CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 23 dic 2010 18:05

Visto che si parla di carne e che da pranzo sono in vacanza, posso svelare che ho finito or ora il ragù bianco di coniglio ed è venuto buono buono, aglioso e speziato con le olive taggiasche messe alla fine, lo preferisco quasi a quello col pomodoro. Servirà a condire le pappardelle di stasera con amici. Bottiglie già pronte.
Inizia finalmente il santo weekend lungo dedicato a famiglia, amici, tavola e cucina; vado a impastare per le pappardelle che poi devo preparare gli antipasti...
Sorrisi.
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MCSE
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda MCSE » 23 dic 2010 18:23

l'oste ha scritto:Visto che si parla di carne e che da pranzo sono in vacanza, posso svelare che ho finito or ora il ragù bianco di coniglio ed è venuto buono buono, aglioso e speziato con le olive taggiasche messe alla fine, lo preferisco quasi a quello col pomodoro. Servirà a condire le pappardelle di stasera con amici. Bottiglie già pronte.
Inizia finalmente il santo weekend lungo dedicato a famiglia, amici, tavola e cucina; vado a impastare per le pappardelle che poi devo preparare gli antipasti...
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Mi piace.... ne approfitto per farti gli auguri con un brindisi !!

Buone feste Andrea,
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gremul
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 23 dic 2010 18:51

l'oste ha scritto:Visto che si parla di carne e che da pranzo sono in vacanza, posso svelare che ho finito or ora il ragù bianco di coniglio ed è venuto buono buono, aglioso e speziato con le olive taggiasche messe alla fine, lo preferisco quasi a quello col pomodoro. Servirà a condire le pappardelle di stasera con amici. Bottiglie già pronte.
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Bon appetit e tanti auguri!!! :)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 23 dic 2010 23:35

l'oste ha scritto:Visto che si parla di carne e che da pranzo sono in vacanza, posso svelare che ho finito or ora il ragù bianco di coniglio ed è venuto buono buono, aglioso e speziato con le olive taggiasche messe alla fine, lo preferisco quasi a quello col pomodoro. Servirà a condire le pappardelle di stasera con amici. Bottiglie già pronte.
Inizia finalmente il santo weekend lungo dedicato a famiglia, amici, tavola e cucina; vado a impastare per le pappardelle che poi devo preparare gli antipasti...
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... Andrea , hai intenzione di trombare tanto , durante le festività , o sarai permeato completamente dallo spirito natalizio santificatore? ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 25 dic 2010 18:46

... beh , 'sti cento?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Alberto » 25 dic 2010 19:26

Auguri al Crono-oste! :D Buon Natale, caro Andrea...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 25 dic 2010 20:10

... moh vuoi vedere che ci tocca uno sforzo straordinario pure a Natale , coi parenti ancora a tavola..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 25 dic 2010 20:16

Auguri Andrea!
Aspettiamo tutti la cronaca di quanto di buono hai cucinato, mangiato e bevuto!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Francvino » 25 dic 2010 20:57

l'oste ha scritto:(quelli sotto sale, per me quelli sottaceto sono una barbarie).


Pensavo che nei paesi evoluti non fossero commercializzabili. :D
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 25 dic 2010 22:19

... ma sei ancora a tavola , Andrea?...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 dic 2010 01:06

La casa è di nuovo tranquilla, ora.
Provo a rilassarmi davanti alla tastiera anche se lo stato psicofisico è quel che è.
Con ordine: giovedì sera con pappardelle al ragù "bianco" di coniglio, anatra in casseruola con cremina arancia e formaggio, patate arrosto, formaggi.

Col Vetoraz brut 2008, stretching di fiori e fresca acidità. Sempre un po' troppe le bollicine all'inizio per me, ma si conferma prodotto che svolge il suo compito di buon benvenuto. Piaciutino. Tre Pedine.

Champagne Cuvèe de Reserve bdb 2004 Pierre Peters, naso burroso e con frutta anche candita, un leggero limone, come la buccia su una fetta di pan brioche, impatta un po' massiccio come volume anche al palato. Mi è sembrato esuberante e ricco, forse un filo tendente al grasso. Piaciutello. Cinque pedine.

