CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 13 dic 2009 16:37

Oggi sono ancora abbastanza provato, ma davvero troppo felice per una stupenda serata ieri con la famiglia degli amici, quelle che attraverano il tempo.
Bello sentirsi fortunati per questo.
E allora si deve stappare, come dice alex, anche se la bottiglia è l'unica che hai, devi godere nel berla in quella occasione speciale.

Menu.
Colazione sul mare (brodetto di gallinella allo zafferano e croissant con marmellata di cipolle e pomodorini)

Pic meat (insalate verdi miste con roastbeef tiepido tagliato sottile, ravanelli a rondelle, salsa di soja 1/7, olio, zenzero e peperoncino)

Tableau de fromages (il massimo, dal Quatre feuilles al reblochon invecchiato, per non parlare degli chevre e del camembert gocciolante. Grazie ad un amica in arrivo dal miglior pusher di Parigi, che ci ha viaggiato insieme in aereo). Serviti con composta di cipolle e noci.

Quantità industriale di dolci (in queste occasioni è un classico: "cosa porta M.?". "Ha detto un dolce". "Anche G. lo porta, vabbè ne avremo due diversi..." Poi però il dolce lo portano anche F. e A., invece della torta salata "che non ho avuto tempo").

Vini.
Campagne Leclerc- Briant quello con l'etichetta tutta verde, bevuto di corsa, boh, piaciutino?
Champagne Le brun Servenay brut piaciutello
Vermentino Corsica 2006 - Arena piaciutino
Chambolle-Musigny 2007 - G. Roumier piaciuto molto
Chambolle-Musigny 2005 - G. Roumier piaciuto molto
Romitorio di Santedame 1996 magnum - Tenimenti Ruffino piaciutello
Brunello di Montalcino 1999 - Col d'Orcia piaciuto
Chateau La Conseillante 1989 - Pomerol piaciuto infinitamente
Grunlack Spätlese 2006er - Schloss Johannisberger piaciuto

Per finire poi vini dolci, che però ho "visto" di sfuggita preferendo un Caol Ila 12 anni col sigarazzo Partagazzo, comunque c'erano un Ben Ryè, un Aleatico Mola 2000 e una malvasia dolce parmigiana che non ricordo nient'altro.

Dei due Chambolle.
Pre assaggiati ho deciso di servire prima il 2007, per non impressionare troppo il palato.
Il 2007 è metaforicamente l'incontro con una donna enigmatica, persin sfuggente, ma terribilmente deliziosa; il 2005 è tutto il dopo a venire.
Chambolle Musigny diversi tra loro ma che mi ricordano entrambi le caratteristiche che mi piacciono e che si attribuiscono spesso a questo terroir, finezza, sensualità. Dire femminile mi sembra incompleto, acnhe fuorviante (avrei una metafora un po' spinta, eviterei).
Sono fini e delicati ma hanno ardore e un'acidità fatta col righello "de fero".
Mi fanno venire in mente il movimento di Munari, l'essenzialità del tratto di un Giacometti, la sensualità di un Tiziano, Pat Metheney al suo meglio, l'alba.
Altro che village. Tra 10 anni il 2005 ti fa piangere di gioia. Bet.

Certo poi, è tutto un altro mondo, meraviglioso e tridimensionale quando ti arriva addosso la Conseillante. Così diverso e più nobile del 1988 bevuto l'anno scorso.
Oggi sono andato a cercarmi le note di Parker e ammetto che non solo ci aveva preso nel giudizio alto (non amo i suoi punteggi ma non per ciò non penso che sia una guida assoluta per Bordeaux), ma la sua descrizione è collimante in tutto, la sposo in toto, a parte la frase all'inizio che ho "isolato" tra parentesi; annoto in più il ricordo del tocco meraviglioso di tabacco speziato dolce che usciva dopo un ora abbondante:

This is what great grand cru Burgundy should smell, taste, and feel like, (but so rarely does). It exhibited a Richebourg-like, floral, black-raspberry-scented nose, an extraordinary velvety texture, an expansive, sweet inner-core of fruit, and a glycerin-fattened, smooth finish. It is a gorgeously rich, well-proportioned, elegant yet authoritatively- flavored wine that can be drunk now as well as over the next 15-20+ years. In short, it is a sumptuous, silky, sublime wine. Be sure to try a bottle - it is a terrific young wine.

