Nebbiolata 1971

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Baroloonline
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Baroloonline » 17 nov 2009 15:22

Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Io, più o meno purtroppo, sono arrivato alla conclusione che, entità semi divine a parte (uno a caso: Monfortino ben conservato), il fascino di bere vini con parecchi lustri alle spalle si riduce, nella gran parte dei casi, all'anno stampato sull'etichetta polverosa di turno.
Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


apprezzo sempre di piu' i nebbioli prima della fase di chiusura, o, ancora di piu', appena usciti dalla fase di chiusura.
Sono pochissime le annate ante 96 (anche grandi bottiglie) che stasera mi stapperei volentieri. Mentre magari mi verrebbe voglia di bermi un 99 o un 01.
REsta il fatto che nel mio passato ho passato fasi polamente opposte, ma in questa zona della mia vita è cosi' (anche per il pinot nero comunque)
Sul sangiovese non ho sufficiente esperienza, se qualcuno avesse voglia di farmi crescere culturalmente in questa direzione gliene sarei grato... :D . Vedro' di ricambiare.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Nebbiolino » 17 nov 2009 15:30

Baroloonline ha scritto:
apprezzo sempre di piu' i nebbioli prima della fase di chiusura, o, ancora di piu', appena usciti dalla fase di chiusura.
Sono pochissime le annate ante 96 (anche grandi bottiglie) che stasera mi stapperei volentieri. Mentre magari mi verrebbe voglia di bermi un 99 o un 01.


Mi trovi in perfetta sintonia. Aggiungo che io mi bevo con gran piacere pure i 2004... :roll:

Sul sangiovese, secondo me tutto fa la perfetta conservazione. E poi comunque dipende da vino a vino... ma amen.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda MCSE » 17 nov 2009 15:48

Baroloonline ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Io, più o meno purtroppo, sono arrivato alla conclusione che, entità semi divine a parte (uno a caso: Monfortino ben conservato), il fascino di bere vini con parecchi lustri alle spalle si riduce, nella gran parte dei casi, all'anno stampato sull'etichetta polverosa di turno.
Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


apprezzo sempre di piu' i nebbioli prima della fase di chiusura, o, ancora di piu', appena usciti dalla fase di chiusura.
Sono pochissime le annate ante 96 (anche grandi bottiglie) che stasera mi stapperei volentieri. Mentre magari mi verrebbe voglia di bermi un 99 o un 01.
REsta il fatto che nel mio passato ho passato fasi polamente opposte, ma in questa zona della mia vita è cosi' (anche per il pinot nero comunque)
Sul sangiovese non ho sufficiente esperienza, se qualcuno avesse voglia di farmi crescere culturalmente in questa direzione gliene sarei grato... :D . Vedro' di ricambiare.


Se avrai voglia di farti un giro sul lago con tutta la tua famiglia .... :wink:
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa del delirio del weekend)

Messaggioda Baroloonline » 17 nov 2009 15:51

prima o poi...
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 15:54

Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


Mi permetto di allargare il dibattito, con un filo di pessimismo.
Parlando ovviamente della media e non delle punte.
Non è forse una grande sconfitta di uno dei grandi vini di casa nostra e, se vogliamo, una grande rivincita dei bordolesi (francesi ma anche italiani, come da thread sul friuli)?
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda meursault » 17 nov 2009 16:03

Dudley ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


Mi permetto di allargare il dibattito, con un filo di pessimismo.
Parlando ovviamente della media e non delle punte.
Non è forse una grande sconfitta di uno dei grandi vini di casa nostra e, se vogliamo, una grande rivincita dei bordolesi (francesi ma anche italiani, come da thread sul friuli)?



