Grande evento ieri in onore del grande Gino Veronelli con vini provenienti direttamente dalla sua cantina, un tesoro misconosciuto dal mondo enologico italiano.
Grazie alla famiglia Veronelli ed allo sforzo dell'amico Luca Mazzoleni siamo stati proiettati dell'Empireo della storia del vino italiano.
Extra brut 93 di Giacosa bel PN, molto tipico, ancora di bella freschezza
Ribolla 85, Gravner, ancora in bottiglia renana. Vino sfacciatamente giovane, grande mineralità, mobile, vivo
Trebbiano 70 Valentini, parte con un naso su miele e caramello ma anche note più fresche tipo menta nel bicchiere si rinfresca e progredisce continuamente, bocca di bell'impatto, vista l'età gran bere.
Favonio trebbiano toscano di Capitanata 82 é una sorpresa, vino veronelliano e sorprendente, bello spessore, morbido, pulito e equilibrato, per un trebbiano fatto nel foggiano 35 anni fa...
Barbera Bricco dell'Uccellone 82 un po' di legnetto, ancora sul frutto, bocca semplice ma goduriosa
Rossese di Dolceacqua Curli 78, Croesi buonissimo, frutto rosso dolce, spezie, fiori e terre bianche, uno dei grandi Rossese della mia vita.
Teroldego Maso Scari 77, Barone di Cles, 77 naso veramente bello quasi rodanesco con più freschezza di frutto, bocca più esile ma che mette su ciccia col tempo. Pensare ad un Teroldego di 40 anni...
Barolo Brunate 82 Rinaldi, il miglior Rinaldi mai provato, equilibrio quasi perfetto, naso espresso di fiori, terra e more, bocca vellutata, tannini rotondissimi e dolci
Barolo Monprivato 70 Mascarello, vino profondo e ricco ma compatto, chiuso, poco disponibile. SI sente tanta roba ma troppo compressa. Mi chiedo se si aprirà mai. Buono, ma...
Barbaresco Santo Stefano 78 Giacosa é semplicemente il barbaresco perfetto, non credo si possa andare oltre, un'esplosione di finezza, un sussurro di potenza e via con tutti gli ossimori che vi pare. Naso caleidoscopico e bocca di una mobilità accecante.
Brunello di Montalcino annata 83 Soldera, un grande Brunello nettamente solderiano nella mineralità terrosa e nei toni boschivi primaverili
Montepulciano 75 Valentini è un grandissimo, che sarebbe stato alla grande nella batteria precedente, dei nebbioli. Un'esplosione di aromi scuri di caffè, amarene, spezie, con una bocca enorme ma snella.
Taurasi Montemarano 68 Mastroberardino. Vino assurdamente giovane, decisamente il più giovane dei rossi, forse paga in complessità e ricchezza, non so se sia la bottiglia, a me è piaciuto più che alla media dei commensali.
Recioto riserva arele 77 Quintarelli, cioccolato, agrume, amarena, cannella e chi più ne ha... bocca di grande dolcezza persistenza ma con acidità che regge il tutto, un riferimento per qualsiasi vino dolce
Moscato di scanzo 70 di Biava altro vino veronelliano e altra sorpresa, integro, profondo, frutto dolcissimo e ricco. Bravo il nonno di Manuele (attuale proprietario dell'azienda e tra i commensali di ieri).
Chiusura con qualche pezzo di macchina del tempo oltrepadana dalla cantina del ristorante Prato Gaio di Santa Maria della Versa, tutti vini ancora apprezzabili e con molto da dire: Monsupello brut 2011 per sciacquare la bocca, bella bolla BdN, si beve meglio del 99.9% dei Franciacorta; La Versa brut 1979, bello cremoso, ancora fresco, perde le bolle in fretta ma si beve ancora alla grande; Monsupello barbera 1973, vino certamente evoluto, ma bene, note di torrefazione, di sottobosco, ma ancora mobile in bocca, buona acidità; Oltrepo Pavese 1976 Quaquarini, non è Barbacarlo, non invecchierà come il Barbacarlo ma è buono quasi come un Barbacarlo, asciutto, lungo, sarebbe andato bene col cibo piuttosto che alla fine ma anche così ha fatto piacere.
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