Happy Xmas (parte prima) a tutti, in anticipo, e vabbè...
Ultima modifica di l'oste il 13 dic 2009 19:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alexer3b » 13 dic 2009 18:17

l'oste ha scritto:E allora si deve stappare, come dice alex, anche se la bottiglia è l'unica che hai, devi godere nel berla in quella occasione speciale.

:)

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 13 dic 2009 22:38

l'oste ha scritto:Certo poi, è tutto un altro mondo, meraviglioso e tridimensionale quando ti arriva addosso la Conseillante. Così diverso e più nobile del 1988 bevuto l'anno scorso.
Oggi sono andato a cercarmi le note di Parker e ammetto che non solo ci aveva preso nel giudizio alto (non amo i suoi punteggi ma non per ciò non penso che sia una guida assoluta per Bordeaux), ma la sua descrizione è collimante in tutto, la sposo in toto, a parte la frase all'inizio che ho "isolato" tra parentesi; annoto in più il ricordo del tocco meraviglioso di tabacco speziato dolce che usciva dopo un ora abbondante:

This is what great grand cru Burgundy should smell, taste, and feel like, (but so rarely does). It exhibited a Richebourg-like, floral, black-raspberry-scented nose, an extraordinary velvety texture, an expansive, sweet inner-core of fruit, and a glycerin-fattened, smooth finish. It is a gorgeously rich, well-proportioned, elegant yet authoritatively- flavored wine that can be drunk now as well as over the next 15-20+ years. In short, it is a sumptuous, silky, sublime wine. Be sure to try a bottle - it is a terrific young wine.

Happy Xmas (parte prima) a tutti, in anticipo, e vabbè...


Bordeaux è Bordeaux ed io mio cuore enologico batte là molto più che altrove, peccato che delle bottiglie degli anni passati d'oro in Italia ci sia poco, caro ed a rischio di conservazione...ed all'epoca comperare in Italia era un salasso, almeno oggi le cose son cambiate nel reperimento dei prodotti recenti....dovrei avere un '90 ed un '95 di questo vino, sulle annate recenti sai nulla ? per recenti intendo dal 1998 in poi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marcolandia » 14 dic 2009 10:46

l'oste ha scritto: Dire femminile mi sembra incompleto, acnhe fuorviante (avrei una metafora un po' spinta, eviterei).


Non essere timido, Andrea, ed esprimi la sensualità di questi due Chambolle come si addice a questi vini, via la musica, dentro la topa :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 14 dic 2009 13:23

davidef ha scritto:Bordeaux è Bordeaux ed io mio cuore enologico batte là molto più che altrove, peccato che delle bottiglie degli anni passati d'oro in Italia ci sia poco, caro ed a rischio di conservazione...ed all'epoca comperare in Italia era un salasso, almeno oggi le cose son cambiate nel reperimento dei prodotti recenti....dovrei avere un '90 ed un '95 di questo vino, sulle annate recenti sai nulla ? per recenti intendo dal 1998 in poi.

Bordeuax è bordeaux, assolutamente.
Opinione di gusto personale: il miglior vitigno rosso al mondo è il pinot nero, ma in proporzione i migliori vini sono i grandi (e i secondi, terzi, persino quinti) bordolesi, più di riva sinistra che destra. E' la formule, come amo chiamarla, empiricamente una delle più costanti prove esistenti del connubio equilibrato tra terroir, vigne, manico, vitigni, annata.
Di post '98 della macro zona ho bevuto poco (pochi '99 non tutti seducenti, qualche buon '98 e alcuni eccitanti 2000, annata che però non vedo eterna); al contrario dei pinot noir che profano da fanciulli, con i bordolesi aspetto almeno 15 anni, per la oggettiva potenzialità d'invecchiamento e miglioramento. Fortunatamente ai tempi ne ho comprate con le lire e un po' le ho ritirate dal ristorante di famiglia, per cui negli anni, anche se ormai ne restano poche, ho avuto la fortuna di bere molto bene dei bordeaux senza svenarmi.
Del La Conseillante in particolare, a parte '88 (piaciutello) e appunto '89 (piaciuto infinitamente) ho bevuto una paio d'anni fa il '95 (piaciuto proprio). Altre annate non ne ricordo, in genere frequento più volentieri la rive gauche, dove si trovano ancora oggi parecchi buoni vini a prezzi abbordabili.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda ema79 » 14 dic 2009 13:45

scusate l'intrusione.... sempre bello leggervi.... :wink:

però volevo ringraziare pubblicamante l'oste per la ricetta del "suo" brasato pubblicata qui in passato...

