l'oste ha scritto:Bob Ciocia ha scritto:
D'accordo, però lo spettacolo, il "divertimento", può scaturire da diversi fattori nel calcio, non solo nell'estetica dei passaggi, nel gioco corale ed organizzato. La storia di questo sport è colma di partite spettacolari, giocate su campi impossibili, con schemi saltati e squadre lunghissime; il calcio, a mio avviso, ha diverse peculiarità che lo rendono appassionante, ci si può appassionare nel vedere un attaccante formidabile, un centrocampista lineare e una difesa insormontabile; non è detto che un 4-3 sia più avvincente di un 2-1, oppure non è detto che si possa fare esibizioni sopraffine solo con giocate collettive, a volte vale di più un tocco estemporaneo e fine a se stesso, che centinaia di passaggi, grande possesso palla e schemi tattici esasperati.
A proposito dei risultati delle partite, ricordo il paradosso di Annibale Frossi, per il quale la partita perfetta e senza errori dovrebbe finire 0-0.
Sul possesso palla penso che la palla è una, ed è meglio averla noi che gli avversari...
Ricordo la grande Inter, definita tale, perchè inarrivabile per stile di gioco e risultati, che vinceva con tre o quattro contropiedi fulminanti a partita.
Per quanto riguarda una partita senza errori, credo che sia quello che nessuno vorrebbe vedere, nel senso che lo spettacolo nasce sempre da un errore dell'avversario, solo certi calci piazzati o certi tiri da lontano sono esenti da mancanze altrui, spesso dietro a grandi imprese c'è un errore, più marcato, più velato, ma sempre un limite, che l'avversario individua e colpisce.
Io ricordo con nostalgia certe partite degli anni '70/ '80, ad esempio, in cui ad un certo punto le squadre erano lunghissime, non esisteva il fuorigioco, e scaturivano azioni da una all'altra parte, come se fosse un incontro di tennis, si vinceva per sfinimento, erano i tempi in cui i giocatori, sfiniti, abbassavamo i calzettoni e tiravano fuori tutto quello che avevano in corpo...bei tempi, bel calcio