Nebbiolata 1971

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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 11:14

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La Batteria dei Cabernet “old style”
Dunn Howell Mountain Cabernet 1993: parte molto cimicioso al naso (coriandolo fresco), un po’ di stallatico, via via si pulisce per tirare fuori un bel floreale dolce (caprifoglio?), ma anche grafite, un vegetale elegnate, lavanda, tabacco. In bocca è serio, rigoroso, tannico ma delicato, maturo. Va giu’ molto bene. Siamo al livello dei grandi bordeaux (magari non in grande annata). Piaciuto, anche se il naso all’inizio era orripilante. 93/100

Chateau Montelena Napa Cabernet 1993: un po’ mirtilloso, tabaccoso con un profilo aromatico piu’ semplice e sicuramente piu’ neutro e meno personale dei due compagni di batteria. In bocca è in equilibrio, ma un equilibrio basso, senza spinte. Tutto sommato ben fatto, nulla di piu’. 88/100

Ridge Monte bello Cabernet Napa 1993 : al naso tabcco, scatola di sigari, fruttini rossi intensi. Siamo nelle Graves, mi ricorda l’Haut Brion pari annata, tessitura splendida in bocca, morbido ma serio, intenso e acido. Equilibrio di livello piu’ alto. Maturo. Piaciuto 93/100.
Ultima modifica di Baroloonline il 14 mag 2010 11:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 11:15

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La batteria dei modernisti:

Araujo Estate Napa Cabernet 1995: profilo aromatico piu’ frutato, anche minerale. Piu’ duro e tannico in bocca. Abbastanza lugno. Abbastanza impersonale. 89/100

Bryant Family Cabernet napa 1995: tecnicamente perfetto, frutto rosso dolcissimo, pietroso, assenza di vegetale, al massimo un po’ di tabacco sul finale. In bocca è dolcissimo, lungo, appagante e finisce in fretta. Pur comprendendo che non si tratta di un vino di grande personalità, come il Dunn, considerando che di California non ne capisco una mazza, devo ammettere che questo è un vino che se ce l’avessi tutti i giorni sulla tavola ne sarei felice. Ma visto che non sono Abramovich, che a 500 dollari in cantina ci compro quasi tre monfortini (a proposito, chi è che si lamentava dei prezzi del Monfortino?), lascio volentieri questa facile bevuta quotidiana ad altri. Il punteggio, credo 95/100. E bottiglia vuota portata a casa.

Lokoya Mount Veeder Napa Cabernet 1995: l’unico vino con un po’ di alcool fuori dalle righe, sebbene avesse un bel impianto fruttato e una certa mineralità interessante, l’ho trascurato perche’ il mio naso finiva sempre sul suo compagno di batteria.
Intorno ai 90 direi.

Fuori dalla degustazione ufficiale:

Gabbro 2008 Montepeloso (100% Cabernet Sauvignon): campione di barrique portata da assaggiare dal produttore presente alla degustazione, mi ha colpito profondamente. Scuro ma non inchiostrato, rubino profondo brillante, impianto olfattivo da grande riva sinistra (seppur con il calore di frutto della costa toscana), pietroso anche lui, frutta intensa e croccante. Bocca con un livello di equilibrio molto alto, acidità presente e molto interessante, tannino morbido, finale lunghissimo e equilibrio miracoloso, vista la potenza (credo almeno 15%, assolutamente impercettibili), la dolcezza di finale (non da residuo) e l’acidità pulente. Approfondiro’ questo “vin de garage” maremmano, fatto a Suvereto e sconosciuto in Italia. Voglio sentire come evolve, se riesce a sfogare tutta l’energia compressa che ci ho trovato dentro, voglio capire se evolve come un grande Bordeaux o se si chiude sul vegetale. Devo ancora capirlo a fondo ma sono rimasto affascinato dalla potenza unita all’eleganza. Direi 93-96 punti, essendo un assaggio di botte. Vino non facile comunque e mi sono stupito, visto che non sono vini che normalmente apprezzo.
A fine degustazione viene aperto anche un Nardo 2007 (Montepulciano per la maggior parte e Sangiovese) e un Brunello Le Ragnaie 2005 che non sono riuscito ad apprezzare appieno data la stanchezza e l’alcool nel sangue che prendeva il sopravvento.

