Nebbiolata 1971

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Baroloonline
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 09 mar 2009 19:10

Continuando: Echezeaux 1970 DRC, bellissimo naso, incenso, fruttini rossi, buona terziarizzazione. Molto piu' vivo di Trapet. manca un po' di intensita', un pelo corto in bocca. Gran classe comunque. 93/100

Beaufort Demi sec 1994: ero cotto, cominciavo a perdere colpi.

A seguire mi ricordo uno Chateneuf du pape 1990 di Beaucastel "très animal", probabilmente ben fatto, ai miei limiti della bevibilità (ma io perseguo la pulizia e la perfezione olfattiva)
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda montrachet61 » 09 mar 2009 19:13

[quote="Il Comandante"][quote="Baroloonline"][quote="Il Comandante"][quote="Baroloonline"][b]Clos de la Roche 2001 Leroy[/b]: qui siamo tra i grand cru e si sente: naso alla Leroy, intenso e incenso. Fruttini, beva travolgente. Molto ma molto simile al Richebourg 2001 bevuto a Ottobre. Troppo simile? Forse.[/quote]

Vedo che c'è qualcun altro che comincia a dirlo... 8)[/quote]

E' indubbiamente un vino da 95, ma l'anno scorso forse gli avrei dato 96, due anni fa forse gli avrei dato 97.
Sui 1996 trovai molta piu' differenza tra Richebourg e Chambertin, era inequivocabile il terroir di provenienza.
Forse i 2001 hanno bisogno di piu' tempo per digerire la mano di Madame.[/quote]

Sai che a me piace essere un po' provocatorio su questo punto, ma è una domanda che non riesco a non pormi.
Ricordo ancora la discussione con Armando, dopo aver sentito fianco a fianco RSV '01, Clos de Vougeot '00 e Savigny Les Narbatons '02, tutti di Mme, con l'ultimo sulla stessa linea di valore dei primi due ed un registro espressivo molto simile.
Come fa un vino di un comune tutto sommato "minore" come Savigny Les Beaune reggere il passo di un Romanée St. Vivant?
Quanto incide il fatto che Mme vinifica i vini di tutti i comuni nella sua cantina di Vosne, con i relativi lieviti indigeni?
Quel Savigny era senza dubbo un grande vino, ma era anche un vino "vero"?

Sono domande a cui neppure io so rispondere, anche perché poi non posso negare che con quel Savigny ho goduto come un riccio.
Però sono più affezionato a DRC, con la sua variabilità da cru a cru e con l'Echezeaux che è nettamente un vino meno buono degli altri, come è giusto che sia per un vino che viene da una parcella non delle migliori di un grand cru che è notoriamente il "meno grand cru" della zona.[/quote]


Il problema della DRC è che è parecchio scostante nei vini che produce ed ancor più lo era qualche anno fa visto che imbottigliavano a "piece" e tutto sommato mica è tanto piacevole bere dei grand cru (il vosne premier è assolutamente penoso e preferisco quindi non parlarne...), anche quelli che costano meno, quasi sempre coperti dai premier cru di altri produttori nella stessa annata..
Ho bevuto ancora recentemente echezeaux e GE 2002 DRC : i vini sono diluiti e senza nerbo, oserei dire imbarazzanti per la pochezza che hanno (adesso capisco perchè hanno fatto fuori Rovani da WA : diceva ogni tanto delle cose assai VERE) : il solo savigny Narbantons di madame se li mangia...ed allora mi chiedo : meglio spendere qualche euro per un village di Leroy che difficilmente delude o tenermi in cantina dei grand cru DRC che non sempre convincono ? Meglio tenersi una bt di Tache degli anni 90 (anche qui negli ultimi assaggi non è che abbiamo bevuto dei vini memorabili....) o tentare la... sorte con un clos de la roche od un richebourg di madame ? I vini di Leroy sono...un po' simili ? Io direi semplicemente che bisogna avere la pazienza di aspettare qualche anno in più per godersi le loro caratteristiche e le loro sfumature, tutto qui.
Si c'è una differenza tra Leroy e DRC (la stessa che mi ricorda un po' quella che c'è tra i primi 3, a volte 4, vini di Rousseau ed il resto della loro produzione) : nel primo domaine TUTTI i vini vengono trttati alla stregua di un grand cru, nel secondo, a guardare il risultato, obiettivamente forse no.
Ovviamente sono opinioni personali ma come scritto precedentemente ogni tanto si deve pur provocare!!!!!! :lol: :lol:
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda barrabas » 09 mar 2009 19:34

