Messaggioda Baroloonline » 12 mag 2010 14:39
Altra cena a cui ho avuto il piacere di partecipare insieme a Renzo, Riccardo, Ronnie, Cinzia e Daniela.
Cena che, visto quello che ho mangiato, ha contribuito ad avvicinare il mio stato di forma fisica a quello del mio nuovo avatar.
I vini bevuti:
Billecart Champagne Cuvee Nicolas François 1998: costava come il Giulio Ferrari in carta, come non prenderlo. Amo di solito questo vino, nelle ultime annate bevute. Devo dire che il 98 non brilla per personalita’. Aromi intensi ma non particolarmente “freddi” come avrei preferito, un bel lievito, qualche fiorellino, bocca morbida, bollicine perfettamente unite al corpo e fini. Interessante, ma avevano sete di qualcosa di piu’ stuzzicante e siamo passati in fretta avanti.
Lafon Meursault Perrieres 1er cru 1992: terrorizzato da un’eventuale premox, mi sono affrettato a stapparla visto che tutti gli ultimi giornalisti seri che l’hanno bevuta (Coates, Meadows,Rovani, De Magistris) mi dicevano di stapparla in fretta. Vino al di sopra di ogni mia aspettativa, sicuramente maturo al punto giusto, sulla cima della collinetta che comincia a guardare giu’. Impianto olfattivo sul melone, la frutta gialla molto matura, qualche fiore dolce, poi arriva una ventatina di mineralità che raffredda e schiarisce il tutto. Bocca piena, molto ampio e saturante. Acidità ancora percettibile, seppur non cosi’ evidente come in altre bottiglie di questa caldissima annata. Equilibrio perfetto, sulla corda, finale lungo. Evolve rapidamente nel bicchiere, dopo un’oretta vira già verso il miele. Stappate se ne avete in cantina, è un bel bere ora. 94/100
Ramonet Batard Montrachet grand cru 1989: molto piu’ indietro del Lafon, chiuso serrato, al naso lascia trapelare la mentuccia, il fiore ancora bianco, un accenno di vegetale. Alloro forse? In bocca è piu’ dritto e meno largo, con un po’ di energia compressa che deve ancora (???) evolvere. Bella acidità rinfrescante, si finisce prima del Lafon, ma non vale, in questo momento, la qualità del precedente 92. Direi intorno ai 92 in salita e non avrei dubbi sul ricomprarlo, se mi capitasse l’occasione.
Soldera Brunello di Montalcino Riserva 1990: altissime aspettative su questa bottiglia che non avevo mai bevuto, e aspettative che si sono rivelate infondate. Profilo olfattivo sul tabacco, un accenno di frutta rossa, un po’ di volatile, niente di piu’. Bocca con acidità slegata, tannino presente e non fine, finale corto. Bottiglia poco rappresentitva? Mi dicono di si dalla regia. Variabilità di bottiglia? Credo anche. Non era palesemente difettata, ma non passava gli 85 punti.
Almeno 5 punti sotto la peggior Cascina Francia pari annata bevuta…. (sono un po’ ***, vero Marco?)
Mazis Chambertin grand cru 1996 Dugat Py: tappo. Peccato, ma tanto lui è un signore e cambia la bottiglia.
Mazis Chambertin grand cru 2000 Dugat Py: minchia. Anni luce superiore allo Charmes pari annata e al Petite Chapelle bevuti negli ultimi due anni. Naso su un impianto di frutta piu’ scura, mirtillo, mora, ribes nero, mineralità che pizzica il naso, floreale e un pelo di animalità sul fondo. Bocca ancora nel del tutto espressa, potentissima, acida, tannino maturo e morbido, con ancora tanta energia e prospettive di invecchiamento infinite. Migliore bottiglia di Bernard bevuta, che mi riconcilia con questo produttore, visto che le ultime bottiglie di rosso bevute era molto crude e ancora troppo giovani (ma forse è stato un errore mio di precoce stappatura). Decantare nel caso se ne avessero. Piaciuto molto. 94/100 in crescita.
Living well is the best revenge