CRONACHE D'OSTERIA

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Il Comandante
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 10 dic 2009 17:03

gremul ha scritto:però il discorso che i grandi/grandissimi produttori fanno anche vini trascurabili è vero ma fino ad un certo punto o meglio: fanno vini trascurabili in rapporto agli altri vini della alla loro produzione o in rapporto a tutta la denominazione (o appellation) di appertenenza?

cioè è difficile che i fratelli Coen o Kubrick o Herzog facciano vacanze di Natale com'è difficile che Rousseau o Krug o Bollinger...


Stai facendo un paragone senza alcun senso.
Nel fare un film un regista ha un'influenza praticamente totale sul risultato finale, un produttore vinifica al meglio una determinata parcella, che può essere dall'eccellente al mediocre.
Dujac fa un mediocre Echezeaux non perché non sia un buon vinificatore, ma perché ha una mediocre parcella di Echezeaux. Stessa cosa per Rousseau ed il suo Clos de la Roche (che è meglio rispetto all'Echezeaux di Dujac, ma certo non tra i primi 4-5 vini della denominazione). Stessa cosa per Giacosa ed il Croera, e così via. Sarebbe anzi inquietante se un produttore da una mediocre parcella tirasse fuori un grandissimo vino, mi verrebbe da pensare ad un vino sostanzialmente fatto in cantina...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 10 dic 2009 17:06

gremul ha scritto:però il discorso che i grandi/grandissimi produttori fanno anche vini trascurabili è vero ma fino ad un certo punto o meglio: fanno vini trascurabili in rapporto agli altri vini della alla loro produzione o in rapporto a tutta la denominazione (o appellation) di appertenenza?

cioè è difficile che i fratelli Coen o Kubrick o Herzog facciano vacanze di Natale com'è difficile che Rousseau o Krug o Bollinger...

Attizzatore!!!
Stai insinuando che...

Ricorda, puoi toccare le loro donne (che da quanto leggo dai racconti talebani non interessano granchè) ma mai dubitare che la vita sia in un Etichetta Rossa.

Sorriso, linguaccia, occhiolino, insomma se stà a scherzà...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alexer3b » 10 dic 2009 17:07

andrea ha scritto:
alexer3b ha scritto:
pippuz ha scritto:
andrea ha scritto:
meursault ha scritto:ah che bei ricordi le nostre corse nei campi di papaveri ( :D 8) :wink: ), e che profumi....!!!

nudi? :mrgreen:

No, vestiti da ricchioni. :lol:

Poi tutti quanti a ingropparsi i cammelli !

Alex

sei proprio un negro, non ci sono i cammelli nei campi dei papaveri!!!!!!! :twisted: :twisted:

Mo me spiego perchè a casa di Picard nell'armadio c'è un costume da cammello ...

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 10 dic 2009 17:08

Il Comandante ha scritto:
gremul ha scritto:però il discorso che i grandi/grandissimi produttori fanno anche vini trascurabili è vero ma fino ad un certo punto o meglio: fanno vini trascurabili in rapporto agli altri vini della alla loro produzione o in rapporto a tutta la denominazione (o appellation) di appertenenza?

cioè è difficile che i fratelli Coen o Kubrick o Herzog facciano vacanze di Natale com'è difficile che Rousseau o Krug o Bollinger...


Stai facendo un paragone senza alcun senso.
Nel fare un film un regista ha un'influenza praticamente totale sul risultato finale, un produttore vinifica al meglio una determinata parcella, che può essere dall'eccellente al mediocre.
Dujac fa un mediocre Echezeaux non perché non sia un buon vinificatore, ma perché ha una mediocre parcella di Echezeaux. Stessa cosa per Rousseau ed il suo Clos de la Roche (che è meglio rispetto all'Echezeaux di Dujac, ma certo non tra i primi 4-5 vini della denominazione). Stessa cosa per Giacosa ed il Croera, e così via. Sarebbe anzi inquietante se un produttore da una mediocre parcella tirasse fuori un grandissimo vino, mi verrebbe da pensare ad un vino sostanzialmente fatto in cantina...