Corton GC Clos du Roi 2005 - Chandon de Briailles , per non far passare troppo tempo dal 2006 bevuto a inizio mese, ho deciso di sacrificare l'unica '05 della cantina. Ancor più ricco e stratificato negli aromi, c'è ancora tanto fruttino anche esotico all'inizio, ma nel tempo escono radici nobili, cola, mineralità a cornice. E' ancora un po' duretto sul palato, normale per l'appellation e c'è più volume e materia rispetto al 2006, sarebbero entrambi da aspettare, più per levigare i tannini ancora appuntiti che per aggiungere espressività al naso dove già si intuisce la grandezza del cru. Piaciuto un bel po'. Due torri, due cavalli.

Chianti Il Poggio 2001 - Monsanto , colore più scuro del pn, i profumi più di terra che di aria, c'è un netto filo balsamico di erbe, all'inizio il frutto è solo in secondo piano, poi esce prendendo bene il centro bocca, non è polposo ma fine e pieno con un filo d'alcol intorno, ben equilibrato. Finale lungo in cui tornano timo e dragoncello e la ciliegia sotto spirito. Piaciuto proprio. Una torre, un alfiere, un cavallo.

*****

Oggi, pranzo di Natale:
Croissant di gamberi, salmone Balik, spuma di tonno con chips di cipolla rossa, patà di fegatini di volatili da cortile

Champagne Krug Special Cuvèe, uno dei vini che negli anni non cambia mai, salvo essere sempre di grande piacere. Esemplare nell'eleganza e nell'equilibrio. Piaciuto un bel po'. Due torri.

Trebbiano Valentini 1995, ancora una volta un grande vino, che piace o no (e a me piace) ma per la sua unicità e particolarità non ha altri bianchi a cui fare riferimento se non sè stesso in altre annate. Non mi sembra un dettaglio.
Penso che il Trebbiano di Valentini sia un vino semplice, come quello del contadino, ma con tatto raffinato ed un ventaglio olfattivo ricco quanto delicato.
E' la terza volta che ho la fortuna di bere una '95 in stato di grazia e siccome tra le tre bevute sono passati anni, statisticamente propenderei per una gran bella versione del millesimo. Naso che non smette un attimo di cambiare (bottiglia aperta alle 8 del mattino, tra i regali e le sfide a Wii Sports con l'energumeno di 10 anni). Ci sono i profumi delicati, i "suoi varietali" di fiori secchi, camomilla ed erbe fini, che spesso ho trovato in questo vino, ma ancora una volta mi colpisce soprattutto quella forte presenza di essenzialità, anche sul palato che questo vino sa offrire. Elegante anche senza vestiti olfattivi sgargianti e densi, con quel "sapore" da vino nuovo che sta nei ricordi d'infanzia. Piaciuto un bel po'. Due torri. Un cavallo.

Ravioli di carne in brodo di cappone, cappone arrosto con patate e scalogni glassati, formaggi di capra

Cabreo 1997 magnum - Ruffino piccola sorpresa della giornata. E' uno dei vini "di famiglia" perchè piace a mia madre e lo beviamo fin dalle prime annate. Premesso che dal '98 in poi ho provato solo la caricatura di questo vino che invece nei millesimi '88, '90, '93, 95 per me stava sull'eccellenza. Anche questo '97, anche se un pelo sotto la soglia, fa più parte del vecchio stile, senza alcuna invadenza di legno, profilo aromatico che alla cieca direi prima toscano che cabernet.
Non ha la lucidità e l'intensità dei nasi bordolesi originali, c'è più terrosità e carne al sangue in sottofondo, frutto di semplice ciliegia. Discreta anche la bocca, corpo medio, tannini docili, solo poco lunga la pai finale. Mentre passo al vino successivo, ho il timore che lasci presto la presa sul bicchiere e invece, anche vicino agli altri vini, pur senza entrare mai in competizione, non diventa minuscolo. Piaciuto abbastanza. Un alfiere, una torre.

