AUGURI ROSSANESE!

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Dedalus
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 19:58

andrea ha scritto:A me se dicono che Le Pin è strepitoso non sarei scettico, magari leggo le descrizioni e mi faccio l'opinione che per me non sarebbe altrettanto strepitoso...


Io continuo a dire che qui non è tanto questione di diversa propensione ad un certo tipo di vino, di gusto personale. C'è anche questo, come c'è in tutti i vini, dal Tavernello a Romanée-Conti.

Qui è molto di più, principalmente, quasi escluisvamente questione di distanza fra il posizionamento generale del Rossese di Dolceacqua nell'esperienza media dell'appassionato di vino, e le potenzialità qualitative del vitigno e della zona inequivocamente leggibili in purtroppo pochissime etichette e pochissime rare bottiglie reperibili più o meno accidentalmente.

Io non credo che l'eccezione confermi la regola, ma la confuti. Quando si parla di qualità, se ne può perdere per strada con bottiglie sottoperformanti, ma non esiste il caso di bottiglie sovraperformanti. Le bottiglie che appaiono immensamente al di sopra della media sono l'espressione del potenziale assoluto dei tre elementi, vitigno, vigna e tecnica, prodotto in un modo che non si è ancora riusciti a rendere costante e ripetibile.

La grande bottiglia non nasce per caso, tantomeno per sbaglio. A me basta anche una sola bottiglia eccellente di cui colgo la rete coerente di rimandi con il vitigno e con la zona, con il resto della denominazione, per dirmi che lì c'è l'eccellenza potenziale. Quando le bottiglie non sono solo una ma di più, di annate lontane e di produttori diversi, tutte perfettamente composte all'interno di un modello di tipicità che ben poggia le proprie basi sulla produzione di alto livello della DOC, allora è solo questione di quantità: di quante cantine, da quanto tempo, con quanti soldi, con quanta ambizione, con quanta coscienza. Non più di qualità.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Francvino » 11 gen 2011 19:58

M. de Hades ha scritto:
Francvino ha scritto:Volendo fare l'oracolo ti darei una risposta del tipo...." è tutto scritto nel forum di Porthos"....



Sì, vabbè... così è facile fare l'oracolo.... questo lo sanno pure i bambini....



Allora fallo tu il fenomeno e rispondi a Pigi/Francesco/Gres. Max 100.000 caratteri. :mrgreen:
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda birrachiara » 11 gen 2011 20:01

de magistris ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Palma ha scritto:Rossano solo per chiarezza, scetticismo sì, sufficienza no. Nel senso che penso sia difficile che trovi una bottiglia che mi faccia vivere le sensazioni da voi provate, ma senza averlo bevuto non mi posso davvero esprimere. La curiosità di assaggiarlo, qualche battuta a parte (io sul vino sono solito scherzarci) è molta. Vi stimo come bevitori (degustatori è un termine che non amo), ma ovviamente prima di prendervi in parola al 100% vorrei provare di persona e come già detto, mi farebbe davvero piacere se quel vino riuscisse a sorprendermi.


Anche la sufficienza, perché no.

Ci sono i vini che -per quanto possano risultare brutali l'espressione e l'idea- pigliano 10, quelli che pigliano 7 e mezzo, quelli che pigliano 6 (sufficienza), e quelli che beccano 4 e vanno dietro la lavagna.

Non è mica fare discriminazione o dimostrarsi classisti. E' obiettività. Altrimenti non avrebbe più alcun senso affermare con fermezza (ridondando) l'eccellenza della bottiglia, del vitigno e della denominazione che improvvisamente dentro il bicchiere si staccano dall'aurea mediocritas dei tanti vini buoni-e-basta, per accedere alla schiera dei vini eccellenti, assoluti, grandi-e-basta.

Ovvio che fino a che tu quella percezione non ce l'hai avuta direttamente, non puoi che esercitare un giusto scetticismo, non puoi che tenerti su una comprensibile sufficienza. Altrimenti che facciamo, sostituiamo l'auctoritas pubblica ed ufficiale dei grandi giornalisti risibili solo perché non li si conosce direttamente alla pretesa di un'uguale auctoritas privata e ufficiosa della conoscenza diretta?