alle ottime note di francesco aggiungerei personalmente in ordine sparso

-Krugg 90 mi ha un pochino deluso ,piu' spento e piu' evoluto del dovuto meno tagliente ,metallico come avrebbe dovuto 90/100

-bienv-bat mont. 83 ramonet ho dovuto rivederne il voto 96/100 perche' sarei andato fuori scala con il fratellone
memorabile per nitidezza ed eleganza accompagnato da grande pienezza di beva

-ch palmer83 a me e' piaciuto assai magari un filo "intorbiditosi" col passare del tempo ma ........comprerei subito :lol: 93/100

ch lafite 90 spendido per freschezza ed eleganza ,nel bicchiere non ha poi avuto la mobilita' che mi sarei aspettato 94/100

continua.........
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda Il Comandante » 09 mar 2009 19:36

Non so Renzo, sull'Echezeaux DRC ti seguo sicuramente ed il 1er cru è una truffa legalizzata, ma GE invece per me resta un gran vino ed il mio DRC preferito dopo La Tache (RC never covered). Il 2002 non ricordo se l'ho assaggiato, ma è un vino che raramente mi delude, al punto che ieri mi è piaciuto anche il 2004. Del '90 poi ho un ricordo grandissimo, molto superiore ad esempio all'RSV pari annata sentito con te.
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 09 mar 2009 19:49

Il Comandante ha scritto:Non so Renzo, sull'Echezeaux DRC ti seguo sicuramente ed il 1er cru è una truffa legalizzata, ma GE invece per me resta un gran vino ed il mio DRC preferito dopo La Tache (RC never covered). Il 2002 non ricordo se l'ho assaggiato, ma è un vino che raramente mi delude, al punto che ieri mi è piaciuto anche il 2004. Del '90 poi ho un ricordo grandissimo, molto superiore ad esempio all'RSV pari annata sentito con te.


i DRC 1990 erano stati vinificati dalla Leroy.
Concordo sul GE 2004, splendida bottiglia, ma Tache e Romanee Conti pari annata le sono superiori di 2/3 punti.
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda montrachet61 » 09 mar 2009 19:55

Negli anni 90 sono parecchie le bt DRC dai risultati sorprendenti proprio per il motivo che dicevo poco prima (il famoso imbottigliamento piece per piece) per cui puoi trovare delle bt di vini "minori" a volte assai migliori a quelle dei vini più reputati...De Villane, l'ultima volta che sono stato al domaine, ha fatto chiaramente capire che si erano accorti della difformità esistente tra le diverse bt messe in commercio e sono corsi ai ripari negli ultimi anni (ma NON ricordo da che anno).Poi, lasciando da parte le provocazioni, è evidente che la qualità dei vini del domaine è comunque alta ma se becchi la bt...sfigata un po' d'amaro in bocca resta visto la storia ed i soldini che servono per avere quella bt.
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda barrabas » 09 mar 2009 20:57

Baroloonline ha scritto:Quasi quasi organizzo un'orizzontale di Leroy 2001, tra premier e grand cru 7/8 bottiglie dovrei averle.



presente :D
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda enricom67 » 09 mar 2009 21:14

barrabas ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Quasi quasi organizzo un'orizzontale di Leroy 2001, tra premier e grand cru 7/8 bottiglie dovrei averle.



