pippuz ha scritto:Deruj ha scritto:pardonemuà, a chi apparteneva il clos d'ambonnay prima di krug?
A Cà del Bosco, ma gli venivano degli spumanti un po' amari.
Ora capisco perchè il pinerò viene così tanto!
pippuz ha scritto:Deruj ha scritto:pardonemuà, a chi apparteneva il clos d'ambonnay prima di krug?
A Cà del Bosco, ma gli venivano degli spumanti un po' amari.
Palma ha scritto:Bene via, dirò qualcosa di semi serio.
Innanzitutto devo ammettere che era proprio parecchio tempo che non mi emozionavo (quasi) nell'attesa dell'apertura di una bottiglia e nel solo accostare al naso il bicchiere.
Cosa dire degli champagne:
Grande Cuvée: ecco questo potrei dire che sapeva proprio di Krug, quel profilo olfattivo tostato, quasi leggermente ossidato, con una bocca di notevole struttura ed un'acidità fuori dal comune. Insomma si parte subito molto bene.
Vintage 1995: davvero molto bello. Ha sicuramente note simili al precedente, ma guadagna molto in complessità e soprattutto la bocca acquista una maggior pienezza, la persistenza finale diventa importante. Mi sembra un'annata davvero ben riuscita, chi lo ha già bevuto dice che abbia acquistato molto nell'ultimo anno. Pienamente soddisfatto.
Clos du Mesnil 1998: ecco questo è grande, ma da quell'etichetta sarebbe lecito anche attendersi qualcosa in più. Elegantissimo al naso, manca un po' di ciccia in più per essere memorabile, comunque rimanendo nel bicchiere mostra un ottima progressione ed in assoluto lo preferisco al vintage. Forse difficile far meglio in quell'annata, ma non è un Mesnil da sogno.
- Clos d'Ambonnay 1995: magari qualche fighetto potrebbe trovarlo troppo giovane ed aggressivo, per me è semplicemente qualcosa di mostruoso e probabilmente (di certo sul podio) il miglior champagne mai bevuto. Molto più vino rispetto al Mesnil (certo anche l'uva gioca la sua parte), struttura mostrousa, incazzoso come pochi, nuovo concetto di persistenza per uno champagne. C'è chi dice che tutto sommato preferisce champagne più leggeri, ma come d'incanto i bicchieri si svuotano in un amen. Quoto Ivan, prezzo pazzesco ed onestamente improponibile, ma la qualità è davvero parecchio alta. Molto contento di aver fatto questa pazzia e ringrazio il gestore del Divinis, Maurizio Landi, che ha organizzato tutto ciò, tra l'altro ad un prezzo che mi apre più che onesto e che come sempre ha condotto la serata con grandissima competenza.
enogastronauta ha scritto:Palma ha scritto:Bene via, dirò qualcosa di semi serio.
Innanzitutto devo ammettere che era proprio parecchio tempo che non mi emozionavo (quasi) nell'attesa dell'apertura di una bottiglia e nel solo accostare al naso il bicchiere.
Cosa dire degli champagne:
Grande Cuvée: ecco questo potrei dire che sapeva proprio di Krug, quel profilo olfattivo tostato, quasi leggermente ossidato, con una bocca di notevole struttura ed un'acidità fuori dal comune. Insomma si parte subito molto bene.
Vintage 1995: davvero molto bello. Ha sicuramente note simili al precedente, ma guadagna molto in complessità e soprattutto la bocca acquista una maggior pienezza, la persistenza finale diventa importante. Mi sembra un'annata davvero ben riuscita, chi lo ha già bevuto dice che abbia acquistato molto nell'ultimo anno. Pienamente soddisfatto.
Clos du Mesnil 1998: ecco questo è grande, ma da quell'etichetta sarebbe lecito anche attendersi qualcosa in più. Elegantissimo al naso, manca un po' di ciccia in più per essere memorabile, comunque rimanendo nel bicchiere mostra un ottima progressione ed in assoluto lo preferisco al vintage. Forse difficile far meglio in quell'annata, ma non è un Mesnil da sogno.
- Clos d'Ambonnay 1995: magari qualche fighetto potrebbe trovarlo troppo giovane ed aggressivo, per me è semplicemente qualcosa di mostruoso e probabilmente (di certo sul podio) il miglior champagne mai bevuto. Molto più vino rispetto al Mesnil (certo anche l'uva gioca la sua parte), struttura mostrousa, incazzoso come pochi, nuovo concetto di persistenza per uno champagne. C'è chi dice che tutto sommato preferisce champagne più leggeri, ma come d'incanto i bicchieri si svuotano in un amen. Quoto Ivan, prezzo pazzesco ed onestamente improponibile, ma la qualità è davvero parecchio alta. Molto contento di aver fatto questa pazzia e ringrazio il gestore del Divinis, Maurizio Landi, che ha organizzato tutto ciò, tra l'altro ad un prezzo che mi apre più che onesto e che come sempre ha condotto la serata con grandissima competenza.
un paio di considerazioni:
il mio post di poche ore fa riferito alla mia curiosità riguardo il 95 trova risposta nelle tua affermazione:"chi lo ha già bevuto dice che abbia acquistato molto nell'ultimo anno, infatti all'uscita ero perplesso, anche se con krug mai dire mai era logico attendersi una in meglio evoluzione.