La dialettica del grande vino non funziona all'insegna del chiodo scaccia chiodo, penso io. :)


Caro Rossano, mi sono morso le dita dieci volte finora ma non posso fare a meno di dire la mia.
Al di là delle schermaglie personali, c'è un sottotesto per tutto il thread che mi sembra allucinante, che trova un filo rosso soprattutto negli interventi tuoi e di francesco, ma non solo. Questa contrapposizione amatori Vs professionisti, bevitori dal basso Vs auctoritas, neo-illuminati Vs aristocrazia immobile. Come se esistesse un'unica indistinta categoria di professionisti-auctoritas-soloni, con la cravatta di paperino che danno il biscottino al cometa di planeta e non capiscono una cippa di quanto è profondo il mare del terroir e dell'estetica. Ma di che cosa stiamo parlando?
Il vero amatore, come dovremmo esserlo tutti qui dentro, non dovrebbe avere questa ossessione, perché di ossessione perenne e perdipiù negata si tratta a mio avviso.
Il vero amatore non si mette al di sopra del vino, come state facendo anche voi, probabilmente inconsciamente, con questo rossese. Perché per me è mettersi al di sopra del vino tutte le volte che la questione diventa chi ha parlato prima di una certa cosa, come tutte le volte che nell'entusiasmo si divide il mondo fra buoni e cattivi, chi ha fatto l'esperienza più sconvolgente-esclusiva e chi no, competenti e incompetenti, portatori di un'estetica di serie a e di serie b. Come tutte le volte che la scoperta-promozione della novità diventa uno spot per sé stessi e solo ipocritamente di chi ci ha lavorato a quel nuovo vino e quella nuova azienda (tanto tra un mese ne troverò un altro...)
Ma quanti sono i veri amatori rimasti? E quanti sono quelli che nella definizione cercano solo una comoda ma ingannevole coperta di Linus per poter dire tutto e il contrario di tutto, maturando più ansie ed ambizioni dell'odiato professionista stesso? Eppure non dovrebbe essere difficile oggi crearsi una propria finestra editoriale, quanti appassionati-critici che contano hanno iniziato solo con un semplice blog?
E' un discorso assai più lungo e complicato di quanto si possa ridurre in poche righe, ma penso che sono riuscito a farti almeno intuire il senso principale.
ciao :D

Mi fa piacere di quotarti in toto ed anche a luciano vignadelmar , del quale apprezzo sempre l'onestà intellettuale, che alcuni superficiali confondono con estremismo e a vinogodi. un thread allucinante!
Ultima modifica di birrachiara il 11 gen 2011 20:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda zampaflex » 11 gen 2011 20:03

Non ho purtroppo il tempo di leggere tutto il thread, che si sta sviluppando in maniera molto interessante, ma voglio comunque buttare lì i miei due centesimi di ragionamento da ignorante del vino.
Non sta scritto da nessuna parte, secondo me, che solo i sei vitigni "classici" citati come esempio da Rossano possano assurgere alla perfezione e che tale livello non possa essere raggiunto anche da misconosciuti ed eccentrici vitigni di periferia. Anzi, trovo ancora più bello potere provare una tale sensazione di stupore per un bicchiere di eccezione quando è diverso dal già noto.

E comunque, Rossano, auguri tardivi!
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda andrea » 11 gen 2011 20:12

Dedalus ha scritto:
andrea ha scritto:A me se dicono che Le Pin è strepitoso non sarei scettico, magari leggo le descrizioni e mi faccio l'opinione che per me non sarebbe altrettanto strepitoso...


Io continuo a dire che qui non è tanto questione di diversa propensione ad un certo tipo di vino, di gusto personale. C'è anche questo, come c'è in tutti i vini, dal Tavernello a Romanée-Conti.

Qui è molto di più, principalmente, quasi escluisvamente questione di distanza fra il posizionamento generale del Rossese di Dolceacqua nell'esperienza media dell'appassionato di vino, e le potenzialità qualitative del vitigno e della zona inequivocamente leggibili in purtroppo pochissime etichette e pochissime rare bottiglie reperibili più o meno accidentalmente.