presente :D


Non mi vorrete lasciare a casa da solo spero?
:wink:
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda barrabas » 09 mar 2009 21:43

per completezza
-trapet 83 per me una conferma , non e' nelle mie corde ,sempre ovviamente parametrato ai valori assoluti 88/100
Chambertin Clos de Beze 1983 Rousseau: tra i rossi il migliore ,un peccato non avergli dedicato l'attenzione dovuta ,ma era la decima boccia.......... :oops: 95/100
Clos de la Roche 2001 Leroy: ne avete gia' ampiamente discusso ,grande inconfondibile lo stile di madame ,e' forse proprio questo l'elemento che omologa piu' o meno apparentemente tutti i suoi vini ,lo stile che io definisco "orientaleggiante" sara' la nota di incenso...............ma averne sempre e comunque........ 95/100

a beaufort demisec94 da riassaggiare con le papille meno cotte mi e' piaciuto per labolla finissima,la bocca piena ampia, diritta senza mollezze nonostante un demisec 92/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda Phoenix » 10 mar 2009 11:12

...come disse Valentino Rossi: " Scusate il ritardo!" ....finalmente riesco anch' io a scrivere due righe...

Innanzi tutto location fantistica in un atmosfera fiabesca dove per entrare in casa si dovevano percorrere alcuni metri in uno stretto passaggio creato nella neve(dalle forti braccia di Renzo :mrgreen: ) che superava la nostra testa...per poi ammirare un paesaggio mozzafiato di una splendida giornata di sole in montagna, dove noi a polenta e capriolo e birra abbiamo sostituito qualcos'altro :shock: !!

Un doveroso grazie alle gentili pulzelle che ci hanno sopportato nelle nostre follie e a quella santa donna della mamma di Renzo che ha fatto delle chicche di cucina piemontese(pomodorini verdi da urlo!!) che le tre stelle michelin con le loro spume si sognano !!

Sui vini ho visto che si è già commentato parecchio andando a soffermarsi su alcune riflessioni che erano già venute a galla a tavola...in generale confermo in pieno le iniziali note di Francesco, anche perchè era di fronte a me e abbiamo concordato su tutto...e i commenti di Renzo che hanno valore scolastico.

...doveroso ribadire l' immensità dei due vini di Ramonet...il Bienvenue Batard Montrachet 1983 Ramonet era già a livelli stratosferici...ma...la perfezione del Montrachet è stata imbarazzante...over the rainbow...a saputo eccellere in tutti i 5\6 sensi...e sapendo che cosa dannatamente ci vuole ad arrivare a fare un nettare del genere non posso che dargli 99+\100 (il 100 per me è come la carota che appesa a un bastone fa andare avanti il mulo...utopia che stimola la ricerca :wink: )!

...su Leroy (anche se alla cieca ho guardato Francesco e ho detto Richebourg) mi limito a dire che se non fosse stato per i due Ramonet avrebbe tranquillamente svettato (come aveva fatto nella maggior parte dei casi nella degustazione Leroy-DRC)...e per rispetto al suo genio se volete ho i vari Gran Cru 01 di Leroy che mi hanno detto che aspettano solo l' occasione per difendersi...quindi vorrei contribuire e appoggiare un eventuale orizzontale...fate vobis... 8) !

...bellissimo il clos de beze di rousseau ancora freschissimo...molto meglio il naso che la bocca del echezeaux della DRC...sui due bordeaux preferisco Lafite che con i suoi 12,5% di alcool dichiarato (bello spunto di riflessione 8) ! ) era ancora un giovanotto in piena salute con una bellissima integrità di frutto...

...insomma una degustazione di vere e proprie eccellenze!

...dopo 6 ore VOLATE ho capito che si stava degenerando quando dopo i vari dolci e il Porto si è ricominciato a tagliare salame e stappare bottiglie e a vedere Renzo e Marco che si sfidavano su chi avesse portato il formaggio migliore con noi come giuria !

...ho capito veramente che era meglio tornare a casa, quando Marco cercava di far bere vino al piccolo Leonardo all' insaputa della mamma e Renzo che voleva scaldare la gallina bollita... :shock: !

...uscito mi sono girato ad ammirare il paesaggio lunare che ha incorniciato degnamente una giornata da sogno...

...grazie Ragazzi...grazie Renzo...grazie davvero!