Un grazie a Riccardo, a Ronnie e a tutti gli amici presenti.
Non capita spesso vengano fatte queste degustazioni in Italia.
Mi ritengo fortunato.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Aramis » 14 mag 2010 11:20

Baroloonline ha scritto:Littorai Chardonnay Charles Heintz Vinetard Sonora Coast 2006: naso molto Borgognone, parte sulla pietra focaia di Leflaivviana memoria


Ed è quindi una volta di più evidente che la nota di pietra focaia di Leflaiviana memoria - absit iniuria verbis - altro non è che una nota dilavata dai legni. Ne avevo già scritto qui, ho trovato in Francesco un autorevole testimone a difesa:
http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... et#p713636 :mrgreen:
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 11:40

Aramis ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Littorai Chardonnay Charles Heintz Vinetard Sonora Coast 2006: naso molto Borgognone, parte sulla pietra focaia di Leflaivviana memoria


Ed è quindi una volta di più evidente che la nota di pietra focaia di Leflaiviana memoria - absit iniuria verbis - altro non è che una nota dilavata dai legni. Ne avevo già scritto qui, ho trovato in Francesco un autorevole testimone a difesa:
http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... et#p713636 :mrgreen:


infatti pensavo a te quando lo bevevo.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda arnaldo » 14 mag 2010 11:57

Baroloonline ha scritto:Gabbro 2008 Montepeloso (100% Cabernet Sauvignon): campione di barrique portata da assaggiare dal produttore presente alla degustazione, mi ha colpito profondamente. Scuro ma non inchiostrato, rubino profondo brillante, impianto olfattivo da grande riva sinistra (seppur con il calore di frutto della costa toscana), pietroso anche lui, frutta intensa e croccante. Bocca con un livello di equilibrio molto alto, acidità presente e molto interessante, tannino morbido, finale lunghissimo e equilibrio miracoloso, vista la potenza (credo almeno 15%, assolutamente impercettibili), la dolcezza di finale (non da residuo) e l’acidità pulente. Approfondiro’ questo “vin de garage” maremmano, fatto a Suvereto e sconosciuto in Italia. Voglio sentire come evolve, se riesce a sfogare tutta l’energia compressa che ci ho trovato dentro, voglio capire se evolve come un grande Bordeaux o se si chiude sul vegetale. Devo ancora capirlo a fondo ma sono rimasto affascinato dalla potenza unita all’eleganza. Direi 93-96 punti, essendo un assaggio di botte. Vino non facile comunque e mi sono stupito, visto che non sono vini che normalmente apprezzo.
A fine degustazione viene aperto anche un Nardo 2007 (Montepulciano per la maggior parte e Sangiovese) e un Brunello Le Ragnaie 2005 che non sono riuscito ad apprezzare appieno data la stanchezza e l’alcool nel sangue che prendeva il sopravvento.

.


Devo dire che le poche volte (3/4 in tutto) che ho avuto il piacere di assaggiare la gamma ( 3 vini) di Fabio Chiarelotto sono sempre rimasto affascinato totalmente. Fruttati,ampi,succosi,intensi ma sempre ben supportati da acidita'. Gran bei vini, sia il cabernet che il montepulciano. Appena sotto il terzo vino , che è quello piu' economico. Si, perchè se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo.......a parte la reperibilita' (penso che venda il prodotto quasi tutto in centro europa)....i prezzi che si posizionano sulla fascia alta. Ma vini ripeto molto molto buoni.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 13:26

Ketto ha scritto:dai un'altra scians alla cuvee elisabeth, perchè in alcune annate non è male. e sottolineo: non è male! nulla di più. ha un pregio paragonabile a grand cru dignitosi, sicuramente può ambire alla zona 90 punti e più.. tuttalpiù mi domando come mai tu abbia scelto proprio l'annata 99 punti parker :D io guardando i suoi 100/100 so sempre benissimo cosa NON comprare.. (rocche del falletto, proprio il 2000? voerzio, proprio il 97?, ec
sul c. ecc.)

sul discorso lamentarsi dei prezzi del monfortino ti dò pienamente ragione. al confronto delle ciofeche americane, il monfortino è quasi regalato (sebbene la sopra citata cuveè elisabeth in cantina costi la metà di monfortino).. però è una magra consolazione.. io di vini americani in cantina avrò si e no 2 bottiglie su 1.000 (e guarda caso fatte da gente che prima faceva vino in francia :D)


