paolo7505 ha scritto:yuzu ha scritto:una piccola nota sulle parcelle, cascina francia è in posizione sfortunata, come vi potrà testimoniare qualsiasi produttore di barolo.. credo che l'invecchiamento dei vini ottenuti da questa parcella (o forse dalla mano di roberto conterno) stiano iniziando a dimostrarlo.. ma ci vuole ancora del tempo.. noto però che son sempre di più ad esprimere perplessità. vedremo
Marco mi sembra che tu stia sostenendo una personale crociata contro la Cascina Francia, e sinceramente non ne capisco il motivo.
Il Monfortino prodotto con uve proveninti da questo cru ti può piacere meno (o anche non piacere affatto) di quello antecedente all'acquisizione della cascina, e questo è più che legittimo, il Cascina Francia non è sicuramente un mostro di continuità, e anche questo è più che vero, ma dire (se non ho capito male) che i vini proveninti da questa parcella non invecchiano bene, mi sembra veramente una castroneria. Io ho bevuto Monfortini 82 e 85 veramente stratosferici, ai primissimi posti dei vini di Langa, e dei rossi in generale, da me bevuti. Non ho provato il Monfortino 78, ma più bevitori esperti, equilibrati e solitamente affidabili lo ritengono praticamente un vino "perfetto". Come fai a dire che non da vini che possono invecchiare bene, in base a cosa lo dici?
E poi chi sono gli altri che esprimono perplessità? Mi sembra fino ad ora di aver sentito solo te, anzi sul forum c'è chi ritiene la Cascina Francia la miglior parcella di Langa e non solo
perchè crociata Paolo, ogni tanto ribadisco dei concetti perchè nel mondo del vino ci vogliono tantissimi anni per capire le cose.. ed è interessante secondo me tornare su certi argomenti.. valutare una vigna è un esercizio che presuppone la disponibilità di una serie storica importante di vini prodotti..
prendi ad esempio giacosa.. oggi leggo che è sempre meno "di moda" sul forum.. quando qualche annetto fa esprimevo le mie forti perplessità sui vini degli ultimi 15 anni, diciamo post 96, sul cambio di vigneti, ecc. la gente mi prendeva per "eretico", perchè ero uno dei pochissimi a criticare il "maestro". ebbene per me sta semplicemente venendo a galla un fenomeno evidentissimo già anni fa.. e col tempo questo sarà sempre più evidente.. l'azienda giacosa per come la intendiamo noi non esiste più. esiste un'azienda industriale vocata alla commercializzazione di un altro tipo di vini. ben fatti, ma diversi.
discorso simile, anche se solo in parte, può esser fatto per il monfortino. Questo vino si è giustamente meritato un posto nell'olimpo dei vini italiani per i grandi esemplari del passato.. ma giudicarlo oggi è cosa ben diversa. è innegabile che sia un vino in divenire e, di conseguenza, ancora da capire a fondo.
nel 74 abbiamo avuto il cambio di vigna (da uve acquistate si è passati ad uve di proprietà provenienti da un nuovo vigneto), poi c'è stato il passaggio di mano, dal padre giacomo al figlio conterno, che su alcuni punti ha idee profondamente diverse. in più è cambiato (come dicevo prima) il paesaggio, con forti implicazioni sul modo di far vino. insomma, cambiamenti importanti che rendono più complesso valutare un vigneto.
un'unica avvertenza mi sento di farti.. il fatto che in 2 annate storicamente eccezionali (come la 82 e la 85) sia venuto un grande vino, non è conferma della grandezza di un vigneto.. anzi, forse un parametro importante è la costanza qualitativa che un vigneto riesce a darti anche in condizioni difficili. nè di conforto può essere l'opinione di un forum, in cui si hanno più competenti "degustatori" che non "selezionatori di vigneti". chiedi un pò ai vari produttori di langa cosa pensano di quel vigneto e vedrai..
ripeto, sono discrosi difficili perchè ragioniamo su archi temporali lunghissimi, in cui abbiamo vini vecchi fatti in un certo modo che risultano già leggibili, altri fatti in epoca più recente di cui dobbiamo proiettare la futura evoluzione. è chiaro che quest'ultimo tipo di valutazioni è influenzato notevolmente dal bagaglio di esperienze che uno ha accumulato negli anni..