A me i nostri Nebbiolo e Sangiovese degli anni 70/80 sembrano clamorosamente in forma rispetto a quello che potrebbe offrire un Pinot Nero dello stesso periodo.
La discriminente veramente fondamentale è la conservazione, pensate in una cantina perfetta, messi a dimora fin dall'uscita, quanti Barolo 61 e 71 ancora oggi potrebbero allietare i nostri palati?
E senza bisogno di scomodare Monfortino e compagnia bella......di sorprese se ne trovano continuamente e da produttori assolutamente sconosciuti che probabilmente facevano il vino con una consapevolezza tecnica non certo mostruosa.
Questo vuole dire che il terroir e il vitigno, combinazione magica, posso fare la differenza, e la fanno.
E' chiaro che non mi riferisco a qui vini che sanno solo di ferro, china e campionario vario di ossidatume.......per quanto la sensibilitò personale faccia la differenza, ci sono un sacco di Nebbiolo maggiorenni e più assolutamente integri.
Avendo conservato il vino come si comanda.........ci sarebbe da divertirsi......

A parte Bordeaux che è inarrivabile, come longevità, secondo me i nostri stanno piazzati subito dietro.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 16:25

meursault ha scritto:
Dudley ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


Mi permetto di allargare il dibattito, con un filo di pessimismo.
Parlando ovviamente della media e non delle punte.
Non è forse una grande sconfitta di uno dei grandi vini di casa nostra e, se vogliamo, una grande rivincita dei bordolesi (francesi ma anche italiani, come da thread sul friuli)?



La discriminente veramente fondamentale è la conservazione, pensate in una cantina perfetta, messi a dimora fin dall'uscita, quanti Barolo 61 e 71 ancora oggi potrebbero allietare i nostri palati?


Mi permetto però di sottolineare le parole di Nebbiolino, cui aggiungerei la liquerizia e un che balsamico/mentolato.

Insomma, mi pare che la discriminante sia la monotonia del registro olfattivo dei baroli maturi, più che la conservazione.

Ripeto, nella media.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa del delirio del weekend)

Messaggioda MCSE » 17 nov 2009 16:26

Baroloonline ha scritto:prima o poi...


BENE :D
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Nebbiolino » 17 nov 2009 16:40

Dudley ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


Mi permetto di allargare il dibattito, con un filo di pessimismo.
Parlando ovviamente della media e non delle punte.
Non è forse una grande sconfitta di uno dei grandi vini di casa nostra e, se vogliamo, una grande rivincita dei bordolesi (francesi ma anche italiani, come da thread sul friuli)?


Io penso che moltissimo dipenda dalla conservazione. Altro aspetto non trascurabile, è che da qualche decennio i vini vengono in genere fatti per essere consumati negli anni immediatamente seguenti l'uscita sul mercato.
Parlando con bevitori di lunga data, da più parti mi è stato detto, ad esempio, che un tempo i barolo e i barbaresco appena usciti sul mercato si presentavano con durezze che oggi apparirebbero inconcepibili. E questo penso abbia il suo peso, in ottica di lungo periodo.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda vinogodi » 17 nov 2009 16:45

Nebbiolino ha scritto:
Dudley ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Sono in fase di profonda riflessione sui baroli maturi, via via che passa il tempo li apprezzo sempre di meno. Sara' il periodo...



Saranno anche affascinanti, ma a forza di sentire solo odore di funghi, tartufo, humus misto a ossidazione, si finisce col rimpiangere quel bel fruttino rosso del nebbiolo giovane.


Mi permetto di allargare il dibattito, con un filo di pessimismo.
Parlando ovviamente della media e non delle punte.
Non è forse una grande sconfitta di uno dei grandi vini di casa nostra e, se vogliamo, una grande rivincita dei bordolesi (francesi ma anche italiani, come da thread sul friuli)?


