E' chiaro che va a gusti personali e sensibilità diverse, però, come giustamente fa notare tunde, dovremmo essere almeno d'accordo sui descrittori e sulla descrizione del vino. Perché la descrizione del vino non può essere soggettiva.
Siamo d'accordo che il legno c'era, ma io, te e Diego lo riteniamo marginale mentre Marco e Tunde lo ritengono invasivo.
Quindi c'è qualcosa che non torna, a meno che, come io penso, le diverse sensibilità personali introducono delle storture degustative. Come uno che non sopporta il sentore, chessò, di riduzione non appena sente un vino leggermente ridotto fatica enormemente a trovare altri descrittori perché, ed è umano, focalizza tutta la sua attenzione su quel descrittore che tanto lo infastidisce. E la stessa cosa con il sentore di legno, di volatile, di brett ma sopratutto di tappo
Mentre uno che ha una sensibilità diversa ed una maggior sopportazione al sentore di legno magari riesce a non farsi condizionare da quel descrittore e a andare in ricerca di tutto il resto.
Detto ciò per me il Runcot 2004 aveva tante belle cose da dire, tolto l'alito balsamico e la ruvidità dei tannini.