Barbaresco 1982 Produttori , conservato alla perfezione da sembrar giovane già dal colore, rosso e mattone in egual intensità. Descrittori netti, non moltissimi, che escono col passar delle ore, dall'arancia alla liquirizia, il tutto con i fiori secchi in costante erogazione. Mi aspettavo forse più ricchezza e volume nell'evoluzione aromatica, anche se il vino è ben lontano dalla scollinatura, si sente nei profumi un po' d'autunno. Se poi pensiamo che in fondo è un base, avercene e di questo millesimo poi...purtroppo ne rimane una sola in cantina. Mi stupisce di più la bocca, che anche se ammorbidita dal tempo, mostra ancora grip e grinta tannica, lunghezza più che discreta e ritorno dei profumi preciso e pulito. Pochissimo fondo. Piaciuto proprio. Due torri, un cavallo.

Latricieres-Chambertin 2002 - Rossignol Trapet vino della giornata di Natale. Poliedrico e caleidoscopico il suo campionario di profumi; succede che appena riconosci l'accenno di un descrittore ecco che di corsa ne arriva un'altro, come se il vino, conoscendo la sua altissima bevibilità, volesse farli percepire tutti prima che la bottiglia finisca. Esotismo delicato nei frutti, poi incenso, cipria, grande finezza; una sequenza fine e incessante.
In bocca è così buono da lasciare tutti in silenzio e guardandomi con espressione di stupore; certo non erano degustatori esperti, ma fa capire che quando la bellezza di un vino è trasversale, lo fa diventare paradossalmente popolare. Arrivato in tavola per ultimo ma finito alla goccia per primo. Non ha tanta "ciccia" (a volte anche "statica") come altri 2002 di zona, però preferisco un mix ideale con quella vena minerale sottile. Piaciuto molto. In mezzo alle due torri c'è un re, ancora abbastanza giovane ma deciso ad invecchiare bene.

Feliz navidad a todos!
Ultima modifica di l'oste il 26 dic 2010 01:17, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 26 dic 2010 01:15

l'oste ha scritto:La casa è di nuovo tranquilla, ora.
Provo a rilassarmi davanti alla tastiera anche se lo stato psicofisico è quel che è.
Con ordine: giovedì sera con pappardelle al ragù "bianco" di coniglio, anatra in casseruola con cremina arancia e formaggio, patate arrosto, formaggi.

Col Vetoraz brut 2008, stretching di fiori e fresca acidità. Sempre un po' troppe le bollicine all'inizio per me, ma si conferma prodotto che svolge il suo compito di buon benvenuto. Piaciutino. Tre Pedine.

Champagne Cuvèe de Reserve bdb 2004 Pierre Peters, naso burroso e con frutta anche candita, un leggero limone, come la buccia su una fetta di pan brioche, impatta un po' massiccio come volume anche al palato. Mi è sembrato esuberante e ricco, forse un filo tendente al grasso. Piaciutello. Cinque pedine.

Corton GC Clos du Roi 2005 - Chandon de Briailles , per non far passare troppo tempo dal 2006 bevuto a inizio mese, ho deciso di sacrificare l'unica '05 della cantina. Ancor più ricco e stratificato negli aromi, c'è ancora tanto fruttino anche esotico all'inizio, ma nel tempo escono radici nobili, cola, mineralità a cornice. E' ancora un po' duretto sul palato, normale per l'appellation e c'è più volume e materia rispetto al 2006, sarebbero entrambi da aspettare, più per levigare i tannini ancora appuntiti che per aggiungere espressività al naso dove già si intuisce la grandezza del cru. Piaciuto un bel po'. Due torri, due cavalli.

Chianti Il Poggio 2001 - Monsanto , colore più scuro del pn, i profumi più di terra che di aria, c'è un netto filo balsamico di erbe, all'inizio il frutto è solo in secondo piano, poi esce prendendo bene il centro bocca, non è polposo ma fine e pieno con un filo d'alcol intorno, ben equilibrato. Finale lungo in cui tornano timo e dragoncello e la ciliegia sotto spirito. Piaciuto proprio. Una torre, un alfiere, un cavallo.

