sentito dire anche 2004 e 2005 sono belle annate.
vinotec ha scritto:...martedì io Egio e Claudio, con moglie e figliola(che non è stata ferma un attimo), in quel della Casetta abbiamo fatto un mare-monti(pesce e tortorine) accompagnato da questi 3 vini:
CHAMPAGNE SELOSSE SUBSTANCE (SBOCCATURA DI ALMENNO 7 ANNI): per me imbevibile e che invece ha lasciato un po' perplesso Claudio ed ha mandato in estasi(ha visto la Madonna) Egio...de gustibus non disputandum est dicevano i latini...sembrava un vino fermo e ossidato con qualche bollicina qua e là...per me senza voto.
VINO BIANCO AL BUIO DEL QUALE NON RICORDO IL NOME MA CHE PROVIENE DA VIGNE IMPERVIE DELLA COSTIERA AMALFITANA E DEL QUALE SE NE PRODUCONO POCHISSIME BOTTIGLIE: stranamente, vista la mia poca sintonia coi bianchi fermi, mi è piaciuto moltissimo:
SOLAIA 2001: qui siamo nel mio mondo...perfetto ed armonico con ancora decenni di vita davanti; frutti neri, sottobosco e chi più ne ha più ne metta; naso avviluppante e bocca splendida ed infinita...grandissimo vino in stato di grazia ed in ottima annata:
alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
...no , dimenticato a casa. Il frigoriferino della cucinotta di fianco alla "sala bicchierata Bue House" era zeppo e l'ho messo nel frigo di casa ... e lì l'ho dimenticato per l'incazzatura mia personale e ... di chi se lo aspettava... lo offrirò in preaperitivo alla prossima bicchierata per "punizione"...GabrieleB. ha scritto:Grazie Marco come sempre... Egly tappo?
dc87 ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Hai appena descritto un Cuvee Bois come non l'ho mai bevuto...
Ultima annata bevuta credo 2009 o 2010. Dovrò riprovare.
vinogodi ha scritto:...no , dimenticato a casa. Il frigoriferino della cucinotta di fianco alla "sala bicchierata Bue House" era zeppo e l'ho messo nel frigo di casa ... e lì l'ho dimenticato per l'incazzatura mia personale e ... di chi se lo aspettava... lo offrirò in preaperitivo alla prossima bicchierata per "punizione"...GabrieleB. ha scritto:Grazie Marco come sempre... Egly tappo?
alleg ha scritto:dc87 ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Hai appena descritto un Cuvee Bois come non l'ho mai bevuto...
Ultima annata bevuta credo 2009 o 2010. Dovrò riprovare.
Boh sarà stata l annata magra, sarà stato il confronto con gli altri due ma mi è parso di impostazione decisamente diversa.... Assaggerò un lowengang a breve così finisco la panoramica di Chardonnay pretenziosi italici e poi la finisco di farmi del male...
GabrieleB. ha scritto:alleg ha scritto:dc87 ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Hai appena descritto un Cuvee Bois come non l'ho mai bevuto...
Ultima annata bevuta credo 2009 o 2010. Dovrò riprovare.
Boh sarà stata l annata magra, sarà stato il confronto con gli altri due ma mi è parso di impostazione decisamente diversa.... Assaggerò un lowengang a breve così finisco la panoramica di Chardonnay pretenziosi italici e poi la finisco di farmi del male...
Ti dirò che ho bevuto nell'ultimo anno due Lowengang 2007 molto in forma(ne ho ancora una) e avercene...(sempre restando in Italia )!
alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Non capisco questo ostracismo gratuito sul Cervaro... non citi l'anno, parli dell'assaggio di un'altra annata xxxx, poi di stucchevolezza... boh...
Può essere o non essere sicuramente nelle tue corde, e questo non è opinabile, ma da qui a sparare a zero su tutto il Cervaro senza argomentazioni ce ne passa, vista anche la descrizione sul Cuvee Bois alquanto trallallero trallalà... mi vien da sorridere...
SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Non capisco questo ostracismo gratuito sul Cervaro... non citi l'anno, parli dell'assaggio di un'altra annata xxxx, poi di stucchevolezza... boh...
Può essere o non essere sicuramente nelle tue corde, e questo non è opinabile, ma da qui a sparare a zero su tutto il Cervaro senza argomentazioni ce ne passa, vista anche la descrizione sul Cuvee Bois alquanto trallallero trallalà... mi vien da sorridere...
alleg ha scritto:SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:
Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.
Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...
Non capisco questo ostracismo gratuito sul Cervaro... non citi l'anno, parli dell'assaggio di un'altra annata xxxx, poi di stucchevolezza... boh...
Può essere o non essere sicuramente nelle tue corde, e questo non è opinabile, ma da qui a sparare a zero su tutto il Cervaro senza argomentazioni ce ne passa, vista anche la descrizione sul Cuvee Bois alquanto trallallero trallalà... mi vien da sorridere...
Non è ostracismo gratuito, è che ho trovato un impostazione decisamente diversa. L'annata semplicemente non la ricordo, se questo è il problema chiedo a chi era con me. Ho il dubbio tra 2012 e 2013 ma fa molta differenza su questo vino? Inoltre non ho abitudine a prendere appunti o fare foto a tutte le bottiglie che bevo, quindi quando (leggi: le poche volte che) scrivo vado a braccio... riportando le impressioni ricevute ed i descrittori che mi sono rimasti in mente. Il tutto con il mio palato di appassionato e medio (forse anche mediocre) degustatore che non ha mai svolto corsi specifici per acquisire particolari capacità descrittive. Punto e basta.
