Palma ha scritto:meursault ha scritto:gremul ha scritto:....condivido assolutamente il tuo ragionamento Rossano che mi pare logico e chiaro
Sei consapevole che condividendo questo discorso diventa teoricamente plausibile il 60/100 al Krug 1988?
Ma certo che è plausibile ed anche legittimo, mica tutti possono o più semplicemente vogliono essere appassionati di Champagne o più in generale di vino e competenti in materia. A me, che in materia sono assolutamente ignorante (molto di più che sul vino, tanto per dire) molti capolavori della pittura soprattutto moderna, fanno cagare, ma non è che poi pretenda anche di avere ragione...
Anche tra appassionati o professionisti può succedere.
Anzi, ti dirò di più, è successo, succede e succederà di nuovo.
Una volta superato questo scoglio che dà così fastidio del punteggio bassissimo al grande vino ci si sposta a discutere proprio su un altro terreno, quello vero della dialettica e della cultura del vino.
Dove se tu non ci capisci una cippa di vino, o di arte come nel tuo esempio, vieni sgamato in due nanosecondi.
Quindi se non sai una cippa e spari una minchiata viene sgamato, non è che qualsiasi opinione abbia la stessa validità a prescindere perchè vale soggettivamente qualsiasi cosa.
MA questo è un processo che NON si basa su una qualsiasi forma di oggettività.........
E' altrettanto chiaro che se una tipologia proprio non ti piace non è che ti metti a sparare dei 60 punti a destra e a manca........meglio dichiare la propria idiosincrasia apertamente e fine della storia.
Io credo che alla fine i problemi più grossi di chi rifiuta di prendere atto della natura soggettiva del processi di valutazione siano sostanzialmente due, altrettanto infondati:
1) la paura che da quel momento in poi non ci sia più un ordine delle cose e possa passare il primo balengo e dire che il Bonzarone è meglio di Latour
2) la paura di scostarsi, o di accettare lo scostamento di qualcun altro, da un ipotetico gusto medio, o da una qualche ortodossia del gusto che esiste da qualche parte, anche se non si sa bene come è fatta.....ma c'è. Quindi ogni punteggio non può divergere oltre un limite decente da un ipotetico valore che si ha in mente pensando chessò, al prezzo o al blasone di un determinato vino.
Tutto questo è limitante per ogni degustatore, che si perde il vero confronto sul vino perchè è impegnato o a fare ragionamenti assurdi tipo Gremul......(non lo bevo perchè mi fa cagare però vale 90 punti), oppure si incaponisce in discussioni con chi ha valutazioni diametralmente opposte, e che per questo ovviamente starà sbagliando.
A tutto ciò si aggiunge l'incapacità sistematica a comprendere come possa esistere un spazio per la cultura tra il soggettivo assoluto (di cui comununque NESSUNO ha mai parlato) e l'oggettività (anche solo tendenziale) delle valutazioni.
E quindi si arriva a storture tipo quella di Gremul o di Tunde che giudica un vino legnoso oltre ogni decenza ma gli assegna 88 punti perchè alla fine attraverso un "giudizio tecnico" si arriva a quel punteggio.
Queste sono fregnacce e prima uno lo capisce prima si libera da questi inutili orpelli e sovrastrutture mentali che non servono a nulla.......
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)