Il discorso della parcella "mediocre" è più comprensibile ma non credo che Rousseau o Dujac vinifichino quei vini solo per business (inteso in senso negativo) e non mi sembrano vini mediocri (certo in rapporto agli altri della loro produzione forse si però non certo in senso assoluto in rapporto all'appellation)

e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

il Croera poi non so, non conosco la parcella nè ho mai assaggiato il vino
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 10 dic 2009 17:09

gremul ha scritto:Krug o Bollinger...


gremul ha scritto:e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

Eeeeeeeeeeeeeeeehhhhh ma che rottura di cojoni con 'sti Champagne. :twisted: :twisted: :twisted:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 10 dic 2009 17:11

pippuz ha scritto:
gremul ha scritto:Krug o Bollinger...


gremul ha scritto:e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

Eeeeeeeeeeeeeeeehhhhh ma che rottura di cojoni con 'sti Champagne. :twisted: :twisted: :twisted:


eh vabbè era per fare un esempio con quello che bevo di più :D :D

altro esempio positivo potrebbe essere Montevertine (lasciando perdere il bianco)

certo che in Borgogna si rischia di farsi più male, questo si sa
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 10 dic 2009 17:12

gremul ha scritto:
pippuz ha scritto:
gremul ha scritto:Krug o Bollinger...


gremul ha scritto:e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

Eeeeeeeeeeeeeeeehhhhh ma che rottura di cojoni con 'sti Champagne. :twisted: :twisted: :twisted:


eh vabbè era per fare un esempio con quello che bevo di più :D :D

altro esempio positivo potrebbe essere Montevertine (lasciando perdere il bianco)

certo che in Borgogna si rischia di farsi più male, questo si sa

Mentre tu perdi tempo qui ...

remonicola nel thread Cosa ho bevuto a Dicembre 2009 ha scritto:Krug Grand Cuvee---------------------------- :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: (pronto)
Krug 1995------------------------------------- :lol: :lol: :lol: (giovane)
Krug 1996------------------------------------- :lol: :lol: :lol: (giovane)
Krug Clos D'Ambonnay 1996---------------- :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: (giovane)
Krug Collection 1982---------------------- :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: ( pronto :cry: da lacrima :D )
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Nebbiolino » 10 dic 2009 17:12

pippuz ha scritto:
gremul ha scritto:Krug o Bollinger...


gremul ha scritto:e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

Eeeeeeeeeeeeeeeehhhhh ma che rottura di cojoni con 'sti Champagne. :twisted: :twisted: :twisted:



QUOTO!!!!! :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 10 dic 2009 17:13

azzoooo!!! :shock: :shock: :shock:
p.s. riferito alla bevuta di remonicola
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 10 dic 2009 17:16

gremul ha scritto:Il discorso della parcella "mediocre" è più comprensibile ma non credo che Rousseau o Dujac vinifichino quei vini solo per business (inteso in senso negativo) e non mi sembrano vini mediocri (certo in rapporto agli altri della loro produzione forse si però non certo in senso assoluto in rapporto all'appellation)

e ripeto ci sono anche esempi positivi (Bollinger ad esempio fa parecchi vini ed il suo base, venduto nella GDO, è veramente ottimo)

il Croera poi non so, non conosco la parcella nè ho mai assaggiato il vino


"Mediocre" non vuol dire schifoso, vuol dire appunto "mediocre", nella media, senza particolari pregi.
Per quantificare, parliamo di vini che, salvo in annate molto buone, difficilmente arrivano a 90 punti, per capirci (parlo dei due Borgogna che ho citato, perché il Croera secondo me non arriva manco ad 85 di punti...). In due appelation dove di vini che sfondano in carrozza quella soglia, e vanno anche oltre (molto oltre, nel caso del Clos de la Roche), ce ne sono diversi.
Un produttore può scegliere di uscire con un vino da una vigna mediocre per diversi motivi: per fare cassa, per allargare il proprio portafoglio prodotti, per avere un entry-level, perché i clienti glielo chiedono...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 10 dic 2009 18:13

Riassumo quanto ho capito, probabilmente male.
Bruno Giacosa è un grande produttore di (costose e introvabili) etichette rosse e di vini da vigne vocate (per me soprattutto di barbaresco).
Conviene però informarsi bene ed avere anche un po' di fortuna per non rischiare la fregatura, la fase o altro e dare così adito a critiche. anche feroci.
Non so se può però essere considerato un "duro e puro" traditional, quantomeno a livello marketing, data la sua origine di negociant e la sovente tendenza a "businessizzare" il proprio brand (vedi E.R., USA export e più recentemente Barolo Croera). Per fare una battuta più che Maestro verrebbe da dire Master.
Paradossalmente in alcune scelte direi che mi ricorda Gaja, legni piccoli a parte (per ora).
Data la sua riservata indole e per la delicatezza di molti suoi vini, potrebbe essere lo Zeus Sussurrante dell'Enologia Italiana.