Il mio discorso dul Cervaro è
- annata vecchia: legno quasi completamente riassorbito e bevuta abbastanza piacevole
- annata nuova: bottiglia non finita... e non sono certo uno che avanza vino, di solito...
Semplificazione, ovvio! Ma è quello che mi è rimasto da questa bevuta...
SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".
landmax ha scritto:SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".
Quindi a tuo giudizio chi non ha studiato da sommelier non può essere un buon degustatore e dovrebbe limitarsi ad un "like"?
E' più o meno come dire che Wagner non era un buon compositore perchè autodidatta o, se preferisci, che Jimi Hendrix non era un buon chitarrista perchè non aveva studiato al conservatorio. Bisognerebbe stare attenti a sparare certe sentenze.
SommelierSardo ha scritto:landmax ha scritto:SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".
Quindi a tuo giudizio chi non ha studiato da sommelier non può essere un buon degustatore e dovrebbe limitarsi ad un "like"?
E' più o meno come dire che Wagner non era un buon compositore perchè autodidatta o, se preferisci, che Jimi Hendrix non era un buon chitarrista perchè non aveva studiato al conservatorio. Bisognerebbe stare attenti a sparare certe sentenze.
Questa è la tua conclusione, estrapolata con la tua soggettività dalle mie parole.
Essere sommelier, o enologo che sia, è solo un punto di partenza che ti permette di avere tutti gli strumenti per conoscere con criterio e farsi un bagaglio che non finirà mai di arricchirsi.
L'esempio con la musica è poco calzante, soprattutto nel rock dove buona parte sono autodidatti
Sono ARTISTI, quindi tutt'altra cosa.
Mi limiterei ad un discorso enologico.
"Un'annata vale l'altra"... già su questo potrebbe obiettare semplicemente un meteorologo, senza essere sommelier, enologo o il mago Otelma
SommelierSardo ha scritto:landmax ha scritto:SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".
Quindi a tuo giudizio chi non ha studiato da sommelier non può essere un buon degustatore e dovrebbe limitarsi ad un "like"?
E' più o meno come dire che Wagner non era un buon compositore perchè autodidatta o, se preferisci, che Jimi Hendrix non era un buon chitarrista perchè non aveva studiato al conservatorio. Bisognerebbe stare attenti a sparare certe sentenze.
Questa è la tua conclusione, estrapolata con la tua soggettività dalle mie parole.
Essere sommelier, o enologo che sia, è solo un punto di partenza che ti permette di avere tutti gli strumenti per conoscere con criterio e farsi un bagaglio che non finirà mai di arricchirsi.
L'esempio con la musica è poco calzante, soprattutto nel rock dove buona parte sono autodidatti
Sono ARTISTI, quindi tutt'altra cosa.
Mi limiterei ad un discorso enologico.
"Un'annata vale l'altra"... già su questo potrebbe obiettare semplicemente un meteorologo, senza essere sommelier, enologo o il mago Otelma
landmax ha scritto:SommelierSardo ha scritto:landmax ha scritto:SommelierSardo ha scritto:alleg ha scritto:Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".
Quindi a tuo giudizio chi non ha studiato da sommelier non può essere un buon degustatore e dovrebbe limitarsi ad un "like"?
E' più o meno come dire che Wagner non era un buon compositore perchè autodidatta o, se preferisci, che Jimi Hendrix non era un buon chitarrista perchè non aveva studiato al conservatorio. Bisognerebbe stare attenti a sparare certe sentenze.
Questa è la tua conclusione, estrapolata con la tua soggettività dalle mie parole.
Essere sommelier, o enologo che sia, è solo un punto di partenza che ti permette di avere tutti gli strumenti per conoscere con criterio e farsi un bagaglio che non finirà mai di arricchirsi.
L'esempio con la musica è poco calzante, soprattutto nel rock dove buona parte sono autodidatti
Sono ARTISTI, quindi tutt'altra cosa.
Mi limiterei ad un discorso enologico.
"Un'annata vale l'altra"... già su questo potrebbe obiettare semplicemente un meteorologo, senza essere sommelier, enologo o il mago Otelma
Non mi pare che la mia conclusione sia forzata, tu stesso dici che essere sommelier è "un punto di partenza": secondo me, invece, potrebbe benissimo non esserlo. Conta molto di più la passione, il talento, l'attenzione con cui si degusta. E lo dice uno che è sommelier Ais. Credo però che con passione, attenzione e molto allenamento anche chi non ha fatto "le scuole" possa diventare un ottimo degustatore. Anzi, probabilmente un degustatore migliore di tanti usciti dalla scuola Ais, per la maggior parte gente che non capisce un c... di vino, ma a cui piace darsi un tono (questa almeno è la mia esperienza).
Nel caso di specie, Alleg ha fatto una disamina del vino che ha bevuto piuttosto chiara. E' possibile che le sue conclusioni non ti abbiano convinto, ma non mi sembra corretto screditare l'opinione altrui partendo dal "tu non hai studiato" (come quando scrivi "Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede").