cascinafrancia ha scritto:l'oste ha scritto:Serata molto mista, per cibi (da torta salata cipolle e castelmagno, orecchiette con cime di rapa, polenta e polipetti "fragolini" in salsa di pomodoro) e vini:
Rosso di Montalcino 2007 Stella di Campalto, piaciuto abbastanza
Pergole Torte 2006 Montevertine, piaciuto
A parte dare i punteggi, ché sennò non si capisce...

, Pergole era aperto?
I 2006 di Martino, incluso Montevertine, dopo gli ultimi quattro assaggi li chiudo a chiave, si sono "arraggiati assa' ", soprattutto di tannino. E pure mutangolati al naso. Almeno i miei.
Rispetto ai tanti commenti recenti letti sul Pergole 2006, non ho l'ho trovato punto pronto. Anzi, appunto.
Sul 2006 il mio unico assaggio precedente era stato all'uscita e lo trovai rotondo, con molto frutto, solo un filo "scuro" per profumi, bocca fresca e polposa; come spesso mi accade con i vini di Montevertine, quella finestra iniziale è -seppur indicativa su annata e qualità- differente da quanto si trova nel bicchiere dopo un lustro e anche più. Non ricordo chi lo disse quel (fantastico) giorno a Radda, ma il PT o lo bevi appena uscito oppure aspetti almeno 10 anni.
Mi spetta precisare anche che ieri sera le bottiglie convitate del PT non erano dello stesso lignaggio (era una cena disimpegnata tra famiglie di amici) quindi, relativizzando, un quid di bella figura in più mi pare naturale rilevarla.
Ha stupito anche me quel tannino
'ncazzuso, tanto che come suggerisci, invece di bermele subito come prevedevo, le altre due 2006 in mio possesso finiranno sotto sotto alla catasta, dove nemmeno la tentazione potrà farmele aprire prima di qualche anno. Al naso non era eccessivamente muto ma nemmeno sfrontatamente aperto e sebbene non rarefatto e promettente come il 2007 nè "voluminoso" come il 2004 i profumi si sentivano; c'era una bella ciliegia tonda e croccante e una base terrosa ma senza radici.
Il RdM di Stella di Campalto mi è piaciuto molto di più al naso, nessuno smalto o similia (sul forum sono sentori spesso imputati a questo produttore), mentre il palato voleva maggior acidità e tannino, che invece nonostante la giovane età si facevano desiderare un tantino.
Infine anche se non richiesto, due parole sul Provenzano, da canaiolo nero 100%; la bottiglia di ieri mi ha fatto capire le parole del cantiniere di Martino (il mitico Bruno Bini) sul canaiolo e sul ruolo che la sua presenza percentuale svolge nel Montevertine. Credo sia proprio un vitigno di grande impatto e seducente finezza aromatica ma senza altrettanto nerbo e mascolinità in bocca. Un vino femminile, nel senso positivo (infatti alle signore presenti è garbato assai), privo però dell'acidità sferzante dei sangiovese toscani giovani.