marcolandia ha scritto:Pinot nero 2006 Franz Haas
Pinot noir 2006 Terlaner
Blauburgunder Mazzon 2006 - Gottardi
Come siamo messi con gli altoatesini? Ci siamo o non ci siamo proprio?
Interpreto il tuo "esserci" come avvicinamento qualitativo/gustativo alla Cote d'Or, e non credo sia completamente possibile cercare in toto la Borgogna nei pinot nero dell'Alto Adige. Probabilmente non sarebbe nemmeno giusto e corretto nei confronti del terroir atesino. Sono pinot noir molto diversi per vari motivi principalmente geoclimatici che inevitabilmente "segnano" le differenze. A livello di caratteristiche non basta un preciso e ridondante sfoggio del varietale, come in Haas. Il salto, secondo me qualitativo, lo fanno la complessità olfattiva e la carnalità tattile che le differenti Aoc francesi offrono, soprattutto con i 1er e G.Cru. A livello di village, secondo me, con qualche distinguo ci siamo, tolti i soliti 3-4 vignerons mostri che anche nei village oltrepassano l'eccellenza.
Dei tre 2006 bevuti oggi, il Terlano mi è sembrato il più minerale, forse anche il più equilibrato, giovanilmente serrato nell'attacco al palato, lungo di persistenza e preceduto da piacevoli fruttini incipriati, soffici, eleganti. Quello di Haas è la seconda bottiglia in poco tempo, molto impattante e dolce, forse troppo "femminile" al punto di sembrare quasi un vino aromatico, cicciottello in bocca ma non ha nè la beva elevata, nè la mineralità di Terlano.
Gottardi mi è piaciuto molto per i profumi, non ricchissimi ma puliti e piacevoli, il più Gevrey oriented, con frutto ciliegioso e radici in primo piano, solo l'alcol abbastanza presente (14°), lo limita leggermente al mio gusto, soprattutto per bevibilità, in bocca si sente che c'è tanta materia e struttura, forse il tempo lo equilibrerà un poco. Piaciutello Terlano, piaciutino Gottardi, piacione Haas, nell'ordine.
Sull'Aulente, portato da un amico, confermo la tua esclamazione non lusinghiera. Colore rosso scuro, dopo un po' di riduzione iniziale, spara un bel petardo di frutto rosso che però dura troppo poco, poi il vino si mette all'ombra di un fruttone dolciotto e vinoso e non si muove più. Piaciuto troppo poco.
Infine i due vecchietti hanno fatto discrete faville.
Il Boca '88 credo sia lo stesso della verticale di Armando su Bibenda, ma dalle foto sul giornale noto che il mio aveva un'etichetta diversa, con uno stemma. Comunque, colore rubino abbastanza scuro con molti riflessi granata. Al naso è proprio molto nebbiolo, anzi un nebbiolo grosso, quasi come un barbaresco, vista l'intensità della viola accompagnata poi da rabarbaro, cenere di legna "da evoluzione" e sentori minerali credo più tipici della sua macro zona. In bocca è ancora giovane, anche se il tannino è bello rotondo. Manca solo persistenza lunga, in bocca evapora un po' troppo veloce sul finale. Piaciuto.
Il Sori Tildin ha un colore un po' più spento del Boca, più granata anche. Al naso è comunque di una freschezza e ricchezza fantastiche, passi dalla liquirizia, al cedro candito, con spezie e folatine balsamiche. In bocca è pieno, si sente tornare la liquirizia, è elegantemente morbido e arrotondato ma si percepisce una acidità ancora viva, probabile duri ancora un po' di tempo. Mi è sembrato quasi un bordeaux di 2eme cru. Vitigni extra o no, quando i vini sono così buoni, per me è sufficiente, anzi di più. Piaciuto un bel po'.