*****

Oggi, pranzo di Natale:
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Trebbiano Valentini 1995, ancora una volta un grande vino, che piace o no (e a me piace) ma per la sua unicità e particolarità non ha altri bianchi a cui fare riferimento se non sè stesso in altre annate. Non mi sembra un dettaglio.
Penso che il Trebbiano di Valentini sia un vino semplice, come quello del contadino, ma con tatto raffinato ed un ventaglio olfattivo ricco quanto delicato.
E' la terza volta che ho la fortuna di bere una '95 in stato di grazia e siccome tra le tre bevute sono passati anni, statisticamente propenderei per una gran bella versione del millesimo. Naso che non smette un attimo di cambiare (bottiglia aperta alle 8 del mattino, tra i regali e le sfide a Wii Sports con l'energumeno di 10 anni). Ci sono i profumi delicati, i "suoi varietali" di fiori secchi, camomilla ed erbe fini, che spesso ho trovato in questo vino, ma ancora una volta mi colpisce soprattutto quella forte presenza di essenzialità, anche sul palato che questo vino sa offrire. Elegante anche senza vestiti olfattivi sgargianti e densi, con quel "sapore" da vino nuovo che sta nei ricordi d'infanzia. Piaciuto un bel po'. Due torri. Un cavallo.

Ravioli di carne in brodo di cappone, cappone arrosto con patate e scalogni glassati, formaggi di capra

Cabreo 1997 magnum - Ruffino piccola sorpresa della giornata. E' uno dei vini "di famiglia" perchè piace a mia madre e lo beviamo fin dalle prime annate. Premesso che dal '98 in poi ho provato solo la caricatura di questo vino che invece nei millesimi '88, '90, '93, 95 per me stava sull'eccellenza. Anche questo '97, anche se un pelo sotto la soglia, fa più parte del vecchio stile, senza alcuna invadenza di legno, profilo aromatico che alla cieca direi prima toscano che cabernet.
Non ha la lucidità e l'intensità dei nasi bordolesi originali, c'è più terrosità e carne al sangue in sottofondo, frutto di semplice ciliegia. Discreta anche la bocca, corpo medio, tannini docili, solo poco lunga la pai finale. Mentre passo al vino successivo, ho il timore che lasci presto la presa sul bicchiere e invece, anche vicino agli altri vini, pur senza entrare mai in competizione, non diventa minuscolo. Piaciuto abbastanza. Un alfiere, una torre.

Barbaresco 1982 Produttori , conservato alla perfezione da sembrar giovane già dal colore, rosso e mattone in egual intensità. Descrittori netti, non moltissimi, che escono col passar delle ore, dall'arancia alla liquirizia, il tutto con i fiori secchi in costante erogazione. Mi aspettavo forse più ricchezza e volume nell'evoluzione aromatica, anche se il vino è ben lontano dalla scollinatura, si sente nei profumi un po' d'autunno. Se poi pensiamo che in fondo è un base, avercene e di questo millesimo poi...purtroppo ne rimane una sola in cantina. Mi stupisce di più la bocca, che anche se ammorbidita dal tempo, mostra ancora grip e grinta tannica, lunghezza più che discreta e ritorno dei profumi preciso e pulito. Pochissimo fondo. Piaciuto proprio. Due torri, un cavallo.

Latricieres-Chambertin 2002 - Rossignol Trapet vino della giornata di Natale. Poliedrico e caleidoscopico il suo campionario di profumi; succede che appena riconosci l'accenno di un descrittore ecco che di corsa ne arriva un'altro, come se il vino, conoscendo la sua altissima bevibilità, volesse farli percepire tutti prima che la bottiglia finisca. Esotismo delicato nei frutti, poi incenso, cipria, grande finezza; una sequenza fine e incessante.
In bocca è così buono da lasciare tutti in silenzio e guardandomi con espressione di stupore; certo non erano degustatori esperti, ma fa capire che quando la bellezza di un vino è trasversale, lo fa diventare paradossalmente popolare. Arrivato in tavola per ultimo ma finito alla goccia per primo.
Piaciuto molto. In mezzo alle due torri c'è un re, ancora abbastanza giovane ma deciso ad invecchiare bene.

Feliz navidad a todos!