l'ho provato a fare sabato.....da lacrima.....grazie!!!

Per l'abbinamaneto invece niente di che....Valtelllina Sfursat 2000 Negri.....si può fare meglio.....soprattutto stando in langa....

ciao!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 14 dic 2009 14:10

ema79 ha scritto:scusate l'intrusione.... sempre bello leggervi.... :wink:

però volevo ringraziare pubblicamante l'oste per la ricetta del "suo" brasato pubblicata qui in passato...

l'ho provato a fare sabato.....da lacrima.....grazie!!!

Per l'abbinamaneto invece niente di che....Valtelllina Sfursat 2000 Negri.....si può fare meglio.....soprattutto stando in langa....

ciao!

Ma grazie davvero, arrossisco anzi, braso di gioia. Sorrisone.

Di Nino Negri ho bevuto proprio ieri il Sassella Le Tense 2005, naso pulito, delicatino ma abbastanza floreale, bocca un po' magrina ma dritta e di discreta beva. Piacicchiato.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda de magistris » 14 dic 2009 14:14

l'oste ha scritto: Piacicchiato.


Non vale: piacicchiato non c'era nella Oste Point Scaling..
:twisted: :lol:
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 14 dic 2009 15:21

de magistris ha scritto:
l'oste ha scritto: Piacicchiato.


Non vale: piacicchiato non c'era nella Oste Point Scaling..
:twisted: :lol:

Come no?
ti riporto dall'inizio del 3ad.

Piaciuto per niente
Piaciuto poco
Piaciuto pochino
Piacicchiato
Piacione
Piaciutino
Piaciutello
Piaciuto abbastanza
Piaciuto
Piaciuto proprio
Piaciuto un bel po'
Piaciuto molto
Piaciuto moltissimo
Piaciuto infinitamente
Piaciuto assoluto
Piaciuto che di più non si può
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda de magistris » 14 dic 2009 15:23

l'oste ha scritto:
de magistris ha scritto:
l'oste ha scritto: Piacicchiato.


Non vale: piacicchiato non c'era nella Oste Point Scaling..
:twisted: :lol:

Come no?
ti riporto dall'inizio del 3ad.

Piaciuto per niente
Piaciuto poco
Piaciuto pochino
Piacicchiato
Piacione
Piaciutino
Piaciutello
Piaciuto abbastanza
Piaciuto
Piaciuto proprio
Piaciuto un bel po'
Piaciuto molto
Piaciuto moltissimo
Piaciuto infinitamente
Piaciuto assoluto
Piaciuto che di più non si può


:oops:
oppure
:twisted: (in caso di edit dell'ultimo secondo..)

e in tutti e due i casi :D (non ti avevo ancora dato il bentornato..)
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Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 14 dic 2009 17:56

de magistris ha scritto: :oops:
oppure
:twisted: (in caso di edit dell'ultimo secondo..)

e in tutti e due i casi :D (non ti avevo ancora dato il bentornato..)

Grazie innanzitutto ma con il lavoro ci sono sempre periodi in cui non si ha tempo quasi di bere (quasi eh), figurarsi di scrivere.
Quando è possibile, per me è un piacere.
Comunque l'ultima modifica fatta al primo post è del 20 ottobre, da quando il cdo (comitato d'osteria) ha deciso di togliere il sottotitolo dalle Cronache.
Però mi rendo conto che la scala del piacere sia molto difficile da memorizzare.
Faccio fatica anch'io a ricordarla, infatti ti confesso che naturalmente, prima do il voto in centesimi e poi vado a controllare come tradurlo per far più fico. Io i punteggi in centesimi in realtà li adoro.....