Veramente per Parker (galloni)
Rocche del Falletto 2000 a 94 punti
Brunate Voerzio 1997 a 92 punti

ti riferisci ai punteggi dell'altro (wine spectator) che ormai è ovvio tutti sanno (anche in America) che non capisce una mazza, mentre al giorno d'oggi WineAdvocate (Parker e Galloni) è di gran lunga la miglior guida per i vini italiani. per me ovviamente.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 13:28

Ketto ha scritto: al confronto delle ciofeche americane, il monfortino è quasi regalato (sebbene la sopra citata cuveè elisabeth in cantina costi la metà di monfortino



Allora se costa cosi' procupamene 5/6 bottiglie, in annate buone, senza l'abbinamento con gli altri vini della casa.
:D
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Baroloonline » 14 mag 2010 16:30

Ketto ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
Ketto ha scritto: al confronto delle ciofeche americane, il monfortino è quasi regalato (sebbene la sopra citata cuveè elisabeth in cantina costi la metà di monfortino



Allora se costa cosi' procupamene 5/6 bottiglie, in annate buone, senza l'abbinamento con gli altri vini della casa.
:D

il costo è quello. conosco qualcuno che questa azienda la segue da anni.. :wink:
personalmente però non posso procurarti nulla.. perchè al di là della curiosità intellettuale che mi porta ad assaggiare tutti i buoni (e meno buoni) vini.. per gusti personali preferisco spendere i miei soldi altrove.

mi spiace per l'errore sulle guide.. per mè questa o quell'altra guida non fà differenza.. quindi tendo, ERRONEAMENTE, a confonderle tra loro..
il succo rimane che mentre per il pinot base di Kistler ci può stare un 85 (anche qualcosa in più se non si è tirchioni :wink: ) non è difficile trovare annate di questa cuveè di maggior pregio.. il nostro amico comune può farti constatare quanto dico ;-)


infatti la mia era un provocazione, destata dal fatto che, sebbene uno possa essere sulla mailing list di queste "cult wineries" americane, comunque bisogna caricarsi di secondi vini (in questo specifico caso di Chardonnay) per avere le cuvee alte. Le altre tre bottiglie assaggiate di Kistler (un paio di Cuvee Catherin e un paio di base, una portata da Nicola) mi avevano dato risultati ben superiori. Ho l'impressione che questo genere di vini non abbia tra i suoi pregi una longevità e una terziarizzazione valide, come invece hanno dimostrato di avere i Cabernet pari zona.
sinceramente sono vini che a cento eruro (perche' anche prendendoli bene costano quello, base a parte) hanno delle concorrenze borgognone che me li fanno evitare.
Sarei curioso di assaggiare qualcosa della Sine qua non, per vedere come sono, una conferma ce l'ho avuta, Parker di pinot nero (americano o francese) non ci capisce una mazza.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera emmerda)

Messaggioda pippuz » 14 mag 2010 21:13

Solo una cosa Francesco, ci sarebbe da modificare il titolo del thread. Quel "primavera calda" mi sa che porta sfiga. :evil:
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Baroloonline » 01 giu 2010 16:23

Qualche assaggio misto delle ultime settimane, piu' che altro note di sensazioni rimaste, non note tecniche.

Champagne Piper Heidsieck 1973 Extra brut, sboccatura dell'epoca: sorpresa, è ancora bello in piedi. Note di liquer, cognaccoso, pochissima ossidazione, qualche frutto giallo in lontananza. Le bollicine ci sono, presenti e abbastanza morbide. Sembra che ci sia un po' di residuo, anche se non ci dovrebbe essere. Soddisfacente

Chablis Les Clos 1997 Dauvissat: oramai avviato sul viale del tramonte, apre con idrocarburi, odore di porto (puzzettava anche un po'), prosegue con frutta gialla matura, e arriva in fretta il caramello. Bottiglia che ha già passato il suo picco, consiglio di bere se si ha in cantina se la nostra bottiglia era rappresentiativa.Versato un bicchiere, non l'ho finito.

Chablis Les Clos 1999 Raveneau: anche qui piccola delusione. Vino floreale e minerale, ma non cosi' floreale e minerale. Piu' che altro si sente la stoffa del Raveneau, ma tutte le sensazioni sono annacquate, senza nerbo. In bocca è acido e minerale, ma non così acido e minerale. Probabilmente in chiusura, spero, non ne ho in cantina e forse ne sono felice. Non so se il giorno dopo il fondo di bottiglia riassaggiato da Redisasso sia migliorato

Vatan Clos de la Neore 1997: Rip, come è gia' capitato con il 1992. possibile questa variabilità di bottiglia? A presto avremo la controprova.