Io non credo che l'eccezione confermi la regola, ma la confuti. Quando si parla di qualità, se ne può perdere per strada con bottiglie sottoperformanti, ma non esiste il caso di bottiglie sovraperformanti. Le bottiglie che appaiono immensamente al di sopra della media sono l'espressione del potenziale assoluto dei tre elementi, vitigno, vigna e tecnica, prodotto in un modo che non si è ancora riusciti a rendere costante e ripetibile.

La grande bottiglia non nasce per caso, tantomeno per sbaglio. A me basta anche una sola bottiglia eccellente di cui colgo la rete coerente di rimandi con il vitigno e con la zona, con il resto della denominazione, per dirmi che lì c'è l'eccellenza potenziale. Quando le bottiglie non sono solo una ma di più, di annate lontane e di produttori diversi, tutte perfettamente composte all'interno di un modello di tipicità che ben poggia le proprie basi sulla produzione di alto livello della DOC, allora è solo questione di quantità: di quante cantine, da quanto tempo, con quanti soldi, con quanta ambizione, con quanta coscienza. Non più di qualità.

Posso capire che ogni spunto è buono :) ma io sono pienamente d'accordo con te, ed il mio esempio non era riferito alla propensione ad un vino/vitigno ma all'incoerenza nell'essere scettici verso il poco noto o poco approfondito.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda l'oste » 11 gen 2011 20:13

Dedalus ha scritto:
La grande bottiglia non nasce per caso, tantomeno per sbaglio. A me basta anche una sola bottiglia eccellente di cui colgo la rete coerente di rimandi con il vitigno e con la zona, con il resto della denominazione, per dirmi che lì c'è l'eccellenza potenziale. Quando le bottiglie non sono solo una ma di più, di annate lontane e di produttori diversi, tutte perfettamente composte all'interno di un modello di tipicità che ben poggia le proprie basi sulla produzione di alto livello della DOC, allora è solo questione di quantità: di quante cantine, da quanto tempo, con quanti soldi, con quanta ambizione, con quanta coscienza. Non più di qualità.

Infatti, la differenza sta tra potenziale qualitativo con exploit una tantum e costanza ed omogeneità produttiva di qualità nelle annate e nella macrozona.
Altrimenti solo per paradosso, mi compro un filare a Dolceacqua, spendo in consulenze e aspetto l'annata giusta per imbottigliare una sola, unica, magnum di un vino perfetto, pulito, pieno di profumi ecc ecc.
Quella bottiglia prende 100 punti da tutti quei (pochi) che l'hanno bevuta.
Il mio vino, nemericamente, è buono quanto tutti i Latour e Monfortino che nei decenni hanno preso 100 punti.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda M. de Hades » 11 gen 2011 20:14

Francvino ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
Francvino ha scritto:Volendo fare l'oracolo ti darei una risposta del tipo...." è tutto scritto nel forum di Porthos"....



Sì, vabbè... così è facile fare l'oracolo.... questo lo sanno pure i bambini....



Allora fallo tu il fenomeno e rispondi a Pigi/Francesco/Gres. Max 100.000 caratteri. :mrgreen:



Non nutro tanta stima nelle mie capacità, ma almeno evito di nascondermi dietro il facile ed inoppugnabile ipse dixit porthosiano... :roll: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Francvino » 11 gen 2011 20:16

Tra un po' arriveranno, in ordine sparso, Beato Angelico, Barolovero Ziliani, Coombe, Yuzu e sarà thread dell'anno con ben 11 mesi e mezzo di anticipo.

A proposito: ma gp? Dov'è andato gp?
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda pippuz » 11 gen 2011 20:21

andrea ha scritto:Posso capire che ogni spunto è buono :) ma io sono pienamente d'accordo con te, ed il mio esempio non era riferito alla propensione ad un vino/vitigno ma all'incoerenza nell'essere scettici verso il poco noto o poco approfondito.

Questione di apertura mentale, c'è chi ce l'ha e chi no.