.........nessun mp in uscita??? ......come no, ma io stavo scrivendo un mp???.......?? piattaforma del cazzos ma io credevo.......log out...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda JohnnyTheFly » 14 dic 2009 21:44

l'oste ha scritto:Comunque l'ultima modifica fatta al primo post è del 20 ottobre, da quando il cdo (comitato d'osteria) ha deciso di togliere il sottotitolo dalle Cronache.
Però mi rendo conto che la scala del piacere sia molto difficile da memorizzare.
Faccio fatica anch'io a ricordarla, infatti ti confesso che naturalmente, prima do il voto in centesimi e poi vado a controllare come tradurlo per far più fico. Io i punteggi in centesimi in realtà li adoro.....

Confermo che l'Oste non ha cambiato la scala. La riporto dal libro:

≤ 50 = Piaciuto per niente
51↔55 = Piaciuto poco
56↔60 = Piaciuto pochino
61↔64 = Piacicchiato
65↔68 = Piacione
69↔72 = Piaciutino
73↔76 = Piaciutello
77↔80 = Piaciuto abbastanza
81↔84 = Piaciuto
85↔87 = Piaciuto proprio
88↔90 = Piaciuto un bel po'
91↔93 = Piaciuto molto
94↔95 = Piaciuto moltissimo
96↔97 = Piaciuto infinitamente
98↔99 = Piaciuto assoluto
100 = Piaciuto che di più non si può
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 14 dic 2009 22:38

JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Comunque l'ultima modifica fatta al primo post è del 20 ottobre, da quando il cdo (comitato d'osteria) ha deciso di togliere il sottotitolo dalle Cronache.
Però mi rendo conto che la scala del piacere sia molto difficile da memorizzare.
Faccio fatica anch'io a ricordarla, infatti ti confesso che naturalmente, prima do il voto in centesimi e poi vado a controllare come tradurlo per far più fico. Io i punteggi in centesimi in realtà li adoro.....

Confermo che l'Oste non ha cambiato la scala. La riporto dal libro:

Traduttore tirchio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marwine » 15 dic 2009 14:24

JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Comunque l'ultima modifica fatta al primo post è del 20 ottobre, da quando il cdo (comitato d'osteria) ha deciso di togliere il sottotitolo dalle Cronache.
Però mi rendo conto che la scala del piacere sia molto difficile da memorizzare.
Faccio fatica anch'io a ricordarla, infatti ti confesso che naturalmente, prima do il voto in centesimi e poi vado a controllare come tradurlo per far più fico. Io i punteggi in centesimi in realtà li adoro.....

Confermo che l'Oste non ha cambiato la scala. La riporto dal libro:

≤ 50 = Piaciuto per niente
51↔55 = Piaciuto poco
56↔60 = Piaciuto pochino
61↔64 = Piacicchiato
65↔68 = Piacione
69↔72 = Piaciutino
73↔76 = Piaciutello
77↔80 = Piaciuto abbastanza
81↔84 = Piaciuto
85↔87 = Piaciuto proprio
88↔90 = Piaciuto un bel po'
91↔93 = Piaciuto molto
94↔95 = Piaciuto moltissimo
96↔97 = Piaciuto infinitamente
98↔99 = Piaciuto assoluto
100 = Piaciuto che di più non si può


Io invertirei,a orecchio (e con voi rischio...),le definizioni Piacicchiato e Piacione :wink:
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 15 dic 2009 18:18

marwine ha scritto:
Io invertirei, a orecchio (e con voi rischio...), le definizioni Piacicchiato e Piacione :wink:

Per carità, i consigli sono sempre ascoltati.
Però Piacicchiato mi significa che non mi ha convinto, nonostante avesse anche qualcosa di piacevole e/o attinente (aromaticità, acidità, persistenza). Piacione, invece è un vino che alla fine formalmente non dispiace in toto, pur "sgamandolo" subito per alcuni attributi e nonostante si capisca che viene fatto appositamente per piacere/impressionare/stupire subito ed incontrare un gusto più vasto, strumentalizzando anche un filo la tecnica e/o alcuni vitigni.