Bienvenue batard Montrachet 2004 Ramonet: devo dire che mi aspettavo di piu', visto i bellissimi assaggi dell'ultimo anno con lo Chevalier e il Batard. Parte sui fiori bianchi, minerale, non amplissimo ma molto soddisfacente. In bocca è tutto puligny, affilato, dritto, incazzato. Mi esce ad un certo punto una nota di legno che mi infastidisce, che mi volgarizza il quadro olfattivo. Probabilemente se aspettavo andava via, ma all'ultimo assaggio era ancora presente. Over 90 comunque.

Spanna Castello di Montalbano 1964 Vallana: bottiglia veramente bella, matura ma non troppo, colore mattonato velato, niente ossidazioni, sembrava un barolo degli anni 80. Al naso ruggine, sbuffi vegetali, ancora un fruttino rosso. L'acidità rinfrescaa, l'allungo minerale era notevole. Buono, e non solo perche' aveva 45 anni. Gian Luca mazzzella al tavolo se la è finita da solo. Over 90

Meursault Charmes Hospice de Beaune 2007 (vinificato da Roulot): bottilgia bellissima e unico M.Charmes che valga veramente la pena di comprare, fiori, sale, roccia, limone. mai grasso, mai svaccato, mai legno. Affilato, dritto, un pelo vegetale. Dissetante come un ghiacciolo d'estate. Intorno ai 93. Sarzi le vendeva per una pietra lo scorso inverno
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Baroloonline » 21 giu 2010 23:34

Sabato pomeriggio passato a bere il vino piu' spiazzante, rigoroso, complicato, difficile, serio e monastico della mia vita.
Una verticale che non lo era, ogni annata diversa, al confine di una chiusura aromatica olfattiva sempre incombente, con una tessitura in bocca inavvicinabile, percependo l'ignoranza o la sapienza totale nella vinificazione: un vino che non voglio descrivere, perche' di vino non si tratta, trattandosi di pura astrazione organolettica.
Il piu' grande vino bianco del mondo? Ci sarebbe da discuterne. Ci sarebbe da riempire pagine e pagine di forum a capire se quella parcella è piantata a Sauvignon o a Riesling o a Verdicchio o a Chardonnay. Con la fogliolina di pomodoro che cresce a fatica dalla gabbia di sassi solo in una o due annate, forse per questo meno riuscite. La terribile mineralità che imbriglia e annulla ogni forma semiaromatica del vitigno.
Un vino che in un'annata (la 2007) sa di nulla, di Ferrarelle, in un'annata (la 95, ma anche la 96, la 92 o la 78) puo' essere semplicemente tremendamente ampio, voluttuoso, immortale. Trattasi del Clos de la Neore di Vatan, vino mitico, vino che che Sauvignon non è, è solo e semplicemente Vatan.
Assaggiati dal 2009 al 1978, giu' a scendere, e piu' il millesimo era vecchio piu' il vino ringiovaniva.
Altri scriveranno meglio di me di questa degustazione, al nostro ospite devo pero' anche qui un sentito ringraziamento.
C'è tanto da scoprire e ogni volta che ti senti un pelo arrivato, c'è sempre qualcosa che distrugge ogni tua convinzione. Che bello.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda pippuz » 21 giu 2010 23:44

Baroloonline ha scritto:Sabato pomeriggio passato a bere il vino piu' spiazzante, rigoroso, complicato, difficile, serio e monastico della mia vita.
Una verticale che non lo era, ogni annata diversa, al confine di una chiusura aromatica olfattiva sempre incombente, con una tessitura in bocca inavvicinabile, percependo l'ignoranza o la sapienza totale nella vinificazione: un vino che non voglio descrivere, perche' di vino non si tratta, trattandosi di pura astrazione organolettica.
Il piu' grande vino bianco del mondo? Ci sarebbe da discuterne. Ci sarebbe da riempire pagine e pagine di forum a capire se quella parcella è piantata a Sauvignon o a Riesling o a Verdicchio o a Chardonnay. Con la fogliolina di pomodoro che cresce a fatica dalla gabbia di sassi solo in una o due annate, forse per questo meno riuscite. La terribile mineralità che imbriglia e annulla ogni forma semiaromatica del vitigno.
Un vino che in un'annata (la 2007) sa di nulla, di Ferrarelle, in un'annata (la 95, ma anche la 96, la 92 o la 78) puo' essere semplicemente tremendamente ampio, voluttuoso, immortale. Trattasi del Clos de la Neore di Vatan, vino mitico, vino che che Sauvignon non è, è solo e semplicemente Vatan.
Assaggiati dal 2009 al 1978, giu' a scendere, e piu' il millesimo era vecchio piu' il vino ringiovaniva.
Altri scriveranno meglio di me di questa degustazione, al nostro ospite devo pero' anche qui un sentito ringraziamento.
C'è tanto da scoprire e ogni volta che ti senti un pelo arrivato, c'è sempre qualcosa che distrugge ogni tua convinzione. Che bello.