Nicola L.
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Re: In Piemonte si beve bene (...il bollito nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 23 mar 2009 10:54

Piccolo riepilogo delle bottiglie prima di questo weekend di follie:

Chablis Les Preuses 2005 Dauvissat: naso caratterizzato dalla classica mineralità e da sentori botritizati che spostano il profilo aromatico verso la frutta (pera, mela matura), un tocco di zafferano e una bella marinità completano un quadro lontano dalla purezza cristallina di annate piu' classiche (come la 2004). Sicuramente a molti puo' piacere, a me un po' meno del solito. Non chiude troppo secco, la grassezza del frutto botritizzato sposta l'equilibrio gustativo verso la parte morbida. 88/100

Chambolle Musigny 2005 village G.Roumier: ecchevvelodico a fare, gia' piu' che descritto bene sul forum. Naso sulla frutta nera, intenso e vibrante. Un bocca vibra di energia e di acidità rinfrescante.
Giovanissimo eppure perfetta rappresentazione del pinot noir e solo in seconda battuta del "secondario e poco cagato" terroir di Chambolle. Bono, molto bono. 93/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 23 mar 2009 11:19

seratina n.1 con focus su G.Roumier:

Bonnes Mares grand cru 2003 G.Roumier: fa parte di quei 2003 che non mi convincono appieno, lontano dagli splendori dello Chambertin di Rousseau o dal Romanee saint VIvant di Leroy e DRC 2003.
spettro olfattivo sulla frutta rossa, lampone e fragola. Rimane inchiodato su questi toni a lungo per poi virare sul dolce simil legno (che legno non è). Si approfonddisce un po' a fine serata ma qualitativamente rimane sotto le attese. Bocca financo un po' pensante. 91/100

Chambolle Musigny 1er cru Les Amoreuses 2002 G.Roumier: completamente diverso dalla vino aperto in precedenza cresce sulla frutta piu' scura, meno prevedibile. Una animalità (che non amo) rimane presente tutta la serata come comprimaria alla splendida rotondità del frutto di Chambolle. In bocca è pura Chambolle, sferico, grasso ma acido, molto femminile.
Da una delle migliori vigne di tutto il comprensorio della cote de nuit da cui nascono sempre le rappresentazioni piu' femminili del grande pinot noir.
Da rivedere tra 3/4 anni, complice la fase di beva non esaltante di tanti 2002 aperti recentemente. 94/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 23 mar 2009 11:28

pranzo giorno n.2 con bollicina di alleggerimento:

Champagne Dom Perignon 1998: azz. bono bono. Non sono molto in fase goduriosa con gli champagne, ma questo, come alleggerimento per un pranzo veloce non mi dispiace per niente. naso gessoso, dritto, pulito, per nulla liquoroso o legnoso. Bocca con perlage finissimo, assastanza acida, quasi pronta. Ripulisce molto bene gli splendidi ravioli verdi fatti da Camilla. Il fondo avanzato per la sera migliora ancora un po'. Mi piace. 93/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 23 mar 2009 11:32

serata n.2 con programma variegato:
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 23 mar 2009 11:46

veloce descrizione, devo tornare a lavorare.

Si inizia con il Dom Perignon 1961 (non presente nella foto): naso molto ossidato, con un accenno di albicocca matura marchio di fabbrica. Le note marsalate comunque rimangono molto chiare e fin "pulite". In bocca è ancora acido, fin bevibile, anche se diventa difficile chiamarlo aperitivo. Le bollicine sono praticamente sparite, anche se è riconoscibile come champagne perche' comunque presente una sensazione di residuo di carbonica. Viene spostato a fine pasto con il dolce. Molto particolare, fin didattico. SV

In sostituzione di stappa un Grande Cuvee 1996 Billecart-Salmon, secondo vino dalla maison dopo il Clos St.Hilaire, ci inebria con la sua mineralità infinita, il gesso, la pietra, i fiori bianchi. Dosato pochisimo, forse pas dose', non ha nessuna nota ossidativa a sporcare il quadro olfattivo. In bocca è cremoso, acido, le bollicine sono perfettamente fuse, in equilibrio. Uno delle migliori bolle giovani bevute. 94/100.

