Re: Tre Bicchieri 2019. Piemonte
Inviato: 22 ott 2018 12:07
maxer ha scritto:1)la mancanza di serietà, l' individualismo esasperato, la ricerca del proprio interesse personale, la disponibilità alla corruzione ( anche di basso livello, magari per un cartone o due di bottiglie ), la 2)riverenza secolare verso i potenti (leggasi grandi aziende del vino), quel senso di inferiorità nei confronti di ciò che è fuori dal nostro mondo provinciale e di autoreferenzialità arrogante e presuntuosa che spesso nasconde problemi di impotenza critica.
Tutto ciò, ed altro, 3) ci porta anche nel settore delle guide ad una mancanza di credibilità, ormai sotto gli occhi di tutti, dimostrata oltretutto da un notevole calo delle vendite.
...vai , Max , che c'ho 10 minuti in attesa di una riunione importante e vorrei sostenere un po' la discussione, magari commentando alcuni tuoi passaggi, in maniera che tu potrai rispondere , poi io replicherò, poi tu risponderai e così via per almeno un paio di mesi , se non interviene gp con qualche statistica, altrimenti arriviamo a Natale comodamente.
1) I difetti che elenchi sono stati il cancro di parecchie organizzazioni , non solo quelli relativi alle guide. Purtroppo ci si impiega anni per crearsi credibilità ... pochissimi anni (edizioni) per far crollare la fiducia in chi legge , salvo il neofita alle primissime armi che beve (in senso non solo figurato) ogni cialtroneria che legge . Purtroppo è un malvezzo vedo generalizzato anche al web , ma per motivi a me ancora oscuri o meccanismi reconditi, alla "rete" viene perdonata qualsiasi scempiaggine (leggi 100/100 affibbiati a cazzo a questo o quell'altro Champagne, ma anche andando a leggere tanti blog di sedicenti esperti influencers su marchette non tanto occulte e piaggerie verso vini e produttori, sempre di grandissime dimensioni , imbarazzanti ... o amici da sostenere , in caso di piccoli) . Il problema è che i mestieranti prosperano e , soprattutto, chi cerca di monetizzare appena si ha un minimo di visibilità ... sconsolante ma ognuno ha 'dda campà...
2) Non scambiamo "riverenza verso i potenti" in diritto di cronaca: se una grande casa vinicola lavora bene , non vedo perché non segnalarla anche se sta sulle palle per svariate ragioni . Come se in Francia non parlassero di P2 e P3 solo perchè di Dom Perignon ne fa 5.000.000 di bottiglie . Chi scrive di vino , deve ergersi , in una sorta di nirvana sensoriale, al di sopra dei propri gusti e influenze mediatico/comunicative . Deve solo registrare ciò che appare nel bicchiere perché chi legge si aspetta un indirizzo , e una guida deve "guidare" per statuto e DNA ; proprio per questo, se legittimamente "legittimata" (come , esempio, la Michelin per i ristoranti o il Gambero Rosso nei vini in epoca non sospetta , cioè quando ero io in commissione ) , avrà non solo influenza ma proprio autorevolezza.
3) Il calo delle vendite (salvo per una in forte crescita, siamo ad un aumento del 25% annuo) non è dato "solo" dai punti di cui sopra ma soprattutto dallo strumento cartaceo in fortissimo calo di interesse da parte di un popolo bue sempre più dedito a rincoglionirsi davanti al minischermo di uno smartphone (sta diventando una tossicodipendenza, lo sapete? Ormai sta diventando anche un pericolo sociale chi li usa mentre si guida, mentre si attraversa la strada , mentre si fanno attività a rischio ) rispetto alla carta stampata. Difficile ritornare indietro salvo qualche "influencer" globale non decreti la morte comunicativa di questo o quel social (io dico cerebrale , ormai quasi compiuta , ma di chi ne fa uso... )