Però poi leggo sopra che il rompere i cojoni a raffica solo per il gusto di polemizzare senza nessuna base concreta con un gruppo di persone che ti sta chiaramente sul cazzo (è l'unica spiegazione) è diventata onestà intellettuale, quindi lascio perdere.

Tutto quello che segue nasce da li.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda andrea » 11 gen 2011 20:43

de magistris ha scritto:Questa contrapposizione amatori Vs professionisti, bevitori dal basso Vs auctoritas, neo-illuminati Vs aristocrazia immobile. Come se esistesse un'unica indistinta categoria di professionisti-auctoritas-soloni, con la cravatta di paperino che danno il biscottino al cometa di planeta e non capiscono una cippa di quanto è profondo il mare del terroir e dell'estetica. Ma di che cosa stiamo parlando?

Ma di cosa stiamo parlando? Appunto, dove la vedi questa contrapposizione? Qui c'è solo chi afferma di aver goduto per un vino mentre altri hanno, a seconda, sorriso sarcasticamente o proclamato scetticismo di fronte alla "qualità" dello stesso. Il discorso di Rossano Sgarbi 8) sulla capacità estetica non è contrapposizione, è solo una filosofica deviazione, provocata anzi che no...
de magistris ha scritto:Il vero amatore non si mette al di sopra del vino, come state facendo anche voi, probabilmente inconsciamente, con questo rossese. Perché per me è mettersi al di sopra del vino tutte le volte che la questione diventa chi ha parlato prima di una certa cosa, come tutte le volte che nell'entusiasmo si divide il mondo fra buoni e cattivi, chi ha fatto l'esperienza più sconvolgente-esclusiva e chi no, competenti e incompetenti, portatori di un'estetica di serie a e di serie b. Come tutte le volte che la scoperta-promozione della novità diventa uno spot per sé stessi e solo ipocritamente di chi ci ha lavorato a quel nuovo vino e quella nuova azienda (tanto tra un mese ne troverò un altro...)

Chi ha parlato prima??? ma dove l'hai visto? Qui è tra chi ha bevuto e chi no! E chi ha bevuto ha, vista la tipologia del vino, perduto il diritto ad entusiasmarsi pubblicamente, lo deve fare solo in privato. E' questo che traspare, non il contrario.
de magistris ha scritto:Ma quanti sono i veri amatori rimasti? E quanti sono quelli che nella definizione cercano solo una comoda ma ingannevole coperta di Linus per poter dire tutto e il contrario di tutto, maturando più ansie ed ambizioni dell'odiato professionista stesso? Eppure non dovrebbe essere difficile oggi crearsi una propria finestra editoriale, quanti appassionati-critici che contano hanno iniziato solo con un semplice blog?

Tu sei un amatore, io lo sono, Rossano lo è e anche Luca, Fion, Francesco, Diego (no Filippo no, lui è uno sborone :mrgreen: )... e nessuno, mi pare, qui dice tutto ed il suo contrario.
Secondo te qui c'è il recondito desiderio di visibilità? E solo di chi ha apprezzato quel Rossese? Beh, Paolo, rileggi il thread e dimmi dove, perché proprio non mi è sembrato.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 20:53

Aramis ha scritto:Sto dicendo esattamente il contrario, non confondere "vitigno" con "varietale".
Io penso che in ciascun territorio ci siano PIU' vitigni in grado di dare origine ad un risultato simile. Prova a mettere alla cieca uno Chablis da marna tipo kimmeridge di Laurent Tribut e un Sancerre di chi ti pare fatto sul kimmeridge dei Monts Damnés. Può non essere facile distinguerli, nonostante uno sia addirittura un Sauvignon in purezza.

Lo so, ho provato direttamente. Prima sparando la classica gloriosa cazzata di pigliare fischi per fiaschi. Poi andando a scartabellare, stranito dall'esperienza, trovando così sui sacri testi che Chablis sta con Sancerre e non con la Borgogna, che Sancerre sta con Chablis e non con la Loira, etcetera...