Infanticidio con il Montrachet 2004 di Bouchard: troppo chiuso, naso con un po' di polvere da sparo senza complessita'. Bocca piuttosto stretta, senza nerbo e senza la grassezza tipica del vino. Un peccato, anche se sono convinto che la bottiglia non fosse al 100%. Il giorno dopo migliora un po' ma non troppo. 85/100

si continua con lo Chambertin 1996 Denis Mortet che parte molto bene, bello fruttato con le note terrese di gevrey sullo sfondo. Una dose di speziatura artificiale ancora leggermente presente. In bocca è molto grasso e molto acido. Rimane inchiodato qui, senza evolvere. Vino interessante, ma molto costruito e poco borgognone. MI ricorda lo Charmes Chambertin 1996 di Claude Dugat bevuto oramai diverso tempo fa. Vino fatto per la critica americana, quella peggiore, quella che ha fatto accrescere l'interesse per il vino ma spesso ne ha snaturato le caratteristiche. La grandezza è da un'altra parte. 89/100

aggiunta fuori programma con il Vosne Romanee les Gaudichot 1er 2002 di Nicolas Potel. Fatto con le uve che provengono da una vigna di proprieta' della DRC che dista 3 metri dalla Tache, parte in sordina con un naso flebile che via via si amplia a comprendere la speziatura di Vosne, il lampone, la cannella. In bocca è giustamente pu' magro del precedente ma con una mineralità che allunga il "sapore". Retronasale in perfetta corrispondenza. mano leggera e vino eseguito benissimo, esempio della borgogna che amo di piu'. Posso quasi esagerare e dire che sa di Tache. 93/100

Monfortino 1971 Giacomo Conterno: ossidato, maderizzato. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Chateau Cheval Blanc 1990 : senza dubbio il miglior bordeaux della mia vita, pulitissimo, perfetto con il frutto scintillante, il tabacco dolce, la speziatura, accenni di salinità. In bocca è il equilibrio mirabile, potente ma leggero, succoso, con il finale di dolcezza che solo i grandi hanno. Comincio a intuire la grandezza dei bordeaux, sicuramente un altro degustatore piu' abituato a questo genere di vino puo' considerarlo un vino perfetto, ma per me borgognone corrotto fino al midolo vale solo 97/100.

Riesling Domdecaney Trockenbeerenauslese GK 2003: petrolio, zucchero, limone. Tutto in equilibrio. Incredibile. Aranciato al locale, denso, immenso nella sua ampiezza di fiori e di nafta. Minerale al massimo. In bocca è giò in equilibrio con mineralità e acidita' a bilanciare la folle dolcezza. Un paio di minuti di persistenza in bocca. 360grammi al litro di zucchero, almeno altrettanti di solforosa visto il mal di testa notturno. Con lo Cheval in lotta per il WOTN. 97/100.
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda de magistris » 23 mar 2009 18:53

complimenti. bellissime note, estremamente chiare ed empatiche. :D
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 31 mar 2009 10:49

Altre bottiglie "umbre":

Redigaffi 2002 Tua Rita: vino molto fruttato, con un attacco nasale di frutta rossa e delle intriganti note secondarie di frutta nera. Nel bicchiere esce anche dopo un po' la frutta bianca e poi la frutta verde. In bocca è fruttato, molto fruttato, fruttatissimo. Morbidosissimo, tannini e alcool sotto controllo, con un bel finale di frutta blu. Concentrazione già sopra il mio limite di tolleranza, comunque bevibile anche se preferisco Masseto e Messorio. Penso che se nel futuro, visto com'è concentrato il 2002, qualcuno mi mettesse alla cieca il Redigaffi 2003, potrei ucciderlo. non sono la persona adatta a giudicare questo vino.

Barolo 1971 Giacomo Conterno: immenso, glorioso, fin sfrontato nella sua pulizia estrema, con una terziarizzazione perfetta e una bocca che via via che prendeva aria diventava piu' profonda e intensa. Un capolavoro ma lontano dai sentori classici del Cascina Francia (che ha iniziato nel 74 a vinificare). Non amo svisceratamente i Baroli cosi' vecchi, ma questo è un campione, capace di farti capire una cosa: dove arriva al naso il nebbiolo quando invecchia bene, non arriva nient'altro, neanche i grand cru di Borgogna. speriamo che le nuove annate riescano a raggiungere queste vette. 96/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...anche in Umbria nella neve...)

Messaggioda Baroloonline » 31 mar 2009 11:02

Bottiglie della settimana, in attesa di qualche Chardonnay bello bello a Beaune giovedi':

Barolo Arborina 2004 Bovio: mi viene in mente una definizione che diede J.Suckling (quello che pensava che l'annata 2000 in Langa valesse 100 punti) all'Arborina 2000 di Altare: a "red fruit bowl", in effetti si sente che viene dall'Arborina, forse il cru che nel comprensorio garantisce la migliore definizione di frutta rossa da terroir senza pratiche invasive di vinificazione. Il colore è molto bello, rubino di media intensità senz'unghia, al naso è bello giovane, tipico barolo di La Morra di impatto. In bocca viaggia con un'acidità interessante e tannini ancora un po' rudi. Si incupisce nel bicchiere dove dopo un po' viene fuori anche una leggera nota alcolica. Bottiglia finita velocemente anche perchè si capiva che si stava chiudendo di brutto. Da rivedere tra un paio di anni, molto interessante soprattutto se riferita al prezzo. Bravo marco. 91/100.

Barolo Le Rocche del falletto 1998 Giacosa: avevo delle buone aspettative su questa bottiglia che solo in parte sono state rispettate: naso Giacosiano, non molto ampio ma interessante nella rose e nella cenere sussurrate, senza forza estrema. in bocca è molto morbido, anche troppo, non molto acido, con la mineralità che allunga il retrogusto. mia moglie lo definisce vino "ruffiano" e forse ha anche ragione. Bottiglia tutto sommato buona, senza slanci tremendi, che non vale assolutamente quanto costa. 89/100
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 06 apr 2009 10:48

Velocissimo viaggetto a Beaune per il ritiro di quelche bianchino.
Sveglia giovedi' alle 4.30, colazione al Monte Bianco alle 7.00 arrivo a Beaune alle 10.00.
Primo assaggio ore 11.00 con

Puligny Montrachet 1er cru les Pucelles 2007 Henri Boillot: pietra focaia al naso con una sberla di solforosa, non si muove di li'. In bocca è nervoso e duro. Effettivamente troppo giovane al momento per l'assaggio, ma sono sicuro che nel breve futuro si rimetta in sesto diventando, come di solito è, uno delle migliori bottiglie di 1er di Puligny. SV

Puligny Montrachet 1er Les Combettes 2006 J.Prieur : largo, grasso, fin svaccato. Sempre uno stracchino sciolto, anzi un epoisses stagionato per rimanere in zona. Molto alcool al naso. In bocca è largo, poco acido. Accentua tutti i difetti della calda annata 2006. Ennesima conferma che i bianchi di Prieur non mi piacciono. 79/100

Puligny Montrachet 1er Les Combettes 2006 E.Sauzet: siamo su un altro pianeta, mineralita' e fiori bianchi, limone e roccia. Una noticina di alcool data dalla temperatura di servizio un po' alta, in bocca è tagliente, esageratamente minerale, intenso e lungo. Non è il 2007, ma comunque rimane un grande 1er nel 2006. 92/100

Charmes Chambertin grand cru 2006 Claude Dugat: offerto come aperitivo serale da un enotecaro di poca fiducia, comunque gentile, si apre al naso con un esplosione di fruttini rossi, cremoso al profumo, intensissimo e molto pulito. In bocca è setoso ma acido con una tessitura fittissima e intensa e un finale quasi dolce. Giovanissimo eppure già grande. 94+/100 conservativo

A cena:

Chablis Valmur Grand cru 2005 Raveneau: terzo assaggio di quest'etichetta e bottiglia in evidente fase di chiusura. Profumi classici al naso: limone, roccia, guscio d'ostrica, acqua marina. In bocca minerale e acido e abbastanza lungo. Non vibrava d'energia come gli assaggi precedenti ma sono convinto si tratti di una fase passeggera. A 72 euro in carta al ristorante non si puo' non prendere. 91/100

Chambertin Clos de Beze grand cru 2005 Drouhin Laroze: naso che si apre e si chiude su toni di frutta nera. Non molto espresso, nemmeno ampio, in bocca è giustamente acido, con dei tannini assolutamente fuori posto (ahi, troppo estratto?) corpo medio con mancanza di matière. mi aspettavo decisamente di piu'. Sara' una fase? Questa sera solo 85/100 e conseguente inc....ura

Il giorno dopo:

Bienvenue Batard Montrachet grand cru 2005 Ramonet: offerta questa da un enotecario serio e affidabile, risulta avere messo a posto quella noticina alcolica fuori posto dei primi assaggi. Al naso è ampio, perfettamente espresso, con uno stile intermedio (senza essere ne' troppo grasso, ne' completamente verticale), in fase di apertura notevole (quanto durerà?). In bocca è lunghissimo, minerale e molto bilanciato. proprio bello, ho un debole per il Bienvenue di Ramonet (forse mi piace piu' che il Batard). 93/100

e poi portata da noi:

Barolo Le Rocche dell'Annunziata grand cru 2000 Roberto Voerzio: i francesi volevano approfondire che cosa era il barolo, e con questa bottiglia ne hanno avuto un esempio mirabile. Il naso è classico, con note di camino e di rosa secca, con qualche fruttino rosso a fare capolino. Addirittura una scorzetta d'arancia. Piu' in la anche una nota di erba falciata e di geranio. Incredibilmente complesso, perfettamente aperto (ci è andata bene), in bocca è molto saporito, di estrema bevibilità e lunghezza. In tre, senza mangiare nulla,abbiamo seccato una bottiglia in mezz'ora a mezzogiorno. Sono contento di una cosa pero': su questo forum non se lo caga nessuno e mi posso comprare tutte le bottiglie io. Grande annata a La Morra il 2000. Non è un 100 (come dice Winespectator) ma un 95/100 ci sta.

Partenza Venerdi' ore 15.00 per il rientro.
tra la Cote d'Or e la Langa volevo fermarmi a metà strada a Carema, ma fare in un giorno solo i tre migliori terroir del mondo tutti insieme sarebbe stato troppo. :lol:
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2009 09:11

Sabato impegnativo
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2009 09:12

e poi...
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2009 09:13

e ancora...
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Kalosartipos » 20 apr 2009 09:16

:shock: :shock: :shock:
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2009 09:26

Metto la lista vini, poi scappo in trasferta...

Champagne La grande Dame 1988 VEuve Cliquot
Chablis Blanchot grand cru 1989 Raveneau
Romanee Saint Vivant grand cru 1989 Leroy
Griotte Chambertin grand cru 1989 Ponsot
Meursault Perrieres 1er cru 1989 Coche Dury
Barbaresco Santo Stefano riserva 1989 Giacosa
Chateau Latour 1989
Chateau Haut Brion 1989
Barolo Monfortino 1964 G.Conterno
Hermitage La Chapelle 1989 Jaboulet
Barsac Cuvee Madame 1989 Coutet
Eiswein Oberhauser Brucke 2007 Donnhoff

la sera:

Chablis 1er cru Montee de Tonnerre 1992 Raveneau
Vosne Romanee aux beaumont 1er cru 1993 Leroy
Chambertin Clos de Beze grand cru 1999 Rousseau
Chambolle Musigny Les Fuees 1er cru 2006 JF Mugnier
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Re: In Piemonte si beve bene (...le 29 ore di Borgogna...)

Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2009 09:27

il mio velocissimo podio:

1 -Haut Brion 1989
2 - Barbaresco Santo Stefano 1989 Giacosa
3 -Meursault Perrieres 1989 COche Dury

il vino emozione Monfortino 1964
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