Le Colonne Milanesi

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M. de Hades
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda M. de Hades » 10 giu 2011 16:38

Pigigres ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
Pigigres ha scritto:Scusate, provo per la millesima volta a riforumulare la mia domanda, sperando che qualcuno voglia rispondermi.

E' così importante evitare in alcun modo che qualcuno possa dire che Krug '88 vale 60/100 o che Berlucchi ne vale 99/100?

Capire di vino significa azzeccare la "giusta" valutazione?



No, significa capire la sua qualità intrinseca.
E in ogni caso, se uno dicendo che Krug '88 vale 60/100 intende dare un giudizio sulla sua qualità intrinseca, significa che non capisce un cazzo di vino.


Quindi capire di vino significa capirne la qualità intrinseca.
Bòn, io mi arrendo, alzo bandiera bianca. Per me capire di vino è questa roba qua: http://ilviandantebevitore.blogspot.com ... ilico.html avrebbe potuto dare qualsiasi voto ai vini in degustazione, che il mio giudizio sulla sua competenza di assaggiatore non sarebbe cambiato di una virgola.



Non ti devi arrendere, sei sulla strada buona.
Se tutto quello (e molto altro ancora) riesci a ritrovarlo nel bicchiere, allora stai cominciando a vedere la luce.
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda meursault » 10 giu 2011 16:40

vinogodi ha scritto:
meursault ha scritto:...Il problema è che la qualità non è univoca.
...assolutamente , e hai anche un sacco di esempi reali che la tua teroia è assolutamente condivisibile:
- EVIDENZE SCIENTIFICHE : Einstein non ha costruito la sua teoria sulla Relatività documentandosi sui libri di cucina della Parodi , quindi se tutto è relativo per lui , figuriamoci per noi..... Se hai studiato chimica , il Principio di indeterminazione di Heisemberg ti ha preceduto di qualche secolo , trasferito al principio di casualità con cui i forumisti decidono i punteggi a secondo della loro seghe ment ...ahem .... esperienze personali rispecchia bene quel modello , che è manifesto del soggettivismo molecolare/papillare direi universalmente riconosciuto ...
- EVIDENZE POPOLARI : "DE gustibus , non disputandoum est" , "Non è bello ciò che è bello , è bello ciò che piace" , " 'O scarrafone èbbello 'ammmama sua" ... e con queste perle di saggezza penso che la questione si potrebbe chiudere a favore dei soggettivisti più estremi senza ulteriore spreco di spazio pubblico del web
- EVIDENZE FISIOLOGICHE : così come non esiste cazzo esattamente uguale fra gli uomini , così forma di vagina , chiappe e tette , così le papille , dal punto di vista anatomico/fisiologico , interagiscono chimicamente mediante recettori simili ma con elaborazione completamente diversa da parte dei soggetti . Quindi già in partenza l'elaborazione di quello stimolo non permette una esatta sovrapposizione dei diagrammi sensoriali percepiti dall'encefalo , per cui impossibile che Gremul possa avere già in partenza la mia percezione di quel che sta nel bicchiere ....
PS: ho un impegno di lavoro , non ho più tempo di aggiungere cazzate ulteriori , quindi se Meursault o Rossano o Pigigres , che sono decisamente più portati di me in questo campo , volessero aiutarmi continuando l'elenco quasi infinito per deliziare ulteriormente gli altri forumisti ... 8)


La qualità esiste solo se c'è un modello qualitativo di riferimento.
Che non esiste.
La qualità per come la intendiamo è una convenzione culturale valida qui e oggi.
L'idea di qualità (di un vino, come una ragazza) è diversa oggia sia probabilmente geograficamente (chissà qual'è l'idea di qualità di un australiano o di un cinese) sia temporalmente (pensi che tra 50 anni sarà lo stesso?).
Quindi è parziale, non definitivo ed ammette eccezioni.
Ultima modifica di meursault il 10 giu 2011 16:43, modificato 1 volta in totale.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda meursault » 10 giu 2011 16:42

M. de Hades ha scritto:Detto questo, detto tutto: non c'è altro da aggiungere.


Ho spiegato meglio cosa si intende per qualità.