Io penso che moltissimo dipenda dalla conservazione. Altro aspetto non trascurabile, è che da qualche decennio i vini vengono in genere fatti per essere consumati negli anni immediatamente seguenti l'uscita sul mercato.
Parlando con bevitori di lunga data, da più parti mi è stato detto, ad esempio, che un tempo i barolo e i barbaresco appena usciti sul mercato si presentavano con durezze che oggi apparirebbero inconcepibili. E questo penso abbia il suo peso, in ottica di lungo periodo.
... quoto quanto scritto dal saggio Nebbiolino e dal sempre puntuale Baroloonline . Senza ritornare al refrain sulla conservazione ( mi sembra davvero argomento un po' scontatello e strabattutto anche dal sottoscritto ) vorrei aggiungere la generalizzata ignoranza sull'importanza del servizio e delle "condizioni" di questo servizio . Leggo di abomini perpetrati dalla maggior parte degli amici forumisti che si sentono delusi dopo aperture di bottiglie con parecchi decenni sulle spalle , eppoi alla domanda sul servizio si scopre che sono state aperte alla brutto cane dopo magari viaggi di centinaia di chilometri : tenendo conto dell'estremamente labile equilibrio biochimico che ha una boccia di quella foggia , un po' basito rimango sempre ...
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda meursault » 17 nov 2009 16:59

Dudley ha scritto:
Mi permetto però di sottolineare le parole di Nebbiolino, cui aggiungerei la liquerizia e un che balsamico/mentolato.

Insomma, mi pare che la discriminante sia la monotonia del registro olfattivo dei baroli maturi, più che la conservazione.

Ripeto, nella media.


E' chiaro che se si ha una certa avversione verso profumi terziarizzati, e si preferiscono altri sentori magari più sul frutto, questi vini non piaceranno mai.
Il mio discorso sottolineava il fatto che grandi vini "anzianotti" tendono a diventare monocordi anche grazie ad una non corretta conservazione.......quindi, con quel genere di vini, per far sì che si esprimano al meglio, bisogna avere una particolare cura nella conservazione e nel trasporto.
A me personalmente il profumo di tartufo, funghi, humus, terra e foglie bagnate, camino spento, piace parecchio.....certo quanto questi vecchi Nabbiolo sono su toni statici e stanchi, monocordi, non piacciono molto neanche a me.
Io penso proprio che i Baroli non siano monocordi, altrochè, lo saranno alcuni di essi, o quelli conservati male.
La percentuale di buonissimi vini, considerando anche (ripeto) la consapevolezza con la quale si facevano, mi sembra assai sorprendente.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Nebbiolino » 17 nov 2009 17:06

meursault ha scritto:[
A me personalmente il profumo di tartufo, funghi, humus, terra e foglie bagnate, camino spento, piace parecchio.....certo quanto questi vecchi Nabbiolo sono su toni statici e stanchi, monocordi, non piacciono molto neanche a me.


E aggiungerei marcati. Che poi è proprio quello che spesso succede.

Nel mio piccolo, qualche settimana fa ho aperto un '82 di Rinaldi (Francesco), base. I suddetti sentori c'erano tutti, ma discreti, defilati, in sottofondo. In primo piano, anice e fiori macerati, di un'integrità impressionante per un vino di quasi 28 anni.
Ecco, quella è una vecchiaia che piace.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 17:16

Nebbiolino ha scritto:Io penso che moltissimo dipenda dalla conservazione. Altro aspetto non trascurabile, è che da qualche decennio i vini vengono in genere fatti per essere consumati negli anni immediatamente seguenti l'uscita sul mercato.
Parlando con bevitori di lunga data, da più parti mi è stato detto, ad esempio, che un tempo i barolo e i barbaresco appena usciti sul mercato si presentavano con durezze che oggi apparirebbero inconcepibili. E questo penso abbia il suo peso, in ottica di lungo periodo.


No, alt.
Qui non ti capisco.

Non ti piace un barolo maturo per il profilo olfattivo spostato su toni terziarizzati tipicamente autunnali (come dice il Conte, terra, foglie bagnate, funghi, cenere) perché pensi che quel profilo sia determinato dal fatto che sia stato mal conservato?

