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Dedalus
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 12:00

vignadelmar ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Dedalus ha scritto: ma essendo comunque Giacosa sicuramente uno dei due o tre migliori produttori


Finchè dura, temo.


Certo che Giacosa è uno dei migliori, però anche lui, secondo me, non è un mostro in fatto di continuità.

Perchè se da un lato si diche che Gaja ha cambiato e pur nell'altissima costante qualità, qualche piccola variazione c'è stata, bisogna pur dire che le performance di Giacosa negli anni sono state abbastanza altalenanti. O sbaglio ?
Ha cambiato enologi, anche recentemente. E su quest'ultimo aspetto, sull addio di Dante Scaglione e su chi ne ha preso il posto anche qui sul forum, in passato né son state scritte parecchie. E, a meno che pensassimo ad enologi come teste di legno, meri esecutori degli ordini giacosiani, qualcosa con il loro avvicendamento sarà anche cambiato, o sbaglio ?
Senza voler parlare della annata 2006 che lui non ha voluto imbottigliare mentre gli altri, TUTTI gli altri lo hanno fatto. Questi TUTTI poi sono stati anche concordi nel giudicare l'annata 2006 come minimamente buona.
.
Questo per dire che forse ben altri mostri sacri sono attaccabili in quanto a variabilità........non solo Gaja che è legato al medesimo enologo da qualche decennio.
.
Detto questo, secondo me, questo problema della variabilità o della variazione minima dei protocolli non è uno scandalo, anzi. Secondo me un bravo Produttore DEVE adattare le proprie pratiche all'annata e all'uva che ha portato a casa. Sarebbe un folle a non farlo. Come è liberissimo, visto che son cose sue, soldi suoi, di portare o meno a compimento un'annata. Non per questo il suo valore ne esce minimamente sminuito. Così come può cambiare enologo anche mille volte.
.
Infine, sui vini recenti di Gaja, mi preme dire che per quello che ho trovato nel bicchiere non parlerei assolutamente di una diminuzione qualitativa, anzi. Trovo un filo rosso continuo che lega questa produzione a quella di parecchi decenni addietro. Certo, avendoli bevuti poche volte non posso spingermi a parlare compiutamente fino all'annata '64. Poi, i vini di Gaja vanno aspettati. Per carità, la enorme qualità si vede subito, ci mancherebbe. Ma il tempo, secondo me, lascia emergere quella continuità che per altri degustatori non c'è o se presente lo è con lievi cambiamenti.
.
Ciao
.

Mi sembra che si faccia una notevole confusione fra cambiamenti stilistici intenzionali che investono la produzione di decenni e singole annate bucate per dolorose vicissitudini personali, cambio di enologo e cambio di progetto, reattività alle variazioni dell'annata e adeguamento strategico ai gusti dei mercati più importanti.

Potrei mettermi a discutere punto per punto, innescando discussioni fiume che non so quanto possano essere utili, quindi preferisco provare la via estremamente sintetica del periodo precedente.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Baroloonline » 22 set 2010 12:04

Con tutto il rispetto per l'interessante discussione, non sarebbe il caso di creare un thread apposito?
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 12:09

Baroloonline ha scritto:Con tutto il rispetto per l'interessante discussione, non sarebbe il caso di creare un thread apposito?


Più apposito di questo mi sembrerebbe strano. Si parla di Piemonte e si discute di Gaja e di Giacosa....mica pizza e fichi !!!

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 12:18

M. de Hades ha scritto:
Dedalus ha scritto:In ogni caso, sia in una direzione sia nell'altra, ripeto il punto che io ritengo fondamentale e che spiega e forse anche giustifica le interminabili discussioni su Gaja e sugli altri grandissimi produttori: quando si parla di eccellenza assoluta, spaccare il capello in quattro non è solo legittimo, ma anzi doveroso.



“...siamo tutti stanchi di giornalisti che spaccano il capello in quattro e non raccontano più le storie, quelle vere, che stanno dietro un bicchiere di vino”.

