de magistris ha scritto:diego ha scritto:de magistris ha scritto:vigna99 ha scritto:Scusate una domanda qual'è la migliore annata di Osso S.Grato in assoluto e quale la migliore da bere adesso?
Da bere adesso '67, '71, '74 e '78 (anche se...
)
Ancora inaffrontabili '89 e '96 (comunque non all'altezza degli omologhi di Langa, ovviamente per me).
Tra i "recenti" le bottiglie buone di '99 sono davvero assolute, poi trovo quasi sullo stesso piano il trittico '04-'05-'06 (differenti per sfumature e dettagli espressivi ma secondo me molto vicini nella riuscita e nel potenziale evolutivo).
Il 2001, bevuto più volte, mi sembra un gradino sotto e uno dei pochi millesimi dove non ci sono i soliti 3-4 punti in più rispetto al San Francesco.
ciao
Ciao Paolo,
ne parlavamo ieri, non so se concordi. Mi sembra che l'Osso San Grato, nelle sue migliori edizioni (almeno quelle recenti, non so se valga anche per il passato), pur essendo un vino molto longevo non ha bisogno di molta bottiglia per essere apprezzato. Certamente il vino evolve, si affina, etc, ma non c'è bisogno che il tempo smussi chissà quali asperità. Che ne pensi?
Penso che hai ragione: a differenza di altri grandi vini da invecchiamento, di quelli che sai con certezza che dopo tot anni sono solo meglio, ho spesso aperto senza tanti pensieri e con grande soddisfazione bottiglie molto giovani di Osso San Grato.
L'impressione, ma ovviamente non ho lo storico per poterlo dire con argomentazioni sensate, è che questo valga soprattutto per gli Osso post '99. Quelli precedenti, invece, mi hanno spesso dato l'impressione a tutt'oggi di vini partiti assai più crudi e "ossuti" (guarda un po'..
), di quelli che a distanza di decenni ancora ti incalzano con saio e cilicio..
In particolare, non oso immaginare cosa potessero essere all'uscita vini come il '96, l'89, lo stesso highlander '67..
Ciao
D'accordo su tutto.
Nel dettaglio, confermo che la 1989 e la 1996 sono edizioni buone di Osso, ma non epocali come ci si potrebbe aspettare considerando il valore delle annate in Langa.
Confermo delle annate recenti, lo dicevamo proprio ieri sera, probabilmente la 2001 un piccolo gradino sotto le meravigliose 1999, 2004 e 2006. La 2001 fu annata piuttosto calda, e si sa che il vigneto più duro di Gattinara, esposto a sud pieno com'è, teme gli eccessi di calore più di altre parcelle che danno vertici assoluti un poco inferiori. La 2005 insolitamente chiaroscurale forse a metà strada, ma più vicina al gruppo '99-'04-'06 che alla '01.
L'Osso San Grato di annata riuscita lo si può bere quando si vuole, è un vino grandissimo sempre. Questa non è per la mia esperienza una sua specificità particolare, ma il tratto comune di tutti i vini del mondo autenticamente grandi. Non voglio dire che sia proprio la caratteristica che ne certifica l'assolutezza, ma ci vado abbastanza vicino. Per me non esistono diversi valori del vino nel tempo. La qualità del vino è sempre la medesima da quando è finito e messo in bottiglia, fino a quando la decadenza senile comincia ad incrinarne la capacità di mantenere il filo logico nel racconto. Quello che cambia nel tempo è la condizione, la forma del vino, ma non il suo valore, la sua qualità, la sua bontà complessiva, che rimane sempre la medesima.
Questo per mia esperienza succede come dici bene con gli Osso San Grato della nuova epoca, quella di Alberto Antoniolo. Pur se la prima sua annata al timone in cantina fu la 1997, degustativamente l'impatto si rileva nettamente con l'annata 1998. La 1999 fa un balzo in avanti clamoroso in termini di qualità, ma quello che cambia è il valore dell'annata e non l'impronta stilistica.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”