Aramis ha scritto:Il Rivella del tuo esempio, del resto, non sostiene affatto la possibilità di contaminazioni nel nome del terroir, o di una possibile fungibilità del vitigno nella nostra ottica; ma, al contrario, lo fa con l'occhio rivolto alla costruzione di un vino SVINCOLATO dal terroir; è di tutta evidenza, oggi come dieci anni fa.

Inequivoco. Infatti a lui interessa meramente la denominazione in quanto brand. Della distinzione fra varietale e vitigno, fra terroir e territorio, non credo sia troppo preoccupato. Nondimeno, tornando alla realtà concreta, complessa e controversa in cui vengono fatti anno dopo anno i vini che poi fisicamente ci mettiamo dentro al bicchiere, sotto il naso e nella bocca, prima di espellerli per le gloriose vie renali, se va tutto bene senza troppi dolori, la Denominazione è nume tutelare tanto del terroir quanto del territorio come del mercato. E' una cosa sola, immersa non solo nello spazio del territorio ma anche nel flusso della storia, ed è bene, pur dovendo necessariamente fare discorsi distinti e separati quando necessita, ricordarsi della sua unità.

Aramis ha scritto:fondamentale per me: io non ho detto e non penso che la tipologia "vino di terroir" coincida con la categoria "vino buono", né che "varietale" sia un aggettivo negativo. Io ho solo cercato di spiegare cosa debba essere per me un vino "di terroir", con intento descrittivo, analitico, e basta. Bevo vini varietali con grande goduria e questa brama di - come dice De Hades - dissezione ce l'ho solo raramente. Però l'idea nella mia testa sta ormai in piedi da sola, sostenuta da un numero di assaggi che per me è sufficiente.


Tornando alla tripartizione da te altrove ripudiata, che io non classifico come porthosiana ma preesistente e classicamente iscritta nel sapere francese del grande vino legato all'intraducibile franzoso terroir, questo che tu chiami vino "di terroir", ovvero pura espressione della zona, distinta e scindibile dal vitigno lì storicamente insediato, io lo chiamo vino "territoriale". Il Bricco Appiani che sempre si cita in questi casi, 100% territoriale di Langa, 0% terroir (ovvero tipicità) di Langa, essendo 100% Cabernet Sauvignon.

Certo, giocare in Francia con questi concetti è assai più facile. Mica piantano il Nebbiolo a Vosne, loro. Cazzo.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 21:02

andrea ha scritto:ogni spunto è buono :)


Precisamente :)
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda andrea » 11 gen 2011 21:04

Dedalus ha scritto:
andrea ha scritto:ogni spunto è buono :)


Precisamente :)

'stardo :)
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 21:16

de magistris ha scritto:Ma di che cosa stiamo parlando?

Il vero amatore

l'odiato professionista


Secondo me di questo.

Il punto è che il nostro paese rigetta il talento. Che in altri paesi è la base del merito, insieme all'applicazione.

Un fondo terribile di ipocrisia egualitaria, mezza cattolica e mezza comunista, ed una sostanza inconfessabile di abitudine alla corruzione morale, alla raccomandazione, al privilegio sul diritto.

Tu scrivi professionalmente di vino. Tu DEVI avere talento per lo scrivere di vino. Non devi dirtelo da solo, ma non puoi pensare di esserne del tutto privo. Non puoi nemmeno ammettere che sia un fattore eventuale, supplementare, e non invece costitutivo, necessario, primario.

Altrimenti come diavolo succede che tu scrivi di vino, e un altro no?

Io andrei oltre, alla sostanza, al vino. Alla qualità potenziale del Rossese, all'impronta territoriale di Dolceacqua. Non bisogna mettersi sopra il vino, ma non bisogna nemmeno lasciare il vino da solo.

Se arriva un vignadelmar e ti ride in faccia come ha fatto, che fai tu? Lo mandi dove merita con lo sprezzo che merita. Non perché sia meno talentuoso di te o di me, ma perché fa della sua ignoranza (che non è mancanza di talento!) un vanto, perché pretende di demolire qualsiasi qualità, del vino prima di tutto, sotto le bordate velenose del qualunquismo.

