Gambero Rosso Forum

Grazie molte gp e landmax. Visto che mi confermate che lo stile, che personalmente apprezzo molto, è il medesimo, questa volta andrò per il Grumello, dato che non l'ho mai provato.

P.S. Domani provo il Barbarine 2007, preso in seguito alle note favorevoli lette proprio qui cosa mi devo aspettare rispetto allo stile ArPePe?

se ami il tannino aggiunto e i vini addomesticati in cantina le Barberine è il prodotto che fa per te

ischa ha scritto:se ami il tannino aggiunto e i vini addomesticati in cantina le Barberine è il prodotto che fa per te

apperò, affermazione piuttosto forte! Per curiosità, è frutto di assaggi o di una conoscenza diretta della realtà di come lavora l'azienda?

AmoSlade ha scritto:

ischa ha scritto:se ami il tannino aggiunto e i vini addomesticati in cantina le Barberine è il prodotto che fa per te

apperò, affermazione piuttosto forte! Per curiosità, è frutto di assaggi o di una conoscenza diretta della realtà di come lavora l'azienda?

Già. Visto che nella 2007 i tannini sono finissimi e il vino nel suo complesso presenta un equilibrio mirabile. Se fosse aggiustato, sarebbe un capolavoro di manualità.

AmoSlade ha scritto:P.S. Domani provo il Barbarine 2007, preso in seguito alle note favorevoli lette proprio qui cosa mi devo aspettare rispetto allo stile ArPePe?

Tornando alla tua domanda, un vino molto meno evolutivo, più floreale, simile nella corporeità. Più giovane, come paragonare la primavera all'autunno.

nessun produttore sano di mente ti confiderebbe che usa additivi quindi
la mia valutazione dipende da assaggi ma qs vale per tanti vini in Italia e nel mondo. Dopo quasi 40 anni sul pezzo qualche distinguo si riesce a fare. La vera omologazione è questa... altro che uso di barrique.

Ok, grazie a tutti per le risposte, non mi resta che cercare di berlo senza alcun preconcetto domani vi farò sapere le mie impressioni, per quel che possono valere con i miei due anni di bevute alle spalle

ischa ha scritto:nessun produttore sano di mente ti confiderebbe che usa additivi quindi la mia valutazione dipende da assaggi ma qs vale per tanti vini in Italia e nel mondo. Dopo quasi 40 anni sul pezzo qualche distinguo si riesce a fare. La vera omologazione è questa... altro che uso di barrique.

Dato che io non sono del settore né un esperto e non so distinguere i tannini aggiunti dall'assaggio e vorrei imparare a riconoscerne la presenza, riusciresti a spiegare che percezione gustativa si ha quando si assaggia un vino di questo tipo?

Non ho grandi esperienze di Valtellina. Bevuti qualche Ar.pe.pe, Dirupi, Negri, Nera senza grande sistematicità. So che ci sono cinque zone diverse della Valtellina (Grumello, Inferno, ....): quali sono (se ci sono) le caratteristiche dei vini di ciascuna zona? Possono essere considerate dei cru o sono troppo ampie per essere significative? E se ci fossero differenze, quale è secondo voi la più "preferibile"?

Marcozzo ha scritto:... quale è secondo voi la più "preferibile"?

Secondo me quella meno "peggiore"...
Scusa.... non ho saputo resistere...

M. de Hades ha scritto:

Marcozzo ha scritto:... quale è secondo voi la più "preferibile"?

Secondo me quella meno "peggiore"...
Scusa.... non ho saputo resistere...

Zozzone! Come ti permetti?!?

@Marcozzo
Diciamo che la zona della Sassella è mediamente la migliore, salvo annate storte (nel 2012 meglio Valgella).
Ma più che le zone, molto ampie e quindi disomogenee, contano la mano del vignaiolo e quella dell'enologo.

La cosa migliore quindi è rileggersi il thread, e qualche spunto per bevute più soddisfacenti lo troverai.