Angelo Gaja, intervista raccolta da Manuela Piancastelli e pubblicata su EV, n. 84, settembre 2005... :roll: :lol: :lol: :lol:


Non vedo alcuna incompatibilità fra lo spaccare il capello in quattro sulla qualità del vino e il raccontare le storie che stanno dentro al bicchiere, e che quindi devono stare anche dietro, inevitabilmente.

Anzi, senza spaccare il capello in quattro non si può capire in profondità il vino, quindi non ci si può che limitare a ripetere la stori(ell)a che ti mettono davanti al bicchiere. Ma penso che non sia questo quello che si auspica Gaja. Penso invece che se la prenda con chi, non sapendo dare del tu al vino, si ostina a torturare il bicchiere per cavarne frammenti scomposti di organolessi che non tornano mai a disegnare una figura unita. Impossibile allora andare oltre e capire il perché di ogni vino, che è sempre nascosto nella sua storia.
Ultima modifica di Dedalus il 22 set 2010 12:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dudley » 22 set 2010 12:19

Ragazzi, vi é stato chiesto, in chiaro, il rispetto del livello minimo di educazione in un forum.

Non é il caso di smetterla?
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda pippuz » 22 set 2010 12:22

Anche perchè c'è un altro thread dedicato proprio a Gaja.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda M. de Hades » 22 set 2010 12:23

Dedalus ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
Dedalus ha scritto:In ogni caso, sia in una direzione sia nell'altra, ripeto il punto che io ritengo fondamentale e che spiega e forse anche giustifica le interminabili discussioni su Gaja e sugli altri grandissimi produttori: quando si parla di eccellenza assoluta, spaccare il capello in quattro non è solo legittimo, ma anzi doveroso.



“...siamo tutti stanchi di giornalisti che spaccano il capello in quattro e non raccontano più le storie, quelle vere, che stanno dietro un bicchiere di vino”.

Angelo Gaja, intervista raccolta da Manuela Piancastelli e pubblicata su EV, n. 84, settembre 2005... :roll: :lol: :lol: :lol:


Non vedo alcuna incompatibilità fra lo spaccare il capello in quattro sulla qualità del vino e il raccontare le storie che stanno dentro al bicchiere, e che quindi devono stare anche dietro, inevitabilmente.

Anzi, senza spaccare il capello in quattro non si può capire in profondità il vino, quindi non ci si può che limitare a ripetere la stori(ell)a che ti mettono davanti al bicchiere. Ma penso che non sia questo quello che si auspica Gaja. Penso invece che se la prenda con chi, non sapendo dare del tu al vino, si ostina a torturare il bicchiere per cavarne frammenti scomposti di organolessi che non si ricompongono mai in un'immagine compiuta, e non possono per questo andare oltre, e capire il perché di ogni vino, che è sempre nascosto nella sua storia.

Insomma, ci sono tanti modi diversi per spaccare il capello in quattro.



In effetti la frase completa era: “Nessuno in Italia ha preso il posto di Gino [Veronelli], anche se il posto è lì, ci vuole solo qualcuno che abbia il coraggio di prenderselo. Non è facile lo so, ma siamo tutti stanchi di giornalisti che spaccano il capello in quattro e non raccontano più le storie, quelle vere, che stanno dietro un bicchiere di vino”.

Però, Rossano, la mia era solo una battuta, prendila con levità almeno una volta.... :wink: :D


Basta, comunque: mi accodo ai desiderata da più parti espressi e non scriverò più nulla di questi temi in questo thread.
Non lo capisco, ma naturalmente mi adeguo.
Ultima modifica di M. de Hades il 22 set 2010 12:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 12:24

Dudley ha scritto:Ragazzi, vi é stato chiesto, in chiaro, il rispetto del livello minimo di educazione in un forum.

Non é il caso di smetterla?


Mi son perso qualcosa ??? :shock: :shock: :shock:

Il tenore della discussione mi sembra accettabile, anzi, meglio di tante volte.