Per quanto riguarda le durezze, beh, credo che la diatriba oramai trita e stancante fra modernisti e tradizionalisti sia nata tutta da qui. Penso che ci siano comunque ancora i fautori della tradizione dura e pura. E non so se fra 10 anni uno Scavino 96 dirà molte più cose di un Massolino 96.

vinogodi ha scritto:Leggo di abomini perpetrati dalla maggior parte degli amici forumisti che si sentono delusi dopo aperture di bottiglie con parecchi decenni sulle spalle , eppoi alla domanda sul servizio si scopre che sono state aperte alla brutto cane dopo magari viaggi di centinaia di chilometri : tenendo conto dell'estremamente labile equilibrio biochimico che ha una boccia di quella foggia , un po' basito rimango sempre ...


Qui ti devo dare ragione, specie quando si tratta di premier cru bordolesi famoserrimi.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 17:24

meursault ha scritto:
Dudley ha scritto:
Mi permetto però di sottolineare le parole di Nebbiolino, cui aggiungerei la liquerizia e un che balsamico/mentolato.

Insomma, mi pare che la discriminante sia la monotonia del registro olfattivo dei baroli maturi, più che la conservazione.

Ripeto, nella media.


E' chiaro che se si ha una certa avversione verso profumi terziarizzati, e si preferiscono altri sentori magari più sul frutto, questi vini non piaceranno mai.
IA me personalmente il profumo di tartufo, funghi, humus, terra e foglie bagnate, camino spento, piace parecchio......


Non ho avversione per i profumi terziarizzati, tutt'altro.
Io volevo porre l'accento soprattutto su questo punto.
Sul fatto che, comunque, il quadro dei profumi rimanga quello che hai descritto, anche in presenza di perfetta conservazione.
Ripeto, nella media.
Insomma, per farla breve, se dovessi ricomprare un vino agé, e dovessi decidere fra una delle riserve di Mastroberardino 68 (sempre grato a Deruj per le bevute) e un Cogno Marcarini 70 o 71, io non avrei dubbi a scegliere il primo.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda meursault » 17 nov 2009 17:43

Dudley ha scritto:Insomma, per farla breve, se dovessi ricomprare un vino agé, e dovessi decidere fra una delle riserve di Mastroberardino 68 (sempre grato a Deruj per le bevute) e un Cogno Marcarini 70 o 71, io non avrei dubbi a scegliere il primo.


Mi sa, caro Dudley, che hai preso un brutissimo bruttissimo esempio, ma proprio bruttissimo. :D :D
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 17:48

meursault ha scritto:
Dudley ha scritto:Insomma, per farla breve, se dovessi ricomprare un vino agé, e dovessi decidere fra una delle riserve di Mastroberardino 68 (sempre grato a Deruj per le bevute) e un Cogno Marcarini 70 o 71, io non avrei dubbi a scegliere il primo.


Mi sa, caro Dudley, che hai preso un brutissimo bruttissimo esempio, ma proprio bruttissimo. :D :D


:mrgreen: :mrgreen:

L'ho preso apposta.
Provocando (in maniera costruttiva) e aspettandoti al varco.
Perché, senza tirar fuori gli Dei, qualcosa di buono c'è, anche di agé, di maturo, ad un prezzo conveniente.
Cosa preferire, quindi?
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa del delirio del weekend)

Messaggioda Deruj » 17 nov 2009 17:53

fabird ha scritto:
fabird ha scritto:Ho appena stappato una bottiglia di Barolo Riserva della castellana 1941 dei Marchesi di Barolo.

Già la forma della bottiglia è alquanto particolare, un'albeisa schiacciata al centro come quando si vuole togliere l'aria alle bottiglie di plastica.

Colore granato limpido brillante che via al mattone ed unghia ambrata.

Profumi delicati di foglie secche, fruttini rossi humus e ruggine.

In bocca si rivela coerente evidenziando una bella ed elegante acidità, i fruttini rossi virano verso il ribes e l'humus. persistenza luuunga.