Vatan è Vatan.

Bella bevuta (ho visto le foto).
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda petitbogho » 22 giu 2010 10:55

pippuz ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sabato pomeriggio passato a bere il vino piu' spiazzante, rigoroso, complicato, difficile, serio e monastico della mia vita.
Una verticale che non lo era, ogni annata diversa, al confine di una chiusura aromatica olfattiva sempre incombente, con una tessitura in bocca inavvicinabile, percependo l'ignoranza o la sapienza totale nella vinificazione: un vino che non voglio descrivere, perche' di vino non si tratta, trattandosi di pura astrazione organolettica.
Il piu' grande vino bianco del mondo? Ci sarebbe da discuterne. Ci sarebbe da riempire pagine e pagine di forum a capire se quella parcella è piantata a Sauvignon o a Riesling o a Verdicchio o a Chardonnay. Con la fogliolina di pomodoro che cresce a fatica dalla gabbia di sassi solo in una o due annate, forse per questo meno riuscite. La terribile mineralità che imbriglia e annulla ogni forma semiaromatica del vitigno.
Un vino che in un'annata (la 2007) sa di nulla, di Ferrarelle, in un'annata (la 95, ma anche la 96, la 92 o la 78) puo' essere semplicemente tremendamente ampio, voluttuoso, immortale. Trattasi del Clos de la Neore di Vatan, vino mitico, vino che che Sauvignon non è, è solo e semplicemente Vatan.
Assaggiati dal 2009 al 1978, giu' a scendere, e piu' il millesimo era vecchio piu' il vino ringiovaniva.
Altri scriveranno meglio di me di questa degustazione, al nostro ospite devo pero' anche qui un sentito ringraziamento.
C'è tanto da scoprire e ogni volta che ti senti un pelo arrivato, c'è sempre qualcosa che distrugge ogni tua convinzione. Che bello.

Vatan è Vatan.

Bella bevuta (ho visto le foto).


Non ho ho visto le foto, e purtroppo non ho assaggiato nulla, ma dalle tue parole già comprendo la grandezza, a volte incomprensibile, di quella bottiglia senza trucchi e senza orpelli. Complimenti ragazzi!
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Kalosartipos » 22 giu 2010 13:01

Complimenti a Francesco che, anche stavolta, riesce a fare sentire le emozioni attraverso il monitor..
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Aramis » 22 giu 2010 13:08

Baroloonline ha scritto:Altri scriveranno meglio di me di questa degustazione.


Non è facile, credimi.
Grazie.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda slow ciccio » 22 giu 2010 14:24

Grazie, Francesco.

Il Clos La Nèore di Edmond Vatan, nelle annate e nelle bottiglie migliori (ne esisteranno, poi? che forse è solo questione di momenti, di fluttuazioni espressive), è la straordinaria combinazione di rigore e candore, del saper dare di più -incomparabilmente di più- concedendosi meno.
Una gabbia di pietra che trattiene senza sforzo apparente una gentilezza aromatica che talvolta "scappa di mano", come licenza poetica, declinata in profumi ineffabili di glicine, melone bianco, menta, asparago o chissà cos'altro.
Una bocca che cambia la postura della TUA bocca, che te ne ritrovi gli angoli a lambire gli zigomi senza sapere se ce li abbia spinti una mineralità sotterranea e furente o se invece l'inconscio pensiero che da qualche parte ci sia qualcuno che fa un vino così, che possa esistere un vino così.

E quel 1978, accidenti a lui.
Cinque volte bevuto negli ultimi quattro anni, sempre lo stesso: il più giovane, il più aperto, il più compiuto, un martello.
Irreale ed immenso, come un aquilone giallo-verde che guizza allegro e beffardo a diecimila metri da terra.

