Dedalus ha scritto:Se non ci si fosse espressi con i numeri che tanto ti seccano, per motivi che in massima parte condivido, si sarebbe posta la questione dell'effettiva grandezza del Rossese di Dolceacqua, ancorché oggi più potenziale che consolidata nel quadro generale della denominazione, come giustamente dici?
Oppure si sarebbe percepito semplicemente che avevamo bevuto "una gran boccia di Rossese", espressione in cui il coefficiente demoltiplicativo affibbiato di default a "di Rossese" avrebbe comunque sempre relegato il vino nell'ambito delle mere curiosità senza altra importanza, o addirittura senza particolare dignità o interesse?
Non "mi seccano" i numeri, mi stupisco che nel valutare un vino si voglia e ci si illuda di attribuire ad essi un valore matematico oggettivo.
Se ho inteso il senso della domanda, condivido che proprio perchè espresso in numeri (alti) il giudizio su questo rossese ha avuto più "visibilità" e creato una discussione (ed aperto uno spaccato) interessante.
Quindi se ciò può servire "provocatoriamente" ad aprire le mentalità e sfatare miti e non miti, da appassionato laico a me va bene.
L'importante è capire che in questo caso (per me sempre) i punteggi siano un mezzo e non un fine.
Ma credo che per altri sia esattamente l'opposto.
Dedalus ha scritto:Replicando metodologicamente su tutti i vini questa ritrosia verso i punteggi numerici, che pure concordo portano tanti problemi e tante distorsioni quando usati malamente ed intesi peggio, non si erigerebbe in realtà una barriera comunicativa insormontabile di fronte non solo al Rossese ma anche a qualsiasi altro vitigno e/o zona ugualmente meritevole di massima considerazione, ma fuori dal giro dei grandi nomi e dei grandi punteggi?
Per me no, perchè credo che le parole, quando pensate e sentite, abbiano la capacità di abbattere le barriere e di spiegare più approfonditamente le sfaccettature, i cardini e gli elementi di un giudizio.
Si può essere sintetici anche con la prosa e secondo me per farsi capire argomentare è meglio che suggellare.
@ JtF: le stellette da 1 a 5 non sono la scala centesimale, ma un modo generico e formalmente meno puntiglioso e definitivo, seppur ugualmente indicativo della sintesi di un giudizio.
Quando leggo "5 stellette" date ad un disco, non posso accontentarmi di questo per comprarlo, ma a maggior ragione vado a leggere la recensione per capire la motivazione di una critica tanto positiva.