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dudley » 22 set 2010 12:30

vignadelmar ha scritto:
Dudley ha scritto:Ragazzi, vi é stato chiesto, in chiaro, il rispetto del livello minimo di educazione in un forum.

Non é il caso di smetterla?


Mi son perso qualcosa ??? :shock: :shock: :shock:

Il tenore della discussione mi sembra accettabile, anzi, meglio di tante volte.

Ciao

.



Mi sembra abbastanza chiaro che questo sia lo spazio che un gruppo di amici ha aperto per dare un resoconto delle proprie bevute, esattamente come accade dall'Oste, dagli AVR, dai NAV e chi ne ha più ne metta.
La persona che ha aperto il thread lo ha chiesto, altri (Palma, Pippuz) lo hanno fatto notare in altri termini.
Siete in tre a continuare, quindi la cosa non riguarda solo te.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 12:36

Dudley ha scritto: Mi sembra abbastanza chiaro che questo sia lo spazio che un gruppo di amici ha aperto per dare un resoconto delle proprie bevute, esattamente come accade dall'Oste, dagli AVR, dai NAV e chi ne ha più ne metta.
La persona che ha aperto il thread lo ha chiesto, altri (Palma, Pippuz) lo hanno fatto notare in altri termini.
Siete in tre a continuare, quindi la cosa non riguarda solo te.


Adesso ho capito, ma dissento.

Non ci sono spazi "privati" nel forum. La discussione è in tema. Quindi trovo che la richiesta sia da rifiutare.

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Baroloonline » 22 set 2010 12:41

non voglio parlare di educazione, ci mancherebbe.
Questo è un forum pubblico e tutti posso scrivere cosa vogliono dove vogliono.
Visto che pero' magari un giorno qualcuno portra' ricercare gli interessanti punti di quest'ultima discussione, potrà trovarli piu' facilmente se in un thread del tipo: "Gaja & Giacosa, cosa e' o cosa non è cambiato? " invece che in thread che avrà sempre un titolo diverso.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda l'oste » 22 set 2010 12:42

Baroloonline ha scritto:ma perche' in questo forum non siamo in grado di piantarla di farci seghe mentali su cosa è e su cosa non è, su cosa sembra e su cosa non sembra, su come dovrebbe essere e su come non dovrebbe essere?
possibile che tutti noi (me compreso) non usiamo questo forum per il suo scopo principale e cioe' dire cosa si è bevuto e come lo si è trovato? va bene poi ragionarci sopra, ma se si perde di vista la vera utlità di questo strumento e cioe' capire se un vino è in beva o no, se è riuscito piu' o meno bene in quell'annata, se il produttore ha cambiato qualcosa o no.
Ma accidenti, prima di partire in quarta a filosofeggiare, a fare tifo da stadio, a insultare, non riusciamo a mettere delle note di degustazione che in primo luogo aiutano chi legge?
E' troppo difficile?
O forse ci si deve esporre troppo?
O forse ci vuole troppo coraggio?

Parliamo di vino insomma.
No mi sto riferendo a nessuno in particolare, ma a tutta la comunita' virtuale, me compreso.

Forse perchè per avvicinarsi maggiormente all'obbiettività bisognerebbe avere l'umiltà di mettere un attimo da parte paletti, partigianerie, pregiudizi e convinzioni personali (pro o contro Gaja), traendo spunto per le discussioni da quanto si è bevuto, non da una visione personale che spesso è infarcita di luoghi comuni e, appunto, posizioni statuarie personali. Anche perchè sono abbastanza xconvinto che nel vino le eccezioni siano molto spesso (e per fortuna) dietro l'angolo, pronte a far crollare le teorie e gli spartiacque assolutisti.
Anche per me è più utile prendere la bottiglia, la singola bottiglia, berla, leggerla e raccontare, senza dover per forza costruire una case history storica o usare la generalizzazione per far entrare le proprie tesi (personali) sul libro di storia del vino.
Non è perchè la verità sta sempre nel mezzo, probabilmente è un mio limite personale, ma senza offesa nè polemica, a me le note posizioni antitetiche estreme e le diatribe ciclicamente polemiche su Gaja non riescono più a stimolare interesse.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dudley » 22 set 2010 12:44