E' possibile che la parziale "mancanza" di corpo del CdM paghi il fatto di averlo bevuto subito dopo il vintage 95?
ti domando questo perchè, personalmente dopo avere bevuto un Krug vintage mi rimane la bocca impalata, sovraimpressa, e dopo è difficile berci altro ( ameno che non sia un clos d'ambonnay )
mbrown ha scritto:Complimenti vivissimi per la bella bevuta! Una domanda sempre sul 95: è ancora un infante o inizia già a essere interessante? Ho letto che bere adesso il 96 è praticamente un infanticidio, ma l'annata 95 dovrebbe essere un'annata più "pronta" rispetto al 96
Luca Mazzoleni ha scritto:Palma ha scritto:Eravamo 8, a Divinis a Bologna.
Ok. Abbinamenti?
Ti sei fatto un bel regalo di Natale! hai fatto bene.
Palma ha scritto:
una frittatina al tarassaco (non ho capito se il forumista o l'erba),
mbrown ha scritto:Complimenti vivissimi per la bella bevuta! Una domanda sempre sul 95: è ancora un infante o inizia già a essere interessante? Ho letto che bere adesso il 96 è praticamente un infanticidio, ma l'annata 95 dovrebbe essere un'annata più "pronta" rispetto al 96
gremul ha scritto:Pierre Gimonnet Fleuron 2004, ormai uno dei miei produttori di riferimento, gran bella bottiglia da evitare per chi cerca grassezze o mollezze in uno Champagne, qui tutto è inkazzato dal naso gessosissimo e calcareo, territoriale come pochi, alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida, sconsiglio per sofferenti di ulcera o reflusso gastroesofageo
Sydney ha scritto:gremul ha scritto:Pierre Gimonnet Fleuron 2004, ormai uno dei miei produttori di riferimento, gran bella bottiglia da evitare per chi cerca grassezze o mollezze in uno Champagne, qui tutto è inkazzato dal naso gessosissimo e calcareo, territoriale come pochi, alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida, sconsiglio per sofferenti di ulcera o reflusso gastroesofageo
Vorei sapere chi cerca mollezze nello Champagne?! Per quelle c'è la Franciacorta.....
Comunque grassezza e mollezza sono due cose ben distinte. A me la grassezza in uno champagne piace molto, chiaramente se supportata da adeguata acidità.
gremul ha scritto:Sydney ha scritto:gremul ha scritto:Pierre Gimonnet Fleuron 2004, ormai uno dei miei produttori di riferimento, gran bella bottiglia da evitare per chi cerca grassezze o mollezze in uno Champagne, qui tutto è inkazzato dal naso gessosissimo e calcareo, territoriale come pochi, alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida, sconsiglio per sofferenti di ulcera o reflusso gastroesofageo
Vorei sapere chi cerca mollezze nello Champagne?! Per quelle c'è la Franciacorta.....
Comunque grassezza e mollezza sono due cose ben distinte. A me la grassezza in uno champagne piace molto, chiaramente se supportata da adeguata acidità.
piace anche a me talvolta ma qui non ce n'era neanche una briciola, diciamo che era un maratoneta degli altopiani kenioti come quantità di grasso che aveva addosso
gremul ha scritto:Pierre Gimonnet Fleuron 2004, ormai uno dei miei produttori di riferimento, gran bella bottiglia da evitare per chi cerca grassezze o mollezze in uno Champagne, qui tutto è inkazzato dal naso gessosissimo e calcareo, territoriale come pochi, alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida, sconsiglio per sofferenti di ulcera o reflusso gastroesofageo
MCSE ha scritto:Francois Billion 2004
Colore paglierino con carbonica persistente e finissima, al naso è reticente si mostra solo con tanta tanta mineralità e poche dolcezze, in sottofondo cè della frutta bianca, in bocca l'attacco mi ha lasciato stranito, è SAPIDISSIMO, con un finale centro bocca un pò a cadere, cremosa la bolla sotto il palato e piacevolissima acidità.... si deve ancora "amalgamare" ma mi è piaciuto !
enogastronauta ha scritto:gremul ha scritto:Pierre Gimonnet Fleuron 2004, ormai uno dei miei produttori di riferimento, gran bella bottiglia da evitare per chi cerca grassezze o mollezze in uno Champagne, qui tutto è inkazzato dal naso gessosissimo e calcareo, territoriale come pochi, alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida, sconsiglio per sofferenti di ulcera o reflusso gastroesofageo
Greg , mai avuto il piacere di assaggiarlo, da come lo descrivi però mi intriga molto -"alla bocca cristallina, ghiacciata, tesa e acida - ", se possibile fare un paragone è azzardato paragonarlo essere " al Terre de vertus di Larmandier Bernier?? (che mi piace assai)
petitbogho ha scritto:MCSE ha scritto:Francois Billion 2004
Colore paglierino con carbonica persistente e finissima, al naso è reticente si mostra solo con tanta tanta mineralità e poche dolcezze, in sottofondo cè della frutta bianca, in bocca l'attacco mi ha lasciato stranito, è SAPIDISSIMO, con un finale centro bocca un pò a cadere, cremosa la bolla sotto il palato e piacevolissima acidità.... si deve ancora "amalgamare" ma mi è piaciuto !
ehi siamo solo al 22/12, per Natale dove arrivi?
arnaldo ha scritto:
Strano......avrei giurato bollente...... alla vin brule'!!!!
Greg,porta pazienza,siamo qui che stiamo ciurlando nel manico,fuori è un casino,strade ghiacciate,prevedono piogge ghiacciate.......ogni tanto scappa il cazzeggio gratuito.....
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