Comunque sia, nonostante i tentativi ripetuti del surfer JtF, la sua traduzione in centesimi non è sovrappponibile alla scala di piacere. Innanzitutto perchè la mia "visione", non parte da un giudizio atto a classificare ma più a descrivere ciò che ho provato. Quindi non prendo come riferimento i voti da 0 a 10 (ovvero la base di nascita del sistema centesimale parkeriano).
Anche il vino che a me è "piaciuto per niente" non significa che lo giudico (non mi permetterei mai) insufficiente. Significa che a me non è proprio piaciuto, dati i miei gusti, la mia storia di bevute, la tipologia e quindi tutte le personali affinità privilegiate (legate anche al cibo).
Non tradurrei nemmeno il "Piaciuto che di più non si può" con i 100/100, ma che con quel tipo di vino/vitigno/tipologia (dati i miei gusti...ecc), trovo impossibile berne di più buoni. Un'esempio è il Mosen Cleto 1953 bevuto alla "spagnolata" da vinogodi, ma anche il Fiorano Semillon 1971, ma anche il Margaux 1990, il Monfortino 1964...

Non è per fare il fico, il diverso o lo snob che ho pensato e uso quella scala.
Capisco che dire un numero sia sintetico e spesso indicativo, ma sono troppe le variabili da sottintendere per poter dare una minima e affidabile importanza ad un punteggio: conoscenza di gusti, esperienza e formazione del degustatore innanzitutto, ma non solo.
Credo di essere in grado di dare un punteggio numerico, sia compilando una scheda, che, in specifiche occasioni, per comunicare parlando una lingua numerica comune e sintetica con chi sta degustando insieme a me.
Ma trovo che questo metodo presupponga intrinsecamente i valori critici di sufficienza e insufficienza, punte di una forbice che secondo me giudicano forse troppo freddamente e sbrigativamente il lavoro, la professionalità e l'impegno altrui. Capisco che sia veloce e traducibile (con i limiti di cui sopra), ma nelle dita sbagliate il numerino oltre alle benvenute discussioni (per l'arricchimento che portano), può rischiare di generare piccole bolle e influenza sul mercato (neg.o pos.).

Dicendo "piaciuto proprio" (soglia della mia eccellenza, tre bicchieri e quant'altro) non aggiungo certo molta prosa rispetto al dire un numero. Ma trovo che sia criticamente meno lapidario e più rispettoso della soggettività critica.
Che se non erro è ancora una delle poche certezze del mondovino condivise ai più, anche nell'arena del "Polemiche e Opinioni".
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Bart » 15 dic 2009 19:25

Non ce la faccio proprio a seguirti, con tutto lo sforzo possibile; uno può sicuramente usare la scala che preferisce, dai centesimi alle piadine passando per i tuoi piaciutesimi, ma continuo a non vederci questa gran differenza. Poco importa comunque, perchè ad essere seguite con maggior interesse sono sempre le parole che scrivi prima del fatidico giudizio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 15 dic 2009 19:27

Bart ha scritto:Non ce la faccio proprio a seguirti, con tutto lo sforzo possibile; uno può sicuramente usare la scala che preferisce, dai centesimi alle piadine passando per i tuoi piaciutesimi, ma continuo a non vederci questa gran differenza. Poco importa comunque, perchè ad essere seguite con maggior interesse sono sempre le parole che scrivi prima del fatidico giudizio.

Assolutamente d'accordo, anche secondo me il raccontare quello che si è letto nel vino è prerogativa fondamentale per argomentare e dare valore ad ogni qualsiasi metodo di valutazione.
Infatti il mio era un post accademico e pure lungo. Ma così il buon JtF se ne fa una ragione.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 15 dic 2009 20:16

l'oste ha scritto:
Bart ha scritto:Non ce la faccio proprio a seguirti, con tutto lo sforzo possibile; uno può sicuramente usare la scala che preferisce, dai centesimi alle piadine passando per i tuoi piaciutesimi, ma continuo a non vederci questa gran differenza. Poco importa comunque, perchè ad essere seguite con maggior interesse sono sempre le parole che scrivi prima del fatidico giudizio.