... bella bevuta... 8)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 26 dic 2010 01:16

... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 dic 2010 01:26

vinogodi ha scritto:... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...

Finalmente sei arrivato a pag. 100. Mi sa che ti devo prendere come agente.
Sorriso.

Di Antonin Guyon ricordo qualche Volnay e poco altro, ma non credo di aver bevuto il suo Clos du roi, invece mi ricordo discreto (anche se un po' più monolitico) quello di Tollot-Beaut (ma magari era solo il suo Corton).
Purtroppo alla mia memoria non difettano le bevute, che temo però siano causa di una riduzione della memoria stessa...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 26 dic 2010 01:37

l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...

Finalmente sei arrivato a pag. 100. Mi sa che ti devo prendere come agente.
Sorriso.

Di Antonin Guyon ricordo qualche Volnay e poco altro, ma non credo di aver bevuto il suo Clos du roi, invece mi ricordo discreto (anche se un po' più monolitico) quello di Tollot-Beaut (ma magari era solo il suo Corton).
Purtroppo alla mia memoria non difettano le bevute, che temo però siano causa di una riduzione della memoria stessa...

... Che io sappia (mò vado a vedere in cantinetta) Tollot fa solo un Corton senza , caso anomalo , lieu dit di Grand Cru . Guyon sono certo , tra l'altro bevuto più volte e di una classicità ammirevole...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 26 dic 2010 02:10

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...

Finalmente sei arrivato a pag. 100. Mi sa che ti devo prendere come agente.
Sorriso.

Di Antonin Guyon ricordo qualche Volnay e poco altro, ma non credo di aver bevuto il suo Clos du roi, invece mi ricordo discreto (anche se un po' più monolitico) quello di Tollot-Beaut (ma magari era solo il suo Corton).
Purtroppo alla mia memoria non difettano le bevute, che temo però siano causa di una riduzione della memoria stessa...

... Che io sappia (mò vado a vedere in cantinetta) Tollot fa solo un Corton senza , caso anomalo , lieu dit di Grand Cru . Guyon sono certo , tra l'altro bevuto più volte e di una classicità ammirevole...

Tollot-Beaut fa il Corton Bressandes.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 26 dic 2010 02:13

pippuz ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...

Finalmente sei arrivato a pag. 100. Mi sa che ti devo prendere come agente.
Sorriso.

Di Antonin Guyon ricordo qualche Volnay e poco altro, ma non credo di aver bevuto il suo Clos du roi, invece mi ricordo discreto (anche se un po' più monolitico) quello di Tollot-Beaut (ma magari era solo il suo Corton).
Purtroppo alla mia memoria non difettano le bevute, che temo però siano causa di una riduzione della memoria stessa...

... Che io sappia (mò vado a vedere in cantinetta) Tollot fa solo un Corton senza , caso anomalo , lieu dit di Grand Cru . Guyon sono certo , tra l'altro bevuto più volte e di una classicità ammirevole...

Tollot-Beaut fa il Corton Bressandes.

... fa "anche" il Corton Bressandes , tra l'altrodi altissimo livello . Ma fa anche il Corton ...( ne ho bevuto un tot e ne ho una verticalina di una mezza dozzina d'annate , non possono essere o essere state un miraggio )
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 26 dic 2010 02:43

vinogodi ha scritto:
pippuz ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:... evvvaaaaaiiii ...
PS: Che differenza hai trovato fra il Clos de Roi di Brialles e quello di Guyon ? Mi sa che siano gli unici a produrre questo cru nel cru...

Finalmente sei arrivato a pag. 100. Mi sa che ti devo prendere come agente.
Sorriso.

Di Antonin Guyon ricordo qualche Volnay e poco altro, ma non credo di aver bevuto il suo Clos du roi, invece mi ricordo discreto (anche se un po' più monolitico) quello di Tollot-Beaut (ma magari era solo il suo Corton).
Purtroppo alla mia memoria non difettano le bevute, che temo però siano causa di una riduzione della memoria stessa...

... Che io sappia (mò vado a vedere in cantinetta) Tollot fa solo un Corton senza , caso anomalo , lieu dit di Grand Cru . Guyon sono certo , tra l'altro bevuto più volte e di una classicità ammirevole...