Comunque potresti aggiungere qualcosa tu, potresti ad esempio parlare di questa qualità intrinseca.
Facci partecipi, non tenere il buono tutto per te.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda M. de Hades » 10 giu 2011 16:43

meursault ha scritto:L'idea di qualità (di un vino, come una ragazza) è diversa oggia sia probabilmente geograficamente (chissà qual'è l'idea di qualità di un australiano o di un cinese) sia temporalmente (pensi che tra 50 anni sarà lo stesso?).



Beh, il fatto che oggi qualcuno trovi assoluti i vini di Vallana degli anni Cinquanta farebbe propendere per il sì. :D

P.S. Adesso sto scherzando veramente. :wink:
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda meursault » 10 giu 2011 16:45

vinogodi ha scritto:...ribadisco per rafforzare la teoria/editto di Matteo :lol: ...


Ad esempio io sarei curioso di sapere qual'è il modello di qualità univoca che porta a dare 100/100 al Calvari 1997.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gianluca1975 » 10 giu 2011 16:46

meursault ha scritto:
M. de Hades ha scritto:Questo può essere vero nel campo della cultura - per così dire - "materiale", e comunque sempre entro certi limiti.
Ma il vino non è ormai più (se mai lo è stato) semplice cultura "materiale"; esso attiene alla sfera estetica e del racconto; tocca altri e "alti" registri.
Perché qui il problema è di che vino stiamo parlando.
Stiamo parlando di una semplice bevanda alcolica ottenuta, più o meno direttamente, dall'ammostamento e dalla fermentazione dell'uva?
Allora chiunque può venir qui a dire che il Tavernello è un gran vino perché disseta e che il Tavernello frizzante è anche meglio perché fa pure ruttare e quindi disseta e fa digerire.
Oppure stiamo parlando di Vino, con tutte le miediazioni storiche, culturali, tradizionali, simboliche, tecniche che il Vino di qualità porta dentro di sè?
Allora qui uno non può venire a raccontare che - che ne so, il primo che mi viene in mente - Monfortino '82 è un vino del cazzo, perché significa che è completamente fuori contesto. Magari può dire che Monfortino '02 è meglio di Monfortino '82 e se ne può discutere (cioè, no, ma è solo un esempio), ma dire che sono due vini del cazzo no.


Ti ha già risposto Rossano.
MA comunque il succo alla fine è che se arriva un degustatore che con valide motivazioni ed argomentazioni riesce a spiegarti perchè quel Monfortino 1982 non gli piace tu devi essere pronto ad accettare anche un voto basso o molto basso da parte sua.
Quindi devi accettare che la qualità percepita in quel vino da due soggetti differenti sia di fatto differente.

Questo come caso limite.......e siamo dalle parti di 60/100 al Krug 1988, più o meno.....come limite teorico.

Tutto il fulcro del ragionamento sta qui, vi professate i più democratici e liberali sostenitori del soggettivismo in linea teorica sempre pronti a accettare qualsiasi valutazione, salvo poi essere i più totalitari ed antidemocratici nell'accettare le motivazioni che portano alla valutazione, ergo alla fine, in linea teorica il vostro giudizio è meramente soggettivo e capace di coesistere con qualsiasi altro giudizio anche opposto al vostro, in pratica il vostro giudizio non tende all'assoluto ma è l'assoluto.
... Se l'insegnamento dell'enologia deve cominciare dalla degustazione, l'insegnamento della degustazione deve contemplare necessariamente delle lezioni sulla costituzione del vino e sulla sua elaborazione. ...
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 10 giu 2011 16:49

meursault ha scritto:La qualità per come la intendiamo è una convenzione culturale valida qui e oggi.


ma certo che stiamo parlando della qualità qui e oggi, chiaro che il vino dei romani era diverso e tagliato con non ricordo più cosa

mi pare lapalissiana la cosa, nessuno sostiene il contrario
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
A Broccolino i rom eravamo noi (M. Pannella)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda meursault » 10 giu 2011 16:52

gianluca1975 ha scritto:Tutto il fulcro del ragionamento sta qui, vi professate i più democratici e liberali sostenitori del soggettivismo in linea teorica sempre pronti a accettare qualsiasi valutazione, salvo poi essere i più totalitari ed antidemocratici nell'accettare le motivazioni che portano alla valutazione, ergo alla fine, in linea teorica il vostro giudizio è meramente soggettivo e capace di coesistere con qualsiasi altro giudizio anche opposto al vostro, in pratica il vostro giudizio non tende all'assoluto ma è l'assoluto.