Assolutamente d'accordo, anche secondo me il raccontare quello che si è letto nel vino è prerogativa fondamentale per argomentare e dare valore ad ogni qualsiasi metodo di valutazione.
Infatti il mio era un post accademico e pure lungo. Ma così il buon JtF se ne fa una ragione.
... periodo con un cazzo da fare , neh Andrea ? :lol: ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 15 dic 2009 20:26

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Assolutamente d'accordo, anche secondo me il raccontare quello che si è letto nel vino è prerogativa fondamentale per argomentare e dare valore ad ogni qualsiasi metodo di valutazione.
Infatti il mio era un post accademico e pure lungo. Ma così il buon JtF se ne fa una ragione.
... periodo con un cazzo da fare , neh Andrea ? :lol: ...

In effetti, chiuso un lavoro lungo e complesso la settimana scorsa, si respira un po'.
Più tempo per scegliere le bottiglie e i menu di Natale, fare albero e presepe, giocare...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 15 dic 2009 20:36

l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Assolutamente d'accordo, anche secondo me il raccontare quello che si è letto nel vino è prerogativa fondamentale per argomentare e dare valore ad ogni qualsiasi metodo di valutazione.
Infatti il mio era un post accademico e pure lungo. Ma così il buon JtF se ne fa una ragione.
... periodo con un cazzo da fare , neh Andrea ? :lol: ...

In effetti, chiuso un lavoro lungo e complesso la settimana scorsa, si respira un po'.
Più tempo per scegliere le bottiglie e i menu di Natale, fare albero e presepe, giocare...

Natale ... albero ... presepe ... vergognati, non sai che bisogna fare un fasta politically correct tipo festa delle luci ? :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 dic 2009 13:40

In attesa trepidante per la/le bevute del weekend in avvicinamento.
L'altra sera, con un mezzo cappone al forno con patate e come antipasto di cime di rapa "stufate" con peperoncino e salsiccia, in tre abbiamo bevuto due bei chianti.

Le Trame 2004 - Podere le Boncie, colore scuro e luminoso, profumi di terra, ginepro, carne alla griglia, naso ampio e pulito. In bocca medio corpo, gran ricchezza di materia e corrispondenza con l'olfatto. Vino che mi piace spesso, molto toscano, sanguigno, non certo "femminile" (inteso come esile o delicatino), nonostante lo faccia una donna. Bevibilità molto alta. Piaciuto.

Chianti classico 2004 - Castell'in Villa un altro dei grandi chianti, colore sovarapponibile alle trame, ma più violaceo, al naso è più austero del precedente, i profumi si muovono attorno al frutto ricco, persino giovane. Grande mobilità nel bicchiere, sentori lontani che ricordano anche la langa, liquirizia, sapidità. Finisce lungo con un sapore di ciliegia sotto spirito molto piacevole. Piaciuto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 20 dic 2009 20:26

Ieri, pomeriggio e cena con tanti amici, giochi e bimbi, ma anche qualcosa da grandi, come la finale del campionato del mondo per club, vinto dal Barcelona.
C'era qualche bel vinello, per fortuna nella cerchia di amici c'è qualche appassionato, anche se per quelli meno fissati, ormai temo di essere una specie di "tassa" o di nemesi; quando devono venire a cena immagino che o vanno in sbattimento o vanno da Max. Anche se negli ultimi anni il livello delle bottiglie "aziendali" è diminuito moltissimo, qualche paradosso in bottiglia c'era anche ieri, dal novello alla freisa spumantizzata di brutto. Evito di citare i nomi, per pudore.
Comunque, con salamelle, pasta di salame d'antipasto, poi paccheri al ragù di manza, maiale, agnello, cotto lento lento "pippiando" per ore. Infine due cosciotti d'agnello (peso esatto 941 grammi a coscio) cotti al forno con patate, sulle quali sgocciolava il grassino dell'ovino.