A questi attacchi scellerati che stanno distruggendo il tessuto connettivo della nostra cultura quotidiana, di cui il vino fa parte, io me ne fotto di fare la figura dell'elitario, e presto il mio scudo, e anche la mia lancia.

La bottiglia di Rossese di Dolceacqua Vigneti d'Arcagna 2004 che abbiamo bevuto l'altra sera era semplicemente eccezionale, questa cosa merita di essere detta e di essere discussa, criticata in positivo ed in negativo, confermata e smentita.

Ma non brutalizzata in nome della volgarità che pretende di salire tronfia al potere.

Non nel mio nome. Solo passando sopra il mio corpo. Non sopra, ma davanti al vino. Non per dominare il vino, ma per difenderlo.

E ora datemi pure dell'invasato.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 21:19

E già, dimenticavo: e ora andate pure con i doppi sensi pecorecci sullo stare "sopra o sotto", "davanti o dietro" al vino... :lol:
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda vittoxx » 11 gen 2011 21:24

Aramis ha scritto: nella stesura de L'Infinito, non conta l'inchiostro.

Il colle però conta eccome
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda vittoxx » 11 gen 2011 21:28

[quote="Dedalus

Altrimenti come diavolo succede che tu scrivi di vino, e un altro no?

[/quote]
E' una domanda retorica, vero? E qui in Italia anche un po' ironica, giusto? non solo parlando di vino...
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 21:31

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
La grande bottiglia non nasce per caso, tantomeno per sbaglio. A me basta anche una sola bottiglia eccellente di cui colgo la rete coerente di rimandi con il vitigno e con la zona, con il resto della denominazione, per dirmi che lì c'è l'eccellenza potenziale. Quando le bottiglie non sono solo una ma di più, di annate lontane e di produttori diversi, tutte perfettamente composte all'interno di un modello di tipicità che ben poggia le proprie basi sulla produzione di alto livello della DOC, allora è solo questione di quantità: di quante cantine, da quanto tempo, con quanti soldi, con quanta ambizione, con quanta coscienza. Non più di qualità.

Infatti, la differenza sta tra potenziale qualitativo con exploit una tantum e costanza ed omogeneità produttiva di qualità nelle annate e nella macrozona.
Altrimenti solo per paradosso, mi compro un filare a Dolceacqua, spendo in consulenze e aspetto l'annata giusta per imbottigliare una sola, unica, magnum di un vino perfetto, pulito, pieno di profumi ecc ecc.
Quella bottiglia prende 100 punti da tutti quei (pochi) che l'hanno bevuta.
Il mio vino, nemericamente, è buono quanto tutti i Latour e Monfortino che nei decenni hanno preso 100 punti.


Condivido la linea generale del tuo discorso, ma non sono sicuro di coglierne il verso, che percepisco come ambiguo per via di quell' "altrimenti solo per paradosso".

Quell'ipotetico vino (che secondo la mia idea non nasce dalla spesa in consulenti, anzi come dice Armando più facilmente dal contrario, ma ci siamo capiti) è a tutti gli effetti buono quanto i Latour e Monfortino e La Tache e Soldera che nei decenni hanno centocentesimato.

Il punto è proprio questo. Non è necessario che si giunga ad una costanza quantitativa e storica per affermare che una certa tipologia di vino (vitigno, zona, generale impostazione tecnica) è capace di accedere alla sommità della qualità mondiale del vino. Altrimenti diventa una questione di successo autoreferenziale. Un ragionamento del tipo "se è arrivato dove è arrivato, deve essere per forza uno in gamba", preso al contrario: "se non è diventata una zona famosa, è perché non c'è potenziale".

Ma forse ho sbagliato ad intendere il verso di quanto hai scritto, come ho premesso.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 11 gen 2011 21:32

vittoxx ha scritto:
Dedalus ha scritto:

Altrimenti come diavolo succede che tu scrivi di vino, e un altro no?


E' una domanda retorica, vero? E qui in Italia anche un po' ironica, giusto? non solo parlando di vino...


