pippuz ha scritto: Riguardo al mio modo di rispondere diverso, con me funziona così: se uno mi attacca rispondo.
Poverino, fai il perseguitato.....................anche io rispondo.
.
pippuz ha scritto: Riguardo al mio modo di rispondere diverso, con me funziona così: se uno mi attacca rispondo.
andrea ha scritto:Deruj ha scritto:ma nulla, tanto per partecipare.
'stardo....
se non sbaglio qualcuna la dovresti avere anche tu![]()
diego ha scritto:Palma ha scritto:Sono realmente curioso di assaggiare questo vino, ma dopo tante lodi, se non lo trovassi all'altezza, un po' in giro vi prenderò di sicuro, così come vi farò i complimenti se ci avete davvero azzeccato
Perfetto Palma! Personalmente accetterò di buon grado eventuali prese in giro...
Comunque tutto questo caos per una valutazione entusistica ma pur sempre soggettiva (altro non puà essere vigna!!!) non me l'aspettavo.
Non pensate che il nostro mondo del vino, di noi appassionati dico, sia un po' troppo "conservatore"?
Voglio dire, se un vino outsider è eccellente, il primo riflesso degli appassionati che lo degustano (tanto più se sanno che in un forum come questo se si espongono verranno presi in giro per anni: vedasi Collestefano, Frozza, i Timorasso, ora i Rossese....) potrebbe essere questo:
* cavolo il mio naso e la mia bocca mi dicono che questo vino è straordinario
* però insomma, prima di dare 96 a un vino non blasonato meglio assaggiarlo un'altra volta...
* però il compleanno non è un posto sufficientemente asettico per valutarlo....
* ma se do 96 a questo come la mettiamo con il 98 che ho dato a La Tache 96...
* mi espongo troppo e rischio una figuraccia...
insomma, il meccanismo di cui sopra non rischia di far sì che il vino outsider per essere considerato buono quanto un blasonato debba essere buono almeno il doppio??? Parafrasando l'adagio femminista "le donne devono fare il doppio degli uomini per essere considerate brave la metà"...
In questi casi ne derivano un sacco di note di degustazione senza punteggi o con punteggi "normalizzati".
Deruj ha scritto:andrea ha scritto:Deruj ha scritto:ma nulla, tanto per partecipare.
'stardo....
se non sbaglio qualcuna la dovresti avere anche tu![]()
l'ultima verticale che avevo l'ho spesa da poco, ma ne ho un'altra da andare a prendere da Nino. Se qualcuno volesse unirsi potremmo fare un we come quello di qualche hanno fa. E magari assaggiate anche quelle degli anni 70 che non sono male.
vignadelmar ha scritto:pippuz ha scritto: Riguardo al mio modo di rispondere diverso, con me funziona così: se uno mi attacca rispondo.
Poverino, fai il perseguitato.....................anche io rispondo.
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Deruj ha scritto:l'ultima verticale che avevo l'ho spesa da poco, ma ne ho un'altra da andare a prendere da Nino. Se qualcuno volesse unirsi potremmo fare un we come quello di qualche hanno fa. E magari assaggiate anche quelle degli anni 70 che non sono male.
l'oste ha scritto:Non so se siano già state dette, ma è lungo rileggere tutto il thread di Dolceacqua...
Si potrebbe sapere di più sul vino in questione, sul produttore, sul perchè vi sia tanta acclarata e netta variabilità nelle sue bottiglie, sull'età delle vigne, sulle migliori ultime annate di Dolceacqua, su raffronti con altri Rossese di zona e non, sulla potenziale longevità di questo 2004...
Gracias.
Pigigres ha scritto:l'oste ha scritto:Non so se siano già state dette, ma è lungo rileggere tutto il thread di Dolceacqua...
Si potrebbe sapere di più sul vino in questione, sul produttore, sul perchè vi sia tanta acclarata e netta variabilità nelle sue bottiglie, sull'età delle vigne, sulle migliori ultime annate di Dolceacqua, su raffronti con altri Rossese di zona e non, sulla potenziale longevità di questo 2004...
Gracias.
hai ragione oste, purtroppo a volte ci si dimentica di quello che realmente conta, il resto sono cazzate. Non so nulla su Dolceacqua, mi limito a raccontarti il vino di mercoledì. Già nel bicchiere era bello da vedersi, un colore leggero, con un alchè di selvatico. Ma è stato al naso che si è mostrato il vero campione. Un campione sulla distanza però, perché non smetteva più di migliorare. Cambiava tantissimo nel bicchiere, prima fiori, gelsomino, poi dopo fichi, addirittura datteri, poi arriva la spezia, sia quella dolce che quella pizzicante, perfino pepe nero. Alla fine della serata, quando oramai avevo finito il bicchiere da un pezzo (per fortuna altri saggi bevitori ne avevano conservato un goccio) una struggente nota di alloro chiudeva il fantastico quadro.
Bottiglia miracolata? Forse, ma questo è il vino.
diego ha scritto:Serata fantastica e tra i vini sorprese a ripetizione! Abbiamo anche mangiato molto bene chez Rossano![]()
Il vino più emozionante della giornata Rossese di Dolceacqua 2004 Testalonga. Un naso da cappottarsi....alla cieca impossibile dire Italia (è un complimento): tutto giocato su note di bellissima dolcezza ed eleganza di fichi, datteri, mercato delle spezie incredibile, gelso, alloro e mille altre cose. A fare da contrappunto a questo naso finissimo e dolce una bellissima nota di pepe nero. Lo sviluppo gustativo è perfetto, apparentemente senza potenza e con facilità accarezza il cavo orale e stenti a credere che abbia 15,5% di alcol. Chiude lungo con una sapidità ficcante.