17,5/20

la sua evoluzione lo ha portato a diventare una delle migliori bottiglie che abbia mai bevuto.


alcuni diranno che è perché gli piace arpepe.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
...Et j’ai joué de bons tours à la folie.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Nebbiolino » 17 nov 2009 17:57

Dudley ha scritto:Io volevo porre l'accento soprattutto su questo punto.
Sul fatto che, comunque, il quadro dei profumi rimanga quello che hai descritto, anche in presenza di perfetta conservazione.
Ripeto, nella media.



Secondo me non è esattamente così. Una perfetta conservazione, mi sa, porta ad avere questi sentori non troppo sovrastanti e marcati, spesso accompagnati da altri profumi (vedi quanto scrivevo sul rinaldi '82).
Una cattiva conservazione invece, porta, mi sa, ad una versione opprimente e velocemente stancante dei descrittori in questione.
Sulle durezze alla nascita, lungi da me il voler riproporre trite querelle; dico solo che se vuoi bere un vino con alle spalle 30 o 40anni, senza trovarlo morto, deve trattarsi per forza di vino con certa struttura (acidità, tannini e via di seguito).
Poi, a margine di tutto questo, c'è anche l'immancabile Fattore C.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda meursault » 17 nov 2009 18:03

Dudley ha scritto: :mrgreen: :mrgreen:

L'ho preso apposta.
Provocando (in maniera costruttiva) e aspettandoti al varco.
Perché, senza tirar fuori gli Dei, qualcosa di buono c'è, anche di agé, di maturo, ad un prezzo conveniente.
Cosa preferire, quindi?


Eccerto che c'è.
Anzi, non credo ci siano altri vini al mondo di 40 anni, così buoni e ai prezzi a cui si possono ancora trovare qui.
Secondo me, quando un vino agè è buono forte, faccio veramente fatica a preferirlo ad uno giovane.
E' difficile però dire cosa preferisco, non ti saprei dire, ci sono delle volte che ho voglia di uno, e delle altre che ho voglia dell'altro.

Poi, come ad esempio possono non piacere i bianchi macerati o i vini da 23,7 ma di grande bevibilità, non trovo nulla di strano che su questo tipo di vini si possa divergere anche molto nella valutazione.
Certo, vini straordinariamente integri e ancora tutto sommato giovanili come Marcarini (71 e 70) e Mastroberardino (68) aiutano a far convergere l'opinione di persone diverse..... :D :) :lol:
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 18:08

Nebbiolino ha scritto:
Dudley ha scritto:Io volevo porre l'accento soprattutto su questo punto.
Sul fatto che, comunque, il quadro dei profumi rimanga quello che hai descritto, anche in presenza di perfetta conservazione.
Ripeto, nella media.



Secondo me non è esattamente così. Una perfetta conservazione, mi sa, porta ad avere questi sentori non troppo sovrastanti e marcati, spesso accompagnati da altri profumi (vedi quanto scrivevo sul rinaldi '82).
Una cattiva conservazione invece, porta, mi sa, ad una versione opprimente e velocemente stancante dei descrittori in questione.
Sulle durezze alla nascita, lungi da me il voler riproporre trite querelle; dico solo che se vuoi bere un vino con alle spalle 30 o 40anni, senza trovarlo morto, deve trattarsi per forza di vino con certa struttura (acidità, tannini e via di seguito).
Poi, a margine di tutto questo, c'è anche l'immancabile Fattore C.


Ok.
La frase sulla querelle non voleva romperti i maroni, era solo confermare che proprio quelle durezza hanno rappresentato la sfida per chi immaginava ed immagina una maniera diversa (non giusta, non sbagliata) per trattare il nebbiolo.

Il fattore C. é importante ma trovo che, nella media, senza toccare vertici, acquistare una boccia di barolo/barbaresco agé sia più rischioso che acquistare un taglio bordolese, franzoso o no.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Nebbiolino » 17 nov 2009 18:33

Dudley ha scritto:
Il fattore C. é importante ma trovo che, nella media, senza toccare vertici, acquistare una boccia di barolo/barbaresco agé sia più rischioso che acquistare un taglio bordolese, franzoso o no.