Sassella Riserva Le Barbarine 2007 - Fondazione Fojanini: colore granato trasparente, apre con una leggera volatile che se ne va facendo roteare il bicchiere. Nei profumi la componente eterea e austera, in cui si distinguono note di erbe amare e una sottile speziatura, prevale molto nettamente su quella fruttata e floreale, fatta di fragolina di bosco e rosa. In bocca confermo i tannini setosi, ma ho riscontrato un'acidità davvero marcata, a tratti scomposta (e non sono uno che di solito ha problemi con l'acidità).
Dopo un paio d'ore nel bicchiere si smussa un po' trovando un migliore assetto, ed anche al naso il tratto fruttato/floreale guadagna un po' più di spazio.

Non male, anche se non mi ha troppo entusiasmato, però devo dire che in questo

zampaflex ha scritto: più floreale, come paragonare la primavera all'autunno.

non mi ci sono ritrovato, anzi non ho riscontrato la florealità (di fiori appassiti, macerati, ma pur sempre fiori) di diversi ArPePe, bensì un vino più maschio ed austero. Sarà stata una bottiglia strana (il tappo era parecchio impregnato, fin quasi a metà, non so se può essere spia di un problema o meno), o semplicemente che la luna era calante

AmoSlade ha scritto:Sarà stata una bottiglia strana...

E' molto probabile, purtroppo per te. Tra me ed un socio milanese ne avremo bevute due casse, sempre senza problemi o devianze. Se ti capitasse di andare in Valle, qualche posto che ce le ha conservate degnamente te lo posso dire

Dimmi pure, mi faresti un piacere, visto che a breve penso di farci un giro

Dopo tanto tempo che non frequentavo la cantina, sabato al ristorante ho trovato una vecchia conoscenza ad un prezzo che definire solo "onesto" è un insulto (27 euro al tavolo!).

Ar.Pe.Pe. - Sassella riserva stella Retica 2011
Naso aperto, più fruttato della media aziendale, con accenni agrumati che a volte compaiono in annate calde di vini normalmente "freddi"; il classico minerale valtellinese è più sullo sfondo, le note floreali del nebbiolo ben presenti. In bocca invece il tono è minore, con una certa qual finezza che al posto di diventare elegante snellezza da mannequin ricorda un compito a casa svolto al minimo dei giri. Manca spessore, manca durata. Comunque buono.

zampaflex ha scritto:Dopo tanto tempo che non frequentavo la cantina, sabato al ristorante ho trovato una vecchia conoscenza ad un prezzo che definire solo "onesto" è un insulto (27 euro al tavolo!).

Ar.Pe.Pe. - Sassella riserva stella Retica 2011
Naso aperto, più fruttato della media aziendale, con accenni agrumati che a volte compaiono in annate calde di vini normalmente "freddi"; il classico minerale valtellinese è più sullo sfondo, le note floreali del nebbiolo ben presenti. In bocca invece il tono è minore, con una certa qual finezza che al posto di diventare elegante snellezza da mannequin ricorda un compito a casa svolto al minimo dei giri. Manca spessore, manca durata. Comunque buono.

Poche settimane fa bevuto il 2006 in un ristorante ad una cifra a cui non si puo dire no...ritrovo nella tua descrizione lo stile generale ma in bocca nello 06 ho trovato di piu: di grande eleganza rimanda il connubio tra frutto-floreale e sensazioni terziarie provate al naso...sa graffiare ma in maniera delicatissima, tannino ed acidita-sapidita-minerale davvero cesellati, persistenza molto buona.

Ora il domandone: differenze figlie dell'annata o il 2011 ha ancora bisogno di tempo?. (Il 2006 lo ricordo grande gia da giovane).
Ho sott'occhio il 2011 tutti i giorni ma sto tentennado...con i nuovi listini i vini Ar.Pe.Pe. ahime non costano piu come prima ma sono cresciuti di parecchio, passando da essere quasi irrinunciabili a quelle cifre a "beh a questi soldi sono gran bei vini ma posso guardarmi intorno"...non so che dite?.

Ciao.

Bordolese78 ha scritto:...non so che dite?.

...che i nuovi prezzi SONO un problema, chiedilo anche al Chiaro.
Per quanto Ar.Pe.Pe. sia una delle aziende autenticamente leader in Valle, e i suoi vini sempre interessanti, alle ultime cifre di proposta si scappa tutti in Langa...