l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:ma perche' in questo forum non siamo in grado di piantarla di farci seghe mentali su cosa è e su cosa non è, su cosa sembra e su cosa non sembra, su come dovrebbe essere e su come non dovrebbe essere?
possibile che tutti noi (me compreso) non usiamo questo forum per il suo scopo principale e cioe' dire cosa si è bevuto e come lo si è trovato? va bene poi ragionarci sopra, ma se si perde di vista la vera utlità di questo strumento e cioe' capire se un vino è in beva o no, se è riuscito piu' o meno bene in quell'annata, se il produttore ha cambiato qualcosa o no.
Ma accidenti, prima di partire in quarta a filosofeggiare, a fare tifo da stadio, a insultare, non riusciamo a mettere delle note di degustazione che in primo luogo aiutano chi legge?
E' troppo difficile?
O forse ci si deve esporre troppo?
O forse ci vuole troppo coraggio?

Parliamo di vino insomma.
No mi sto riferendo a nessuno in particolare, ma a tutta la comunita' virtuale, me compreso.

Forse perchè per avvicinarsi maggiormente all'obbiettività bisognerebbe avere l'umiltà di mettere un attimo da parte paletti, partigianerie, pregiudizi e convinzioni personali (pro o contro Gaja), traendo spunto per le discussioni da quanto si è bevuto, non da una visione personale che spesso è infarcita di luoghi comuni e, appunto, posizioni statuarie personali. Anche perchè sono abbastanza xconvinto che nel vino le eccezioni siano molto spesso (e per fortuna) dietro l'angolo, pronte a far crollare le teorie e gli spartiacque assolutisti.
Anche per me è più utile prendere la bottiglia, la singola bottiglia, berla, leggerla e raccontare, senza dover per forza costruire una case history storica o usare la generalizzazione per far entrare le proprie tesi (personali) sul libro di storia del vino.
Non è perchè la verità sta sempre nel mezzo, probabilmente è un mio limite personale, ma senza offesa nè polemica, a me le note posizioni antitetiche estreme e le diatribe ciclicamente polemiche su Gaja non riescono più a stimolare interesse.


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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda l'oste » 22 set 2010 12:53

Dudley ha scritto:
l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:ma perche' in questo forum non siamo in grado di piantarla di farci seghe mentali su cosa è e su cosa non è, su cosa sembra e su cosa non sembra, su come dovrebbe essere e su come non dovrebbe essere?
possibile che tutti noi (me compreso) non usiamo questo forum per il suo scopo principale e cioe' dire cosa si è bevuto e come lo si è trovato? va bene poi ragionarci sopra, ma se si perde di vista la vera utlità di questo strumento e cioe' capire se un vino è in beva o no, se è riuscito piu' o meno bene in quell'annata, se il produttore ha cambiato qualcosa o no.
Ma accidenti, prima di partire in quarta a filosofeggiare, a fare tifo da stadio, a insultare, non riusciamo a mettere delle note di degustazione che in primo luogo aiutano chi legge?
E' troppo difficile?
O forse ci si deve esporre troppo?
O forse ci vuole troppo coraggio?

Parliamo di vino insomma.
No mi sto riferendo a nessuno in particolare, ma a tutta la comunita' virtuale, me compreso.