Champagne Brut Marc Hebrart piaciuto ma bevuto di corsa in cucina

Aglianico 2007 - Donato D'Angelo, preso all'Esselunga, dopo aver letto il consiglio forumistico di andrea. Bel vino, il prezzo € 4,7, ne fa un campioncino q/p. Profumi netti e aperti, floreali e sanguingni, poi magari dopo un ora esce un po' di frutto scuro a coprire, ma rimane comunque fresco grazie ad una bocca sapida e di buona struttura tannica. Persistenza medio corta, ma a queste cifre... E con i salumi all'inzio due bottiglie finite e faville in abbinamento. Piaciutello
Chateau Margaux 1977 - Margaux, non ci siamo, non è lui. Sarà l'annata poco poco celebre, saranno gli anni, ma dubito possa essere mai stato sui suoi alti livelli abituali. Al naso ancora ancora regala brezze balsamiche e spezie affumicate, non ampi e ricchi, ma i profumi ci sono. E' la bocca che paga di più il giudizio, molle, quel poco di acidità va in giro a sprazzi incostanti. Tannini completamente persi e persistenza media con, almeno quello, ritorno piacevole di frutto in bocca. Piaciuto poco
Chateau Palmer 1996 - Margaux qui invece andiamo bene assai. Colore più scuro, pieno, così i profumi, ricchi e ampi in un mix equilibrato tra frutto e spezie, niente peperone, un po' di tabacco scuro. In bocca è in salita, durerà ancora parecchio tempo, si sente la presa sul palato, fresca, con i tannini delicati, grande centro bocca e finale persistente e ricco, da schiocco della lingua. Piaciuto molto.
Sassicaia 1993 - Tenuta San Guido meglio il '93 non lo diventerà più. Attenzione, è ancora in sella, sull'altopiano della longevità, lo scollinamento è lontano. Ma, per averne bevute altre tre nel tempo, credo che il suo trend sia questo. Un Sassicaia fine e delicato, morbido al palato dove i tannini non hanno quasi mai graffiato forte, anche uscito da poco lo ricordo soffice. Assenza di peso ma grande finezza, soprattutto all'olfatto di spezie e una bella liquirizia al ribes (!, detto da un'amica non maniaca, ma la trovo definizione calzante a pennello). In bocca è meno complesso, ma persistenza lunga e fruttato-balsamica. Piaciuto.
Barbaresco Martinenga 1982 - Marchesi di Gresy, se non le avessi prese di persona molti anni fa in azienda, penserei ad una ricolmatura con un vino di almeno dieci anni più giovane. Colore mattone rosso più scuro che scarico, poco fondo. Straordinario ventaglio di profumi dal cioccolato al frutto ricco, al balsamico, leggermente fumè, intenso, pieno. In bocca prende tutto lo spazio, compatto, armonico, da volerlo bere all'infinito. Persiste nel palato e nella memoria. Piaciuto moltissimo, quasi infinitamente.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 20 dic 2009 22:11

l'oste ha scritto:Barbaresco Martinenga 1982 - Marchesi di Gresy, se non le avessi prese di persona molti anni fa in azienda, penserei ad una ricolmatura con un vino di almeno dieci anni più giovane. Colore mattone rosso più scuro che scarico, poco fondo. Straordinario ventaglio di profumi dal cioccolato al frutto ricco, al balsamico, leggermente fumè, intenso, pieno. In bocca prende tutto lo spazio, compatto, armonico, da volerlo bere all'infinito. Persiste nel palato e nella memoria. Piaciuto moltissimo, quasi infinitamente.

Una conferma per le bottiglie vecchiotte dei Marchesi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 27 dic 2009 02:27

Natale con menu tradizionale, dagli antipasti di salmone norvegese pescato e leggermente affumicato servito a Toast Meridien su pane tostato, fettina sottilissima di cipolla rossa e cappero. Poi crostini di patè di fegatini di pollo e cappone, ravioli di manzo in brodo di cappone, merluzzo ai pomodorini, cipolle stufate e olive nere con polenta, infine cosciottino di agnello (gr.1024) al forno con patate. Pandori con creme e dolciumi vari.


Prosecco Brut - Col Vetoraz piaciutino, il solito benvenuto, fresco, naso floreale, peccato solo le bolle un filo troppo invadenti.

Cuvèe Prestige (sbocc. 2009) magnum - Cà del Bosco, a parte i 10 minuti iniziali burrosi e dolciastri, si apre discretamente minerale, senza grande sfoggi di varietalldonnay, senza fuochi d'artificio inutili. In bocca le bolle sembrano un po' pesanti, dal punto di vista fisico, ma non sono eccessivamente invadenti. Piaciutello.

