Bellissima batteria quella dei due Langhetti 1990.
Monprivato ha un naso terziarizzato benissimo, evoluto ma non vecchio, si riconoscono cicco di caffè, fiori appassiti, mentuccia, un tocco più dolce di polpa di anguria e a legare il tutto un clamoroso alito marino. La bocca spinge bene, il tannino è magistrale, domato ma ancora "cattivo". Dopo la deglutizione rimane a lunga sul palato e retronaso...
Se qualcuno lo avesse in cantina può aprirlo senza attendere oltre. Lo abbiamo preso al culmine credo. Magari ci resterà a lungo ma è da godere ora. i necrofili non mi crederanno però...
Il
Pajè alla cieca devo dire che è stato localizzato dai miei compagni di bevuta come "un barbaresco di un cru incazzoso". Però aveva una classe e uno status che sinceramente non avrei mai pensato i Produttori potessero raggiungere. Soprattutto a vent'anni dalla vendemmia. Il naso è meno sfaccettato, è di certo nebbiolo, ai "soliti " descrittori aggiugerei un frutto piuttosto dolce ancora vivo (prugna matura). Ad un certo punto mi è sembrato di sentire un netto timo. La bocca è molto bella e integra, con dolcezza e, di contrappunto, un tannino molto serio. Meno stratificato del precedente, ma over 90 mi sa...