Tollot-Beaut fa il Corton Bressandes.

... fa "anche" il Corton Bressandes , tra l'altrodi altissimo livello . Ma fa anche il Corton ...( ne ho bevuto un tot e ne ho una verticalina di una mezza dozzina d'annate , non possono essere o essere state un miraggio )

Te ghè rasun, c'è anche il Corton e basta; costa pure uguale al Bressandes.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 dic 2010 05:12

Su burgundy report ho trovato una scheda di Tollot Beaut che ha anche 1.0979 ettari di Clos du Roi 1er Cru.

http://www.burgundy-report.com/144/doma ... a-profile/

Se non erro, proprio con pippuz un paio d'anni fa avevamo bevuto il Corton Bressandes 2004.

Per continuare invece la ricerca virtuale, su wine searcher oltre a Chandon de Briailles e A.Guyon, vendono Clos du roi anche di La Pousse d'Or e da altri produttori, alcuni forse di acquisizione più recente e minore del cru (ci sono anche DeMontille e Boillot).
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda paipus » 26 dic 2010 15:14

l'oste ha scritto:Su burgundy report ho trovato una scheda di Tollot Beaut che ha anche 1.0979 ettari di Clos du Roi 1er Cru.

http://www.burgundy-report.com/144/doma ... a-profile/

Se non erro, proprio con pippuz un paio d'anni fa avevamo bevuto il Corton Bressandes 2004.

Per continuare invece la ricerca virtuale, su wine searcher oltre a Chandon de Briailles e A.Guyon, vendono Clos du roi anche di La Pousse d'Or e da altri produttori, alcuni forse di acquisizione più recente e minore del cru (ci sono anche DeMontille e Boillot).


ma di che boillot si parla? henri o jean marc??
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 dic 2010 15:56

paipus ha scritto:
l'oste ha scritto:Su burgundy report ho trovato una scheda di Tollot Beaut che ha anche 1.0979 ettari di Clos du Roi 1er Cru.

http://www.burgundy-report.com/144/doma ... a-profile/

Se non erro, proprio con pippuz un paio d'anni fa avevamo bevuto il Corton Bressandes 2004.

Per continuare invece la ricerca virtuale, su wine searcher oltre a Chandon de Briailles e A.Guyon, vendono Clos du roi anche di La Pousse d'Or e da altri produttori, alcuni forse di acquisizione più recente e minore del cru (ci sono anche DeMontille e Boillot).


ma di che boillot si parla? henri o jean marc??

Henri Boillot.
Di Jean Marc ho assaggiato ad una manifestazione a Beaune solo i Volnay, i Pommard base e un Rugiens 2006, ma in quelle giornate si assaggia tantissimo per ricordarsi bene. Se non sbaglio è un produttore più noto per i bianchi (ha lavorato per anni da Olivier Leflaive, fonte Clive Coates).
Che poi di Boillot ce ne sono (e ce ne sono stati) parecchi, sono tanti quasi come i Gros, credo che il capostipite fosse Henri, poi litigi pesanti tra padri e figli hanno diviso il Domaine che all'origine era sotto il nome Jean Boillot (vedi http://www.thesortingtable.com/uploaded ... P1xE12.pdf).
Oltre al nome Henri (un nonno e un nipote), ci sono Louis che ha sposato Ghislaine Barthod, poi i fratelli Lucien e Jean, poi Jean Marc, Pierre e Jeannine che ha sposato l'enologo del Domaine Sauzet...
Insomma c'è da perdersi; come dice il magister in Borgogna le cose tendono sempre a complicarsi...
Sorriso.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda paipus » 26 dic 2010 21:34

l'oste ha scritto:
paipus ha scritto:
l'oste ha scritto:Su burgundy report ho trovato una scheda di Tollot Beaut che ha anche 1.0979 ettari di Clos du Roi 1er Cru.

http://www.burgundy-report.com/144/doma ... a-profile/

Se non erro, proprio con pippuz un paio d'anni fa avevamo bevuto il Corton Bressandes 2004.