Ti dirò, io mi trovo in perfetta par condicio: generalmente terrorizzato, se la conservazione non è garantita. :D Poi potrei pure dirti che, a parità di conservazione, senza andare sui grandissimi nomi, pur'io preferisco la terziarizzazione del bordolese.
Gusti, mi sa.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda pippuz » 17 nov 2009 18:50

meursault ha scritto:
Dudley ha scritto:Insomma, per farla breve, se dovessi ricomprare un vino agé, e dovessi decidere fra una delle riserve di Mastroberardino 68 (sempre grato a Deruj per le bevute) e un Cogno Marcarini 70 o 71, io non avrei dubbi a scegliere il primo.


Mi sa, caro Dudley, che hai preso un brutissimo bruttissimo esempio, ma proprio bruttissimo. :D :D

Eh si ... Marcarini 71 è buono forte.
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda Dudley » 17 nov 2009 19:05

pippuz ha scritto:
meursault ha scritto:
Dudley ha scritto:Insomma, per farla breve, se dovessi ricomprare un vino agé, e dovessi decidere fra una delle riserve di Mastroberardino 68 (sempre grato a Deruj per le bevute) e un Cogno Marcarini 70 o 71, io non avrei dubbi a scegliere il primo.


Mi sa, caro Dudley, che hai preso un brutissimo bruttissimo esempio, ma proprio bruttissimo. :D :D

Eh si ... Marcarini 71 è buono forte.



Tu fra il Brunate di Cogno-Marcarini 71 e una delle riserve di Mastroberardino 68 (quella che ti è piaciuta di più fra Castelfranci, Montemarano e Piano d'Angelo, se sei fra quelli - mannaggia loro - che le ha bevute tutte), quale compreresti a scatola chiusa?
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa di Bordeaux 82)

Messaggioda meursault » 17 nov 2009 19:22

Dudley ha scritto:Tu fra il Brunate di Cogno-Marcarini 71 e una delle riserve di Mastroberardino 68 (quella che ti è piaciuta di più fra Castelfranci, Montemarano e Piano d'Angelo, se sei fra quelli - mannaggia loro - che le ha bevute tutte), quale compreresti a scatola chiusa?


Se entrambe da conservazione perfetta, siamo lì.
Probabilmente prenderei Mastro perchè se di Baroli 1971 molto buoni ne posso trovare, un vino del Sud così vecchio di quella caratura non si trova.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: In Piemonte si beve bene (in attesa del delirio del weekend)

Messaggioda Baroloonline » 23 nov 2009 16:53

Serata n.1 (venerdi', presenti il sottoscritto,Daniela, Enrico,Nicola e Marie-Antoiniette) - Enrico appiccicaci la foto:

Champagne Collard 1975 (sboccatura 2009)
Barbaresco Crichet Paje 1978 Roagna
Pinot noir Sonoma Coast Cuvee Caterine 2004 Kistler Vineyards
Meursault Genevrieres 1er cru 2004 Coche Dury
Chavalier Montrachet grand cru 2004 Ramonet
Bonnes Mares grand cru 2006 JF Mugnier
Sancerre Clos de la neore 2007 E.Vatan
Barolo Cascina Francia 2005 Giacomo Conterno
Hermitage 1983 Chave

Serata n.2 (sabato, presenti il sottoscritto,Daniela,Jo,Renzo, Cinzia e Marie-Antoiniette)

Champagne La Femme 1996 Duval Leroy
Chablis Les Clos grand cru 2006 Raveneau (da magnum)
Chateau Leoville Las Cases 2eme cru 1986
Charmes Chambertin grand cru 2004 Dugat Py
Chateauneuf du pape Hommage a J.Perrin 2001 Beaucastel
Riesling Wehlener Sonnenuhr Auslese 1982 JJ Prum

Sono distrutto, la seconda sera non ho quasi bevuto perche' il mio fegato chiedeva pietà. Tra un po' metto le note.
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