E' una domanda che a uno come Paolo posso rivolgere seriamente, per fortuna.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda vittoxx » 11 gen 2011 21:59

Dedalus ha scritto:
vittoxx ha scritto:
Dedalus ha scritto:

Altrimenti come diavolo succede che tu scrivi di vino, e un altro no?


E' una domanda retorica, vero? E qui in Italia anche un po' ironica, giusto? non solo parlando di vino...


E' una domanda che a uno come Paolo posso rivolgere seriamente, per fortuna.

Nel caso specifico lo credo anch'io.
Però attenzione a che tutta questa scienza non porti ad attribuire quei "premi della critica" così autoreferenziali da convincere solo essa stessa e stranire i "normali". Voglio dire che per esperienza so che quando si conoscono intimamente i meccanismi di una certa scienza od arte che sia si è portati a valutare diversamente, a volte anche a sopravvalutare, l'oggetto della propria analisi riconoscendo e dando (giustamente) rilvanza ad elementi, a sfumature, a peculiarità che un normale fruitore non può cogliere. Questo tuttavia porta, a volte, a parificare emergenze che non svettano ugualmente. Al sottoscritto, ad esempio, piacciono alcuni romanzieri italiani di fine ottocento - inizio novecento, alcuni poeti "minori" che trovo enormi, ma a volte devo impormi di rammentare che Dossi non è Manzoni, che Sereni non è Leopardi... Scusate gli accostamenti puramente casuali...
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gremul
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda gremul » 11 gen 2011 22:54

Deruj ha scritto:
andrea ha scritto:
Deruj ha scritto:ma nulla, tanto per partecipare. :D

'stardo....

se non sbaglio qualcuna la dovresti avere anche tu :wink: :wink:

l'ultima verticale che avevo l'ho spesa da poco, ma ne ho un'altra da andare a prendere da Nino. Se qualcuno volesse unirsi potremmo fare un we come quello di qualche hanno fa. E magari assaggiate anche quelle degli anni 70 che non sono male.


sto leggendo solo ora le lnghe pagine di questo thread, compatibilmente con l'agenda a questo week end mi piacerebbe partecipare stavolta
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Pigigres
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Pigigres » 11 gen 2011 23:46

de magistris ha scritto:Al di là delle schermaglie personali, c'è un sottotesto per tutto il thread che mi sembra allucinante, che trova un filo rosso soprattutto negli interventi tuoi e di francesco, ma non solo. Questa contrapposizione amatori Vs professionisti, bevitori dal basso Vs auctoritas, neo-illuminati Vs aristocrazia immobile. Come se esistesse un'unica indistinta categoria di professionisti-auctoritas-soloni, con la cravatta di paperino che danno il biscottino al cometa di planeta e non capiscono una cippa di quanto è profondo il mare del terroir e dell'estetica. Ma di che cosa stiamo parlando?

Paolo, non so se sai la stima che nutro nei tuoi confronti, ma qui stai dicendo una cosa falsa, frutto forse di esperienze (forumistiche e non) negative passate. Nessuno ha mai fatto un simile paragone; se ti riferisci all'esempio della cravatta, sai benissimo che era solo un esempio e che, a me sembra, non volesse riferirsi a nessuno in particolare. L'obiettivo del discorso non era e non è quello di contrapporre i professionisti agli appassionati, ma solo di raccontare una bevuta fatta tra amici nella quale ci siamo sorpresi nel bere un vino assoluto.

de magistris ha scritto:Il vero amatore, come dovremmo esserlo tutti qui dentro, non dovrebbe avere questa ossessione, perché di ossessione perenne e perdipiù negata si tratta a mio avviso.
Il vero amatore non si mette al di sopra del vino, come state facendo anche voi, probabilmente inconsciamente, con questo rossese. Perché per me è mettersi al di sopra del vino tutte le volte che la questione diventa chi ha parlato prima di una certa cosa, come tutte le volte che nell'entusiasmo si divide il mondo fra buoni e cattivi, chi ha fatto l'esperienza più sconvolgente-esclusiva e chi no, competenti e incompetenti, portatori di un'estetica di serie a e di serie b. Come tutte le volte che la scoperta-promozione della novità diventa uno spot per sé stessi e solo ipocritamente di chi ci ha lavorato a quel nuovo vino e quella nuova azienda (tanto tra un mese ne troverò un altro...)