Per continuare invece la ricerca virtuale, su wine searcher oltre a Chandon de Briailles e A.Guyon, vendono Clos du roi anche di La Pousse d'Or e da altri produttori, alcuni forse di acquisizione più recente e minore del cru (ci sono anche DeMontille e Boillot).


ma di che boillot si parla? henri o jean marc??

Henri Boillot.
Di Jean Marc ho assaggiato ad una manifestazione a Beaune solo i Volnay, i Pommard base e un Rugiens 2006, ma in quelle giornate si assaggia tantissimo per ricordarsi bene. Se non sbaglio è un produttore più noto per i bianchi (ha lavorato per anni da Olivier Leflaive, fonte Clive Coates).
Che poi di Boillot ce ne sono (e ce ne sono stati) parecchi, sono tanti quasi come i Gros, credo che il capostipite fosse Henri, poi litigi pesanti tra padri e figli hanno diviso il Domaine che all'origine era sotto il nome Jean Boillot (vedi http://www.thesortingtable.com/uploaded ... P1xE12.pdf).
Oltre al nome Henri (un nonno e un nipote), ci sono Louis che ha sposato Ghislaine Barthod, poi i fratelli Lucien e Jean, poi Jean Marc, Pierre e Jeannine che ha sposato l'enologo del Domaine Sauzet...
Insomma c'è da perdersi; come dice il magister in Borgogna le cose tendono sempre a complicarsi...
Sorriso.



grazie mille della spiegazione
cercherò qualcosa di henri allora.
jean marc sui bianchi lavora bene secondo me, ultimamente bevo spesso il suo suo puligny montrachet "les combettes" e lo trovo davvero molto buono pur preferendogli il "les combettes" di carillon con un quid di mineralità che mi affascina di più.
gracias
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 28 dic 2010 05:50

Stasera con la mia metà e una fondutina di fontina accompagnata da crostini, tocchetti di prosciutto cotto e patate bollite, abbiamo bevuto praticamente tutta la bottiglia di un barolo che mi piace molto spesso.

Barolo Acclivi 2004 - G.B.Burlotto, profumi eleganti e floreali, c'è una delicata e pulita vena balsamica, frutto soffuso, radici leggermente speziate; nulla è forzato o invadente, tutto definito ma accennato, come un acquarello. In bocca è continua la sensazione di eleganza e finezza, niente eccessi tannici e con un ritorno dolce e floreale anche al palato, persistenza lunga e appagante. Gran bel vino di equilibrio. Piaciuto proprio. Due torri, un cavallo.
Ultima modifica di l'oste il 28 dic 2010 06:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2010 06:01

Acclivi sempre molto ben fatto, un manifesto dell'elegantissimo stile della casa, condiviso in controcanto dal Cannubi con grande costanza attraverso i saliscendi climatici delle diverse annate.

Considerando che è una vigna di Verduno, mi rimane sempre un po' il colpo in canna, aspettandomi il florilegio di nitide note speziate, di accesi accessi floreali, di infiltranti infusioni radicose che trovo sul Monvigliero e su diversi altri vini della zona. E il tarlo rode come sempre, dando corpo e spirito alla perfezione dell'imperfetto, al terroir.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda slow ciccio » 28 dic 2010 12:17

l'oste ha scritto:Trebbiano Valentini 1995
... per la sua unicità e particolarità non ha altri bianchi a cui fare riferimento se non sè stesso in altre annate. Non mi sembra un dettaglio.
Penso che il Trebbiano di Valentini sia un vino semplice, come quello del contadino, ma con tatto raffinato ed un ventaglio olfattivo ricco quanto delicato.
...
Ci sono i profumi delicati, i "suoi varietali" di fiori secchi, camomilla ed erbe fini, che spesso ho trovato in questo vino, ma ancora una volta mi colpisce soprattutto quella forte presenza di essenzialità, anche sul palato che questo vino sa offrire. Elegante anche senza vestiti olfattivi sgargianti e densi, con quel "sapore" da vino nuovo che sta nei ricordi d'infanzia.

Descrizione fulminante.
Grazie Andrea.
Iir / boon / Gesùùù / ci / fuuur-minì

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