Mi sa che non hai capito praticamente niente di quello che c'è scritto.
Seconda cosa, io non posso accettare come valido un ragionamento illogico che si basa su fondamenta ancora più assurde, altrimenti sarei ipocrita oltre che qualunquista.
Quindi se uno mi dice che esiste l'oggettività mi deve spiegare come è fatta, punto.
E se De Hades mi dice che esiste la qualità intrinseca mi deve spiegare come è fatta.....altrimenti è aria fritta.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda M. de Hades » 10 giu 2011 16:55

gremul ha scritto:
meursault ha scritto:La qualità per come la intendiamo è una convenzione culturale valida qui e oggi.


ma certo che stiamo parlando della qualità qui e oggi, chiaro che il vino dei romani era diverso e tagliato con non ricordo più cosa

mi pare lapalissiana la cosa, nessuno sostiene il contrario



Perché sei un eno-limitato pecorone che segue il gregge ed i suoi antidemocratici leaders!
Invece devi aprire la mente, elevarti sopra la massa (che per altro, come è noto, puzza pure) e guardare avanti, guardare oltre...
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 giu 2011 17:04

M. de Hades ha scritto:
meursault ha scritto:
M. de Hades ha scritto:Questo può essere vero nel campo della cultura - per così dire - "materiale", e comunque sempre entro certi limiti.
Ma il vino non è ormai più (se mai lo è stato) semplice cultura "materiale"; esso attiene alla sfera estetica e del racconto; tocca altri e "alti" registri.
Perché qui il problema è di che vino stiamo parlando.
Stiamo parlando di una semplice bevanda alcolica ottenuta, più o meno direttamente, dall'ammostamento e dalla fermentazione dell'uva?
Allora chiunque può venir qui a dire che il Tavernello è un gran vino perché disseta e che il Tavernello frizzante è anche meglio perché fa pure ruttare e quindi disseta e fa digerire.
Oppure stiamo parlando di Vino, con tutte le miediazioni storiche, culturali, tradizionali, simboliche, tecniche che il Vino di qualità porta dentro di sè?
Allora qui uno non può venire a raccontare che - che ne so, il primo che mi viene in mente - Monfortino '82 è un vino del cazzo, perché significa che è completamente fuori contesto. Magari può dire che Monfortino '02 è meglio di Monfortino '82 e se ne può discutere (cioè, no, ma è solo un esempio), ma dire che sono due vini del cazzo no.


Ti ha già risposto Rossano.
MA comunque il succo alla fine è che se arriva un degustatore che con valide motivazioni ed argomentazioni riesce a spiegarti perchè quel Monfortino 1982 non gli piace tu devi essere pronto ad accettare anche un voto basso o molto basso da parte sua.
Quindi devi accettare che la qualità percepita in quel vino da due soggetti differenti sia di fatto differente.
Questo come caso limite.......e siamo dalle parti di 60/100 al Krug 1988, più o meno.....come limite teorico.




E questo è uno dei motivi per cui la qualità di un vino non è secondo me pienamente esprimibile con un punteggio, che anzi rischia di diventare pure fuorviante.


Basta dargli l'unità di misura. I 100PP senza PP non vogliono dire niente. Così è per tutti.

Il punteggio è PERSONALE. Esprime la valutazione, quindi non può che essere PERSONALE. Non totalmente soggettivo, PERSONALE.

Una volta capito questo, si finisce di litigare.
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gianluca1975 » 10 giu 2011 17:05

meursault ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Tutto il fulcro del ragionamento sta qui, vi professate i più democratici e liberali sostenitori del soggettivismo in linea teorica sempre pronti a accettare qualsiasi valutazione, salvo poi essere i più totalitari ed antidemocratici nell'accettare le motivazioni che portano alla valutazione, ergo alla fine, in linea teorica il vostro giudizio è meramente soggettivo e capace di coesistere con qualsiasi altro giudizio anche opposto al vostro, in pratica il vostro giudizio non tende all'assoluto ma è l'assoluto.


