Messaggioda l'oste » 28 giu 2024 18:20
Da bambino adoravo la favola di H.C. Anderser "I vestiti nuovi dell'imperatore".
La conoscono tutti, è quella che guardando il sovrano senza vestiti, nessuno dice ciò che realmente vede con i propri occhi, per timore e rispetto. E anzi tutti in coro affermano sempre Magnifique, elegance. Finché nella parata davanti a tutto il popolo, una bimba, un'anima semplice e spontanea dice "il re è nudo".
Julian Assange, un sicuro genialoide dell'hackering, da giovane parte con un vantaggio e uno svantaggio oltre al fatto di non avere una faccia e espressioni che ispirano affetto (ma questo è confutabile opinione personale nemmeno lombrosiana).
Il vantaggio è l'abilità ad inserirsi e spiare tra i coding, lo svantaggio è l'eccesso di ambizione.
Chiunque sa bene che la storia delle gole profonde è strotolabile per secoli e millenni, facciamo da Giuda a Fabrizio Corona e dentro c'è di tutto, russi, americani, italiani, britannici, israeliani, arabi, cinesi, tutti ma proprio tutti hanno cercato di sgamare il cattivo, il rivale in fallo. La più vergine è un colapasta.
Ma il giovane ambizioso Julian voleva il bersaglio più grosso, spubblicare davanti a tutti quelli che il lavoro dello spy detective lo hanno preso e modificato dai cugini inglesi (inventori dello spionaggio moderno ma come per il calcio, pochi tituli, eccetto tutti quelli di James Bond, forever).
Sul tema modifiche US dello spycing molto interessante Educazione Americana di Fabrizio Gatti.
Il bersaglio grosso di Assange erano gli yankee, i finti cowboy per uno che viene da down under, dove anche le bambine sanno sparare e bere birra.
Quando miri l'obbiettivo più grosso vale una evoluzione linguistica della Legge di Spiderman (che originariamente è una frase legata alla spada di Damocle e rubicchiata da Stan Lee) ovvero "da un grande potere deriva una grande responsabilità". E grandi cazzi. Ecco l'evoluzione linguistica.
La colpa di Assange a prescindere se abbia il cellulare di Vlad o no, secondo me è quella di essere stato il primo famoso a dire che "il re è nudo", ma a differenza della bambina della favola, lo ha fatto con livore e per la maggior parte in un'unica direzione, diventando ed esaltandosi per essere il paladino online degli yankee go home, benvenga sapere le nefandezze dei potenti, di tutti i potenti però.
Fossi in lui ora che è a casa in Australia, via con un bel mega check up medico, liquidi di contrasto, micro tac, così per star tranquilli e poi senza magari andare sempre nello stesso ristorante, accendere un PC, parlare di stelle e strisce. Ha già dato, lasci ad altri.
Potrebbe farsi dare qualche numero di telefono dai vari scrittori, ex politici, ex calciatori, ex ex per andare a fare consulenze, conferenze, ospitate e ravanare la fava.
Pare che Renza, ops, renda.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini