de magistris ha scritto:- Taurasi Radici Etichetta nera '05: le scelte più o meno definitive fatte dall'azienda sulle selezioni di punta (Naturalis Historia e Radici Riserva), a mio avviso stanno giovando a quello che è a tutti gli effetti il Taurasi "base". L'aspetto che mi convince di più è l'impressione di un frutto che viene lasciato libero di esprimersi senza rincorrere chissà quali ambizioni estrattive e di complessità e soprattutto senza "zavorre" legnose che, ad esempio, ricordo abbastanza presenti sul 2001 e, in parte, anche su 2003 e 2004. Succoso, croccante, agile, molto coerente, con un finale di erbe amare non lunghissimo ma preciso. Moderno ma non troppo, non soltanto un vino "tecnico". 87/100
Mi fa un gran piacere leggere queste note, ripensando all'assaggio del 2004. Lasciando al Naturalis Historia il testimone del vino "moderno" porta a compimento in una maniera ancora migliore dell'immaginato il riposizionamento strategico della linea Taurasi dell'azienda. Secondo te quanto rimangono/potrebbero rimanere distanti in futuro queste nuove Etichette Nere rispetto a quelle diciamo dal 1988 al 1997? Anche quelli per motivi diversi erano vini con minor forza assoluta di quanto non sarebbe stato possibile, e a me piacevano da matti. Magari senza pretese di lunghissimo invecchiamento, ma mi piacevano. Siamo da quelle parti?
de magistris ha scritto:- Taurasi Naturalis Historia '05: uscirà a dicembre quindi sono più che mai impressioni "in progress", ma continuo a non entrare in sintonia con questo vino. A cui non si può non riconoscere tutta l'importanza e la qualità della materia, ma che come nel 2004 continuo a sentire un po' troppo imbrigliata nelle maglie del legno nuovo. Lo assorbirà? Non lo assorbirà? Ognuno su questo può dire la sua, io istintivamente avverto che non sarà mai il mio vino e che questo profilo cupo di prugna scura, pepe nero e liquirizia difficilmente diventerà qualcosa di completamente diverso. Mi convince comunque più del 2004.
Il 2004 mi era parso un vino intenzionalmente spostato in uno spazio di spinta carnosità, se non anche grassezza. Quindi il legno dolce, ma anche e soprattutto un frutto più scuro e denso, che attribuivo a scelte di vigna più che di cantina. Il legno non mi pare destinato a rimanere di traverso in eterno, quantomeno non in misura intollerabile, mentre credo che poco potrà recuperare della maggiore maturità del vino. Mi paicerebbe sapere se ti ritrovi su questo 2004, e quanto gli somiglia il 2005. Mi pare abbastanza. Ultima nota: il pepe, che considero varietale, è stato una delle note che più ho gradito, e che mi fanno pensare ad un potenziale tutt'altro che indifferente. Se prima o poi sostituissero il nome storicheggiante con quello della vigna, e reindirizzassero lo stile in direzione più classica, credo che avremmo un grande Taurasi in più.
de magistris ha scritto:- Taurasi Radici Etichetta Bianca Ris. '04: è esattamente il vino che mi aspettavo, fedele oltremodo ad un'annata che sempre più mi sembra una sorta di punto di incontro tra la '99 e la 2001. Sempre istintivamente, il '99 per me è più buono, il 2001 no. In particolare rispetto al 2001, che è nato e ancora adesso si porta dietro un profilo più largo che dritto (e anche più legno), questo 2004 sembra avere uno smalto aromatico decisamente superiore. A bicchiere vuoto rosa appassita, arancia rossa, erbette suggeriscono che c'è molto altro dietro quella punta di matita, così in primo piano in questo momento. E in bocca c'è vibranza, sapore e tannini di velluto. Mi è piaciuto molto.
Occhio che "smalto aromatico" rischia di essere equivoco...
Scherzi a parte, mi pare che si prospetti un gran vino. Ma quando parli di punta di matita intendi dire che il vino è ancora strettissimo al naso, oppure che dà una nota dominante di grafite?
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”