Grazie, Edmond.
E in bocca al lupo, Anne.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Il Comandante » 22 giu 2010 17:12

slow ciccio ha scritto:E quel 1978, accidenti a lui.
Cinque volte bevuto negli ultimi quattro anni


Mi si stringe il cuore a pensare alla vita di stenti e sacrifici che conduci... Alle sesta, magari chiamami per convividere, ed almeno parzialmente alleviare, il peso di cotanto sforzo.
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda COOMBE » 22 giu 2010 17:18

Il Comandante ha scritto:
slow ciccio ha scritto:E quel 1978, accidenti a lui.
Cinque volte bevuto negli ultimi quattro anni


Mi si stringe il cuore a pensare alla vita di stenti e sacrifici che conduci... Alle sesta, magari chiamami per convividere, ed almeno parzialmente alleviare, il peso di cotanto sforzo.



quoto, 'tacci sua...

ps: aperta la scorsa settimana la 2008, inizia finalmente ad aprirsi, m'è piaciuta proprio assà...
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda slow ciccio » 22 giu 2010 17:25

Il Comandante ha scritto:Mi si stringe il cuore a pensare alla vita di stenti e sacrifici che conduci...

Ha parlato San Francesco...
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Il Comandante » 22 giu 2010 17:49

slow ciccio ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Mi si stringe il cuore a pensare alla vita di stenti e sacrifici che conduci...

Ha parlato San Francesco...


:D :D Sì, quello di Antoniolo...
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Il Comandante » 22 giu 2010 17:50

COOMBE ha scritto:ps: aperta la scorsa settimana la 2008, inizia finalmente ad aprirsi, m'è piaciuta proprio assà...


Ne dovrei avere 4 in cantina... mumble, mumble... quasi ma quasi... 8)
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda COOMBE » 22 giu 2010 17:54

Il Comandante ha scritto:
COOMBE ha scritto:ps: aperta la scorsa settimana la 2008, inizia finalmente ad aprirsi, m'è piaciuta proprio assà...


Ne dovrei avere 4 in cantina... mumble, mumble... quasi ma quasi... 8)


famme sapè... :wink:
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda pippuz » 22 giu 2010 17:56

Il Comandante ha scritto:
COOMBE ha scritto:ps: aperta la scorsa settimana la 2008, inizia finalmente ad aprirsi, m'è piaciuta proprio assà...


Ne dovrei avere 4 in cantina... mumble, mumble... quasi ma quasi... 8)

Ecco, bravo. Anche io ne avevo quattro, una l'ho aperta l'anno scorso. :shock:
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera calda)

Messaggioda Massimiliano Nicli » 22 giu 2010 18:14

Baroloonline ha scritto:Immagine




Ridge Monte bello Cabernet Napa 1993 : al naso tabcco, scatola di sigari, fruttini rossi intensi. Siamo nelle Graves, mi ricorda l’Haut Brion pari annata, tessitura splendida in bocca, morbido ma serio, intenso e acido. Equilibrio di livello piu’ alto. Maturo. Piaciuto 93/100.


Penso che sia il vino" Ammerigano " che mi sia capitato di bere più spesso nelle varie annate. Ultimamente un '97 a 12,5 gradi alcolici veramente carino.

Ciao
Quei vini che tu definisci "pure espressioni di sangiovese" per me sono invece "pure espressioni di Gambelli" (della sua ricetta, del suo standard, chiamalo come vuoi)."L'anatra del vino"
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Re: In Piemonte si beve bene (primavera fredda)

Messaggioda Baroloonline » 23 giu 2010 21:27

Stasera un Barolo Le Gramolere 2005 Manzone, ancora nel bicchiere qui a fianco.
Beh, cosa posso dire, posso dire che il colore è abbastanza scuro, ma il naso non è per nulla monolittico, anzi una sfaccettatura di mentuccia, poi i fruttini, poi le spezie (bella la nota di noce moscata, abbastanza rara), poi la scorzetta d'arancia. L'acidità in bocca è il tannino sono come dovrebbero essere, la beva è pericolosa. Piaciuto, direi anche molto, perche' vuole essere bevuto e annusato, sfacciato nel suo saper essere sensuale ma rigoroso, come la professoressa di latino delle superiori, con gli occhiali e il push up.
Grazie Emiliano.
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