Giuseppe Quintarelli - Valpolicella Classico Superiore 1997Serata in compagnia dei mitici Jac e ytomason che ringrazio per la simpatica "riunione" del futuro comitato alcolico Milanese.
Dopo una sessione turbofighettista di bevute semi-naturiste con taralli da ipermarket, ci muoviamo in cerca di un pasto semi caldo guidati dai crampi allo stomaco.
Con mio stupore, approdiamo in Darsena presso una “storica” macelleria nottambula con esposizione di bottiglie da ricco benestante del secolo scorso.
Dopo una contrattazione feroce (e più o meno fallimentare) a colpi di “eh ma te l’hai comprato quando c’erano le lire”, la scelta ricade su un liquido diversamente fresco.. Valpolicella Classico Superiore del Bepi.
Al netto del tappo spezzato dal Cracco dei Pastrami (‘tacci sua), un colorino tendente all’aranciato e un naso, inizialmente, più de là che de qua, francamente non lasciano ben sperare.
Tra un sottobosco di zanzare/venditori ambulanti e un panino al diaframma, finalmente emergono le note di liquirizia, tabacco e una bella ciliegia sotto spirito.
Bocca spiazzante per sincera bontà.. tannino e acidità ben presenti.. una rotondità e pienezza del cavo orale invidiabile nonostante le 25 primavere.
Come la leggendaria punizione di Roberto Carlos al Torneo di Francia del Giugno ’97, il vino del Bepi ci ha stupito disegnando una traiettoria emozionante.