Mi sa che non hai capito praticamente niente di quello che c'è scritto.
Seconda cosa, io non posso accettare come valido un ragionamento illogico che si basa su fondamenta ancora più assurde, altrimenti sarei ipocrita oltre che qualunquista.
Quindi se uno mi dice che esiste l'oggettività mi deve spiegare come è fatta, punto.
E se De Hades mi dice che esiste la qualità intrinseca mi deve spiegare come è fatta.....altrimenti è aria fritta.

Esatto!!!
Come si pone il Soggettivista
Prima fase:
Accetto pacificamente che esista l'"oggettività" di valutazione, però, dovete motivarmela.
Seconda fase:
Non accetto per alcun motivo al mondo quelle cazzate che ponete alla base delle vostre motivazioni, ve le storpio, ve le riscrivo alla mia maniera, faccio finta di nulla quando mi vengono argomentate da qualcuno in maniera impeccabile e viceversa non vedo l'ora di trovare qualcuno che le motiva malamente per ricitarlo all'infinito a riprova delle cazzate che dite tutti, porto esempi fuori contesto a confutazione, se gli esempi si dimostrano errati me la rido e ne tiro fuori altri facendo finta di nulla, ecc. ecc.
Terza fase:
Torno il più democratico del mondo e con rammarico mi trovo costretto a dire che le vostre teorie si sono dimostrate errate al di là di ogni ragionevole dubbio, non perchè errate in astratto ma perchè nel concreto non siete riusciti a motivarle. sigh sigh
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 giu 2011 17:08

meursault ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Tutto il fulcro del ragionamento sta qui, vi professate i più democratici e liberali sostenitori del soggettivismo in linea teorica sempre pronti a accettare qualsiasi valutazione, salvo poi essere i più totalitari ed antidemocratici nell'accettare le motivazioni che portano alla valutazione, ergo alla fine, in linea teorica il vostro giudizio è meramente soggettivo e capace di coesistere con qualsiasi altro giudizio anche opposto al vostro, in pratica il vostro giudizio non tende all'assoluto ma è l'assoluto.


Mi sa che non hai capito praticamente niente di quello che c'è scritto.
Seconda cosa, io non posso accettare come valido un ragionamento illogico che si basa su fondamenta ancora più assurde, altrimenti sarei ipocrita oltre che qualunquista.
Quindi se uno mi dice che esiste l'oggettività mi deve spiegare come è fatta, punto.
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Lo ripeto, il ragionamento sull'oggettività non incide sulla capacità degustativa.

Ci sono oggettivisti che sono bravissimi, e non oggettivisti che non capiscono un cazzo.

Valutare il vino è soggettivo, la critica del giudizio da Kant in poi no.

E' razionalità, cazzo.
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda pippuz » 10 giu 2011 17:10

Le Colonne milanesi come le Colonne di Ercole ... non si riesce ad andare oltre. :mrgreen:
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 giu 2011 17:10

gianluca1975 ha scritto:
meursault ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Tutto il fulcro del ragionamento sta qui, vi professate i più democratici e liberali sostenitori del soggettivismo in linea teorica sempre pronti a accettare qualsiasi valutazione, salvo poi essere i più totalitari ed antidemocratici nell'accettare le motivazioni che portano alla valutazione, ergo alla fine, in linea teorica il vostro giudizio è meramente soggettivo e capace di coesistere con qualsiasi altro giudizio anche opposto al vostro, in pratica il vostro giudizio non tende all'assoluto ma è l'assoluto.


Mi sa che non hai capito praticamente niente di quello che c'è scritto.
Seconda cosa, io non posso accettare come valido un ragionamento illogico che si basa su fondamenta ancora più assurde, altrimenti sarei ipocrita oltre che qualunquista.
Quindi se uno mi dice che esiste l'oggettività mi deve spiegare come è fatta, punto.
E se De Hades mi dice che esiste la qualità intrinseca mi deve spiegare come è fatta.....altrimenti è aria fritta.

