Il vino di questa sera è il MAVROSÉ dell’azienda Tiniaki che si trova, evidentemente, nell’isola Tinos, il principale centro religioso cristiano ortodosso delle Cicladi e forse dell’Egeo.
Quando i ferry passano davanti all’isola i greci si fanno il segno della croce alla loro maniera: al contrario e tre volte. Se invece si sbarca si nota subito la differenza con la vicinissima e lasciva/inutile isola di Mykonos: signore baffute di una certa età, in lutto perpetuo, gente che arranca a carponi in salita fino alla cattedrale per via di qualche voto, a volte portando un fascio di ceri legati sulla schiena, ecc.
A parte la spiritualità Tinos è un’isola che offre panorami alti sull’Egeo e sulle altre isole, assieme a moltissimi colombai di marmo molto particolari.
L’azienda è abbastanza giovane, le prime viti sono state piantate nel 2002, possiede al momento 13 ettari vitati (in rapida espansione) in quattro zone diverse e con diversa composizione del suolo.
L’altezza media delle vigne è di 400 – 500 mslm e sono tutte a coltivazione organica.
Il vino in questione è (appenappena) rosé, fa 12,5% ed è assemblato con uve 80% Avgoustiatis e 20% Mavrotragano coltivate in terrazze di granito sul mare con terreno sabbioso/argilloso, vendemmia mattutina nelle due vigne di Sparveri e Agios Dimitrios nella prima metà di settembre e subito in cantina per via delle temperature alte che ci sono qui. Credo ne facciano circa 2.500 bottiglie per ora.
È buono.
L’abbinamento è con uno dei piatti più semplici e più buoni della cucina cicladica: Σαλατούρι. Sarebbe una insalata tiepida di razza che deve essere bollita, poi separata da cartilagini e spine e un po’ sfibrata, quindi condita con porro o cipollotto fresco, olio, aceto, prezzemolo e aneto, sale e pepe (a chi piace).
καλή όρεξη
PS
Zampa e Gianni, fatevi una chat privata in qualche sito wine gay e amen.