La bottiglia di ieri era da over 95![]()
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l'oste ha scritto:sulla potenziale longevità di questo 2004...
diego ha scritto:Ad un certo punto, verso la fine della serata, Pigi mi allunga il bicchiere di Bardamu con il Testalonga
vignadelmar ha scritto:Ripeto, comunque, che il tema che mi ha fatto appassionare era ed è la differenza fra valutazione emozionale e valutazione di stampo professionale. Secondo me esistono enormi differenze di valutazione. Fa piacere leggere invece che chi di solito si attardi in post chilometrici ed in enocontorsioni sfinenti su tanti altri aspetti, su questo glissi e passi oltre senza proferir parola.
Dedalus ha scritto:E' venuto fuori anche l'altra sera, lo diceva Mazzoleni, per capire un critico basta guardare come si veste, come parla, come si muove. Bardamu lo dice da anni, uno che viene alle degustazioni con la cravatta di Paperino non devi aspettare a vedere che dia 82 al Falletto Riserva 1996 di Giacosa e 78 al Monfortino 1995 per sapere che dirà solo boiate.
andrea ha scritto:l'oste ha scritto:sulla potenziale longevità di questo 2004...
Beh, non ho mai assaggiato annate più mature di Perrino ma, alla luce di qualcosa di anni '90 di altro produttore, direi che ha un buon potenziale per quello che riguarda la durata, ma che non ci sia da aspettarsi una grande evoluzione, nel senso che non mi pare un vino destinato alla grande terziarizzazione. Probabilmente manterrà queste sue caratteristiche di leggiadria per un bel po', magari spostando lo spettro aromatico verso la terra rispetto al frutto, ma non acquisterà né in ciccia né in profondità. Tanto è già così buono.....
andrea ha scritto:l'oste ha scritto:sulla potenziale longevità di questo 2004...
Beh, non ho mai assaggiato annate più mature di Perrino ma, alla luce di qualcosa di anni '90 di altro produttore, direi che ha un buon potenziale per quello che riguarda la durata, ma che non ci sia da aspettarsi una grande evoluzione, nel senso che non mi pare un vino destinato alla grande terziarizzazione. Probabilmente manterrà queste sue caratteristiche di leggiadria per un bel po', magari spostando lo spettro aromatico verso la terra rispetto al frutto, ma non acquisterà né in ciccia né in profondità. Tanto è già così buono.....
andrea ha scritto:Dedalus ha scritto:E' venuto fuori anche l'altra sera, lo diceva Mazzoleni, per capire un critico basta guardare come si veste, come parla, come si muove. Bardamu lo dice da anni, uno che viene alle degustazioni con la cravatta di Paperino non devi aspettare a vedere che dia 82 al Falletto Riserva 1996 di Giacosa e 78 al Monfortino 1995 per sapere che dirà solo boiate.
va bè, non ci vengo più alle vostre degustazioni...![]()
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Dedalus ha scritto: E' venuto fuori anche l'altra sera, lo diceva Mazzoleni, per capire un critico basta guardare come si veste, come parla, come si muove. Bardamu lo dice da anni, uno che viene alle degustazioni con la cravatta di Paperino non devi aspettare a vedere che dia 82 al Falletto Riserva 1996 di Giacosa e 78 al Monfortino 1995 per sapere che dirà solo boiate.
diego ha scritto:riporto quanto avevo scritto a pagina 1...
Serata fantastica e tra i vini sorprese a ripetizione! Abbiamo anche mangiato molto bene chez Rossano![]()
Il vino più emozionante della giornata Rossese di Dolceacqua 2004 Testalonga. Un naso da cappottarsi....alla cieca impossibile dire Italia (è un complimento): tutto giocato su note di bellissima dolcezza ed eleganza di fichi, datteri, mercato delle spezie incredibile, gelso, alloro e mille altre cose. A fare da contrappunto a questo naso finissimo e dolce una bellissima nota di pepe nero. Lo sviluppo gustativo è perfetto, apparentemente senza potenza e con facilità accarezza il cavo orale e stenti a credere che abbia 15,5% di alcol. Chiude lungo con una sapidità ficcante.
La bottiglia di ieri era da over 95![]()
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Ad un certo punto, verso la fine della serata, Pigi mi allunga il bicchiere di Bardamu con il Testalonga ed era ancora lì a muoversi...vi giuro che mi sono commosso, è la prima volta che mi accade. Pensando al garage in cui Perrino fa il suo vino (e olio), ad Aldo tra i carrugi ... questo è il VINO!!!
l'oste ha scritto:Si conferma come I punteggi ai vini (come ai dischi, ai film, ai libri, ai quadri...) siano una caz-zata,
Dedalus ha scritto:Se non comprendi che la degustazione del vino è una forma di giudizio, e che si tratta di un giudizio di natura estetica, io caro vigna non so che farci.
Terrei però toni un po' più moderati, giusto per evitare di scadere nelle solite baruffe da cortile.
Buona notte a te.
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