Insomma, forse i talebani dovrebbero prendere Bartolo come unico vero riferimento religioso.

Occhiolini e linguacce a iosa, s'intende.
Ultima modifica di l'oste il 10 dic 2009 19:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda arnaldo » 10 dic 2009 19:30

l'oste ha scritto:Insomma, forse i talebani dovrebbero prendere Bartolo come unico vero riferimento religioso.

Occhiolini e linguacce a iosa, s'intende.


Sonod'accordo. E direi che a ruota, pro-talebani,segue il Citrico. 8)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda JohnnyTheFly » 10 dic 2009 20:05

Il Comandante ha scritto:LA cosa fastidiosa è che il mullah JtF, durante l'addestramento, ci costringeva sempre ad ascoltare 'sti cippa de Beach Boys...

Confermo. Con in più i Mamas&Papas, Everly Bros., Cooke e tutti i gruppi doo-wop anni '50. Sapeste dopo come ripudiavano Waits....... :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Nebbiolino » 10 dic 2009 20:17

arnaldo ha scritto:
l'oste ha scritto:Insomma, forse i talebani dovrebbero prendere Bartolo come unico vero riferimento religioso.

Occhiolini e linguacce a iosa, s'intende.


Sonod'accordo. E direi che a ruota, pro-talebani,segue il Citrico. 8)


Oh, non scherziamo. Che poi i nasini che soffrono le particelle di volatile inorridiscono. :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marcolandia » 10 dic 2009 20:37

Nebbiolino ha scritto:
arnaldo ha scritto:
l'oste ha scritto:Insomma, forse i talebani dovrebbero prendere Bartolo come unico vero riferimento religioso.

Occhiolini e linguacce a iosa, s'intende.


Sonod'accordo. E direi che a ruota, pro-talebani,segue il Citrico. 8)


Oh, non scherziamo. Che poi i nasini che soffrono le particelle di volatile inorridiscono. :mrgreen:



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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Wineduck » 10 dic 2009 21:15

meursault ha scritto:Alessandro, però dovresti metterti daccordo almeno con te stesso.

Qualche tempo fa eri intento a demonizzare le nostre critiche degli ultimi mesi a Conterno.......


:?: :?: :?:
Bevi meno..... :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 dic 2009 01:09

JohnnyTheFly ha scritto:
Il Comandante ha scritto:LA cosa fastidiosa è che il mullah JtF, durante l'addestramento, ci costringeva sempre ad ascoltare 'sti cippa de Beach Boys...

Confermo. Con in più i Mamas&Papas, Everly Bros., Cooke e tutti i gruppi doo-wop anni '50. Sapeste dopo come ripudiavano Waits....... :lol:

Fanno bene a ripudiarlo.
Ai bambini da spiaggia (traduzione), sono vietate le emozioni da grandi.
I grandi piaceri sono per chi aspetta (traduzione).

E comunque, per andare d'accordo caro JtF, dopo una seratina con arrosto e due vini del più grande e storico (oggettivo) produttore italiano, mi sto ascoltando qualcosa di giovane (traduzione).

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 dic 2009 03:49

Il Comandante ha scritto:- il discorso variabilità di etichette è comune a molti produttori super [...]. Vogliamo parlare dei Montepulciano di Valentini?

Avevo perso il passaggio. Mi ha colpito perchè proprio stasera ho bevuto (anche) il Montepulciano '92 di Valentini (piaciuto un bel po', ma sono curioso di sentire l'avanzino domani).
Infatti, a parte la comunanza di "variabilità", attribuibile ad infiniti vini e/o produttori, lo trovo un esempio non calzante e un po' ingeneroso.
A parte, tra parentesi, che per mia sensazione (ed esperienza empirica) sulla "rischiosità" dei suoi vini aleggia anche buona parte di leggenda e di errate conservazioni/aperture; d'altronde il montepulciano è un vitigno storicamente meno "stabile" per minor sperimentazione e di certo è endemicamente meno "nobile" del nebbiolo.