Questa ossessione di cui parli, sicuramente esiste. Ma non in questo topic. Tu dici che sembra quasi che venga prima lo "scopritore" allo "scoperto" ma anche se fosse, a me non me ne frega niente. Chissenefrega. In ogni caso, per me non è così, (e neanche per gli altri) abbiamo solo ed unicamente voluto condividere un esperienza anche con te.
Per il discorso sulle guide, forse hai in mente quando, in contrapposizione alle baggianate espresse da qualcuno secondo le quali un Rossese non citato in alcun guida e blog dovesse indurre a pensare della sua poca bontà, si è ricordato degli errori commessi dalle guide negli ultimi anni. Ma quella risposta è stata data ad una affermazione sciocca, solo per mostrarne la stupidità. Ne converrai spero.

de magistris ha scritto:Ma quanti sono i veri amatori rimasti? E quanti sono quelli che nella definizione cercano solo una comoda ma ingannevole coperta di Linus per poter dire tutto e il contrario di tutto, maturando più ansie ed ambizioni dell'odiato professionista stesso? Eppure non dovrebbe essere difficile oggi crearsi una propria finestra editoriale, quanti appassionati-critici che contano hanno iniziato solo con un semplice blog?
E' un discorso assai più lungo e complicato di quanto si possa ridurre in poche righe, ma penso che sono riuscito a farti almeno intuire il senso principale.
ciao :D

Qui posso solo parlare di me, non parlo per altri. Io sono un appassionato. Mi sento di dirlo con tutto il fiato che ho. "Ambizioni" particolari non ne nutro e ripeto che dietro quanto raccontato non c'e, almeno da parte mia, nessuna dietrologia; solo la voglia di condividere il bevuto e discutere con voi. E' così difficile pensare che ad uno possa interessare il confronto, e solo quello? O bisogna sempre mettere tutto sul tornaconto materiale? Che poi sarebbe da fessi, perché mi dovete spiegare a quale tornaconto materiale uno possa ambire scrivendo delle sue impressioni su un forum pubblico come questo.
Ultima modifica di Pigigres il 12 gen 2011 00:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Pigigres » 12 gen 2011 00:09

birrachiara ha scritto:... anche a luciano vignadelmar , del quale apprezzo sempre l'onestà intellettuale ...


Questa si che è da firma, complimenti!
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda birrachiara » 12 gen 2011 00:19

Pigigres ha scritto:
birrachiara ha scritto:... anche a luciano vignadelmar , del quale apprezzo sempre l'onestà intellettuale ...


Questa si che è da firma, complimenti!

Che un bimbo faccia dell'ironia..poi..
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Re: AUGURI ROSSANO!

Messaggioda Dedalus » 12 gen 2011 00:23

Pigigres ha scritto:Che poi sarebbe da fessi, perché mi dovete spiegare a quale tornaconto materiale uno possa ambire scrivendo delle sue impressioni su un forum pubblico come questo.


Abbastanza in linea con le altre considerazioni. Con questa, proprio per nulla. Proprio in quanto è pubblico, in quanto è lo spazio di massima visibilità su internet del vino italiano, questo forum sta diventando o forse è già diventato molto più il luogo in cui si coltivano esplicitamente interessi privati, che non quello in cui i professionisti e i dilettanti del vino vengono in veste di semplici appassionati a dialogare liberamente con altri appassionati come loro.

Questo mi pare sia il fenomeno più rilevante degli ultimi tempi. Chi cerca di costruirsi uno spazio, chi marca il territorio; chi la manda a dire, chi fa da utile idiota; chi coltiva il suo orticello, chi vuole conquistare il mondo; chi sfoggia ambizioni, chi rode invidie... Fa tutto parte del mescolarsi dei vizi e delle virtù umane. In tempi di crisi, la cosa si fa più scoperta e squallida.

Ma alla fine rimane tutto tangenziale rispetto al vino.

A quello preferisco tornare, ci sono ancora una decina di vini di cui dire qualcosa.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

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