Forse perchè per avvicinarsi maggiormente all'obbiettività bisognerebbe avere l'umiltà di mettere un attimo da parte paletti, partigianerie, pregiudizi e convinzioni personali (pro o contro Gaja), traendo spunto per le discussioni da quanto si è bevuto, non da una visione personale che spesso è infarcita di luoghi comuni e, appunto, posizioni statuarie personali. Anche perchè sono abbastanza xconvinto che nel vino le eccezioni siano molto spesso (e per fortuna) dietro l'angolo, pronte a far crollare le teorie e gli spartiacque assolutisti.
Anche per me è più utile prendere la bottiglia, la singola bottiglia, berla, leggerla e raccontare, senza dover per forza costruire una case history storica o usare la generalizzazione per far entrare le proprie tesi (personali) sul libro di storia del vino.
Non è perchè la verità sta sempre nel mezzo, probabilmente è un mio limite personale, ma senza offesa nè polemica, a me le note posizioni antitetiche estreme e le diatribe ciclicamente polemiche su Gaja non riescono più a stimolare interesse.


Certo che sei strano.....

Dici?
Pensa che a me sembrava invece di aver scritto una cosa abbastanza ovvia e banale.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dudley » 22 set 2010 13:01

Le faccine, le faccine, dannazione all'ermetismo.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 13:02

Dudley ha scritto:Le faccine, le faccine, dannazione all'ermetismo.


E l'educazione , nel frattempo, che fine ha fatto ???

Senza faccine

Ciao

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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 13:15

M. de Hades ha scritto:In effetti la frase completa era: “Nessuno in Italia ha preso il posto di Gino [Veronelli], anche se il posto è lì, ci vuole solo qualcuno che abbia il coraggio di prenderselo. Non è facile lo so, ma siamo tutti stanchi di giornalisti che spaccano il capello in quattro e non raccontano più le storie, quelle vere, che stanno dietro un bicchiere di vino”.

Però, Rossano, la mia era solo una battuta, prendila con levità almeno una volta.... :wink: :D


Basta, comunque: mi accodo ai desiderata da più parti espressi e non scriverò più nulla di questi temi in questo thread.
Non lo capisco, ma naturalmente mi adeguo.


Vedi che anche senza saperlo sono giunto alla giusta conclusione, centrando in pieno il pensiero di Gaja? Si vede che il mio modo di spaccare il capello sui suoi vini mi ha condotto a compredere bene la storia, l'impronta che c'è dietro, ovvero la personalità dell'Angelo nazionale... :D
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 13:25

Baroloonline ha scritto:non voglio parlare di educazione, ci mancherebbe.
Questo è un forum pubblico e tutti posso scrivere cosa vogliono dove vogliono.
Visto che pero' magari un giorno qualcuno portra' ricercare gli interessanti punti di quest'ultima discussione, potrà trovarli piu' facilmente se in un thread del tipo: "Gaja & Giacosa, cosa e' o cosa non è cambiato? " invece che in thread che avrà sempre un titolo diverso.


Trovo molto sobria e corretta la posizione di Francesco, il padrone di casa è il Gambero Rosso e nessuno ha alcun potere diverso dagli altri forumisti per il fatto di avere aperto un thread o di averne fatto la propria sede permanente.

Quanto al problema del titolo dei thread e della ricercabilità, a mio avviso la radice sta proprio nella scelta di usare un thread solo per tutte le bevute di un certo forumista o gruppo, anziché aprire un thread dedicato ad ogni evento come fa ad esempio vinogodi. E' inevitabile che così facendo le discussioni di spessore, che è normale che si sviluppano a seguito delle bevute importanti, sempre frequenti nei casi di questi thread "proprietari" (o per meglio dire "usucapionandi"), si perdano nella massa di decine e decine di pagine, che spaziano per mesi ed anni da un genere enologico all'altro.

Io non l'ho mica ben capito che utilità abbiano, questi thread. Io mi limito a frequentarli come gli altri e mi trovo per lo più bene, anche perché è ben difficile che chi li ha aperti prenda posizioni diverse da quelle di Francesco.
Ultima modifica di Dedalus il 22 set 2010 13:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 13:25

Dedalus ha scritto:Vedi che anche senza saperlo sono giunto alla giusta conclusione, centrando in pieno il pensiero di Gaja? Si vede che il mio modo di spaccare il capello sui suoi vini mi ha condotto a compredere bene la storia, l'impronta che c'è dietro, ovvero la personalità dell'Angelo nazionale... :D