Champagne Brut Lacroix, non molto intenso di profumi ma mi è sembrato bello dritto e dicretamente minerale al palato. Piaciutino.

Champagne Krug G.C, la sicurezza di quel gusto e sapore lì, sempre quello. Krug imprinting. Piaciuto proprio.

Champagne RD 1996 - Bollinger dalle Cronache d'osteria del gamberosso forum del 2015: un vino che finalmente ha trovato un equilibrio tra quel naso debordante come i cannoni di un galeone e la bocca bruciante e ricca come un forziere. Potenza assoluta. Piaciuto molto.

Bricco dell'Uccellone 1998 magnum - Braida , mi accontento volentieri di una barbera d'Asti di 11 anni, che mantiene e riesce ad evolevere arricchendosi. Naso ricco cioccolatoso e di ciliegia, bocca sensuale con quel duetto di morbidezza e acidità tipiche dei vini di Bologna. Piaciuto.

Chateau Giscours 1993 - Margaux rosso scuro brillante, profumi non ampissimi e nitidi, un po' didascalici di spezie, fruttini scuri al tabacco, non si muove molto, non c'è delicatezza del fruttato. In bocca leggermente magro, dolce e piacevole anche, ma eccessivamente semplice, persistenza media. Piacicchiato.

Tignanello 1997 - Antinori, più toscano che mixed, con quel pepe, quel sentore di carne arrostita, speziato. Solo in bocca l'annata calda regala più crema del solito, non dolcezza però, finisce anzi con un amarognolo piacevole di bacca selvatica. Storia enologica italiana, senza però e senza forse. Piaciuto proprio.

Brunello di Montalcino riserva 1971 - Biondi Santi
Negli ultimi mesi covavo l'idea di bere prima della fine anno una delle single bottles più prestigiose e storiche della mia modesta cantina. Alla fine è stata questa, nessuna miglior occasione che berla con chi la prese in azienda trenta e rotti anni fa.
Colore scarico, rosso arancio coccio, molto pulito, il resto...a volte è davvero difficile raccontare certe bottiglie, sono capolavori come i grandi quadri.
Come fai a raccontare un Velasquez? Gli aggettivi, i descrittori o le similitudini sarebbero a rischio enfasi oppure sembrare suoni vuoti nell'analisi prosaica delle sue rughe.
Mi piacerebbe solo trasmettere via tastiera il silenzio sereno che il vino ha creato, facendomi socchiudere gli occhi in un sorriso.
Piaciuto assoluto, quasi che di più non si può.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 27 dic 2009 12:06

l'oste ha scritto:...Brunello di Montalcino riserva 1971 - Biondi Santi
Negli ultimi mesi covavo l'idea di bere prima della fine anno una delle single bottles più prestigiose e storiche della mia modesta cantina. Alla fine è stata questa, nessuna miglior occasione che berla con chi la prese in azienda trenta e rotti anni fa.
Colore scarico, rosso arancio coccio, molto pulito, il resto...a volte è davvero difficile raccontare certe bottiglie, sono capolavori come i grandi quadri.
Come fai a raccontare un Velasquez? Gli aggettivi, i descrittori o le similitudini sarebbero a rischio enfasi oppure sembrare suoni vuoti nell'analisi prosaica delle sue rughe.
Mi piacerebbe solo trasmettere via tastiera il silenzio sereno che il vino ha creato, facendomi socchiudere gli occhi in un sorriso.
Piaciuto assoluto, quasi che di più non si può.
... mi piacerebbe che tanti leggessero quelloche si prova quando si bevono le bocce del Biondi Santi mature e conservate bene ... e poi capire perchè è uno dei produttori assoluti della storia enologica italiana . Mi compiaccio per l'emozione e per la bevuta .
PS: non è certo la sua annata migliore , seppur molto buona . Di quel decennio , 1970 e 1975 veri capolavori d'arte , ti confermo e straordinari pure 1978 e 1973 alla faccia dell'annata minore ( ma a Montalcino fu ottima) . Buon fine anno , Andrea ...
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