l'oste ha scritto:pippuz ha scritto:Dudley ha scritto:pippuz ha scritto:Ma basta con il discorso del cazzo di vincere con 0 €.
Senza i soldi nel calcio non si vince e basta. Ed è così da 50 anni.

6 su 11, se non sbaglio, vengono dalla primavera (costo zero).
E 75.000.000 di € è costato Ibra.
Quindi ?
Se Dudley mi diventa azulgrana, mi tocca gemellarmi con Cassano & co. per il prossimo campionato italiano...
Comunque, a parte che Zlatan è costato 50.000 più Eto' (preso dal Barça per un tozzo di pane rispetto a quanto ha segnato e reso in Catalunya).
Se poi lo svedese/bosniaco dovesse andare via, sperabilmente per uno scambio con qualcuno che gioca in Inghilterra, almeno 30 milioni di valutazione li spunta.
Non c'è paragone nella gestione economica dei due club, non può esserci perchè l'Inter ha un proprietario molto ricco che può spendere quanto i suoi pozzi e la sua voglia gli consentono (fino al prossimo anno, poi si dovranno seguire le nuove "regole amministrative" dell'Uefa).
Mentre il Barcelona è un club di soci, nessun presidente potrebbe spendere senza controllo come ha fatto Moratti nella sua gestione.
A parte queste differenze societarie, la scelta del Barça è da sempre quella di valorizzare il vivaio, al quale aggiungere uno/due pezzi pregiati stranieri ogni anno. Mentre l'Inter, con alterne fortune nel passato ha "razziato" i vari campionati, spendendo moltissimo (a parte gli ultimi 2 anni in cui i dirigenti sono stati più attenti e anche fortunati nel calcio mercato, vedi affare Snejder invece di Deco o l'acquisto di Maicon a costo zero, che se ora andasse al Real porterà enorme plusvalenza).
Secondo me nel calcio italiano si può ancora vincere senza raggiungere i costi d'acquisto e gli ingaggi esorbitanti, allenatori compresi. Poi con il portafogli (e scelte indovinate) di un multimilionario è sicuramente più probabile, infatti anche il Chelsea in Premier ha interrotto un lungo digiuno grazie anche ai soldi di Abrahmovic.
Per la champions è diverso, servono quasi due squadre di titolari (o paritetici) per reggere più competizioni e arrivare in fondo.
Premetto che molte delle cose che dirò non sono rivolte a te OSTE ma esternazioni generali sul tema in discussione.
Per onestà OSTE bisognerebbe anche porre l'accento sulla diversa tassazione in Spagna e in Italia che permette al Barca di proporre cifre di ingaggio ai giocatori che in Italia non ci si può permettere ( vedi Ibra ) e con l'avvento delle "regole Platini " le squadre italiane saranno ancor più penalizzate.
Ti sei dimenticato anche di accennare al fatto che sono anni che l'Inter sta assemblando la squadra che quest'anno ha vinto tutto e che alcuni importanti pezzi di essa sono arrivati a parametro zero , scarti di altre società o come Pandev per dissidi societari.
Le cose bisogna dirle tutte.
L'Inter non spende meno di altre società allo stesso livello per il settore giovanile, stesso discorso vale per chi deve visionare in giro per il mondo i talenti nascenti ( ne stanno per arrivae due dal sudamerica credo) , se si è fortunati arrivano i Balotelli ( o i giovani del Barca) se lo si è meno allora si cerca altrove .
Il problema è che per vincere ci vogliono campioni e oggi TUTTI i campioni si devono pagare ( vista anche la concorrenza estrema in campo internazionale ) altrimenti non si vince, specialmente fuori dall'Italia ( infatti la Roma ha fatto un buon campionato ma all'estero non ha chance nè oggi nè domani).
E' finita da un pezzo l'epoca in cui i grandi giocatori italiani restavano in Italia e in più si compravano i campioni stranieri che non vedevano l'ora di venire nel "campionato più bello del mondo"......oggi ci sono almeno due campionati più appetiti del nostro ( anche per i giocatori italiani.....come dimostrano anche le parole della "bandiera" De Rossi ) che possono pagarli anche più di noi.
Quindi smettiamola di fare i decoubertiniani ipocriti ( non mi riferisco a te OSTE) perchè non si arriva all'uva.
Oggi il mondo del calcio (e dello sport intero) fa i conti con una società diversa , il fatto che magari se ne preferirebbe un'altra non cambia l'aspetto delle cose.
Sono pochissimi i giocatori che restano a vita in una squadra per amore ( decurta della metà l'ingaggio di Messi per esempio e vedrai come fa in fretta ad andar via dal Barca) e anche in quel caso si fanno pagare.
Oggi lo sport professionistico, TUTTO lo sport professionistico ( perfino il rugby), è un LAVORO e come tale segue quelle regole , che lo si voglia o meno.
Ovviamente ci sono altre componenti manageriali e societari a concorrere ( per esempio la via del Barca o del Real , a mio parere , è il sistema migliore per avere un club sano economicamente......molto meglio che avere un presidente ricco.....ma in Italia non abbiamo ancora l'abitudine a gestire il calcio in tal modo ).
Ripeto tutta questa discussione è basata sul nulla , tutti noi sappiamo bene che le cose stanno così per TUTTI e in egual modo, nessuna squadra di calcio ( o sportivo di qualsiasi altra disciplina) si comporta in modo diverso.
Se si afferma qualcosa di diverso si mente per la gola o per puro gusto polemico.....(sorrisi e buffetto)
balrog