2011 comunque annata non perfetta, calda, ha dato luogo a tanti vini sfocati, che scappano un po' di qui un po' di là.
Come ho già scritto, l'unico che mi abbia convinto è stato il Sol di Barbacan.

zampaflex ha scritto:

Bordolese78 ha scritto:...non so che dite?.

...che i nuovi prezzi SONO un problema, chiedilo anche al Chiaro.
Per quanto Ar.Pe.Pe. sia una delle aziende autenticamente leader in Valle, e i suoi vini sempre interessanti, alle ultime cifre di proposta si scappa tutti in Langa... :

Esattamente!. Praticamente ora il Rosso costa come costava lo Stella Retica 2006. So inoltre che sui vini più importanti potrebbero ulteriormente ritoccare verso l'alto il prezzo , uscendo inoltre con due vini inediti sempre però "alti". Vedremo.......

zampaflex ha scritto:...che i nuovi prezzi SONO un problema, chiedilo anche al Chiaro.
Per quanto Ar.Pe.Pe. sia una delle aziende autenticamente leader in Valle, e i suoi vini sempre interessanti, alle ultime cifre di proposta si scappa tutti in Langa...

Troppo successo all'estero, se ne fottono di noi poveracci italici..

il prezzo del rosso di valtellina di arpepe è da sempre troppo alto... anche quando costava 7 euro

sulle riserve "speciali" il prezzo non è poi così alto
sono super personali, tenute in cantina per lustri, l'investimento da parte della cantina è altissimo e la qualità c'è... e si paga

certo prima potevi aprire un rocca del piro o un stella retica settimanalmente senza pensarci su... adesso costano più di certi barbareschi e forse non valgono la stessa cosa.

Kalosartipos ha scritto:

zampaflex ha scritto:...che i nuovi prezzi SONO un problema, chiedilo anche al Chiaro.
Per quanto Ar.Pe.Pe. sia una delle aziende autenticamente leader in Valle, e i suoi vini sempre interessanti, alle ultime cifre di proposta si scappa tutti in Langa...

Troppo successo all'estero, se ne fottono di noi poveracci italici..

Esattamente...la chiave di volta e proprio questa: all'estero si sono accorti dei vini Ar.Pe.Pe...Da li e partita una serie di considerazioni commerciali e via...

Bruciato ha scritto:il prezzo del rosso di valtellina di arpepe è da sempre troppo alto... anche quando costava 7 euro

Mi sembra esagerato, che ora costi un po' troppo ok, ma se costasse 7euro ne prenderei un bancale, personalmente non mi viene in mente un vino attorno ai 10 euro che preferirei al rosso di. AR.PE.PE.Quanto alla superiorità di certi barbareschi pari prezzo (25 euro circa) dipende molto dai gusti personali... io li spendo volentieri (certo, non settimanalmente)...

Bettini - Sforzato "Vigneti di Spina" 2009

Non mi aspettavo molto, ma ho pensato che l'annata buona potesse dare smalto a questo négociant.
Il naso è abbastanza divertente, non eccessivamente marmellatoso, anzi, presenta una bella anima balsamica che lo vivacizza.
In bocca invece la presenza si fa meno palpabile, il vino scivola via velocemente e il ricordo è presto perso.
Tutto sommato, bevibile.

Fondazione Fojanini - La Castellina - Sassella 2010 (il base) --
Anteprima di ciò che sarà la riserva: una bella bestia. Il base è un vino di carattere, un po' langheggiante un po' valtellinese. Maturo, con una portante aromatica formata da toni evoluti (liquirizia, carruba, tamarindo, foglie secche, sugo d'arrosto) più che essere dotato della tipica florealità. Ma potente, parecchio potente, tannino vispo e acidità transalpina.
Segna per me una evoluzione nello stile dei valtellinesi, riuscendo a coniugare la potenza della struttura con sapori lontani dal marmellatoso stile (e alcoolico pure) raggiunto da chi finora si è cimentato con il desiderio di raggiungere uno spessore superiore, vuoi nei Valt. Sup., Riserve, o Sforzati.
12 euro in enoteca: un invito urlato all'acquisto, e una bella prova per l'istituto universitario che tanto, meritorio lavoro svolge per l'agricoltura di montagna.