Esatto!!!
Come si pone il Soggettivista
Prima fase:
Accetto pacificamente che esista l'"oggettività" di valutazione, però, dovete motivarmela.
Seconda fase:
Non accetto per alcun motivo al mondo quelle cazzate che ponete alla base delle vostre motivazioni, ve le storpio, ve le riscrivo alla mia maniera, faccio finta di nulla quando mi vengono argomentate da qualcuno in maniera impeccabile e viceversa non vedo l'ora di trovare qualcuno che le motiva malamente per ricitarlo all'infinito a riprova delle cazzate che dite tutti, porto esempi fuori contesto a confutazione, se gli esempi si dimostrano errati me la rido e ne tiro fuori altri facendo finta di nulla, ecc. ecc.
Terza fase:
Torno il più democratico del mondo e con rammarico mi trovo costretto a dire che le vostre teorie si sono dimostrate errate al di là di ogni ragionevole dubbio, non perchè errate in astratto ma perchè nel concreto non siete riusciti a motivarle. sigh sigh


Tagliamo corto.

Se una valutazione è oggettiva deve essere riferita ad un metro esterno dal soggetto.

Dimmi quale è questo metro che non varia con la persona del singolo degustatore, e io mi zittisco.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda melexpere » 10 giu 2011 17:13

Vi mando a rileggere "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"... :mrgreen:

_______________________________________________________________________

E a proposito della qualità intrinseca...
provate a mettere davanti al vostro cane una ciotola di pane e acqua e una pane brodo e tocchetti di carne...
al vostro bimbo un cucchiaio di semolino insipido e uno di risotto alla milanese...
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda meursault » 10 giu 2011 17:14

gianluca1975 ha scritto:Esatto!!!
Come si pone il Soggettivista
Prima fase:
Accetto pacificamente che esista l'"oggettività" di valutazione, però, dovete motivarmela.
Seconda fase:
Non accetto per alcun motivo al mondo quelle cazzate che ponete alla base delle vostre motivazioni, ve le storpio, ve le riscrivo alla mia maniera, faccio finta di nulla quando mi vengono argomentate da qualcuno in maniera impeccabile e viceversa non vedo l'ora di trovare qualcuno che le motiva malamente per ricitarlo all'infinito a riprova delle cazzate che dite tutti, porto esempi fuori contesto a confutazione, se gli esempi si dimostrano errati me la rido e ne tiro fuori altri facendo finta di nulla, ecc. ecc.
Terza fase:
Torno il più democratico del mondo e con rammarico mi trovo costretto a dire che le vostre teorie si sono dimostrate errate al di là di ogni ragionevole dubbio, non perchè errate in astratto ma perchè nel concreto non siete riusciti a motivarle. sigh sigh


Io sono disposto a legittimare qualsiasi teoria, purchè abbia un senso, ma forse chiedo troppo.
Se questo è essere antidemocratico, ma a me sembra piuttosto il contrario, pazienza.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 giu 2011 17:16

meursault ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Esatto!!!
Come si pone il Soggettivista
Prima fase:
Accetto pacificamente che esista l'"oggettività" di valutazione, però, dovete motivarmela.
Seconda fase:
Non accetto per alcun motivo al mondo quelle cazzate che ponete alla base delle vostre motivazioni, ve le storpio, ve le riscrivo alla mia maniera, faccio finta di nulla quando mi vengono argomentate da qualcuno in maniera impeccabile e viceversa non vedo l'ora di trovare qualcuno che le motiva malamente per ricitarlo all'infinito a riprova delle cazzate che dite tutti, porto esempi fuori contesto a confutazione, se gli esempi si dimostrano errati me la rido e ne tiro fuori altri facendo finta di nulla, ecc. ecc.
Terza fase:
Torno il più democratico del mondo e con rammarico mi trovo costretto a dire che le vostre teorie si sono dimostrate errate al di là di ogni ragionevole dubbio, non perchè errate in astratto ma perchè nel concreto non siete riusciti a motivarle. sigh sigh


Io sono disposto a legittimare qualsiasi teoria, purchè abbia un senso, ma forse chiedo troppo.
Se questo è essere antidemocratico, ma a me sembra piuttosto il contrario, pazienza.