Quando saprai anche produrre dei vini come lui, chiamami, che te ne compro parecchio.... :P :P :P

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 13:33

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:Vedi che anche senza saperlo sono giunto alla giusta conclusione, centrando in pieno il pensiero di Gaja? Si vede che il mio modo di spaccare il capello sui suoi vini mi ha condotto a compredere bene la storia, l'impronta che c'è dietro, ovvero la personalità dell'Angelo nazionale... :D


Quando saprai anche produrre dei vini come lui, chiamami, che te ne compro parecchio.... :P :P :P

Ciao

.


Non c'è problema. Se mi raccomandi presso di Lui, io gli propongo di farmi concedere in usufrutto gratuito per trent'anni la metà di ognuna delle vigne di proprietà, e ovviamente anche della cantina. A quel punto, partendo esattamente dagli stessi presupposti di terroir, potrò dimostrare senza fatica che avendo capito bene i suoi vini, io sia praticamente diventato Lui, a partire dalla capacità nel produrre grandi vini.

E poi vi invito tutti a dar fondo alla metà di mia spettanza della cantinetta storica... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :lol:
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 13:40

l'oste ha scritto:a me le note posizioni antitetiche estreme e le diatribe ciclicamente polemiche su Gaja non riescono più a stimolare interesse.


In realtà in questo thread più che in molti altri non si sono viste posizioni troppo divaricate, tantomeno estreme se si toglie l'impiego improprio e ritengo inconsapevole del termine turbomodernista di Pigigres, ed ovviamente i peana infuocati di vignadelmar, che ormai però fanno parte dell'arredo permanente del forum e non fanno più troppo rumore.

Mi sembra che si sia invece parlato con insolita costanza degli aspetti più vicini alla degustazione concreta dei vini, non solo dei due 1989 in questione, ma anche degli altri, giungendo a sgombrare il campo da non pochi equivoci che si erano accumulati nel passato. Non dubito che possano ripresentarsi in futuro - perché è scontato che le discussioni su Gaja ritorneranno ancora, all'insegna delle polemiche ed opinioni a cui è intitolata questa sezione del forum - ma mi pare che pian piano si faccia qualche passo in avanti.

Ed in ogni caso è questo il destino degli evergreen come Gaja. Se non creano vero coinvolgimento loro, quindi anche inevitabili discordanze e dissapori... chi altri?
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Palma » 22 set 2010 14:28

vignadelmar ha scritto:
Dudley ha scritto:Le faccine, le faccine, dannazione all'ermetismo.


E l'educazione , nel frattempo, che fine ha fatto ???

Senza faccine

Ciao

.


Sono certo di poter interpretare il pensiero di Dudley: ha detto ironicamente (dimenticando di usare le faccine) all'Oste che è strano, perché quello che ha scritto è condiviso, almeno mi pare, da quasi tutti, meno tre persone. Tutto qui, ma se credete che la vostra (e non sei il maggior colpevole) sia una discussione interessante continuate pure, magari riniziamo pure con Giacosa ed i lieviti.
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l'oste
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda l'oste » 22 set 2010 14:43

Dedalus ha scritto:In realtà in questo thread più che in molti altri non si sono viste posizioni troppo divaricate, tantomeno estreme se si toglie l'impiego improprio e ritengo inconsapevole del termine turbomodernista di Pigigres, ed ovviamente i peana infuocati di vignadelmar, che ormai però fanno parte dell'arredo permanente del forum e non fanno più troppo rumore.

Mah, non la penso proprio così.
Ho avuto la sensazione che ad un'iniziale arrichimento dell'aneddottica sul fatto (i Barbaresco bevuti da Francesco) si siano sostituiti i noti credo personali, dai quali come capita spesso, nessuno riesce a fare un passo indietro.
E non mi riferisco solo alle posizione "estremizzate" che citi.

