A primavera del 98 o 99 (pd!) andavo in macchina a un compleanno al mare in maremma, s'era fatta ora di pranzo e uno (che mangia, beve e cucina bene) m'aveva segnalato un ristorante appena prima dell'Argentario.
Lo vedo, svolto e dopo pochissimo arrivo al parcheggio dove c'erano alcune belle macchine.
Entro nel ristorante ma fuori era una giornata di sole bellissima e dentro tutto buio quindi non vedo niente, ho pensato pure fosse un albergo di quelli che ora chiamano dayuse, ma no.
Si affaccia un cameriere e dice che apparecchiavano nel giardino sul retro.
Andiamo e il giardino è molto grande, curato come un campo da golf, con alcuni alberi e 4 - 5 tavoli sparpagliati, ognuno per conto suo.
Ci chiedono dove volessimo mangiare "sol? sombra? sol y sombra?" insomma tu sceglievi il posto, portavano lì il tavolo e te lo apparecchiavano. Che servizio!
Poi arriva a tavola il vino, questo porta due bicchieri e uno più piccolo, fa passare il vino nei due bicchieri nostri e poi se lo versa nel suo piccolo, lo saggia e lo giudica bevibile.
Del resto il profumo di questo vino s'era sparso per l'aria intorno attivando riflesso di Pavlov e tutto quel che ne consegue.
Si mangiò anche molto bene ma era soprattutto questa atmosfera ovattata, con camerieri educati, tavoli così distanti che non si sentiva una parola.
Il vino, chardonnay planeta, all'epoca dovevi fare a cazzotti per trovarlo, era di gran moda ed era la prima volta che lo bevevo.
Dopo poco ha preso la discesa verso il dimenticatoio mediatico rimediando anche commenti poco lusinghieri.
Ma seddiovole io, come er puzzone, ME NE FREGO!