Il punto sarebbe questo:

siccome dite che non è oggettiva la degustazione,
allora non è oggettivo neanche il ragionare.

Fantastico!

La valutazione del vino non è oggettiva.
La valutazione dei vini produce le opinioni sulla qualità dei vini, che quindi possono essere difformi.

La critica del giudizio è puramente razionale, quindi oggettiva.
La critica del giudizio permette di attribuire le categorie di oggettivo, non oggettivo, soggettivo alle varie valutazioni, che quindi sono quello che sono, una volta passate attraverso la critica giusta.
Quindi si può disquisire su quale sia la critica corretta, ma non sul fatto che essa sia oggettiva o no.
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gianluca1975 » 10 giu 2011 17:50

Dedalus ha scritto:

Tagliamo corto.

Se una valutazione è oggettiva deve essere riferita ad un metro esterno dal soggetto.

Dimmi quale è questo metro che non varia con la persona del singolo degustatore, e io mi zittisco.

Tagliamo cortissimo, vado per punti che faccio prima:
1) Nessuno sostiene che la valutazione/voto da esprimersi sia assoluto/oggettivo, il vino x non deve essere valutato Y/100 nell'antichità, oggi e nel futuro, sarebbe ed è una bestialità;
2) Il punto 1) non vuol dire che oggi, alla luce dell'attuale cultura enologica (contenitore vastissimo teorico) e dell'esperienza (intesa in senso positivo, cioè svariati assaggi della tipologia, svariati assaggi di quel determinato vino nelle diverse annate e delle singole annate in diversi momenti temporali, ecc.) che deve avere un degustatore esperto, un determinato vino possa essere valutato in qualsiasi modo e maniera sdoganando qualsiasi voto che gli viene attribuito;
3) I criteri da valutare in un vino sono stati sintetizzati da un altro forumista che dovendomi 7 euro mi permetto di citare:
l'oste ha scritto:Ultima considerazione.
Tra diramazioni di discorso nel thread, leggo anche della necessità di trovare valori e variabili condivise, per definire cosa sia un grande vino.
Le variabili citate che definiscono il valore di un ideale grande vino sono molte: struttura, acidità, longevità, qualità e stato evolutivo dei tannini, profondità, complessità, persistenza, territorialità, pulizia, bevibilità e altre ancora, tutte importanti.
Tra queste solo l'equilibrio ha un compito - più che un valore- maggiore. L'equilibrio, quando è fortemente presente, dosa le altre componenti, quali che esse siano; è il direttore d'orchestra che equalizza "il suono" del vino per esaltarne i talenti, è l'editor finale della prosa di un vino.
Questo secondo me e al netto dei gusti personali, delle tipologie, dei brett, delle complessità, del costo di un vino, dei punteggi e dei diversi orientamenti produttivi.

4) La valutazione di un vino è composta dalla la sommatoria delle valutazioni dei singoli criteri rielaborati e ricalcolati in un'ottica complessiva d’insieme ed alla fine esternate in un numero/voto.

Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.
... Se l'insegnamento dell'enologia deve cominciare dalla degustazione, l'insegnamento della degustazione deve contemplare necessariamente delle lezioni sulla costituzione del vino e sulla sua elaborazione. ...
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 10 giu 2011 17:57

melexpere ha scritto:E a proposito della qualità intrinseca...
provate a mettere davanti al vostro cane una ciotola di pane e acqua e una pane brodo e tocchetti di carne...
al vostro bimbo un cucchiaio di semolino insipido e uno di risotto alla milanese...


beh questa è bella Paolo :)
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
A Broccolino i rom eravamo noi (M. Pannella)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 10 giu 2011 17:58

gianluca1975 ha scritto:
Dedalus ha scritto:

Tagliamo corto.

Se una valutazione è oggettiva deve essere riferita ad un metro esterno dal soggetto.

Dimmi quale è questo metro che non varia con la persona del singolo degustatore, e io mi zittisco.