Dedalus ha scritto:Mi sembra che si sia invece parlato con insolita costanza degli aspetti più vicini alla degustazione concreta dei vini, non solo dei due 1989 in questione, ma anche degli altri, giungendo a sgombrare il campo da non pochi equivoci che si erano accumulati nel passato. Non dubito che possano ripresentarsi in futuro - perché è scontato che le discussioni su Gaja ritorneranno ancora, all'insegna delle polemiche ed opinioni a cui è intitolata questa sezione del forum - ma mi pare che pian piano si faccia qualche passo in avanti.

Ed in ogni caso è questo il destino degli evergreen come Gaja. Se non creano vero coinvolgimento loro, quindi anche inevitabili discordanze e dissapori... chi altri?

Ben vengano gli approfondimenti e la diminuzione degli equivoci, ad esempio mi sembra già un bel passo avanti non leggere più il vecchio assurdo refrain che "Gaja faceva vini buoni con il papà e senza barrique".
Purtroppo, come ripeto, per chi non è proprio nuovo del forum, la ripetitività di alcune "discussioni-posizioni-litigi" probabilmente va a finire sotto la voce repetita rugant (dal verbo dialettale lombardo rugare, trad. annoiare).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda paolo7505 » 22 set 2010 14:53

No, anche perchè vorrei far notare che non c'è stato un commento uno alle note di degustazione prima di Francesco e poi mie, se non questo di Palma

Palma ha scritto:Belle note soprattutto bellissimi vini. Grazie.
Il Santo Stefano di Giacosa lo conosco bene ed il miglior Barbaresco da me mai bevuto, purtroppo il san Lorenzo l'unica volte che l'ho bevuto non era performante come quello da te provato. Mi toccherà ritentare.


ed un riferimento allo Sperss 89 di Rossano, poi è arrivata la deriva sull'invecchiamento dei vini di Gaja e dei 2 Barbaresco in questione non si è più parlato, ed è questo che dispisce perchè erano 2 grandi bottiglie e meritavano un po' più d'attenzione....... :roll:
Quindici contro quindici, e una palla ovale. Non c'è bisogno d'altro, neanche dell'arbitro.

Ci arrabbiamo se vinciamo senza stile. E non prendiamo neppure in considerazione l'eventualità di perdere.
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Dedalus
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 15:00

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:In realtà in questo thread più che in molti altri non si sono viste posizioni troppo divaricate, tantomeno estreme se si toglie l'impiego improprio e ritengo inconsapevole del termine turbomodernista di Pigigres, ed ovviamente i peana infuocati di vignadelmar, che ormai però fanno parte dell'arredo permanente del forum e non fanno più troppo rumore.

Mah, non la penso proprio così.
Ho avuto la sensazione che ad un'iniziale arrichimento dell'aneddottica sul fatto (i Barbaresco bevuti da Francesco) si siano sostituiti i noti credo personali, dai quali come capita spesso, nessuno riesce a fare un passo indietro.
E non mi riferisco solo alle posizione "estremizzate" che citi.

Io non penso che qualsiasi considerazione che non rimanga strettamente sui vini bevuti ieri sia da derubricare a "credo personali". A parte vignadelmar, che dice chiaramente di essere un ultras di Angelo Gaja (si noti infatti che ha coniato un titolo per il produttore, e non per i suoi vini), non mi pare di avere visto posizioni ideologiche, ovvero che non fossero appoggiate alle esperienze di degustazione.

Se in particolare osservi la traiettoria dei miei ragionamenti (parlo di me perché non ritengo opportuno andare a sfrucugliare i contributi degli altri) potrai verificare che ho cercato proprio di sganciare il discorso dalle posizioni precostituite, dalle prove scientifiche, dalle pose da avvocato difensore se non di capogruppo parlamentare, in favore dell'invito di andare a verificare nel bicchiere come stanno le cose, e prestandomi, pur di evitare l'eccessiva astrattezza, a parlare concretamente anche di quello che sarebbe più serio lasciare a chi ci mette mano, ovvero alle pratiche di cantina.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

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