Valentini, oltre a un bianco e ad un rosato, vinifica un unico rosso, da vitigno appunto non paragonabile al nebbiolo per blasone, storia, tradizione e varietà di interpretazioni.
Secondo poi, con tutto il rispetto e l'ammirazione, il terroir di Loreto Aprutino non credo sia minimamente sovrapponibile alle langhe e ai cru di Master Giacosa per valore geo-storico, potenzialità ecc.
Se, puta caso, il Maestro Valentini "cicca" un'annata del montepulciano, "cicca" al 100% la produzione di una sua "tipologia".
Valentini non dispone di altre "rosse" o "bianche" che sono "venute meglio" o di vigna più vocata, per sovvertire o almeno bilanciare la critica.
Senza contare anche la fascia di prezzo diversa, il "coefficiente di contestualizzazione critica" per questi due produttori, per me è parecchio differente.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 11 dic 2009 11:29

l'oste ha scritto:
Il Comandante ha scritto:- il discorso variabilità di etichette è comune a molti produttori super [...]. Vogliamo parlare dei Montepulciano di Valentini?

Avevo perso il passaggio. Mi ha colpito perchè proprio stasera ho bevuto (anche) il Montepulciano '92 di Valentini (piaciuto un bel po', ma sono curioso di sentire l'avanzino domani).
Infatti, a parte la comunanza di "variabilità", attribuibile ad infiniti vini e/o produttori, lo trovo un esempio non calzante e un po' ingeneroso.
A parte, tra parentesi, che per mia sensazione (ed esperienza empirica) sulla "rischiosità" dei suoi vini aleggia anche buona parte di leggenda e di errate conservazioni/aperture; d'altronde il montepulciano è un vitigno storicamente meno "stabile" per minor sperimentazione e di certo è endemicamente meno "nobile" del nebbiolo.

Valentini, oltre a un bianco e ad un rosato, vinifica un unico rosso, da vitigno appunto non paragonabile al nebbiolo per blasone, storia, tradizione e varietà di interpretazioni.
Secondo poi, con tutto il rispetto e l'ammirazione, il terroir di Loreto Aprutino non credo sia minimamente sovrapponibile alle langhe e ai cru di Master Giacosa per valore geo-storico, potenzialità ecc.
Se, puta caso, il Maestro Valentini "cicca" un'annata del montepulciano, "cicca" al 100% la produzione di una sua "tipologia".
Valentini non dispone di altre "rosse" o "bianche" che sono "venute meglio" o di vigna più vocata, per sovvertire o almeno bilanciare la critica.
Senza contare anche la fascia di prezzo diversa, il "coefficiente di contestualizzazione critica" per questi due produttori, per me è parecchio differente.


A dire il vero le tue considerazioni, condivisibili o meno che siano (ed in buona parte lo sono), mi sembrano poco attinenti rispetto al discorso che si faceva con Marzio, cui rispondeva il mio messaggio, che verteva sul disappunto di chi spende una bella cifra e si ritrova una bottiglia non all'altezza.
Riconosco però che Valentini è un esempio disomogeneo rispetto agli altri che ho fatto, ma per un altro motivo: che Valentini, così come Mauro Mascarello, è un esempio di variabilità di bottiglia rispetto ad un'etichetta generalmente molto buona. Il Croera ed il Falletto invece, così come l'Echezeaux di Dujac o il Clos de la Roche di Rousseau, sono invece esempi di etichette generalmente meno valide rispetto alla qualità media di un grande produttore.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 dic 2009 12:52

Il Comandante ha scritto:A dire il vero le tue considerazioni, condivisibili o meno che siano (ed in buona parte lo sono), mi sembrano poco attinenti rispetto al discorso che si faceva con Marzio, cui rispondeva il mio messaggio, che verteva sul disappunto di chi spende una bella cifra e si ritrova una bottiglia non all'altezza.

