vinogodi ha scritto:... gran bella bevuta . Ti vorrei solo chiedere , seppur frenato dall'irrefrenabile e malcelata curiosità di sapere del Col Vetoraz , come ha tenuto il Chianti di Ama e come hai trovato il Poggio di Sotto 1995 che non mi ha mai lasciato di stucco nelle volte che l'ho assaggiato . Inoltre , il Castelfranci da dove proveniva? Su Valentini non avevo dubbi ...
Metti in parte il dito nella piaga.
Quando dicevo che i vini sulla carta sono stati surclassati dai vini nel bicchiere mi riferivo proprio a questi due.
Il Bertinga '90 di Ama era l'ultima che mi restava di quelli che prima erano i 4 cru della meravigliosa tenuta di Gaiole (San Lorenzo, Bertinga, Casuccia e Bellavista, ora prodotti solo gli ultimi due). Peccato, davvero, ricordando le altre "sorelle" e il Bertinga '90 nello specifico, bevuto qualche anno fa., quello di ieri, direi più N.G. che "piaciuto poco". Il colore era anche vivo ma il vino si era scomposto, naso bloccato su sentori vaghi di frutto alcolico, dopo un po' anche sporchi. In bocca resisteva solo una persistenza lunga, il resto era disordine.
Premetto che sono un fan di Palmucci, Il Poggio di Sotto inizia bene, toscano al naso, anche balsamico, terroso, mi è sembrato molto meglio al palato, solo un po' "caldo" con quel ritorno dolcino, tanto da farmi pensare ad un sangiovese più a sud o ad un brunello di annata calda, invece dell'algida '95. Dopo un'oretta purtroppo, mentre Castelfranci '68 cresceva al naso in modo imponente, il brunello perdeva nitore e frutto, scivolando su note leggermente di aceto cotto e lattiginose. Piacicchiato. A tavola si è discusso sullo stile del produttore, portando le proprie esperienze empiriche e riscontrando che vicino alle grandi bottiglie senza se nè ma (per me '99 riserva, 2001, 2000), altre volte siano capitati grandi colpi di fulmine, che purtroppo non durano però molto, sia nel bicchiere che nella bottiglia. Personalmente questo è il primo '95 riserva poco incisivo che bevo, le altre due volte mi era piaciuto abbastanza. Pensando alle altre numerose bottiglie bevute (mi manca però di provare le annate dal '91 al '94), personalmente ho trovato qualche incongruenza solo su un paio di '99 base e un '95 base evolutissimo, oltre che su un Decennale su tre bevuti. Mi verrebbe anche da notare, per la mia esperienza, come a Palmucci riescano bene le annate meno celebrate ('96, '98, '00, 02 rdm) mentre a volte su annate top scappi il vino con le gambe corte.
Castelfranci perfetto in tutto, a parte una perdita di grip palatale dovuta all'età, ma il colore sembrava quello di un '82 e il naso è stato davvero emozionante, ricco, stratificato, resistente alle ore, piaciuto molto.