Tagliamo cortissimo, vado per punti che faccio prima:
1) Nessuno sostiene che la valutazione/voto da esprimersi sia assoluto/oggettivo, il vino x non deve essere valutato Y/100 nell'antichità, oggi e nel futuro, sarebbe ed è una bestialità;
2) Il punto 1) non vuol dire che oggi, alla luce dell'attuale cultura enologica (contenitore vastissimo teorico) e dell'esperienza (intesa in senso positivo, cioè svariati assaggi della tipologia, svariati assaggi di quel determinato vino nelle diverse annate e delle singole annate in diversi momenti temporali, ecc.) che deve avere un degustatore esperto, un determinato vino possa essere valutato in qualsiasi modo e maniera sdoganando qualsiasi voto che gli viene attribuito;
3) I criteri da valutare in un vino sono stati sintetizzati da un altro forumista che dovendomi 7 euro mi permetto di citare:
l'oste ha scritto:Ultima considerazione.
Tra diramazioni di discorso nel thread, leggo anche della necessità di trovare valori e variabili condivise, per definire cosa sia un grande vino.
Le variabili citate che definiscono il valore di un ideale grande vino sono molte: struttura, acidità, longevità, qualità e stato evolutivo dei tannini, profondità, complessità, persistenza, territorialità, pulizia, bevibilità e altre ancora, tutte importanti.
Tra queste solo l'equilibrio ha un compito - più che un valore- maggiore. L'equilibrio, quando è fortemente presente, dosa le altre componenti, quali che esse siano; è il direttore d'orchestra che equalizza "il suono" del vino per esaltarne i talenti, è l'editor finale della prosa di un vino.
Questo secondo me e al netto dei gusti personali, delle tipologie, dei brett, delle complessità, del costo di un vino, dei punteggi e dei diversi orientamenti produttivi.

4) La valutazione di un vino è composta dalla la sommatoria delle valutazioni dei singoli criteri rielaborati e ricalcolati in un'ottica complessiva d’insieme ed alla fine esternate in un numero/voto.

Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.


quoto Gianluca, mi sembra una spiegazione plausibile che possa mettere d'accordo più o meno tutti
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Kalosartipos » 10 giu 2011 18:00

Confrontato con le ultime quindici pagine di questo thread, "Guerra e Pace" è più scorrevole di Novella 2000... :lol: :lol: :lol:
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda andrea » 10 giu 2011 18:01

gremul ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.


quoto Gianluca, mi sembra una spiegazione plausibile che possa mettere d'accordo più o meno tutti

non è mica vero.
Dove è che dovrebbe tendere e cosa???
Quindi l'oggettività è un fatto collettivo e la soggettività singolare?
Ma scherziamo? stiamo a tirare la logica come la pelle dei coglioni???
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 10 giu 2011 18:02

andrea ha scritto:
gremul ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.


quoto Gianluca, mi sembra una spiegazione plausibile che possa mettere d'accordo più o meno tutti

non è mica vero.
Dove è che dovrebbe tendere e cosa???
Quindi l'oggettività è un fatto collettivo e la soggettività singolare?
Ma scherziamo? stiamo a tirare la logica come la pelle dei coglioni???


ma no Andrea, eravamo quasi arrivati a poter chiudere il thread!!!! noooooooooooooooooooooooooooooooooo :D
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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda esorciccio79 » 10 giu 2011 18:02

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Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Pigigres » 10 giu 2011 18:03

andrea ha scritto:
gremul ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.


quoto Gianluca, mi sembra una spiegazione plausibile che possa mettere d'accordo più o meno tutti

non è mica vero.
Dove è che dovrebbe tendere e cosa???
Quindi l'oggettività è un fatto collettivo e la soggettività singolare?
Ma scherziamo? stiamo a tirare la logica come la pelle dei coglioni???

Senza contare che i criteri indicati al punto 3 sono falsi, o meglio, non valgono indistintamente per ciascun tipo di vino.
In this land
There shall be one cigarette to two men,
To two women one half pint of bitter
Ale. In this land
No man has hired us.
Our life is unwelcome, our death
Unmentioned in "The Times."

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