A parte le considerazioni sulle aspettative generali per vitigno e terroir, ho detto delle fasce di prezzo; con un montepulciano di Valentini preso all'uscita, la cifra che si spende è intorno ai 50 pippoli che "son palanche, belin", ma meno della metà di una E.R. e meno di una bianca che si rivelassero, malauguratamente, under performance. Il disappunto è, almeno economicamente, meno doloroso.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 11 dic 2009 12:59

Il Montepulciano di Valentini non l'ho mai comperato in vita mia, ma le cifre che ho sempre sentito sono più alte, nell'ordine dei 65-70 euro, cioè in sostanza paragonabili ad un'etichetta bianca di Giacosa. Mi sbaglio?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 dic 2009 13:05

Il Comandante ha scritto:Il Montepulciano di Valentini non l'ho mai comperato in vita mia, ma le cifre che ho sempre sentito sono più alte, nell'ordine dei 65-70 euro, cioè in sostanza paragonabili ad un'etichetta bianca di Giacosa. Mi sbaglio?

All'uscita, ma solo fino al 2000 che ho comprato "direttamente" in loco, restavo sui 50.
Anche se sono aumentati a livello delle bianche, le rosse sono sempre molto più care.
Come dicevi, il prossimo Rocche 2004, forse uscirà addirittura in fascia Monfortino.
Hai capito il Master Giacosa...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda mbrown » 11 dic 2009 13:14

L'ultima annata prodotta del Montepulciano sta sui 70 Euro in enoteca con un ricarico giusto. Le ultime etichette bianche stanno almeno sugli 80-90 Euro (lasciamo perdere chi sul forum le ha vendute praticamente sottocosto): non mi sembra pochino per dei vini che a volte sono una terribile delusione
Forse ho sbagliato a giudicare Stromberg. Un uomo che beve Dom Perignon del '52 non può essere cattivo. (Bond)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda meursault » 11 dic 2009 13:58

Le etichette bianche, quelle in cui effettivmante si rischiano delusioni anche cocenti, hanno un prezzo oggettivamente comparabile con un Montepulciano Valentini.
E, aggiungo io, ad oggi, il Montepulciano Valentini è decisamente più caro, che costa indicativamente quanto l'etichetta bianca più costosa (Rocche del Falletto).

Le etichette rosse invece costano di più, ma sono anche molto ma molto più costanti rispetto alle bianche.
Secondo me non c'è paragone, con le rosse, posto che si abbia voglia di spendere certe cifre per un vino ovviamente, si ha un'ottimo probabilità di trovare un gran bel vino.
Poi magari ci si può aspettare di più ed è lecito, ma sono cose che capita con Monfortino e con tutti gli altri vini ai vertici dell'enologia mondiale.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 11 dic 2009 15:13

meursault ha scritto:Le etichette rosse invece costano di più, ma sono anche molto ma molto più costanti rispetto alle bianche.
Secondo me non c'è paragone, con le rosse, posto che si abbia voglia di spendere certe cifre per un vino ovviamente, si ha un'ottimo probabilità di trovare un gran bel vino.
... quoto , senza "Riserve" :lol: quanto giustamente scritto da Matteo . Per Giacosa ho un'affettività quasi morbosa nelle etichette rosse , soprattutto nell'ultimo ventennio , checchè se ne dica . Paradossalmente concordo persino sul valore , quasi random , di trovarsi davanti ad una'etichetta bianca che non ti faccia per nulla pentire dei (tanti) soldi spesi . Ma per l'aleatorietà di questa probabilità , lo paragono all'acquisto di un gratta e vinci da 10 Euro . L'emozione mentre lo gratti è notevole ( come quando stappi quelle bottiglie ) poi ti puo' capitare la vincita da 50 o 100 Euro , ma anche che tu rimanga con quel cartoncino "caro" in mano che non ti resta che buttare nel cestino imprecando ( parlo delle ultime 15-20 bocce aperte negli ultimi 2-3 anni e degli ultimi 10-15 tagliandi acquistati , mica frilli) . Cio' non di meno , soprattutto all'Autogrill , ogni tanto ci ricasco , così come in enoteca , le mie 6-8 bocce all'anno di etichette bianche me le compro ... 8)
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